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Su segnalazione di Fabio Falchi su Facebook, vi proponiamo alcuni
stralci dell'articolo di Repubblica, principale megafono - allora e oggi
- delle politiche belliche dell'Alleanza Atlantica, che vi fornisce
l'idea di quanta ipocrisia ci sia nel racconto di oggi del quotidiano
degli Elkann sugli attacchi russi alle infrastrutture energetiche
ucraine.
"L'ultimo ritrovato della tecnologia bellica. Ma
soprattutto un micidiale strumento di pressione psicologica sui serbi.
Le bombe alla grafite lanciate per la prima volta la notte scorsa sulle
centrali elettriche di Obrenovac e Nis - e che hanno tenuto per sei ore
al buio buona parte della Serbia - hanno avviato una nuova strategia di
guerra. Che consiste nel provocare continue interruzioni dell'energia
elettrica, senza distruggere gli impianti che la producono". PRESSIONE
PSICOLOGICA, scrive Repubblica.
"La Nato ha garantito di aver avuto cura di risparmiare il bombardamento alla grafite di strutture di particolare importanza civile, come gli ospedali. Ma le fonti serbe hanno comunicato che neppure le strutture sanitarie sono state risparmiate.volta che vorrà farlo".
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