martedì 31 ottobre 2023

Escatologia di un guerra

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L’immutabile canea dell’informazione  mainstream è stata spezzata a sorpresa dal discorso fatto da un ex primo ministro francese, Dominique De Villepin che ha voluto segnalare la trappola in cui siamo cascati. Credo che sia interessante riportare il discorso che del resto ha fatto rapidamente il gito del mondo, perché è molto critico, ma allo stesso tempo non sembra venire dall’altra parte del fronte  il che sottoline ancora gli errori intrinseci commessi e le conseguenze che ci pendono sl capo.

“Hamas ci ha teso una trappola- dice – e questa trappola rischia di portare a un’escalation del militarismo, ad i ulteriori interventi militari, come se con gli eserciti potessimo risolvere un problema così grave come la questione palestinese. Ma c’è anche una seconda grande trappola, che è quella dell’occidentalismo, ovvero l’idea che l’Occidente, che per 5 secoli ha gestito gli affari del mondo, potrà continuare a farlo in silenzio e questo che potrebbe assomigliare ad una guerra di civiltà, potrebbe isolarci ancora di più sulla scena internazionale. Esiste anche una terza trappola, quella del moralismo. E qui abbiamo in un certo senso la prova, attraverso ciò che sta accadendo in Ucraina e ciò che sta succedendo  in Medio Oriente, di un doppio  standard che viene denunciato ovunque nel mondo, anche nelle ultime settimane quando mi sono recato in Africa, in Medio Oriente o dell’America Latina”.

Le critiche sono sempre le stesse: guarda come vengono trattate le popolazioni civili a Gaza, denunciate quello che è successo in Ucraina ma  siete molto timidi di fronte alla tragedia in atto a Gaza. Consideriamo il diritto internazionale e la seconda critica mossa dal Sud del mondo. Sanzioniamo la Russia quando aggredisce l’Ucraina, sanzioniamo la Russia quando non rispetta le risoluzioni delle Nazioni Unite, e sono 70 anni che le risoluzioni delle Nazioni Unite vengono votate invano e che Israele non le rispetta.”

In breve, sta spiegando che l’Occidente si ritrova intrappolato nella fallacia dei costi irrecuperabili: ha giocato tutta la posta su un certo quadro etico, ma si è ritrovato confutato dalle sue stesse azioni e le elite al comando trovano ormai difficile se non impossibile ammettere la colpa o l’illecito e correggere la rotta. Al contrario  i leader arroganti e psicopatici dell’Occidente potrebbero scegliere di “andare fino in fondo” e forzare l’imposizione della loro ontologia ormai falsificata al resto del mondo. 

Questo ha finito per produrre una mutazione che è ormai rende molto ardua la fine delle ostilità: “La causa palestinese era una causa politica e laica mentre oggi siamo di fronte ad una causa islamista. Ovviamente questo tipo di causa è assoluta e non ammette alcuna forma di negoziazione. Ma anche da parte israeliana si è verificato uno sviluppo: il sionismo era laico e politico, sostenuto da Theodor Herzl alla fine del XIX secolo, Ciò significa che anche loro non vogliono scendere a compromessi, e tutto ciò che fa il governo di estrema destra israeliano, continuando a incoraggiare la colonizzazione, ovviamente peggiora le cose”

Ora che le cose hanno assunto dimensioni bibliche, messianiche, escatologiche, grazie anche, se non soprattutto,  all’incapacità dell’occidente di badare non al diritto, ma al proprio interesse, ci sono pochissimi modi per disinnescare le cose e le uniche speranze riguardano le spaccature all’interno degli stessi sistemi occidentali. Ma  De Villepin, teme che  l’Occidente potrebbe essere intrappolato nel seguire Israele rischiando fondamentalmente la propria distruzione totale per la follia e la vanità biblica di qualcun altro.

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