mercoledì 30 novembre 2022

I Borgia - fumetto - Manara - PDF


 

Il giorno del giudizio - Il Controcanto - Rassegna stampa del 30 Novembr...

L’Ucraina consuma più armi in un giorno che un mese di guerra in Afghanistan: la rivelazione del New York Times sugli arsenali Nato che scarseggiano

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Il fabbisogno di armi dell’Ucraina è un pozzo senza fondo. Più volte i grandi media hanno annunciato, poi smentiti dai fatti, che la Russia stava finendo i missili. Stavolta il New York Times avverte che nei Paesi Nato gli arsenali sono ormai semivuoti.

Nessuno più riteneva possibile in Europa una guerra di terra come quella in Ucraina, combattuta a base di carri armati e simili, dice il New York Times. Dunque 20 dei 30 Paesi Nato hanno ormai esaurito le loro possibilità di inviare aiuti militari all’Ucraina. Fra quelli che possono ancora rifornirla ci sono Francia, Germania, Italia ed Olanda.

A tutti gli alleati degli Stati Uniti, la testata statunitense recapita un avviso: non è sufficiente aumentare le spese militari fino al 2% del PIL; bisogna fare di più.

E se poi, invece dei carri armati, mancheranno scuole ed ospedali? Il New York Times non considera il problema. Gli Usa hanno evitato come la peste una seria trattativa in grado di disinnescare l’escalation in Ucraina. E ora dividono con gli alleati europei il conto della guerra da cui essi soli traggono profitto.

L’Italia ha già speso mezzo miliardo per inviare armi all’Ucraina

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Ultim’ora: Via libera dell’Aula della Camera alla mozione di maggioranza sulla guerra in Ucraina. Parti del documento, che contiene tra l’altro, l’ok a proseguire l’invio delle armi a Kiev, sono state votate anche dall’opposizione. Passano, con un gioco di astensioni reciproche, anche le mozioni del Pd e di Iv-Azione, su cui il governo si era rimesso all’Aula. Respinti i documenti presentati da M5S e Avs.

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I dati diffusi dall’Osservatorio Milex affermano che sono già 450 i milioni di euro spesi dall’Italia per l’invio di armi all’Ucraina.

Predicare bene e razzolare male

Vaccinati e non vaccinati contagiano allo stesso modo: una nuova sentenza del Tribunale de L’Aquila seppellisce l’obbligo

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Mentre milioni di italiani attendono la pronuncia della Corte Costituzionale sulla conformità dell’obbligo vaccinale, dal Tribunale de L’Aquila giunge un’altra sentenza contro l’obbligo vaccinale, dopo quella del Tribunale di Firenze.

Nella nuova sentenza si legge che il giudice del lavoro, Giulio Cruciani, dichiara illecita la sospensione dal posto di lavoro nonché della retribuzione della ricorrente, condannando l’azienda al pagamento degli stipendi arretrati e al conseguente reintegro della lavoratrice.

Una dipendente dell’azienda che si occupa delle pulizie all’interno dell’ospedale San Salvatore de L’Aquila aveva infatti subito il provvedimento di sospensione da parte della stessa azienda, in seguito all’introduzione dell’obbligo vaccinale per i propri dipendenti e all’obbligo di esibire il Green pass: lo si apprende dalla stampa locale.

Il mistero delle morti improvvise - Dietro il Sipario - Talk Show

 

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Lula chiede la libertà per Julian Assange

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Il presidente eletto brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha chiesto a gran voce il rilascio del giornalista Julian Assange dopo aver incontrato il direttore di WikiLeaks Kristinn Hrafnsson e l'editore Joseph Farrell.

"Sono stato con Hrafnsson, caporedattore di WikiLeaks, e con l'editore Joseph Farrell, che mi hanno informato sulla situazione di salute e sulla lotta per la libertà di Julian Assange", ha scritto Lula, che si insedierà come capo di Stato brasiliano il 1° gennaio.

"Ho chiesto loro di inviare la mia solidarietà. Che Assange sia liberato dalla sua ingiusta detenzione", ha dichiarato l'ex presidente (2003-2011).

L'islandese Hrafnsson è impegnato in un tour in diversi Paesi dell'America Latina nel tentativo di convincere i governi progressisti a fare pressione sulle autorità statunitensi per ottenere il rilascio del giornalista australiano.

Intervistato dai media locali, il direttore di WikiLeaks ha riconosciuto che la recente ondata di vittorie elettorali di politici di sinistra in America Latina lo ha portato nella regione, con l'obiettivo di cercare sostegno politico per il rilascio di Assange.

In Palestina le forze israeliane hanno demolito una scuola elementare, durante le lezioni

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A Isfey Al-Fouqa, un villaggio all’interno del complesso di Masafer Yatta, nella Cisgiordania meridionale occupata, il 23 novembre le forze israeliane hanno demolito una scuola elementare palestinese frequentata da 22 studenti, provenienti da quattro diverse comunità. Durante l’orario di lezione i soldati sono arrivati sul posto con un bulldozer, lanciando bombe vicino all’edificio per avvisare della loro presenza, e costringere i bambini a sgomberarlo prima della demolizione.

 

L’ordine di abbattimento è stato emesso dall’Alta Corte di giustizia israeliana, che quello stesso mercoledì ha revocato un’ingiunzione che fino a quel momento aveva bloccato la demolizione della scuola. Secondo il COGAT (l’ente militare israeliano di proprietà del Ministero della difesa che coordina e gestisce le attività governative nei territori occupati) quell’edificio era stato costruito illegalmente in un’area proibita, e per questo andava rimosso.

I principali quotidiani mondiali premono affinché gli USA ritirino le accuse contro Assange

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Finalmente il lungo silenzio dei media è stato interrotto. In una lettera aperta – 5 quotidiani di caratura internazionale – The New York Times, The Guardian, Le Monde, Der Spiegel and El País affermano che “la pubblicazione non è un crimine ” .”Questa accusa costituisce un pericoloso precedente, che minaccia di minare… la libertà di parola. Chiedere conto ai governi fa parte della missione chiave di una stampa libera in una democrazia. Ottenere informazioni riservate e divulgarle se necessario nell’interesse pubblico è una parte fondamentale del lavoro quotidiano dei giornalisti. Se tale lavoro viene criminalizzato, la discussione pubblica e la democrazia vengono indebolite “, hanno affermato.

L’articolo che segue è di Common Dreams:

di JAKE JOHNSON –

“La pubblicazione non è un crimine” — I cinque media che hanno collaborato con WikiLeaks nel 2010 hanno inviato lunedì una lettera chiedendo all’amministrazione Biden di ritirare tutte le accuse contro l’editore imprigionato.

I cinque principali media che hanno collaborato con WikiLeaks nel 2010 per pubblicare storie esplosive basate su cablogrammi diplomatici riservati del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, lunedì hanno inviato una lettera chiedendo all’amministrazione Biden di ritirare tutte le accuse contro Julian Assange, che è stato condannato per più di tre anni a languire in una prigione di Londra di massima sicurezza, a causa della pubblicazione dei documenti riservati.

Dodici anni dopo la pubblicazione di ‘Cablegate’, è tempo che il governo degli Stati Uniti metta fine al processo contro Julian Assange per segreti che ha reso pubblici“, si legge nella lettera firmata dai redattori e dagli editori di The New York Times, The Guardian, Le Monde , Der Spiegel e El País. “L’editoria non è un crimine”.

Radici del nazifascismo in Ucraina

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Una genesi che viene da lontano Dopo la vittoria dell’Armata Rossa e la liberazione dell’Europa dal nazifascismo nel 1945, i collaborazionisti ucraini, insieme ai reduci nazisti e ai vari collaborazionisti degli altri paesi europei, si sparpagliarono in nazioni estere, sia europee che d’oltreoceano e sudamericane, aiutati e protetti ad espatriare e a reinserirsi nelle varie società dai servizi segreti USA della CIA, e inglesi in particolare. Vivendo per alcuni anni in una sorta di limbo o clandestinità attiva…

 

Dal 1945 al 2014

Se prima della guerra, i nazisti ucraini facevano affidamento sul Reich e gli rimasero fedeli fino a maggio 1945, dopo la sconfitta del nazifascismo si “consegnarono” ai nuovi vincitori. Così come fecero i nazisti tedeschi. Gli angloamericani rimossero con cura dalla visuale storica non solo molti gerarchi e scienziati del terzo Reich, come il creatore della famosa “arma di rappresaglia” von Braun, ma anche i collaborazionisti europei che divennero un’ampia rete clandestina armata in funzione antisovietica. I nazisti ucraini, per i quali la fine della Seconda Guerra mondiale nel 1945 fu sia un crollo militare che politico, scelsero di passare con l’ex nemico e misero le loro forze al servizio delle intelligence occidentali. L’URSS, commettendo un grave errore, sottovalutò questa peste nazionalista, cercando un processo di rieducazione e poi d’integrazione, non sradicandoli ma fidandosi di un loro ravvedimento. Così questo virus sopravvisse e si insediò tra le pieghe dei paesi liberati e, decenni dopo, è tornato ad insanguinare nuovamente la terra e il popolo ucraino.

martedì 29 novembre 2022

Dea: "In Israele hanno rimosso la finta pandemia. Non rimane nessuna res...

Papa mobile - Il Controcanto - Rassegna stampa del 29 Novembre 2022

Zelensky e la pallottola fatale

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Molte cose stanno accadendo e si concentrano nel giro di pochi giorni: da quando al G 20 di Bali, Africa, Sudamerica e Asia si sono opposte al dominio americano, dimostrando l’esistenza di una multipolarità che si va consolidando, abbiamo avuto alcune sorprese tra le quali la vittoria alle amministrative di Taiwan del Kuomintang, ovvero del partito filo cinese e la sconfitta di quello filo americano, e persino l’inizio di manifestazioni anti Zelensky in Ucraina, subito soffocate dalla polizia segreta. Sono notizie che ovviamente non vengono diffuse dall’informazione mainstream occidentale, ma che  il vicolo cieco nel quale l’occidente complessivo si è cacciato e  dunque anche i ripensamenti che cominciano ad essere abbastanza evidenti. Così in alcuni analisti si fa strada l’idea che l’Ucraina è un duco nero, un Paese corrotto che sta facendo perdere la leadership agli Usa. il piano era semplice: spingere le provocazioni naziste e razziste a un punto tale da costringere la Russia ad intervenire: dopodiché attraverso le sanzioni mosca sarebbe stata piegata. questo non è affatto avvenuto e allora il fatto che qualcuno abbia finalmente osato sfidare l’egemone  anche dal punti di vista militare e che il tracotante impero si guardi bene dall’intervenire direttamente, ha del tutto cambiato le carte in tavola.

Bomba in arrivo sui vaccini covid: il Tar Lazio potrebbe sospenderne la vendita

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Intervista all'Avvocato Andrea Oddo. Si terrà il 2 dicembre prossimo l'udienza del procedimento al TAR Lazio contro l'Agenzia Italiana del Farmaco, importante iniziativa legale che potrebbe portare alla sospensione della vendita dei vaccini anti-Covid in quanto non supportata dalle relazioni obbligatorie sulla sicurezza ed efficacia. 

 

di Valentina Bennati
comedonchisciotte.org

Ci sono alcuni documenti che devono accompagnare la vendita dei cosiddetti “vaccini” anti Covid-19, tuttavia questi fondamentali incartamenti continuano a rimanere avvolti da un fitto mistero.
Ci stiamo riferendo alle relazioni obbligatorie di sicurezza ed efficacia che, ormai diverso tempo fa, i legali dell’Associazione IDU, Istanza Diritti Umani di Novara, avevano richiesto ad AIFA. L’Agenzia Italiana del Farmaco aveva replicato, però, di non esserne in possesso, rimandando la questione all’EMA.

Le carceri italiane sono al collasso, ma il Governo Meloni taglia i fondi

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ll testo della legge di Bilancio 2023, votato qualche giorno fa dal governo Meloni – e che dovrà essere definitivamente approvato entro la fine dell’anno – è un colabrodo. Fra tutti i tagli che l’esecutivo ha annunciato di voler introdurre, quello sulla giustizia (che comprende, tra le altre cose, la riduzione del personale penitenziario, già sotto organico) promette di far sprofondare ulteriormente un sistema che evidenzia i suoi limiti continuamente.

“Misure di razionalizzazione della spesa e di risparmio connesse all’andamento effettivo della spesa”, si legge all’art. 154 della bozza, che prosegue specificando che “a decorrere dall’anno 2023 il Ministero della giustizia, Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, assicura […] la ripianificazione dei posti di servizio e la razionalizzazione del personale”, attraverso cui si dovranno risparmiare all’anno almeno 9,57 milioni per il 2023, 15,4 milioni per il 2024 e 10,9 milioni per il 2025. Un ammanco di oltre 35 milioni in tre anni, che in altre parole significa riduzione all’osso dell’organico penitenziario, già presente negli istituti carcerari in quantità molto più bassa di quanto prevedrebbe il Ministero. I dati infatti dicono che su 41.595 unità che dovrebbero essere all’interno delle strutture, nel 2021 ce ne siano state poco più di 36mila (e nel 2020 erano 37.242).

"L'Europa si liberi dal padrone Americano" - Dietro il Sipario - Talk Show

"Pressione psicologica". Così Repubblica descriveva nel 1999 i bombardamenti Nato contro le centrali elettriche della Serbia

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"Bombe alla grafite e la Serbia è al buio". Così titolava Repubblica il 3 maggio 1999 quando la Nato era impegnata a bombardare il paese balcanico. E questo il sottotitolo: "Il portavoce Nato 'Uno strumento di pressione psicologica, possiamo spegnere l'interruttore ogni volta che lo vogliamo. Disagi a Belgrado: forni chiusi e mezzi di trasporto fermi."

Su segnalazione di Fabio Falchi su Facebook, vi proponiamo alcuni stralci dell'articolo di Repubblica, principale megafono - allora e oggi - delle politiche belliche dell'Alleanza Atlantica, che vi fornisce l'idea di quanta ipocrisia ci sia nel racconto di oggi del quotidiano degli Elkann sugli attacchi russi alle infrastrutture energetiche ucraine. 

"L'ultimo ritrovato della tecnologia bellica. Ma soprattutto un micidiale strumento di pressione psicologica sui serbi. Le bombe alla grafite lanciate per la prima volta la notte scorsa sulle centrali elettriche di Obrenovac e Nis - e che hanno tenuto per sei ore al buio buona parte della Serbia - hanno avviato una nuova strategia di guerra. Che consiste nel provocare continue interruzioni dell'energia elettrica, senza distruggere gli impianti che la producono". PRESSIONE PSICOLOGICA, scrive Repubblica.

Incredibile! Lo Stato italiano paga le tasse in Olanda

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ENI, la partecipata principe dal Tesoro è stata tra le prime aziende italiane a spostare la sede all'estero per godere dei vantaggi fiscali che offre il paese dei tulipani. Di fatto un vero e proprio trasferimento fiscale che ci conferma il nostro "status" di colonia all'interno dell'Unione europea

 

di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani)

Nel manuale di come si costruisce uno Stato coloniale, un capitolo fondamentale riguarda i trasferimenti fiscali; nella sostanza ricchezza finanziaria, che dal paese colonizzato affluisce, quasi sempre attraverso l’imposizione, verso i poteri che dominano lo Stato colonizzatore.

A dire il vero dei trasferimenti fiscali se ne parla spesso anche in riferimento a stati “cosiddetti” democratici, sia essi costituiti sotto forma di Repubbliche che di Federazioni. In democrazia, dove prevale lo spirito di solidarietà, in genere i trasferimenti fiscali all’interno delle sotto-aree (es.: regioni e/o stati federali), hanno finalità redistributiva con il proposito essenziale, di riequilibrare i vari sistemi economici, che sono parte integrante della nazione stessa.

Lunedì 28 novembre

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9.00 – Ischia, 8 vittime accertate e 4 dispersi: la politica si rimpalla le responsabilità.

9.30 – UNHCR: 4,7 milioni di rifugiati ucraini hanno fatto domanda in UE per protezione temporanea.

10.00 – Taiwan, elezioni amministrative: sconfitti i nazionalisti, vince Kuomintang (partito che vuole migliori relazioni con la Cina).

11.30 – Mosca, smentita notizia su ritiro da centrale nucleare di Zaporizhzhia: “informazioni non vere”.

12.00 – Covid: anche il Tribunale dell’Aquila dichiara illegittime le sospensioni dal lavoro per i non vaccinati.

12.30 – Cina, allentate restrizioni anti-Covid a Urumqi dopo le proteste.

Contrordine USA, serve petrolio: il Venezuela non è più uno stato canaglia

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In seguito alla ripresa dei colloqui tra la Piattaforma Unitaria – la principale sigla delle opposizioni del Venezuela – e il governo di Maduro, annunciata a Città del Messico, grazie alla mediazione della Norvegia e del Messico, l’Ufficio per il controllo dei beni esteri del Dipartimento del Tesoro statunitense (OFAC) ha rilasciato la Venezuela General License (GL) 41, autorizzando la Chevron Corporation americana a riprendere in parte le operazioni di estrazione di risorse naturali in Venezuela: in altre parole, gli Stati Uniti hanno allentato la stretta sulle sanzioni nei confronti di Caracas dopo quello che ritengono essere un passo avanti «per ripristinare la democrazia nel Paese». La licenza continua, comunque, ad impedire alla compagnia petrolifera venezuelana – la PDVSA, Petróleos de Venezuela, S.A. – di cui Chevron è comproprietaria, di ricevere profitti dalle vendite di petrolio da parte di Chevron e autorizza l’attività relativa alle joint venture di Chevron solo in Venezuela, mentre non autorizza altre attività con PDVSA. Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti sottolinea anche che «restano in vigore altre sanzioni e restrizioni relative al Venezuela imposte dagli Stati Uniti; gli Stati Uniti applicheranno vigorosamente queste sanzioni e continueranno a ritenere responsabile qualsiasi attore che si dedichi alla corruzione, violi le leggi statunitensi o abusi dei diritti umani in Venezuela», si legge nel comunicato stampa.

Guerra ibrida biologica

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Guerra ibrida biologica
29.11.2022

Il tema dello sviluppo di armi biologiche da parte degli Stati Uniti, con il pretesto della ricerca, è già ampiamente trattato dalla stampa internazionale. Di solito si ricordano i precedenti storici dell’uso di agenti biologici e chimici da parte degli Stati Uniti contro altri Paesi. I piani contro la Repubblica di Cuba, ad esempio. Da documenti declassificati, si sa che il vice assistente segretario alla Difesa per le operazioni speciali, il generale Edward Lansdale, presentò nel febbraio 1962 un piano con il nome in codice Task 33, che prendeva in considerazione l’uso di armi chimiche e biologiche contro Cuba. Il documento affermava che “l’obiettivo era quello di ideare un piano per inabilitare gran parte dei lavoratori dello zucchero attraverso l’uso occulto di armi biologiche o agenti chimici” [1].

Lansdale propose di avvelenare i lavoratori cubani dello zucchero durante il periodo del raccolto utilizzando agenti “non letali con armi biologiche a base di insetti”. La Marina degli Stati Uniti avrebbe dovuto effettuare un attacco biologico. Lansdale notò che Robert Edwards a Fort Detrick, Maryland, e Cornelius Roosevelt alla CIA avrebbero fornito informazioni sulle armi biologiche per l’operazione proposta [2].

Più recenti sono le attività dei biolaboratori in Georgia e Ucraina, che hanno lavorato sotto i programmi del Pentagono. Sebbene ci si riferisca per lo più al lavoro svolto negli anni 2000, le radici di queste attività sono molto più profonde.

lunedì 28 novembre 2022

Died Suddenly - Morti Improvvise. Di Stew Peters. (con sottotitoli in italiano)

Corridoio Nord-Sud. Accord record tra Iran e Russia: un colpo alle sanzioni Usa

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L' Economic Times of India ha rivelato in un articolo pubblicato, oggi, che la Russia e l'Iran hanno concordato di aumentare il volume del transito di merci lungo il corridoio internazionale di trasporto nord-sud (INSTC) a 12 milioni di tonnellate.

L'accordo è stato siglato durante una recente visita del capo dell'infrastruttura ferroviaria iraniana, Miad Salehi, che ha incontrato il suo omologo a Mosca durante una visita di due giorni.

"Con l'obiettivo di 12 milioni di tonnellate di transito nell'accordo odierno con il capo delle ferrovie russe, si apre una nuova pagina nelle relazioni ferroviarie internazionali dell'Iran", ha spiegato Salehi ai media statali iraniani.

L'accordo mira ad accogliere l'aumento dei volumi commerciali tra Mosca e Nuova Delhi - attraverso l'Iran - in un corridoio commerciale solido e conveniente.

Con una rete di circa 7.500 km di rotte terrestri e marittime, l'INSTC ridurrà i costi di transito delle merci di circa il 30% e ridurrà notevolmente i tempi di trasporto da 40 a 25 giorni, rispetto alle rotte esistenti.

La democrazia nelle mani della Consulta

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Foto Roberto Monaldo / LaPresse 08-11-2022 Roma (Italia) Politica Corte costituzionale - Udienza pubblica sull’ergastolo ostativo Nella foto Un momento dell’udienza 08-11-2022 Rome (Italy) Politics Constitutional Court - Public hearing on life imprisonment without benefits In the pic A moment of the hearing

Dopodomani con una buona probabilità ci sveglieremo in un Paese dove è silenziosamente finito lo stato di diritto. E a decretare la morte morale della democrazia saranno proprio coloro che dovrebbero essere i custodi della legge fondamentale su cui si regge la Repubblica: la Corte costituzionale dovrà infatti pronunciarsi su una serie di otto quesiti che nel complesso vertono sulla legittimità dell’obbligo di vaccinazione introdotto con Decreto-legge 1° aprile 2021 e in generale sulla sicurezza dei vaccini. Ora, almeno su un punto la  risposta a tale quesito è facile ed evidente visto che gli stessi dirigenti della Pfizer, ovvero della maggiore multinazionale farmaceutica produttrice di sieri genici contro il covid hanno detto in un’ udienza ufficiale presso il Parlamento Europeo, che non ci sono mai stati dati scientifici che dimostrassero  come il trattamento con preparati mRna fosse in grado di limitare la trasmissione del virus, il che vuol dire che una delle caratteristiche principali di un vaccino non è stata nemmeno presa in considerazione e tanto meno studiata, cosa peraltro resa evidentissima da tutti i dati disponibili, persino da quelli evidentemente manipolati. Il punto è che dovrebbe ovviamente cadere tutto l’impianto di obblighi vaccinali pensato anzi spacciato come tutela per gli altri. La Corte costituzionale aveva in passato stabilito che se un trattamento medico non serve alla tutela degli altri non può essere imposto a  nessuno.

Milena Gabanelli. Migranti: 10 anni di errori, ipocrisie, propaganda e il falso problema delle Ong

Gli sbarchi sono ripresi e la chiamiamo ancora emergenza immigrazione. Ma come siamo arrivati fin qui? Vediamo come sono andate davvero le cose negli ultimi dieci anni tra sottovalutazioni, ipocrisie, errori e propaganda.

(Milena Gabanelli e Simona Ravizza – corriere.it) 

Il regolamento di Dublino

Il regolamento di Dublino sancisce un principio: «Se il richiedente asilo ha varcato illegalmente la frontiera di uno Stato membro, è quello Stato membro che deve farsene carico». Viene ratificato nel 2003 e l’Italia (governo Berlusconi II, qui), che avrebbe potuto esercitare il diritto di veto e bloccarlo, lo firma. E così il nostro Paese accetta (forse inconsapevolmente) tutti gli oneri degli anni a venire, poiché anche la successiva riverniciatura del 2013 non porterà cambiamenti risolutivi.

Le porte girevoli verso l’Europa

La pressione migranti inizia a farsi sentire sulle coste italiane nel 2011, anno in cui gli sbarchi saranno complessivamente 64.261 contro i 4.450 del 2010. Il grosso delle partenze è dalla Libia travolta dall’instabilità del dopo Gheddafi e da dove a migliaia tentano la traversata verso l’Europa via Italia. Insieme ai numeri salgono anche i morti in mare. Il 3 ottobre 2013 c’è il tragico naufragio all’isola dei Conigli: 366 annegati. Sotto la spinta dell’indignazione mondiale, il 18 ottobre 2013, il governo di Enrico Letta dà il via all’operazione Mare Nostrum, costo 9,5 milioni al mese e tutti a carico nostro (c’è solo l’appoggio della Slovenia). Due gli obiettivi: pattugliare con le navi della marina militare fino a ridosso delle coste libiche, soccorrere e contrastare i trafficanti. In un anno 366 scafisti arrestati e 166.682 sbarchi (qui il documento). Ma non pesano troppo: i centri di accoglienza si svuotano in fretta perché la maggior parte dei migranti se ne va verso il Nord Europa.

DANIELA RANIERI. Altro che Montessori, è il metodo di Valditara: umiliazione e sudore.

 Proseguono le Valditariadi, le personali Olimpiadi del ministro dell’Istruzione e del presunto Merito per diventare il nuovo Giovanni Gentile.


(DI DANIELA RANIERI – Il Fatto Quotidiano)

L’ultima uscita pubblica vede Valditara seduto a tavola sul set di un assurdo programma di SkyTg24, “A cena da Maria Latella”, in cui lui e altri commensali discettano amabilmente di scuola mentre mangiano. “Il bullismo, l’indisciplina, la disattenzione, il ragazzo che gioca col cellulare… Limitarsi alla sospensione cosa vuol dire? L’idea dei lavori socialmente utili che ti educano alla responsabilità, invece!” dice il ministro togliendosi i filacci dai denti con la lingua. Bruno Vespa, facendo la scarpetta: “Una punizione non potrebbe essere quella di fargli passare 4 ore da solo in biblioteca?”. Latella, a capotavola: “No, è meglio fargli pulire le aule!”. Una scena raccapricciante di puro sadismo che pare presa da Salò o le 120 giornate di Sodoma, o da quel film di Buñuel in cui degli insulsi borghesi pronunciano fatuità a tavola seduti sui water.

La scena prendeva le mosse dalle recenti dichiarazioni di Valditara sulle punizioni scolastiche, su cui a suo dire è stato frainteso.

VAERS COVID Vaccine Mortality Reports (from openvaers.com)


 https://openvaers.com/covid-data/mortality

Guerra in Ucraina. Scarseggiano le munizioni occidentali per Kiev. Aumenta il costo sociale del sostegno militare

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A fare cortocircuito nella guerra in Ucraina non è solo l’arrivo dell’inverno e la mancanza di elettricità a causa dei bombardamenti russi sulle centrali ucraine.

A nove mesi dall’inizio della guerra, la fondamentale impreparazione dell’Occidente ha dato il via a una folle corsa per fornire all’Ucraina ciò di cui ha bisogno, ricostituendo anche le scorte della NATO. Poiché entrambe le parti bruciano armi e munizioni a un ritmo mai visto dalla seconda guerra mondiale, la competizione per mantenere gli arsenali a filo è diventata un fronte critico che potrebbe rivelarsi decisivo per lo sforzo dell’Ucraina”. A scriverlo è il giornale statunitense New York Times.

“La quantità di artiglieria utilizzata è sbalorditiva, affermano i funzionari della NATO. In Afghanistan, le forze della NATO avrebbero potuto sparare anche 300 colpi di artiglieria al giorno e non avevano reali preoccupazioni per la difesa aerea” scrive il NYT – “Ma l’Ucraina può sparare migliaia di colpi al giorno e rimane alla disperata ricerca di difesa aerea contro missili russi e droni di fabbricazione iraniana”.

12 anni fa esplodeva il cablegate: le rivelazioni per le quali Assange è ancora nel mirino USA

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Accadde oggi, dodici anni fa: il sito di WikiLeaks pubblicava oltre 250 mila documenti segreti, che le ambasciate americane avevano inviato al governo centrale, contenenti informazioni “sensibili” sulle operazioni statunitensi e sui rapporti con i governi esteri. È l’inizio del cablegate, che causerà non poco imbarazzo all’amministrazione statunitense, allora guidata da Barak Obama e già messa a dura prova nei mesi precedenti dalla diffusione, sempre da parte di WikiLeaks, di decine di migliaia di documenti (incluso un video di 17 minuti divenuto celebre col nome di Collateral Murder) che dimostrano come la lotta al terrorismo condotta dagli Stati Uniti in Iraq e in Afghanistan fosse per lo più portata avanti con uccisioni indiscriminate, torture e crimini di guerra di vario genere. La maggior parte dei documenti è allora piuttosto recente (2008-2010) e contiene informazioni riguardo i rapporti dei diplomatici americani con i leader nel mondo, non esenti da opinioni personali anche piuttosto taglienti, e commenti su eventuali minacce nucleari e terroristiche. Le rivelazioni di Julian Assange gli costeranno anni di persecuzioni da parte del governo statunitense, che lo accusa di spionaggio e intrusione informatica. Attualmente, il giornalista australiano è in attesa di essere estradato negli Stati Uniti, dove rischia fino a 175 anni di carcere duro.

Le sospensioni dal lavoro sotto ricatto sono illegittime

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Dante realistico sui immigrati: “La mescolanza delle genti è causa dei mali delle città”

Dall’ottimo canale telegram “Giubbe Rosse” (https://t.me/rossobruni/26883) viene segnalata  la sentenza del giudice Giulio Cruciani del foro dell’Aquila.

Un altro magistrato espone chiaramente come il provvedimento di sospensione dal lavoro sotto il ricatto vaccinale, sia anticostituzionale e discriminatorio. È comunque singolare che nonostante l’esposizione continua dell’evidenza, sussistano ancora posizioni politiche attivamente arroccate nella retorica ideologica vaccinale, che va ben oltre l’aspetto sanitario:

LE SOSPENSIONI SONO ILLEGITTIME
Il Tribunale del lavoro de L’Aquila – giudice Giulio Cruciani – affonda il colpo sulla discriminazione e sulla illegittimità della sospensione dal lavoro e dalla retribuzione comminate in forza della “lettura superficiale” degli artt. 4, 4-bis, 4-ter, 4-quater e 4-quinquies dl. 44/21, che hanno imposto l’obbligo di vaccinazione a certe categorie di lavoratori e ai lavoratori dai 50 anni in su.

“Non bisognava ammettere che c’erano degli effetti avversi” Il servizio bomba andato in onda a Fuori dal Coro

 https://www.sinistrainrete.info

di Nicky Ionfrida

“Non bisognava ammettere che c’erano degli effetti avversi”. Apre con queste parole il servizio andato in onda ieri sera durante la puntata di Fuori dal Coro, il programma in onda su Rete4 condotto da Mario Giordano. A pronunciarle è Fabrizio Salvucci, cardiologo e Direttore Sanitario del Ticinello Cardiovascular & Metabolic, un’equipe di specialisti nell’ambito cardiovascolare, metabolico e del danno dell’organo. Primo specialista a comparire nel clamoroso servizio della trasmissione, Salvucci ha spiegato: “C’è rischio di miocardite, che problema c’è? Cerchiamo di prevenirlo pur facendo il vaccino, c’è la modalità, e invece no, non bisognava ammettere che c’erano effetti avversi, per cui nel tempo mi sono trovato non solo miocardite ma anche sintomi soprattutto nei giovani, che erano estremamente invalidanti, fino a diventare letali”. Ne deve esser rimasto colpito anche Alberto Contri, esperto di comunicazione spesso ospite negli studi Mediaset e di La7, che ha twittato rivolgendosi ad un altro giornalista e conduttore di un programma su Rete4: 

L'arte del dissenso. - Immaginare con Giorgio Bianchi

La Cina Accelera la produzione del J-20 Mighty Dragon contro F 22 e F 35 americani

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La Cina ha accelerato la produzione del suo Mighty Dragon, il caccia stealth jengdu J-20, in impianti di produzione di prim’ordine nel Paese, per eguagliare la tecnologia di potenza aerea degli Stati Uniti nella regione. Secondo quanto riportato domenica dal South China Morning Post (SCMP), l’Esercito Popolare di Liberazione (PLA) sta utilizzando linee di produzione pulsanti “di livello mondiale” per accelerare la consegna dei suoi caccia avanzati.

“L’aumento della produzione di J-20 ha lo scopo di bilanciare il crescente dispiegamento nella regione da parte degli Stati Uniti del loro aereo da superiorità aerea dominante, l’F-22, e di un altro caccia stealth di quinta generazione, l’F-35”, ha dichiarato un insider militare. “L’applicazione delle nuove linee di produzione pulsanti e dei motori nazionali ha spinto il numero di J-20 a eguagliare, o addirittura superare, il numero di F-22 Raptor statunitensi”

Sulla base dei numeri di serie e di funzionamento dipinti sugli aerei esposti all’air show di questo mese a Zhuhai, nella provincia di Guangdong, le stime precedenti suggerivano che la Cina potrebbe aver costruito almeno 200 J-20.

Effetti benefici di esperidina e quercetina nelle malattie respiratorie virali

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Non è un caso che in questa stagione la natura produca in abbondanza arance, mandarini e clementine: gli agrumi sono ricchi di esperidina, un flavonoide dalla grande attività antivirale ed è soprattutto la parte bianca della buccia ad esserne ricca.
Un altro flavonoide di grande interesse è la quercetina, presente in vari vegetali, ad esempio capperi, cipolle, cicoria, piselli. Una sostanza, tra l’altro, studiata ampiamente anche per la sua utilità nella prevenzione dei tumori.

Esperidina e quercetina, insieme, lavorano in modo sinergico per modulare il sistema immunitario e difenderlo da vari agenti infettivi, ma anche per proteggere le cellule dallo stress ossidativo associato alle infezioni.
La possibilità che questi flavonoidi abbiano azione antivirus è sostenuta da molte prove sperimentali (fatte soprattutto su cellule in coltura e animali di laboratorio) che hanno dimostrato la capacità di inibire l’infezione da vari virus come herpes simplex, influenza, parainfluenza, virus respiratorio sinciziale, rinovirus, rotavirus e anche virus SARS-CoV-2. A tal proposito merita menzione lo studio Fazio-Affuso-Bellavite che ha inserito e sperimentato con successo l’utilizzo di un integratore a base di esperidina e quercetina in un protocollo usato con i pazienti Covid-19 subito fin dalle prime fasi della malattia.

domenica 27 novembre 2022

Mafie Lazio. Intimidazioni e “buoni rapporti”: così i clan di ‘ndrangheta si sono presi Anzio. E avanzano a Roma grazie a un “vuoto di potere criminale”.

Dopo lo scioglimento del Comune sul litorale (e a pochi mesi da quello della confinante Nettuno), l'Osservatorio per la sicurezza e la legalità del Lazio pubblica la nuova edizione del dossier “Mafie nel Lazio”, con un capitolo dedicato agli affari della "locale" formata dalle famiglie Madaffari, Gallace, Perronace e Tedesco. Mentre nella Capitale gli arresti di Carminati, di Casamonica e dei Fasciani hanno spinto i capimafia Alvaro e Carzo a tentare il "salto di qualità".

Intimidazioni e “buoni rapporti”: così i clan di ‘ndrangheta si sono presi Anzio. E avanzano a Roma grazie a un “vuoto di potere criminale” 

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Il consiglio comunale di Anzio (Roma) è stato sciolto il 21 novembre “in considerazione delle accertate forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata” e la gestione degli enti è stata affidata per 18 mesi a una commissione straordinaria. Lo ha deliberato il Consiglio dei ministri su proposta del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, dopo che a giugno un analogo provvedimento era stato preso per la confinante Nettuno. “È l’esito inevitabile dell’inchiestaTritone” coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma, che nel febbraio scorso ha inferto un colpo durissimo alla locale di ‘ndrangheta (la struttura di coordinamento dei clan, ndr) costituita da esponenti delle famiglie Madaffari, Gallace, Perronace e Tedesco, che operava come distaccamento del vertice di Santa Cristina d’Aspromonte”, ha commentato Gianpiero Cioffredi, presidente dell’Osservatorio per la sicurezza e la legalità del Lazio, che in questi giorni ha pubblicato “Mafie nel Lazio”, un dettagliato dossier sull’infiltrazione della criminalità organizzata nella regione.

“Non era sicuro pedalare sotto un nubifragio, ci siamo fermati. E l’azienda ci ha punito con lettere disciplinari”: lo sciopero dei rider di Just Eat.

Raggiunti da una lettera disciplinare perché hanno chiesto sospendere le consegne durante un diluvio. È quanto accaduto a tre rider di Just Eat, che insieme ad altri colleghi si sono radunati in piazza Duca d’Aosta a Milano per un presidio. 

"Non era sicuro con il nubifragio, ci siamo fermati. E l

Link al Video 

ilfattoquotidiano.it
“Ci dicono che che non avevamo voglia di lavorare. Non è vero: non si poteva proprio”, spiega Marco Patti, uno dei rider cui è stata mandata la lettera. La richiesta – argomentano i tre – era di aspettare che le condizioni permettessero di lavorare in sicurezza. 
“Siamo davanti a un’azienda che ha violato, oltre che la normativa sulla sicurezza, anche il suo protocollo aziendale”, sottolinea Davide Contu, sindacalista Filt – Cgil. “Non possiamo continuare a lavorare così come schiavi”, conclude Slim.

"In Libia ho pagato 5 l di benzina 15 centesimi. Perché non trattiamo co...

La Nato sta esaurendo la capacità di inviare armi all'Ucraina (NYT)

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20 paesi membri della NATO su 30 hanno esaurito le possibilità di inviare armi in Ucraina. I restanti 10 paesi possono fornirne di più, soprattutto 4: Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi.


A scriverlo è il New York Times, in base a quanto detto da un "funzionario della NATO".

L'artiglieria fornita all'Ucraina dagli Stati Uniti e dai suoi alleati si rompe in continuazione oppure viene danneggiata, il che diventa un problema per il Pentagono, scrive il NYT, citando funzionari negli Stati Uniti e in Ucraina.

Il giornale riferisce che tali armi sono state inviate in Polonia per la manutenzione e riparazione negli ultimi mesi, questa è diventata una priorità per il comando europeo del Pentagono.

Tribunale di Firenze: obbligo vaccinale è incostituzionale e contro le norme europee

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Una nuova ordinanza mina alla base le politiche pandemiche italiane, in particolare riguardo all’obbligo vaccinale introdotto con il “super green pass” che ha collegato il mantenimento del posto di lavoro all’accettazione dei vaccini anti-Covid. La seconda sezione civile del Tribunale di Firenze, in composizione monocratica e con efficacia cautelare e provvisoria, ha stabilito che l’obbligo vaccinale Covid vìola non solo la Costituzione, ma anche la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. L’ordinanza conferma il reintegro di una psicologa sospesa perché non vaccinata. Il giudice ha inoltre inviato gli atti alla Procura della Repubblica di Roma, affinché un pubblico ministero apra un’indagine. La decisione finale sul caso spetterà al tribunale in composizione collegiale.

Nell’ordinanza, la giudice Susanna Zanda, in merito alle contraddizioni della normativa italiana rispetto alle leggi europee scrive: “Quanto all’art. 3 e art. 21 della carta di Nizza si rileva che esiste una disciplina unionale in merito proprio alla vaccinazione anti covid 19 in quanto l’Unione Europea ha varato vari provvedimenti normativi che hanno sempre espresso questi principi di non discriminazione e di rispetto del consenso libero e informato; a cominciare dai regolamenti di programmazione della vaccinazione, per passare al regolamento 953/21 in tema di circolazione dei cittadini europei che tutela coloro che non solo non possano ma anche non “vogliano” vaccinarsi. Anche la risoluzione europea n. 2361/21 […] raccomanda agli Stati una corretta campagna di informazione, soprattutto relativa alla non obbligatorietà del vaccino, alla sua sicurezza e ai possibili effetti indesiderati, in modo da assicurare una scelta consapevole e libera, senza alcuna forma di discriminazione o svantaggio per coloro che decideranno di non sottoporsi al vaccino, sottolineando che eventuali certificazioni vaccinali dovrebbero avere solo lo scopo di monitoraggio”.

Unione Sindacale di Base. USB: noi e Aboubakar Soumahoro.

Non avremmo voluto in alcun modo prendere parola nella vicenda che riguarda la famiglia di Aboubakar Soumahoro e che, inevitabilmente, sta coinvolgendo anche lui. Riteniamo però utile ripercorrere, per chiarezza, il suo percorso in USB e la tempistica della sua fuoriuscita.


Abou ha lavorato con noi dal 2007 e formalmente fino al 2020. In questo lungo periodo si è occupato in prevalenza di organizzare le battaglie dei lavoratori migranti per il permesso di soggiorno, la regolarizzazione, il diritto al lavoro e contro il razzismo.

Membro dell’Esecutivo nazionale confederale, ha avuto l’incarico di operare presso i siti in cui i migranti venivano utilizzati come braccianti e in particolare negli insediamenti del Foggiano, insieme agli altri sindacalisti dell’USB Lavoro Agricolo.

Svolgeva cioè il suo lavoro di sindacalista insieme ad altri sindacalisti e le iniziative che venivano assunte erano frutto di scelte collettive e condivise.

Nel 2018, dopo le prime apparizioni sui media, Abou ha però mostrato una evidente insofferenza ad una relazione d’organizzazione, piegando le iniziative sindacali alla propria necessità di emergere piuttosto che alla concreta risoluzione dei problemi.

Anna Lombroso. Sumahoro, caporale a sua insputa.

Venne chiamato il teorema Craxi e fu largamente impiegato per dimostrare il diretto coinvolgimento del leader socialista in alcune operazioni opache: per Constellation Financiere e Northern Holding – conti gestiti dal suo compagno di scuola Giorgio Tradati – riceve nel 1991-‘92 la maxitangente da 21 miliardi versata da Berlusconi dopo la legge Mammì.

 

il Simplicissimus Anna Lombroso

Sul Northern Holding incassa almeno 35 miliardi da aziende pubbliche, come Ansaldo e Italimpianti, e private, come Calcestruzzi e Techint, che finivano su quattro conti personali. Craxi rubava soprattutto per sé e i suoi cari. Principalmente su quattro conti personali: quello intestato alla società panamense Constellation Financière presso la banca Sbs di Lugano; il Northern Holding 7105 presso la Claridien Bank di Ginevra; quello intestato a un’altra panamense, la International Gold Coast, presso l’American Express di Ginevra; e quello aperto a Lugano a nome della fondazione Arano di Vaduz.

La teoria messa a punto dal pool di Manipulite doveva però anche dimostrare che un decisore, un dirigente politico, un manager aziendale non poteva non sapere, non conoscere la natura delle imprese illecite condotte dalla sua cerchia: è la Corte d’appello di Milano a scrivere nella sentenza All Iberian poi divenuta definitiva “Non ha alcun fondamento la linea difensiva incentrata sul presunto addebito a Craxi di responsabilità di ‘posizione’ per fatti da altri commessi…. “.

Tutte le bugie sul Nucleare - FRANCESCO CAPPELLO

TgSole24 – 25 novembre 2022 - Si stava meglio quando c'era la Merkel?

News della settimana (25 nov 2022)

MAZZUCCO live: tutto più chiaro - Puntata 210 (26-11-2022)

Come tornare a fare vero sindacato contro il neoliberismo?

Korybko - La guerra ibrida degli Stati Uniti contro la Turchia intensificata dopo il fallito sabotaggio di TurkStream da parte di Kiev

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Gli Stati Uniti stanno attivamente conducendo una guerra ibrida del terrore contro la Turchia, come dimostra il loro ruolo nell'orchestrare il recente attacco terroristico dell'YPG-PKK a Istanbul e la notizia di giovedì che la Russia ha appena sventato il secondo tentativo di Kiev da settembre di sabotare il gasdotto TurkStream. Questi atti di aggressione asimmetrica vengono compiuti allo scopo di punire il Presidente Erdogan per la politica estera veramente indipendente della sua nascente Grande Potenza multipolare in questo momento cruciale della transizione sistemica globale.

La Turchia occupa un ruolo unico nella nuova guerra fredda tra il Miliardo d'oro dell'Occidente guidato dagli Stati Uniti e il Sud globale congiunto dei BRICS e della SCO, poiché tecnicamente fa parte di entrambi i blocchi de facto. La sua appartenenza alla NATO la rende parte del primo, mentre la sua composizione socio-culturale e lo status di partner di dialogo con la SCO la rendono parte del secondo. Questo Paese è anche uno Stato-civiltà a sé stante, ponendo così le basi perché la Turchia diventi un polo d'influenza indipendente.

Pepe Escobar - Dall'operazione speciale alla "guerra elettrica": così la Russia sta guadagnando grandi vantaggi

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di Pepe Escobar – Strategic Culture

[Traduzione di Nora Hoppe]

 

Un pensiero all'agricoltore polacco che fotografa il relitto di un missile – poi indicato come appartenente a un S-300 ucraino. Così un contadino polacco, i cui passi riecheggiano nella nostra memoria collettiva, potrebbe aver salvato il mondo dalla Terza Guerra Mondiale – scatenata da un turpe complotto architettato dall'"intelligence" anglo-americana.

Tale turpitudine è stata aggravata da un ridicolo insabbiamento: gli ucraini stavano sparando ai missili russi da una direzione da cui non potevano provenire. Ovvero: Polonia. E poi il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, il venditore di armi Lloyd "Raytheon" Austin, ha sentenziato che la colpa era comunque della Russia, perché i suoi vassalli di Kiev stavano sparando a missili russi che non avrebbero dovuto essere in volo (e non lo erano).

Chiamatela "il Pentagono che ha elevato la menzogna a un'arte piuttosto abietta".

Lo scopo anglo-americano di questo racket era quello di generare una "crisi mondiale" contro la Russia. È stato smascherato – questa volta. Ciò non significa che i soliti sospetti non ci riproveranno. Presto.

Andrea Zhok: riflessioni su 9 mesi di guerra in Ucraina

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Portiamo all’attenzione dei nostri lettori una lunga e condivisibile riflessione del professore Andrea Zhok sulla guerra in Ucraina, pubblicata ieri, venerdì 25 novembre, sul canale Telegram dell’amico Giorgio Bianchi.

Buona lettura! 

* * *

Nel febbraio di quest’anno, nelle settimane precedenti all’ingresso delle truppe russe in Donbass si discettava su giornali e talk show delle prospettive possibili.

A chi invitava a considerare come sensata, e anzi conveniente, la rinuncia dell’Ucraina all’ingresso nella Nato, l’accettazione di uno statuto di neutralità, e la concessione di un grado di autonomia amministrativa alle province russofone (come da accordi di Minsk II) – sempre nell’ambito dello stato ucraino, a questi gli esperti di regime ribattevano rabbiosamente che era una prospettiva inaccettabile, che ne andava della sovranità ucraina, che uno stato doveva avere il diritto di scegliere le proprie alleanze militari. (NB: l’autonomia amministrativa dell’Alto Adige è motivata dalla presenza del 69% di popolazione germanofona; nelle zone di Donetsk e Lugansk la popolazione russofona prima della guerra superava il 90%).

sabato 26 novembre 2022

"Urge una federazione di chi fa informazione on line", vi spiego perché ...

Zelensky, la paura fa 90

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Finora nulla aveva potuto scalfire la figura di Zelensky nella narrazione codarda e e infame orchestrata da Washington, in cui questo guitto cresciuto all’ombra degli oligarchi appare come un eroe, quando invece manda a morire inutilmente gli ucraini solo per ubbidire agli ordini degli Usa. Non erano bastate le stragi perpetrate, per esempio a Bucha allo scopo di incolparne i russi, né la tortura e l’uccisione dei prigionieri, né le rappresaglie contro  i civili del Donbass, né la protervia di mandare al sacrificio le proprie truppe in vista di una vittoria palesemente  impossibile: nulla di tutto ciò ha mai scalfito la coscienza impermeabile dei narratori, la cui fortuna è forse quella di essere così stupidi da non rendersi conto fino in fondo delle enormità che scrivono e dicono. Ma quando il piccolo duce di Kiev ha inviato due missili sulla Polonia per cercare di spingere la Nato alla guerra totale, qualcuno ha cominciato a capire che Zelensky è pericoloso proprio perché recita un copione dettato da altri, mentre le libertà che si prende,  sono estremamente pericolose per tutti, compresi quelli che stilano tutti i giorni cronache bugiarde. La paura fa 90, ovvero arriva done la ragione non riesce a penetrare e risce miracolosamente a trovare qualche residuo di verità.

Le guerre illegali della NATO

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Dopo gli orrori della seconda guerra mondiale, con l’istituzione nel 1945 delle Nazioni Unite allo scopo di mantenere la pace, la guerra è stata bandita dalla politica internazionale. Uniche due eccezioni a tale divieto: il diritto all’autodifesa o un’azione bellica su mandato del Consiglio di sicurezza dell’ONU. Tuttavia, la realtà è stata tragicamente ben diversa e la responsabilità è in massima parte dell’Occidente e del suo strapotere militare.
Come documenta con rigorosa chiarezza lo storico Daniele Ganser in questo libro, negli ultimi settant’anni sono stati i Paesi della NATO – la più grande alleanza militare del mondo, guidata dagli Stati Uniti – ad aver avviato in molti casi guerre illegali per garantire e ampliare il predominio dell’impero americano, ignorando il divieto dell’uso della forza stabilito dall’ONU e riuscendo sempre a farla franca.

DIED SUDDENLY

 

 

https://www.bitchute.com/video/ZOFFlA6AG2Hv/

La crisi è in-fame

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Te la do io la sovranità alimentare…

Il 52% degli italiani ha tagliato la spesa per il cibo, con un effetto dirompente che grava soprattutto sulle famiglie a basso reddito. E’ quanto emerge dal primo rapporto Coldiretti/CensisGli italiani e il cibo nelle crisi e oltre”.

I dati sono indigesti. Per colpa dell’inflazione, che ha colpito duramente i prezzi dei beni alimentari al consumo, il 47% degli italiani è stato costretto a tagliare le quantità di cibo da acquistare. Se si considera la fascia di popolazione a basso reddito, la percentuale sale addirittura al 60%, mentre per i redditi alti si scende al 24%.

Ovviamente, c’è anche chi è stato costretto a mettere meno quantità di cibo nel carrello per far quadrare i bilanci familiari, a cui si aggiunge un 37% di italiani che ha preferito risparmiare sulla qualità (il 46% nel caso dei bassi redditi, ma appena il 22% per quelli alti).

Le pesanti rinunce – sottolinea il rapporto Coldiretti/Censis – sono dunque socialmente differenziate secondo una logica di “food social gap”, che colpisce i bassi redditi più che i benestanti.

I Brics riuniti a San Pietroburgo sfidano il monopolio di Washington

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Di Jacopo Brogi e Alessandro Fanetti per ComeDonChisciotte.org

San Pietroburgo

E’ arrivato l’inverno. Il Generale più famoso che ha vinto tutte le guerre. La neve è qui da qualche giorno e le strade si svuotano presto; la città sotterranea invece è più calda e viva che mai.

A Mosca, 466 km e 270 stazioni; a San Pietroburgo 113 km, 67 stazioni. I russi vivono in profondità. Ed è anche una metafora legata allo spirito di un popolo, al suo carattere nazionale. Pavel è un giornalista indipendente, non è allineato all’Occidente e neppure al Cremlino: prima del 24 febbraio 2022 “gli oligarchi stavano quassù, Putin più in basso”. Sollevando indice e medio mima il livello del potere economico e finanziario rispetto a quello politico. L’intervento militare in Ucraina è lo spartiacque della Storia e non solo per la Russia: verso un mondo multipolare.

“Adesso Putin sta più in alto“. Per Pavel i poteri finanziari globalizzanti sarebbero, in qualche modo, attualmente subalterni allo Stato, che da una parte si è alleato col Generale Inverno in Ucraina, dall’altro sta sperimentando una sorta di rinazionalizzazione della propria economia a seguito delle sanzioni e delle dipartite occidentali. McDonald’s, Starbucks, Booking.com e compagnia cantante se ne sono andate sostituite da società russe con nomi e brand simili, non a caso.

venerdì 25 novembre 2022

"Urge una federazione di chi fa informazione on line", vi spiego perché ...

L’ivermectina era una cura valida: i medici americani fanno causa alla Fda

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L’Associazione dei medici e chirurghi americani (Aaps) ha fatto causa alla Food and drugs administration (Fda) per la posizione assunta da quest’ultima contro l’ivermectina in termini di efficacia e sicurezza del farmaco per la cura del Covid.

Messa alle strette (e probabilmente temendo serie ripercussioni penali), adesso l’Fda ha dichiarato attraverso i suoi avvocati di non aver mai davvero negato l’uso dell’ivermectina.

I suoi erano piuttosto definibili come consigli o raccomandazioni.

Ecco a riguardo un tweet di Hans Mahncke, giornalista di The Epoch Times.

In traduzione:

“L’FDA che diceva alla gente di non assumere ivermectina o fermarne l’eventuale utilizzo per il Covid19 era qualcosa di non ufficiale e soltanto una mera raccomandazione, così i pubblici ministeri hanno ribattuto in una recente udienza.” Si vede che abbiamo capito male.

Ftx, come il potere diventa mafia

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Si parla spesso di deep state, di governo grigio, di poteri forti che peraltro agiscono ormai in maniera quasi palese e non occulta, ma in realtà  potremmo benissimo parlare di mafia, la cui definizione calza perfettamente alla degenerazione neoliberista del potere occidentale, vale a dire un insieme organizzato di persone che come da vocabolario “esercita il controllo su attività economiche e  traffici illeciti , condiziona la libertà dei cittadini e il regolare andamento delle funzioni pubbliche; e si serve di metodi di intimidazione e di repressione violenta e spietata”. Certo qui non si parla del pizzo chiesto al ristoratore, della bomba carta o delle mazzate per i renitenti, ma per esempio di guerre che servono a produrre stragi e a intimidire intere nazioni, di elezioni truccate, di giustizia fasulla. Ma c’è anche una questione di stile perché spesso i boss ostentano in qualche modo la loro situazione di impunità concreta nella quale vivono, mentre invece sacrificano spesso e volentieri i sottoposti e i picciotti senza importanza. Questi tratti caratteristici fanno sempre più parte del potere occidentale e del suo degrado. Così un piccolo redattore dell’Associated Press che aveva riportato  il parere di “un alto funzionario dell’intelligence statunitense” secondo cui i missili caduti in Polonia erano russi, sebbene venissero da una direzione che rendeva impossibile questa ipotesi (solo in seguito sono uscite le foto denunciando definitivamente gli ordigni come ucraini) è stato licenziato per non aver controllato la notizia, attraverso un altro funzionario. Ma come poteva controllarla se non attraverso l’intelligence che è ormai il redattore capo di tutta la stampa occidentale? O forse si vuole insinuare che nei servizi ci siano diverse correnti, comprese quelle che tifano per il conflitto nucleare.

La guerra elettrica

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Pepe Escobar
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Eco di passi nella memoria
nei passaggi dove non c’incamminammo
verso la non spalancata porta
sul roseto. L’eco delle mie
parole, nei tuoi pensieri.
Per quale scopo
sollevino polvere da una coppa di foglie di rosa
io non so.
T.S. Eliot, Burnt Norton [*]

Pensiamo per un attimo all’agricoltore polacco che fotografa i rottami di un missile – poi indicati come appartenenti ad un S-300 ucraino. Così un contadino polacco, i cui passi riecheggiano nella nostra memoria collettiva, potrebbe aver salvato il mondo dalla Terza Guerra Mondiale, scatenata da un pessimo complotto architettato dall'”intelligence” anglo-americana.

Slovenia: il governo rimborserà le multe per violazione dei lockdown

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 Il governo sloveno rimborserà ai cittadini le multe comminate per violazione delle restrizioni imposte durante l’epidemia di Covid-19. A ufficializzarlo è stata la ministra della Giustizia, Dominika Švarc Pipan, che ha specificato che i rimborsi partiranno non appena verrà varata una legge apposita, verosimilmente entro gennaio, e che i rimborsi saranno effettuati d’ufficio, senza che i singoli soggetti coinvolti debbano farne richiesta. La decisione arriva dopo che le multe per violazione delle restrizioni pandemiche sono state giudicate incostituzionali. Per violazione del lockdown in Slovenia erano state comminate sanzioni per poco più di 5 milioni di euro, ma solo 1,7 milioni di euro erano stati realmente incassati, segno che due multati su tre avevano comunque rifiutato di pagare. Ora anche chi aveva saldato la multa subita sarà rimborsato.