Bart Staes, parlamentare fiammingo di De Groenen, ha sottoposto al Parlamento Europeo una richiesta di revisione dell’utilizzo delle tecnologie open source e free softwarecome requisito fondamentale per il saldo del bilancio finanziario. La richiesta prevede l’edizione di un dossier su tutti i progetti informatici legati all’amministrazione europea, per verificare l’effettivo rispetto delle linee guida sulla trasparenza. Questa verifica è soltanto un espediente che possa permettere d’inaugurare la nuova strategia continentale.
Oltre a invitare i membri del parlamento all’adozione di soluzioni “libere”, l’Europa aveva già approvato la risoluzione per l’eGovernment – da realizzare in cinque anni – che invita i Paesi dell’Unione a condividere le tecnologie informatiche utilizzate nella pubblica amministrazione. Queste ultime devono garantire l’interoperabilità dei dati fra i differenti sistemi di eGov europei: gli Stati devono allinearsi al più presto alle direttive di European Interoperability Strategy (EIS) ed European Interoperability Framework (EIF).
Tra i punti dell’EIS è citata espressamente la diffusione pubblica dei bilanci finanziari dei Paesi europei, in una forma computabile, sotto licenze “aperte”: i cd. open data. L’Europa, insomma, obbliga gli Stati membri a optare per soluzioni “libere” e multi-piattaforma, diffondendo i dati circa la pubblica amministrazione in modo completo e trasparente. Il Parlamento Europeo promuove, inoltre, la creazione di software libero per l’istruzione e la condivisione dei migliori risultati ottenuti con gli altri Paesi del Continente.
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