martedì 31 ottobre 2023

La tedesca in me: riflessioni sul conflitto israelo-palestinese

Abbiamo ricevuto una lettera di una persona di cittadinanza tedesca che vive in Italia.

Rispettiamo la sua richiesta di rimanere anonima perché comprendiamo che può suscitare paura il clima di sistematica intimidazione di ogni opinione che si allontani dal conformismo occidentalista.

Decidiamo di pubblicarla in più lingue per denunciare la gravità dell’atteggiamento delle autorità europee pronte a tollerare ogni crimine di Israele in nome della colpa europea, come se giustificare un nuovo genocidio potesse assolverci dai genocidi del passato.

Version in Deutsch, English, Español, Français below

* * * * *

 

effimera.org anonimo 

Come per tutti, l’orrore di quanto è accaduto nell’attacco di Hamas del 7 Ottobre è per me stato angosciante da vedere. I sentimenti di rabbia e tristezza per le morti inutili in Israele causate da Hamas, si sommano però al tormento dovuto alla reazione di Israele che colpisce tutta la popolazione palestinese, causando migliaia di morti, una reazione già vista in tanti episodi del passato. Mi fa così arrabbiare che la spirale di morti inutili da entrambe le parti continui ad allargarsi. E mi fa ancora più arrabbiare il fatto che nessun paese europeo, che ogni anno commemora le innumerevoli vittime dell’Olocausto, ora taccia di fronte al paragone israeliano dei palestinesi considerati come nazisti. Per esempio, l’ex primo ministro Israeliano Naftali Bennet ha insistito molto emotivamente in un’intervista a Sky News quando gli è stato chiesto che il supporto vitale per i bambini nelle incubatrici era a rischio quando Israele ha tagliato la corrente: “Sta seriamente chiedendo dei civili palestinesi? Cosa c’è che non va in te? Stiamo combattendo i nazisti… Non ho intenzione di dare elettricità o acqua ai miei nemici… Non ne siamo responsabili”. Il conduttore di Sky News ha cercato di distinguere tra Hamas e i palestinesi, cosa che non è stata accettata dal Naftali Bennet.

Non sono una studiosa di genocidi, sono tedesca. In quanto tale, non sono “autorizzata” a denunciare le atroci vicende in corso in Palestina, dato che i miei antenati furono un tempo gli aggressori contro l’intera popolazione ebraica. È molto difficile mettere per iscritto queste parole.

Franco Berardi Bifo. Si può fermare il contagio psichico?.

“Gli eccessi commessi in nome del dovere della memoria suggerirebbero di adottare un dovere dell’oblio: la formula può dispiacere a qualcuno, ma si impone. Si pensi allo sfortunato eroe di Borges che non poteva dimenticare  e viveva per questo in un inferno incapace di cancellaare qualcosa del caos che invadeva la sua povera testa. Lo stesso vale per un gruppo umano: a non voler dimenticare nulla ci si espone al pericolo di confondere il presente vivo con un falso presente allucinatorio che parassita il primo in nome delle offese non riparate del passate.”

Daniel Lindenberg: Figures d’Israel, Hachette, 1997, pagina 17)


effimera.org Franco Berardi Bifo

Ho visto il documentario Born in Gaza di Hernan Zin (si può trovare in Netflix): racconta la storia di dieci bambini tra i sei e i quattordici anni, durante la guerra del 2014, una delle tante guerre che Israele ha condotto contro i palestinesi, e i Palestinesi hanno condotto contro Israele. Questi bambini parlano dei bombardamenti, delle ferite che hanno ricevuto, del terrore che vivono quotidianamente, della fame che soffrono. Dicono che la loro non è vita, che morire sarebbe meglio.

È probabile che costoro, che erano bambini nel 2014 siano oggi militanti di Hamas, e che abbiano partecipato all’orgia di terrore del 7 ottobre.

Come non capirlo? Se io fossi al posto loro, invece di essere io, un vecchio intellettuale che sta morendo comodamente nella sua casa in una città italiana dove per il momento non ci sono bombardamenti, se io fossi uno di questi che erano bambini sotto le bombe del 2014, oggi sarei un terrorista che vuole solo uccidere un israeliano. Mi farei orrore?

Certo, ma il mio pacato pacifismo è solo un privilegio di cui godo perché non ho vissuto la mia infanzia a Gaza, o in molti altri posti come Gaza.

MASSIMO FINI. La democrazia diretta ci salverà dal non-voto.

L’affluenza alle urne in Italia scende di anno in anno, a volte gradualmente, altre precipitosamente, con una tendenza che pare irreversibile anche se opportunamente occultata da tutti i media del Paese.

 

(MASSIMO FINI – ilfattoquotidiano.it)

Foggia, dal 66,74% del 2019 è scesa al 60,38% del 2023; a Monza, per il seggio che fu del fu Berlusconi, ha votato il 19,23%; in Trentino dal 64,05% al 58,39%; in Alto Adige dal 73,9% al 71,5%. Da notare che altrettanto opportunamente viene nascosto il dato delle nulle e delle bianche, cioè di gente che risulta fra i votanti ma in realtà non ha votato. È evidente che c’è una disaffezione degli italiani non tanto verso la politica, ma verso il sistema dei partiti, queste mafie legali che sono le padrone delle nostre vite, grazie anche, proprio come la mafia, ad affiliazioni continue.

Per consolarsi si sottolinea che anche in altri Paesi europei, come la Germania o la Francia, l’affluenza è mediocre. Ma lo è per ragioni diametralmente diverse. I tedeschi, poniamo, si fidano della loro classe dirigente, che poi vinca l’Spd o la Cdu fa lo stesso. Ci si fida della loro onestà, etica, intellettuale e materiale. In Germania nessun Parlamento voterebbe mai che una marocchina è un’egiziana. Interessante anche il dato che a Bolzano sono stati eletti solo cinque italiani. Non ci si fida degli italiani quasi sempre corrotti, collusi e comunque familisti, anche l’ottima Meloni non ha potuto sfuggire a queste regole non scritte.

Nadia Urbinati. La sicurezza di Israele dipende dalla sicurezza dei palestinesi.

Dovrebbe essere chiaro a tutti, ai potenti leader di governo come agli opinionisti e ai cittadini, a coloro cioè che contribuiscono, in forme e con autorità diverse, a creare l’opinione nelle nostre democrazie, che anche qualora Hamas venisse sconfitto, resterebbe comunque la questione palestinese.

 

(Nadia Urbinati – editorialedomani.it)

Resterà fino a quando non si tradurrà in una forma statuale (o insieme o accanto a quella di Israele), fino a quando cioè quel popolo potrà contare su un sistema nazionale di difesa come tutti gli stati, senza affidarsi a milizie, fanatici e fondamentalisti al soldo di chi mira ad esercitare un’egemonia sulle popolazioni arabe e musulmane (e non solo) della regione.

A queste forze (che sono stati, non popolazioni) la questione del popolo palestinese interessa poco, disposte come sono a creare le condizioni per una carneficina della quale non sono meno responsabili del governo israeliano guidato da Netanyahu.

Davide Piccardo: "In Palestina non si combatte una guerra di religione"

Non mancano i lavoratori. Mancano i salari dignitosi.

 https://t.me/LoSquilloDiGilbertoTrombetta/2565


 

Israele è una metastasi dell'afta epizootica colonialista della Gran Bretagna

 https://t.me/c/1895007072/15423


 

Questa bambina è la bellissima Meera che è stata ferita dai frammenti di un missile dopo un attacco aereo israeliano contro i civili di Gaza

 https://t.me/c/1895007072/15421


 

CRIMINI di GUERRA. Nicolai Lilin e Riccardo Rocchesso

Ucraini stanchi della guerra: “Smobilitate i soldati”

In varie città dell’Ucraina, decine di manifestanti si sono uniti per chiedere una pausa per i soldati che sono stati impegnati sul fronte per 18 mesi o più. Questa richiesta mira a una rotazione delle truppe stanche, come previsto dalla legge prima dell’inizio della guerra.


Questi soldati, che si sono arruolati a partire da febbraio 2022, raramente hanno avuto l’opportunità di allontanarsi dal campo di battaglia. La petizione in corso ha già raccolto oltre 25.000 firme, sottolineando l’importanza di garantire ai militari un periodo di riposo sia dal punto di vista fisico che psicologico.

In particolare nel centro di Kiev le famiglie dei militari ucraini si sono riunite per chiedere ai loro cari di fare ritorno dopo 18 mesi di servizio militare. In questa situazione, la guerra con la Russia si avvicina al suo secondo anno.

Le mogli, madri, figli e parenti hanno gridato “smobilitare i soldati” e hanno chiesto al governo di approvare una legge che dia ai militari la possibilità di decidere se lasciare il servizio dopo un anno e mezzo.

È importante notare che l’Ucraina ha ordinato una mobilitazione generale della popolazione maschile tra i 25 e i 60 anni, con la stragrande maggioranza dei cittadini che si è arruolata nell’esercito come volontari all’inizio dell’operazione militare russa nel febbraio 2022.

4 novembre in piazza. Contro la “guerra esterna” e quella che fanno a noi!

Il 4 novembre sarà una manifestazione per la pace, ma sarà anche una manifestazione in cui non ci saranno ambiguità di sorta. 

 

 

Siamo contro tutte le guerre, siamo internazionalisti e quindi appoggiamo il diritto dei popoli oppressi e brutalizzati dal colonialismo, come i palestinesi, alla resistenza, siamo per l’uscita dell’Italia dalla Nato in quanto non abbiamo dubbi sul ruolo nefasto esercitato da questa organizzazione, che è nata e si è sviluppata, per garantire il dominio dell’imperialismo USA e occidentale sul resto del mondo.

Qualche anno fa, con il CALP decidemmo di bloccare alcune navi saudite che trasportavano armi in Yemen, dove, sulla popolazione, si stava scatenando l’inferno di una delle tante guerre dimenticate in questi anni.

Soldati israeliani con un'automobile trascinano il cadavere di un palestinese ucciso, mostrandolo sul video come "trofeo"

 https://t.me/c/1895007072/15390


 

CasaDelSoleTG 30.10.23 - Il popolo contro il potere

L'esercito israeliano ha ucciso i suoi civili? - Giacomo Gabellini Stefa...

Escatologia di un guerra

 https://ilsimplicissimus2.com

 

L’immutabile canea dell’informazione  mainstream è stata spezzata a sorpresa dal discorso fatto da un ex primo ministro francese, Dominique De Villepin che ha voluto segnalare la trappola in cui siamo cascati. Credo che sia interessante riportare il discorso che del resto ha fatto rapidamente il gito del mondo, perché è molto critico, ma allo stesso tempo non sembra venire dall’altra parte del fronte  il che sottoline ancora gli errori intrinseci commessi e le conseguenze che ci pendono sl capo.

“Hamas ci ha teso una trappola- dice – e questa trappola rischia di portare a un’escalation del militarismo, ad i ulteriori interventi militari, come se con gli eserciti potessimo risolvere un problema così grave come la questione palestinese. Ma c’è anche una seconda grande trappola, che è quella dell’occidentalismo, ovvero l’idea che l’Occidente, che per 5 secoli ha gestito gli affari del mondo, potrà continuare a farlo in silenzio e questo che potrebbe assomigliare ad una guerra di civiltà, potrebbe isolarci ancora di più sulla scena internazionale. Esiste anche una terza trappola, quella del moralismo. E qui abbiamo in un certo senso la prova, attraverso ciò che sta accadendo in Ucraina e ciò che sta succedendo  in Medio Oriente, di un doppio  standard che viene denunciato ovunque nel mondo, anche nelle ultime settimane quando mi sono recato in Africa, in Medio Oriente o dell’America Latina”.

Tehran Times pubblica la copertina con i nomi dei bambini di Gaza uccisi sotto i bombardamenti di Israele

 https://t.me/c/1895007072/15346


 

Il perché di Hamas

 https://t.me/c/1895007072/15345


 

Bambini di Gaza. Quelli che secondo i nostri benpensanti italiani sono i "pericolosi terroristi" da eliminare.

 https://t.me/c/1895007072/15343


 

Israele divide la società occidentale.

La fine dell’aviazione militare ucraina.

Il numero totale di carri armati israeliani distrutti ha raggiunto le 42 unità

 https://t.me/c/1895007072/15336


 Secondo i turchi, ieri sera è stato distrutto un altro carro armato Merkava IV.

Finora, 27 carri armati Merkava IV sono stati distrutti dalle fazioni di Gaza e 15 da Hezbollah.

lunedì 30 ottobre 2023

Quel linguaggio “messianico” che rivela la crisi

Chi parla male, pensa male perché sta male. In tempi di guerra questo diventa particolarmente evidente, è sempre andata così. Ma in questa – tra Gaza e Kiev – sta emergendo qualcosa di più grave. 


La mostrificazione e disumanizzazione del nemico è quasi fisiologica, in qualsiasi guerra. Bisogna motivare i propri combattenti, convincerli a morire per una “causa giusta”, stringere la popolazione intorno allo sforzo bellico e ai “sacrifici” che ne derivano come qualità della vita, perdita del benessere, ecc.

Niente di nuovo…

Ma in qualsiasi guerra – ha provato a ricordare Massimo Cacciari, e non solo lui – ci deve essere una recta intentio, ossia un obiettivo politico razionale e raggiungibile (fondato su interessi particolari, ci mancherebbe…) che dovrebbe inaugurare un nuovo periodo di assenza di guerra (la ‘pace perpetua’ è una speranza nobile, ma tale resta).

Il che significa che il nemico sarà di nuovo accettato come interlocutore, in altre condizioni “a noi” più favorevoli. Non che “cesserà di esistere”.

Una corrispondenza da Gaza

Da Gaza questa notte è arrivata una corrispondenza di Giuditta Brattini, la cooperante italiana dell’Associazione “Gazzella” che è ancora presente nella Striscia. 


 

USA. Classe Operaia. La lotta paga. Il “triplete” del sindacato Usa. Dopo Ford e Stellantis anche Gm accetta di corrispondere aumenti dei salari a doppia cifra

E tre. Dopo Ford e Stellantis anche General Motors cede alle richieste del sindacato dei lavoratori dell’auto statunitensi (Uaw). 

Il “triplete” del sindacato Usa. Dopo Ford e Stellantis anche Gm accetta di corrispondere aumenti dei salari a doppia cifra

 

Lo scrive l’agenzia Bloomberg citando fonti vicine al dossier.  
Quasi 50 giorni di scioperi (il sindacato si era preparato con fondi di solidarietà per sostenere il reddito dei lavoratori) hanno sortito l’effetto sperato: aumenti degli stipendi a doppia cifra e importanti concessioni sulle condizioni di lavoro. 
 
Sabato scorso l’accordo con Stellantis, anche in questo caso con incrementi medi delle buste paga del 25% ed oltre. 
Lunedì l’ultimo tassello con l’ok di General Motors.La piattaforma rivendicativa del sindacato era estremamente ambiziosa ma non inverosimile.

Strage scaccia strage

 https://ilsimplicissimus2.com

 

Il cambio della guardia

La guerra in Ucraina è stata dipinta come una manifestazione sanguinosa della “grande narrazione” di una lotta  manichea globale tra “democrazia e autocrazia”, dove però non si capivano bene quali fossero le distinzioni visto che per supportare la lotta si sono ulteriormente ristrette le poche libertà rimaste. Nonostante queste evidenze alle opinioni pubbliche occidentali è stato insegnato che era di vitale importanza spendere centinaia di miliardi di dollari ed euro, sottratti ai cittadini e allo stato sociale per sostenere il regime nazista di Kiev  contro la presunta belligeranza russa perché questo conflitto era una linea rossa  per i presunti valori democratici e di civiltà occidentali. Questa narrazione è sempre stata una parodia di tipo  hollywoodiano perché  il conflitto in Ucraina era ed è una guerra per procura contro la Russia ordinata dagli Stati Uniti e dal suo veicolo militare, ovvero la Nato come parte di una più ampia lotta geopolitica del blocco imperialista occidentale guidato dagli Stati Uniti contro Russia, Cina e altre nazioni di un mondo multipolare emergente che ripudia l’egemonia dominata dagli americani.

Save the Children rivela il numero straziante dei bambini uccisi a Gaza in sole 3 settimane

 https://www.lantidiplomatico.it/

 

Almeno 3.195 bambini sono morti nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre, ha riferito, ieri, l'ONG internazionale per la protezione dell'infanzia Save the Children.

"Dal 7 ottobre, più di 3.257 bambini sono stati dichiarati morti, di cui almeno 3.195 a Gaza, 33 in Cisgiordania e 29 in Israele, secondo rispettivamente i ministeri della sanità di Gaza e Israele", si legge nella nota. Si precisa che almeno 6.360 minori siano rimasti feriti a Gaza, almeno 180 in Cisgiordania e almeno 74 in Israele.

Secondo l’organizzazione, “il numero di bambini uccisi a Gaza in sole tre settimane ha superato il numero annuale di bambini uccisi in tutte le zone di conflitto del mondo dal 2019”.

La ONG ricorda che i bambini rappresentano oltre il 40% dei 7.703 morti a Gaza. "Con altri 1.000 bambini scomparsi a Gaza, sepolti sotto le macerie, il bilancio delle vittime sarà probabilmente molto più alto", si legge nel testo.

Salario minimo: in tre milioni sono sotto. Chi non lo vuole e perché.

Gli stipendi degli italiani sono sempre più bassi. Dai dati Ocse il loro potere d’acquisto (i cosiddetti salari reali) è in calo in Italia dal 1990, più che in qualunque altro Paese sviluppato. 

(di Milena Gabanelli e Rita Querzè – corriere.it)

Solo nell’ultimo anno sono diminuiti del 7%.  
I partiti di opposizione (ad esclusione di Italia Viva) propongono di affrontare il problema con un salario minimo definito per legge a 9 euro lordi l’ora, che tradotti in paga mensile per un dipendente a tempo pieno fanno 1.550 euro lordi su 12 mensilità (circa 1.200 netti). 
Una cifra al limite della sussistenza, eppure le statistiche Istat mostrano che quasi 3 milioni di dipendenti sono sotto, in media, di 804 euro l’anno
Tuttavia, i partiti di governo non ne vogliono sapere.

Nikolai Lilin: "Israele spera di provocare l'ingresso in guerra dell'Iran"

IDF protetto dagli USA

Gli ignavi e l'agonia di Gaza - Il Controcanto - Rassegna stampa del 30 ...

Anche la Berlino ha manifestato in massa in sostegno di Gaza

 https://t.me/c/1895007072/15323


 

Manifestazione a Toronto in sostegno di Gaza

 https://t.me/c/1895007072/15322


 

Manifestazione a San Paolo in solidarietà con Gaza

 https://t.me/c/1895007072/15320


 

Giusto per farvi un po' ridere per il livello dell'ipocrisia e della falsità del giornalismo italiano...

 https://t.me/c/1895007072/15318


 

Scandalo cooperative, arrestate moglie e suocera del deputato Soumahoro

E’ stata arrestata Liliane Murekatete, la moglie dell’onorevole Aboubakar Soumahoro.


(Marco Nepi – tpi.it)

In una seconda inchiesta sulle cooperative per l’accoglienza dei migranti gestite dalla donna e dai suoi familiari, la Procura di Latina ha ipotizzato i reati di frode nelle pubbliche forniture, bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione e auto riciclaggio.

La Finanza ha messo ai domiciliari Liliane Murekatete, nell’abitazione che divide con il deputato a Casal Palocco. Stessa misura per la suocera dell’onorevole, Marie Therese Mukamitsindo, che vive a Latina. Obbligo di dimora a Carpeneto, in provincia di Alessandria, invece, per il cognato Michel Rukundo. Sequestrati infine beni per circa due milioni di euro. Un sequestro che riguarda i primi tre indagati e un altro cognato di Soumahoro, Richard Mutangana, che al momento si trova all’estero.

Negli Stati Uniti è stato pubblicato un assegno a Joe Biden di 200.000 dollari datato 1° marzo 2018.

 https://t.me/c/1895007072/15285


 Il Dipartimento di Giustizia è accusato di aver coperto la corruzione.

Gli Stati Uniti hanno inviato più di 20 aerei da trasporto militare in Israele in 24 ore dopo oltre 60 voli di ieri

 https://t.me/c/1895007072/15274


 Un simile traffico intenso fu effettuato circa 6 mesi prima dell'invasione dell'Iraq.

 

L’FBI è sotto accusa.

Il numero di bambini uccisi in tre settimane di combattimenti nella Striscia di Gaza ha superato il numero di bambini uccisi in conflitti armati in tutto il mondo per l'intero anno 2019

 https://t.me/c/1895007072/15249


 ha dichiarato l'organizzazione benefica internazionale Save the Children.

Save the Children aveva precedentemente dichiarato che più di duemila bambini sono stati uccisi negli ultimi 17 giorni nella Striscia di Gaza e 27 in Cisgiordania. Il direttore di Save the Children in Palestina, Jason Lee, ha chiesto un cessate il fuoco immediato.

Secondo Save the Children, i bambini rappresentano più del 40% delle 7.703 persone uccise nella Striscia di Gaza. Il numero di bambini morti potrebbe essere più alto, osserva l'organizzazione, poiché altri 1.000 bambini risultano dispersi a Gaza e potrebbero essere sotto le macerie.

I chip dell’illusione

 https://ilsimplicissimus2.com/

 

Qualche giorno fa un gruppo di nulla pensanti americani ha lanciato l’allarme su presunti brevetti rubati dalla Cina, il che è francamente disgustoso da parte di chi da più di un scolo saccheggia l’Europa e il resto del mondo tecnologicamente avanzato di tutti i brevetti e le idee, avendo tra l’altro, senza vergono, costruito un sistema elettronico di spionaggio come Echelon, adibito proprio a questa funzione. Ma siccome ormai dalla Cina arrivano  più brevetti che dagli Usa e anche soprattutto più ricerche scientifiche di qualità, bisogna in qualche modo correre ai ripari, tanto più che l’amministrazione di Washington aveva voluto “sistemare” Pechino vietando la vendita di chip avanzati e potenti.

L'Ucraina si è improvvisamente accorta di essere sola nell'attacco!

 https://t.me/c/1895007072/15232


 E il gruppo di supporto ha improvvisamente virato "Nakhost" (verso il Medio Oriente). Ah, che spiacevole sorpresa per Kiev!
(illustrazione dal tedesco Der Spiegel)

Folle in migliaia a Quetta, in Pakistan, in sostegno di Gaza

 https://t.me/c/1895007072/15216


 

Bambino neonato palestinese chiamato Oday aveva appena un giorno di vita. È rimasto ucciso oggi durante un bombardamento israeliano.

 https://t.me/c/1895007072/15211


 Il suo certificato di morte
è stato emesso prima del suo
certificato di nascita.  

Gaza, Palestina.

I volontari palestinesi trasportano i corpi dei bambini uccisi dagli attacchi aerei israeliani di oggi a Gaza

 https://t.me/c/1895007072/15209


 

I volontari palestinesi disperati mostrano ai giornalisti i corpi dei bambini estratti da sotto le macerie dopo l'ennesimo bombardamento israeliano di Gaza.

 https://t.me/c/1895007072/15204



In Francia iniziano le proteste di massa in sostegno di Palestina. Si parla di numerosi scontri con le forze dell'ordine.

 https://t.me/c/1895007072/15192


 

domenica 29 ottobre 2023

Palestina, bugie e direttiva Annibale

 https://ilsimplicissimus2.com

 

Lo scontro tra Hamas e Israele  non poteva non essere accompagnata, come tutte quelle dell’occidfente, da una serie di bugie e narrazioni raccapriccianti volte a confondere e a ” mostrificare” la parte palestinese . In tre settimane a partire dal 7 ottobre si è costruita una  narrazione per cui tutto il male stava dalla parte dei palestinesi e tutto il bene dalla parte di Israele. Fin dall’inizio del conflitto i è stato detto che Hamas ha ucciso 1.400 israeliani, che ha praticato stupri e torture di civili in massa e, naturalmente, che ha decapitato bambini. Poi queste affermazioni, totalmente priva di qualunque pezza d’appoggio o platealmente e palesemente fabbricate sono servite a giustificare il bombardamento di Gaza, la più grande prigione a cielo aperto del mondo dove oltre il 50% della popolazione è composta da bambini, è costato la vita a più di 5.000 persone, quasi 2200 bimbi e ha lasciato più di un milione di persone senzatetto. Qualcosa di spaventoso e di codardo perché in effetti alla fine non c’è stata alcun vero attacco ad Hamas se non qualche tentativo poco convinto che si è risolto a sfavore degli israeliani.

L'ospedale Al-Quds nella Striscia di Gaza, dove si rifugiano 12.000 residenti, è stato bombardato

 https://t.me/c/1895007072/15159


 

 

Per la prima volta nella storia, 100 navi da guerra della Marina militare turca hanno iniziato a muoversi nello Stretto del Bosforo

 https://t.me/c/1895007072/15153


 

sottosopra


 

Risoluzione ONU su GAZA. Quello che non torna sull'astensione dell'Itali...

I killer statunitensi in Ucraina.

Umberto Pascali: cercasi trattative diplomatiche?

Immanuel Kant e le contraddizioni della meritocrazia.

Ogni cittadino, scrive il filosofo “deve poter raggiungere dal punto di vista del ceto ogni grado, nel corpo comune, al quale il suo talento, la sua operosità e la sua fortuna lo possano condurre”.

 

(Vittorio Pelligra – ilsole24ore.com)

La devozione di Immanuel Kant all’idea di libertà è totale. Lo è al punto da generare in lui una vera e propria identificazione tra il concetto di libertà e quello di giustizia. La sua teoria della giustizia è, infatti, una vera e propria teoria del diritto (Rechtslehre) nella quale viene descritta come giusta una società che si dota di un corpus di norme capaci di stabilire e proteggere la libertà del singolo e la sua compatibilità con la libertà di tutti gli altri membri dello Stato.

In questo quadro, una limitazione della libertà del singolo, attraverso un’azione coercitiva, può essere legittima solamente se volta alla tutela di questa compatibilità. Le declinazioni che tale ideale trova nel pensiero del filosofo tedesco sono molteplici: innanzitutto, quella dei tre principi costituzionali di libertà civile, di eguaglianza giuridica e di libertà politica. Un’ulteriore specificazione viene elaborata nel saggio “Sul detto comune” (1793) dove Kant sottolinea anche l’importanza della libertà di espressione delle qualità individuali. Ogni cittadino, scrive il filosofo “Deve poter raggiungere dal punto di vista del ceto ogni grado, nel corpo comune, al quale il suo talento, la sua operosità e la sua fortuna lo possano condurre”.

Merito e mobilità sociale

I crimini di guerra (sostanzialmente si tratta di pulizia etnica) "dell'unica democrazia del Medio Oriente".

 https://t.me/LoSquilloDiGilbertoTrombetta/2562


 

Ennesima revisione al ribasso delle stime di crescita dell'Italia. Toccato il fondo, inizieremo a scavare.

 https://t.me/LoSquilloDiGilbertoTrombetta/2561


 

Ma almeno Giorgetti ha pianto come la Fornero?

 https://t.me/LoSquilloDiGilbertoTrombetta/2560


 

Turchia. Erdogan: "Metto in guardia gli Stati Uniti dall'interferire nella guerra tra Palestina e Israele. Noi sosteniamo i nostri fratelli palestinesi innocenti e siamo pronti a difendere la Palestina ad ogni costo".

 https://t.me/c/1895007072/15088


 

U.S.A. Ford sospende i suoi investimenti da 12 miliardi di dollari nei veicoli elettrici, affermando che le auto elettriche sono troppo costose.

 https://t.me/c/1895007072/15084


 Anche alcuni importanti progetti, tra cui la costruzione di un nuovo impianto di batterie nel Kentucky, sono in pausa.

Ford ha già annunciato che abbandonerà l'obiettivo di produrre due milioni di auto elettriche entro il 2026 perché gli americani non possono permettersi di pagarle.

Allora la svolta "green" era una presa per i fondelli? Come tutto il resto, d'altronde...

In Israele la polizia potrà sparare sui manifestanti.

BidoNato - Effetti Collaterali

The Expansion of NATO Since 1949

Situazione in Ucraina e Gaza 28-10-23 le dichiarazioni di Erdogan

Pienamente e ufficialmente confermata la validità della terapia applicata da De Donno

 https://comedonchisciotte.org

 

di Valentina Bennati
comedonchisciotte.org

Uno studio appena pubblicato sul New England Journal of Medicine documenta e conferma il valore terapeutico del plasma convalescente anche nelle forme più gravi di COVID-19. Medici e ricercatori del Centre Hospitalier Universitaire (CHU) di Liegi e dell’Università di Liegi hanno riscontrato che la somministrazione di plasma prelevato da donatori convalescenti dopo l’infezione da SARS-CoV-2 a pazienti affetti da distress respiratorio acuto (l’evoluzione più seria della malattia che richiede ventilazione meccanica artificiale) ne ha ridotto significativamente la mortalità.

Lo studio (randomizzato) ha coinvolto 17 Unità di Terapia Intensiva negli ospedali belgi e ha compreso un totale di 475 pazienti durante le diverse ondate di COVID-19 da settembre 2020 a marzo 2022.
Un gruppo di 237 pazienti ha ricevuto plasma convalescente, mentre i restanti 238 pazienti hanno ricevuto cure standard. Al ventottesimo giorno i ricercatori hanno osservato una riduzione della mortalità di circa il 10%, dunque significativa, nel gruppo di pazienti che hanno ricevuto plasma convalescente entro 5 giorni dall’inizio della somministrazione della ventilazione meccanica invasiva. Nei pazienti che hanno ricevuto più rapidamente il plasma convalescente, cioè entro le prime 48 ore dopo l’inizio della ventilazione respiratoria artificiale, l’efficacia è stata osservata con ancora maggiore evidenza.

Il segno de malvagi

 https://ilsimplicissimus2.com

 

Non è difficile riconoscere i malvagi, specie quando essi sono diretti da uno spietato capobanda che temono e adorano nello stesso tempo e al quale pensano di dover sacrificare il loro onore e la loro dignità. Non è difficile comprendere che la manichea divisione tra bene e male viene fatta proprio da chi pretendere di essere il bene, eppure è come una macchia indelebile su questo secolo. Ci sono volute più di tre settimane  perché l’Onu riuscisse a votare una risoluzione per il cessate  il fuoco immediato in Palestina visto che gli Usa, nella loro veste di padri padroni anche delle nazioni unite hanno sempre impedito che il più elementare senso di umanità prevalesse e da soli hanno il messo il veto a qualsiasi condanna nel consiglio di sicurezza, benché il focus di queste risoluzioni  non era sulla guerra tra Israele e Palestina, ma sulla situazione umanitaria nella Striscia di Gaza.

Erdogan: mostreremo al mondo che Israele è un criminale di guerra

 https://www.lantidiplomatico.it

 

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è tornato a scagliarsi contro Israele per i suoi criminali attacchi alla Striscia di Gaza, definendo Tel Aviv un "occupante" e mettendo in guardia l'Occidente dal rischio di una nuova "guerra tra la croce e la mezzaluna".

In occasione di una grande manifestazione di sostegno e solidarietà alla Palestina, a Istanbul, il presidente turco ha dichiarato che il suo Paese si sta preparando a rivelare al mondo che Israele è un criminale di guerra. 

Mentre domani grideremo a tutto il mondo la nostra gioia per il 100° anniversario della nostra Repubblica, oggi stiamo esprimendo il nostro dolore per Gaza", ha affermato Erdogan ai manifestanti riuniti presso l'aeroporto Ataturk, come riporta TRT World. 

I manifestanti, muniti di bandiera turca e palestinese, portavano inoltre slogan come "Siamo tutti palestinesi", "Poni fine al genocidio, lascia vivere i bambini" e "Sii la voce dei bambini palestinesi".

Un membro della squadra di protezione civile palestinese crolla dopo aver salvato un bambino da sotto le macerie a Gaza.

 https://t.me/c/1895007072/15072


 

Grande manifestazione pro-palestinese in Kerala, India

 https://t.me/c/1895007072/15031


 

Manifestazione a Bilbao in solidarietà con Gaza

 https://t.me/c/1895007072/15025


 

Elon Musk annuncia il servizio Starlink per le organizzazioni umanitarie internazionali nella Striscia di Gaza

 https://t.me/c/1895007072/15022


A Tel Aviv i cittadini israeliani manifestano per chiedere il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza

 https://t.me/c/1895007072/15011


 

New World Order


 

sabato 28 ottobre 2023

Libro. La scelta rivoluzionaria dell’erede di una grande famiglia di capitalisti.

 

In tempi nei quali la lotta delle classi si avvicina al momento decisivo… una piccola parte della classe dominante si distacca da essa e si unisce alla classe rivoluzionaria… Quindi, come prima una parte della nobiltà era passata alla borghesia, così ora una parte della borghesia passa al proletariato; e specialmente una parte degli ideologi borghesi, che sono riusciti a giungere alla intelligenza teorica del movimento storico nel suo insieme.

K. Marx – F. Engels, Manifesto del Partito Comunista

«Dunque… devo definire me stesso in quanto editore… in rapporto col mestiere che per il novanta per cento del mio tempo faccio da quasi quindici anni. Potrei cominciare dal mestiere… togliendo di mezzo la mia persona; oppure potrei cominciare dalla mia persona, ma in questo caso, purtroppo, non riuscirei a togliere di mezzo il mestiere…

Ma non voglio definire l’editore, anzi l’Editore: a mio modo di vedere si tratta di una funzione indefinibile, o meglio definibile in mille modi.

Basterebbe, a questo proposito, elencare tutti coloro che, facendo l’editore, hanno costruito una fortuna, ed elencare, d’altra parte, tutti coloro che (sempre facendo l’editore) una fortuna hanno distrutto. … il termine “fortuna” acquista un significato non soltanto economico, ma… “politico”.

Lasciamo perdere, dunque, l’editoria fortunata a livello business: i mastodonti che possiedono mezzo milione di titoli, cinquanta staff redazionali, una dozzina di rivistacce per le “serve” intellettuali, o per gli intellettuali serva, le tipografie con le supermacchine degli “aiuti” americani, gli apparati di intimidazione e gli “uffici acquisto premi letterari”…

Sarà un difetto, sarà un vizio: ma anche se auspico la fortuna economica della mia casa editrice, non posso fare a meno di ricordare che essa è nata soprattutto… da un’intenzione, addirittura da un bisogno e da un desiderio che esito a definire culturali soltanto perché la parola cultura… mi appare gigantesca, enorme, degna di non essere scomodata di continuo

L’Italia NON è un paese indebitato.

bastaconeurocrisi

Una delle affermazioni più irritanti che mi capita di leggere, purtroppo praticamente tutti i giorni, è quella secondo la quale l’Italia sarebbe un paese “fortemente indebitato”.

bastaconleurocrisi.blogspot.com

Penso che la stragrande maggioranza della popolazione italiana la ritenga un’ovvietà, un dato di fatto risaputo. Naturalmente, l’affermazione si basa sul livello del debito pubblico, che in rapporto al PIL si colloca intorno al 140%.
Un dato più alto della media, certo. Per la verità nettamente più basso del Giappone, che sta al 260%. Non molto più alto di USA, UK, Francia, tutti ben al di sopra del 100%. Però alto rispetto, per esempio, alla media dell’Eurozona, che è il 90% circa.
Il punto però è che il debito pubblico non è il debito DEL PAESE. E’ il debito DEL SETTORE PUBBLICO, delle pubbliche amministrazioni.
Buona parte di questo debito è costituito da titoli posseduti da istituzioni finanziarie, da aziende e da famiglie ITALIANE. 
E i residenti italiani, inoltre, possiedono un rilevante ammontare di attività finanziarie e patrimoniali estere.
Per stabilire se l’Italia è un paese creditore netto o debitore netto, il dato a cui riferirsi è la cosiddetta Net International Investment Position. 
La differenza tra le attività finanziarie e patrimoniali estere possedute da residenti italiani; e le attività finanziarie e patrimoniali italiane possedute da residenti esteri. 
Le prime sono ATTIVITA’ DEL PAESE; le seconde sono PASSIVITA’ DEL PAESE.

Libro. Sfruttamento e dominio nel capitalismo nel XXI secolo.

https://www.labottegadelbarbieri.org/wp-content/uploads/2023/10/9788832262889_0_536_0_75.jpg

Recensione di Gianmarco Martignoni al libro curato da Toni Casano e Antonio Minaldi (Multimage, 2023).

labottegadelbarbieri.org

Per chi ritiene che l’anticapitalismo sia il minimo comun denominatore preliminare per la rifondazione di una sinistra non subalterna alla logica del capitale – in quanto è lo stile di vita insostenibile del 10 % della popolazione mondiale che provoca il 56 % delle emissioni e tutte le contraddizioni che segnano la crisi di egemonia del modello occidentale – il libro “Sfruttamento e dominio nel capitalismo nel XXI secolo” (a cura di Toni Casano e Antonio Minaldi, Multimage, 2023, pagg. 295, euro 14) è senz’altro uno strumento utile per mettere a fuoco quella controrivoluzione neo- liberista sperimentata inizialmente nel 1973 in Cile, sulla base del progetto elaborato da Milton Friedman a Chicago.

Il libro raccoglie la serie dei seminari organizzati con una impostazione di carattere interdisciplinare dal centro studi “ Caffè filosofico B. Bonetti. In prima istanza è stata esaminata la distinzione terminologica sussistente tra Antropocene e Capitalocene, poichè il primo termine proposto, ma non ideato, nel 2000 dal Nobel per la Chimica Paul J. Crutzen non coglie i caratteri relativi alla distruttività intrinseca al modo di produzione capitalistico, ed elude , mediante il concetto generico e indistinto di umanità, le responsabilità delle classi dominanti rispetto all’erosione progressiva della biodiversità e al rischio dell’estinzione di massa della nostra specie.

Classe Operaia. Padova, esplosione nelle Acciaierie Venete: tre operai feriti, uno ha gravi ustioni. Nel 2018 un altro incidente mortale.

PADOVA – Un grave incidente sul lavoro si è verificato poco dopo mezzogiorno all’interno dello stabilimento delle Acciaierie Venete, in via Francia a Padova.  

Padova, esplosione nelle Acciaierie Venete: tre operai feriti, uno ha gravi ustioni. Nel 2018 un altro incidente mortale

ilfattoquotidiano.it

Sarebbe stato causato dall’esplosione di una cassetta di scorie incandescente che era stata appoggiata in un punto dove le piogge del mattino avevano causato un deposito di acque. È stata la reazione con l’acqua più fredda a determinare l’esplosione. Tre operai sono stati investiti dal violentissimo spostamento d’aria. Il più grave è risultato un lavoratore che è stato scaraventato contro una passerella incandescente e si è ustionato al costato e a una coscia. Gli altri due sono caduti. L’incidente è avvenuto all’interno dello stabilimento, nell’area che si occupa della fusione. L’operaio in condizioni più serie è di origine bosniache e ha 49 anni. Gli altri due sono un italiano di 50 anni e un moldavo di 39 anni.

Iran, morta Armita Garawand: la 16enne era stata picchiata da una guardia della metro perché non indossava il velo.

Armita Garawand è morta dopo 28 giorni di coma. La 16enne era stata violentemente picchiata dalla sorveglianza della metropolitana di Teheran perché non indossava il velo. 

Iran, morta Armita Garawand: la 16enne era stata picchiata da una guardia della metro perché non indossava il velo

ilfattoquotidiano.it

La sua morte fu la miccia che fece scoppiare la rabbia e le proteste al grido di ‘Donna, vita, libertà’ proseguite per mesi dal settembre 2022. Un anno dopo, le autorità temono che la vicenda che riguarda la 16enne Armita Garawand possa riaccendere il movimento di protesta.
Masha e Armita hanno un destino tragicamente simile. 
Anche nel caso della 16enne, l’Iran nega la ricostruzione della sua aggressione, spiegando che la ragazza avrebbe sbattuto la testa in seguito a un malore. 

Ma i video raccontano un’altra verità: Armita è stata aggredita il primo ottobre da una guardia della metro per essersi tolta il velo, le immagini mostrano la ragazza portata a braccia fuori da un vagone da alcune donne in chador nero e deposta a terra, immobile.

“Non in mio nome”, centinaia di ebrei bloccano la stazione Grand Central di New York per chiedere il cessate il fuoco a Gaza: interviene la polizia.

 Non in mio nome", centinaia di ebrei bloccano la stazione Grand Central di  New York per chiedere il cessate il fuoco a Gaza: interviene la polizia -  Il Fatto Quotidiano

Cessate il fuoco ora

LINK al VIDEO  

ilfattoquotidiano.it
Migliaia di manifestanti per la maggior parte ebrei hanno manifestato alla stazione di Grand Central, a New York, in solidarietà con i palestinesi e per chiedere lo stop ai bombardamenti. 
Tutti indossavano una maglietta nera con la scritta “non in mio nome, come quella indossata dalle decine di manifestanti che nei giorni scorsi hanno protestato in Congresso. 
A Grand Central la polizia ha prima bloccato l’ingresso alla stazione a chi non aveva il biglietto e poi è intervenuta effettuando alcuni arresti. 
Almeno 200 le persone fermate e portate via dalla stazione, come hanno riferito i media americani. 
L’iniziativa era stata organizzata dal gruppo Jewish Voice for Peace di New York.

video Instagram/Jewish Voice for Peace