giovedì 28 giugno 2012

Il 25% non riesce a pagare il mutuo ma non è un problema solo nostro

www.ilmanifesto REDAZIONE
In uno studio dell'Ue tutti i dati delle famiglie in difficoltà per i prestiti bancari. A causa delle politiche di austerity il problema dei senzatetto diventerà ''un'importante questione sociale nei prossimi anni''

Il numero di famiglie italiane che non riesce a pagare il muto sulla casa è aumentato a un livello ''allarmante'' di una su quattro nei primi 3 mesi 2011 e il dato suggerisce che il numero di sfratti continua a salire nel Paese: lo indica il quadro trimestrale della situazione occupazione e sociale Ue pubblicato oggi dalla Commissione. Ma non si tratta solo di un problema italiano. Il rapporto spiega infatti che, a livello europeo ''un numero crescente di persone che ha perso il lavoro a causa della crisi è in difficoltà con il pagamento dell'affitto o delle rate del mutuo''. E si prevede che il conseguente problema dei senzatetto, prosegue la Commissione, diventi ''un'importante questione sociale nei prossimi anni''. Già oggi, nonostante la mancanza di dati affidabili a livello Ue, ''l'evidenza dimostra che gli stranieri ed i giovani sono stati colpiti in modo sproporzionato''. Inoltre, osservano gli economisti comunitari, i tagli ai bilanci dei Paesi Ue imposti dai piani di austerità ''probabilmente diminuiranno la capacità dei sistemi di welfare di alleviare il problema dei senzatetto''. Il 75% della popolazione Ue pensa che il problema dei senzatetto sia aumentato nei rispettivi Stati membri negli ultimi tre anni, prosegue lo studio. ''Una percezione che è particolarmente forte nei Paesi dell'Europa centrale e orientale, così come in Spagna e in Grecia''. In Italia, secondo alcuni studi, ''i migranti rappresentano una quota crescente dei senzatetto''. In particolare, la Commissione europea cita un rapporto della Caritas Diocesana, secondo cui il numero dei senzatetto a Pisa è raddoppiato tra il 2000 e il 2009. Di questi, nel periodo 2006-2009 il numero di stranieri e' aumentato del 55% rispetto a un incremento del 27% dei cittadini italiani.

Nessun commento:

Posta un commento