lunedì 30 settembre 2013

GREGORY ISAACS- NIGHT NURSE-

Grillo vs Letta: “Falsità sul Porcellum” e il premier: “E’ lui che mente”

Il leader del Movimento 5 Stelle, che ha incontrato il dg Gubitosi, ha improvvisato un comizio fuori la sede della Rai per lamentarsi dell'intervento del premier alla trasmissione "Che tempo che fa".Poi l'attacco ai giornalisti: "Zerbini, camerieri, lobbisti". Ma il presidente del Consiglio su Fb replica: "E' l’unico sistema che può consentirgli di avere voce in capitolo, di vincere o di essere comunque l’ago della bilancia". 

Il deputato Giachetti smentisce il primo ministro: "Letta chiese al Pd di non votare la mozione".

Grillo vs Letta: “Falsità sul Porcellum” e il premier: “E’ lui che mente”
Grillo contro Letta, la Rai e i giornalisti. Il leader del Movimento 5 Stelle ha improvvisato un comizio fuori la sede della tv pubblica per lamentarsi dell’intervento del premier alla trasmissione “Che tempo che fa”“La Rai, e quindi il dg Gubitosi, deve intervenire sul presidente del Consiglio Letta che ieri su Rai3, davanti a 5 milioni di spettatori, ha detto una cosa falsa. Non siamo noi ad aver votato il Porcellum, ma lui”. Sul blog Grillo aveva scritto: “Letta ieri sera dal suo maggiordomo Fabio Fazio ha detto in televisione che è a favore del Mattarellum e che per colpa di Grillo non si è potuto tornare a quella legge. Sappiamo bene, invece, che la verità è l’esatto opposto. Il deputato del Pd (menoelle) Giachetti propose il ritorno al Mattarellum che fu bocciato a pieno titolo da Letta, dalla Finocchiaro e da tutto il Pd (menoelle) che votò contro. Il M5S compatto – spiega ancora Grillo – votò a favore. Ci sono gli atti della Camera che lo testimoniano. Questa è una menzogna che meriterebbe non solo una denuncia per diffamazione ma un intervento da parte di Roberto Fico in qualità di presidente della Vigilanza Rai soprattutto per l’accomodante comportamento di Fazio che non poteva non sapere che quella era una balla colossale e non è minimamente intervenuto smentendo ciò che Letta stava asserendo. Come è possibile vedere da questo pezzo in evidenza Letta fu il primo a votare contro il ritorno al Mattarellum”.  Il premier ha replicato, ma il deputato Pd dà ragione a Grillo.

COMITATO ACQUA POTABILE- ADUC RONCIGLIONE. Una buona notizia!


Comunicato stampa
Finalmente la sentenza del giudice di pace Leonardo Colonnelli dà ragione alle rivendicazioni che il comitato acqua potabile sin dal 2008, con caparbietà, porta avanti a tutti i livelli. L’acqua che viene distribuita deve essere potabile, altrimenti va pagata il 50% in meno come prescrivono le leggi. Il diritto all’acqua potabile che nel viterbese da tempo viene negato, viene ora ad essere sancito con la sentenza del giudice. Uno dei gestori è stato condannato a pagare, per risarcimento danni  e inadempienza contrattuale, €. 1000 e dovrà emettere bollette ridotte del 50% per quanto riguarda il consumo di acqua, finché questa non diventi effettivamente potabile.

Letta mercoledì in Parlamento.

Premier prima in Senato, poi alla Camera. Il presidente del Consiglio sarà al Senato mercoledì mattina e alla Camera nel pomeriggio per le comunicazioni del Governo sulla situazione politica.

 rainews24.it
Il premier Enrico Letta chiedera la fiducia mercoledì 2 ottobre e interverrà prima in Senato e poi alla Camera, a partire dalle 16. E' quanto ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio.
Per il dibattito alla Camera, la conferenza dei capigruppo ha previsto a partire dalle 16 di mercoledì, 40 minuti per l'intervento del premier e 2 ore complessive di discussione, così suddivise tra i gruppi parlamentari: 31 minuti al Pd, 17 al M5S, 16 al Pdl, 12 per Scelta civica, 12 per Sel, 10 per la Lega, 10 per FdI, 10 minuti per il gruppo Misto.
Il voto di fiducia, dunque, con chiama nominale dei deputati avverrà su eventuali mozioni presentate dai gruppi parlamentari, ha spiegato il ministro Franceschini, "dipenderà dal dibattito". "E' molto probabile che accada, che venga posta la fiducia su eventuali mozioni", ha tuttavia aggiunto lo stesso ministro dei Rapporti con il Parlamento, rispondendo alle domande dei giornalisti.
Slitta quindi il dibattito previsto per domani sulla vicenda Telecom, dove proprio Letta avrebbe dovuto riferire a Montecitorio.

I ministri Pdl si dimettono ma avvertono: "Con noi il metodo Boffo non funzionerà".

Dura replica all'editoriale de Il Giornale. Nota congiunta di Alfano, De Girolamo, Lorenzin, Lupi e Quagliariello per rispondere a Sallusti: "Il paragone con Fini non ci spaventa. Non accettiamo intimidazioni". E a palazzo Grazioli Berlusconi incontra lo stato maggiore del partito.

rainews24.it
La presidenza del Consiglio dei Ministri rende noto che sono pervenute le dimissioni irrevocabili dei ministri Angelino Alfano, Nunzia De Girolamo, Beatrice Lorenzin, Maurizio Lupi, Gaetano Quagliariello. E intanto a palazzo Grazioli i vertici del partito si incontrano con Silvio Berlusconi. A via del Plebiscito è presente la delegazione ministeriale del partito guidata da Angelino Alfano. Gli stessi ministri lanciano tuttavia un duro monito all'indirizzo del direttore del Giornale Sallusti, alla luce dell'editoriale di oggi.

"Eversivo è alzare le tasse, liberale è non farlo"

Nell'editoriale Sallusti scrive che i ministri "con qualche distinguo di forma e di sostanza, si adeguano, ma non condividono al punto di ventilare un loro
futuro fuori da Forza Italia, non si capisce se sulle orme di quel genio di Gianfranco Fini", fatto questo che ha spinto i ministri a evocare il "metodo Boffo".

Immigrazione, 13 migranti morti durante sbarco nel Ragusano.

Hanno provato a raggiungere a nuoto la riva a Scicli, dopo essersi lanciati in acqua da un natante che si era arenato a largo. Non ce l'hanno fatta. E' successo a Sampieri, nella provincia iblea. Sul posto stanno operando carabinieri, polizia, guardia di finanza e personale del 118. Fermati due sospetti scafisti.

Immigrazione, 13 migranti morti durante sbarco nel Ragusano

Hanno provato a raggiungere a nuoto la riva a Scicli, dopo essersi lanciati in acqua da un natante che si era arenato a largo, a 15-20 metri dalla spiaggia. Non ce l’hanno fatta: 13 migranti sono morti, altri sono stati salvati. E’ successo a Sampieri, in provincia di Ragusa. Sul posto stanno operando carabinieri, polizia, guardia di finanza e personale del 118.  I corpi sono stati recuperati in acqua dalle forze dell’ordine. Gli extracomunitari presenti sul barcone erano circa 200: la maggior parte di loro, una volta raggiunta la terraferma, sono riusciti a fuggire.

Per non dimenticare. Roma - settembre 1977: assasinio di Walter Rossi

“.......morì Walter Rossi. A sparargli erano stati Cristiano (Fioravanti ndr) e Alessandro Alibrandi”.
Presidente: <<Ma questo di Rossi è un omicidio.>>
 << Si, ma non si arrivò da nessuna parte perchè in realtà la pistola era una e se la passavano l’un l’altro, ed è finita che Cristiano (Fioravanti ndr) è riuscito ad attribuire il colpo mortale ad Alessandro (Alibrandi ndr), Alessandro è morto e il processo è finito lì
Presidente: “Quindi si è fatto un processo>>
<<No, non s’è fatto perchè Alibrandi è morto. Mio fratello (Cristiano Fioravanti ndr) è stato inquisito, ma la questione è ricaduta su Alibrandi che non era più in grado di rispondere. Questo fu il primo attribuibile al nostro gruppo, ......”.
Testimonianza di Valerio Fioravanti, Udienza del 10 novembre 1989 della seconda Corte di Assise d’Appello di Bologna per la strage alla stazione di Bologna.

Roma - settembre 1977 i giorni prima dell'agguato mortale avvenuto il 30 settembre del 1977.

Martedì 27 settembre

Due ragazzi di sinistra studenti di un liceo dell’EUR (Paola Carvignani e Nazareno Bruschi, entrambi di 17 anni), sono seduti su una panchina alla stazione della metropolitana dell’EUR. Fermi insieme ad altri amici, vengono colpiti dalle pallottole sparate da un ragazzo basso, tarchiato, che spara ad altezza d’uomo un intero caricatore sul gruppo, prendendo la mira con entrambi le mani, poi fugge a bordo di una vespa.
Paola Carvignani è ferita gravemente all’addome, Bruschi a un piede. (1)

PER NON DIMENTICARE IL NOSTRO PASSATO


PER

Come sono stati scelti i ministri del governo Letta?

Report, lunedì alle 21.05 su Rai3 - Sottosegretari, presidenti di commissione, ministri e viceministri, quali abilità hanno dimostrato per ricoprire incarichi strategici?  

Bernardo Iovene


   L’inchiesta realizzata negli ultimi 3 mesi del governo Letta è partita da una domanda: con quale criterio si scelgono i membri del governo, qualcuno valuta i curriculum e le loro competenze? «In tutti i campi la competenza è fondamentale, lei va da un barbiere che non sa fare il barbiere?» Risponde Marco Vitale, economista d’impresa.
«Se il potere è disciplinato dalla competenza e dal senso di responsabilità allora è un bene. Se non è sorretto da queste cose diventa distruttivo. E si mette nelle mani della burocrazia. Ma oltre alla competenza ci vuole un’altra cosa, la spina dorsale, l’integrità. L’obiettivo deve essere il benessere e l’interesse del paese, viceversa quando andiamo nella congregazione di questa o di quella parte siamo nemici del paese».
Emerge che l’unico requisito è l’indicazione del partito, che spesso premia persone non elette. Questo sistema ha dato vita ad una classe dirigente debole, le cui capacità (se ci sono) non emergono, e dove ognuno corre per sé, mentre il paese agonizza.

BRACCIANO, "CUPINHORROR": QUAL'E' IL FUTURO DELLA DISCARICA?

Già si vocifera che ci possano essere delle "teste di legno" dei manager della discarica di Malagrotta che dovrebbe chiudere domani 30/09/2013 ed i cui rifiuti potrebbero arrivare a Cupinoro. 

osservatorelaziale.it Luca Pagni
immagineBracciano (RM) - Si è svolta all’auditorium di via delle Ferriere a Bracciano un’assemblea pubblica intitolata “CupinHorror” organizzata da Elena Rosa Carone Fabiani (già candidata a Sindaco) ed a cui hanno preso parte rappresentanti dei Comitati di Frazione di Bracciano Nuova e Castel Giuliano, consiglieri di opposizione, rappresentanti del M5S e una quarantina di cittadini.
Durante l’incontro si è discusso animatamente delle decisioni votate in Consiglio Comunale sul futuro della Bracciano Ambiente e della pubblicazione di un bando per la vendita di parte della discarica di Cupinoro a privati.

Letta-Napolitano: chiarimento in Aula. Il premier: "Alle Camere per la fiducia"


Governo in bilico dopo lo strappo di Berlusconi. Vertice al Quirinale tra il Capo dello Stato e il presidente del Consiglio. Appuntamento mercoledì in Parlamento. Pdl diviso, i ministri si dimettono ma criticano la decisione del partito: "No agli estremismi".

rainews24.it
"Il succedersi nella giornata odierna di dichiarazioni pubbliche politicamente significative dei ministri dimissionari, di vari esponenti del Pdl e dello stesso presidente Berlusconi ha determinato un clima di evidente incertezza circa gli effettivi possibili sviluppi della situazione politica". E' quanto si legge in una nota del Colle diffusa dopo il vertice al Quirinale fra Giorgio Napolitano e il presidente del Consiglio Enrico Letta. Nell'incontro, a quanto si apprende, si è deciso di rinviare la crisi a un "risolutivo chiarimento alle Camere". Letta in tv: "In Parlamento per la fiducia"
"Abbiamo valutato una situazione molto complicata e complessa, abbiamo deciso di andare in Parlamento al più presto".
Così il premier Enrico Letta a Che tempo che fa. "Non ho intenzione di governare a tutti i costi", ha detto il premier che spiega: "Chiederò la fiducia non per tre giorni per poi ricominciare come prima, ma per andare avanti e applicare il programma. Se non c'è, tiro le conclusioni", afferma.

LE MOSSE DI BERLUSCONI Il Cavaliere: subito al voto, io in forma

L'ex premier: «Dopo 59 notti in bianco stavolta ho dormito dieci ore. La crisi non è un dramma, pronti a votare legge di Stabilità»

 Mara Carfagna e Francesco Nitto Palma durante la manifestazione di Forza Italia a Napoli, con il collegamento audio con Silvio Berlusconi e la torta per il suo 77eso,p compleanno (Ansa/Fusco) 
«Non sono stanco di combattere, sono in piena forma. Stanotte, dopo 59 notti in cui non riuscivo a dormire, sono riuscito a dormire: per dieci ore di fila. Sono pronto a riprendere la battaglia. Siamo in un frangente difficile per il Paese. I signori della sinistra hanno il vizio di ribaltare la realtà». Il giorno dopo lo strappo, Silvio Berlusconi tira un respiro di sollievo, tornando a indossare i panni del gladiatore: «Resto in campo per offrire un'alternativa a poteri non democratici - perché non eletti dal popolo - che vogliono irresponsabilmente mettere in ginocchio il nostro Paese». Tuttavia, la mossa è stata criticata duramente anche dagli elettori rimasti sconcertati e non sarebbe stata condivisa da tutti i parlamentari. Del resto, a Berlusconi non è sfuggita la voce secondo cui oggi, durante l'assemblea congiunta di deputati e senatori, qualcuno potrebbe lanciare la proposta di creare due gruppi, da un lato i falchi dall'altro le colombe. Ecco perché decide di spiegare la propria scelta con tre distinte sortite: telefonando a una manifestazione del Pdl a Napoli, rilasciando una lunga nota sul sito di Forza Italia e concedendo, da ultimo, un'intervista a Studio aperto il Tg di Italia1. In tutti i casi, la linea è la stessa: spiegare per scongiurare le divisioni («Non ci sono falchi né colombe, non c'era altra possibilità. Ho chiesto ai nostri ministri di non essere complici del misfatto»). Pertanto: nessun passo indietro, la crisi non è un dramma, voglio le elezioni subito, non potevamo cedere sulle tasse a favore di chi non rispetta i patti, no a un governicchio formato da traditori e transfughi, spero che nulla e nessuno ci dividerà e che i moderati sapranno restare uniti alle elezioni.

Wall Street Journal "Letta e Berlusconi suonano la cetra mentre Roma brucia".


Titola così, a pagina 4, un commento del Wall Street Journal, che dedica anche l'apertura alla crisi politica italiana, "l'Italia cerca una nuova coalizione senza andare al voto". Il Financial Times: Berlusconi prende in giro gli italiani.

rainews24.it
Enrico Letta e Silvio Berlusconi "suonano la cetra mentre Roma brucia": titola così, a pagina 4, un commento del Wall Street Journal, che dedica anche l'apertura alla crisi politica italiana, "l'Italia cerca una nuova coalizione senza andare al voto".

Gli italiani "unici tra i Paesi euro, sono stati riluttanti ad assumersi responsabilità per i guai della Nazione", recita il Wsj: "Non ha importanza se il rapporto debito-Pil è del 120% e l'economia è a malapena cresciuta in 20 anni: la classe politica ha presentato la crisi come qualcosa 'fatto' ai danni dell'Italia da Bruxelles, Francoforte, o dagli speculatori".
E, "ossessivamente", si guarda allo spread tra i bond italiani e tedeschi come termometro della salute del Paese: "Il risultato è che la politica rimane senza speranza a guardare entro se stessa. Si discute all'infinito della necessità di una riforma elettorale, o dei meriti del precedente governo, o dei problemi legali di Berlusconi. Ma la nota inefficienza della pubblica amministrazione, il malfunzionamento della giustizia civile, le antiquate leggi sul lavoro, e il sistema bancario sotto-capitalizzato rimangono non riformati".

Governo, il giorno della resa dei conti nel Pdl. Epifani: no a un esecutivo stentato.



Alle 17 la riunione dei gruppi parlamentari, dopo la presa di distanze dei ministri dalla linea dura del Cavaliere. Ma già prima potrebbe esserci un faccia a faccia tra Berlusconi e il vicepremier dimissionario.

ROMA - Si prepara la conta interna. Si preannuncia una giornata drammatica per il Pdl. Fatta di riunioni e di scontri probabilmente decisivi per il futuro del centrodestra. Con Silvio Berlusconi che torna a Roma, dopo il weekend ad Arcore. Ci sarà una riunione, nel pomeriggio alle 17, dei gruppi parlamentari. E forse un faccia a faccia in mattinata tra il Cavaliere e il vicepremier, ormai dimissionario. D'altra parte Enrico Letta, consigliato da Napolitano, ha preso tempo. Andrà alle Camere solo mercoledì. C'è il tempo per verificare quanto siano profonde le divisioni nel centrodestra sulle dimissioni dei ministri imposte dal Cavaliere.

Effetto crisi sui mercati: si impenna lo spread, giù Piazza Affari.

L'Italia torna prepotentemente al centro dei riflettori dei mercati dopo le dimissioni dei ministri del Pdl imposte da Silvio Berlusconi. Dopo che Borsa di Tokyo ha chiuso con un ribasso del 2% i primi segnali arrivati dal mercato obbligazionario non dicono nulla di buono: nei primi scambi il differenziale di rendimento tra Bund e BTp è balzato a 288 punti secondo la rilevazione Bloomberg (che tiene come riferimento il BTp con scadenza all'1 maggio 2023) mentre secondo la rilevazione Reuters (che ha come riferimento il BTp con scadenza 1 maggio 2024) lo spread è salito addirittura sopra la soglia dei 300 punti.

sole24ore.com

Effetto crisi sui mercati: si impenna lo spread, giù Piazza Affari - Borsa Tokyo -2,06% - Come investire con la volatilità - Spread, che confusione Dopo la fiammata dell'apertura in ogni caso l'indicatore si è ridimensionato. (Segui l'andamento dello spread). Inevitabile il contraccolpo in Borsa con tutti i principali listini che hanno aperto le contrattazioni con il segno meno guidati da Piazza Affari che nei primi scambi è arrivata a perdere il 2,3% sull'indice Ftse Mib. (Segui l'andamento degli indici di Borsa).
La giornata ad altissima tensione, come peraltro avvenuto giovedì e venerdì scorso quando la crisi di governo ha avuto la sua escalation. E lo sarà con ogni probabilità anche nei prossimi giorni in vista del voto di fiducia al governo che, come ha annunciato ieri il premier Enrico Letta, si terrà questo mercoledì. Letta spera nell'appoggio dei dissidenti del Pdl, tra i quali spiccano anche i ministri Alfano, Lupi e Lorenzin, per mantenere in piedi l'esecutivo. Ma finché non ci sarà la conta ufficiale in Senato non c'è nessuna certezza e questo offre campo libero alla speculazione contro il nostro paese sui mercati.

Banca Etica, "Come raccontano la crisi?" Cancellati i sindacati e il Terzo Settore.



Banca Etica, "Come raccontano la crisi?" Cancellati i sindacati e il Terzo SettoreUno studio britannico diffuso dall'istituto di credito, ispirato alla finanza equa, incentrato prevalentemente sul comportamento della BBC, ma che svela comportamenti di "distrazione" comuni ad altri sistemi mediatici europei e non solo. Individuati quattro nodi principali. L'usanza di interpellare solo politici e finanzieri. Se ne parlerà al Festival di Internazionale a Ferrara.

ROMA - Banca Etica diffonde uno studio su come i media informano la popolazione sulla crisi finanziaria internazionale iniziata nel 2008. La ricerca, incentrata sulla BBC e sul modo in cui il colosso dell'informazione televisiva britannica ha trattato il tema, dimostra che i mezzi di comunicazione più seguiti danno voce quasi esclusivamente alla parte dominante della finanza e della politica, spesso compartecipi del potere mediatico, senza alcun interesse verso il Terzo Settore, che realmente combatte contro la recessione.

domenica 29 settembre 2013

Crisi di governo, i troppi servi della vergogna

Una tale insopportabile vergogna non ha precedenti. Nelle democrazie occidentali ma neppure, a quanto si sa, nei Paesi del Terzo mondo o nei più sperduti Staterelli africani non si è mai visto un condannato per reati gravissimi disporre a suo piacimento di 97 deputati, 91 senatori e 5 ministri imponendo loro le dimissioni del Parlamento e dal governo come si fa con la servitù,anzi peggio visto che i domestici hanno diritto almeno a un preavviso.
 

Antonio PadellaroA parte i tardivi borbottii di qualche Cicchitto e Quagliariello(e il dissenso di Marina B. forse al corrente del fragile equilibrio psichico del padre), i camerieri del pregiudicato hanno prontamente ubbidito, alcuni per la sottomissione scambiata con una poltrona, altri per pura cupidigia di servilismo.
È questo il vero cancro che sta divorando la democrazia italiana condizionata da un personaggio che pur di estorcere un qualcosa che possa salvarlo dalla giusta detenzione e dalla giusta decadenza da senatore non esita a mandare a picco il Paese che domani potrebbe essere investito da una nuova tempesta finanziaria. E tutto con la risibile scusa elettorale della contrarietà all’aumento dell’Iva.
Come ha potuto Napolitano mettere il governo nella mani di un simile individuo? Come hanno potuto Letta e il Pd accettarlo come alleato?

Una parola al giorno

Libertà

li-ber-tà
Significato Assenza di costrizioni dal latino: [libertas] l'essere libero.
Le parole archetipiche sono spesso le più comuni e le più difficili - difficile scovarne gli etimi più profondi, trarne i significati più puri e completi.
La libertà, forse, si avvicina etimologicamente al piacere: libare, libidine; e anche alla fratellanza, alla famiglia: in latino i "liberi" sono i figli, e ancora oggi le liberalità sono i doni incondizionati. Anche in altre lingue è forse così: pensiamo al "freedom" inglese, così affine al "friend", all'amico, e al "Freiheit" tedesco, così affine alla "Friede", alla pace.
Quel che risulta trasparente, circa questo stato, è che la libertà è ben lontana dal pirata, dall'artista viaggiatore: non è un'erranza capricciosa e irresponsabile. La libertà sta in una trama complessa che involve interiorità e realtà esterna (ci son più vincoli in ognuno di noi che in cento dittature), pensiero, istruzione, espressione, l'ampiezza delle proprie possibilità e la stabilità della propria posizione, in un'asserzione, insomma, fluida, ma sempre rivolta al bene, al valore: niente ci fa sentire il cuore libero quanto la danza di una ballerina talentuosa, e i suoi movimenti liberi, liberi, non sono arbitrari o casuali, ma al contrario equilibrati, studiati e limatissimi.

Nigeria. Boko Haram, il massacro degli studenti. Assalto al campus, oltre 40 ragazzi uccisi nel sonno dai terroristi.

Boko Haram ("l'educazione occidentale è peccato") ha posto da tempo le scuole, le università e i campus in cima alla lista dei propri obiettivi. Secondo fonti militari i recenti assalti sono un "segno di disperazione" del gruppo che da maggio patisce l'offensiva militare.

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Li hanno sorpresi nella notte, mentre dormivano: i miliziani integralisti islamici dei Boko Haram hanno compiuto alle prime luci dell'alba una delle stragi più efferate degli ultimi anni, assaltando un campus universitario nel nordest. Almeno 42 i morti nel bilancio ufficiale, mentre la conta delle vittime prosegue e i cadaveri vengono portati in
ospedale. Decine i feriti. Teatro della strage è lo Stato di Yobe, nel nordest, uno dei tre dove è stato imposto a maggio lo stato di emergenza nell'ambito di una massiccia campagna anti-terrorismo. Gli oltre 1.000 studenti ospitati nella struttura, il campus di agricoltura nella città di Gujba, si sono dati a una fuga disperata mentre i miliziani incendiavano le aule del college, e uccidevano chiunque gli si facesse incontro.

La forza di gravità

MUSICASTORIA- CANTO ALLO SCUGNIZZO-


'E Musicastoria songo nu cumplesso 'e museca etnica popolare ca nasce c''o quàteno 'e revalutà e 'e fà canoscere 'o patrimonio musecale d''a Campania e 'e tutto 'o sud 'e ll'Italia. Songo state 'a sentere e aveno arrecuoveto 'e cunte 'e ll'anziane pe rrecuperà 'e pparole 'e tanti nnenie e canzone populare.
Chesta è n'idea ca 'e ffà quacche vota sentí comme contro curriente 'int'ô mercato d''a muséca. Vestite nire, semprece, quase pe rrichiammà chille d''e vvedole e d''e ccuntadine d''o sud 'e ll'Italia e 'e suone tipiche d''a tradizzione mediterranea.
'E Musecastoria nascettero ô 1996, ô 1998 vencettero 'a IV edizzione d''o festival "Inedito per Maria", diretto 'a Eugenio Bennato, cu 'a canzona "Tu ca sî femmena".
Ô 1999 partecepajeno a na tournée a ll'Austria pe rappresentà l'Italia e turnajeno lloco pure a ll'estate 2001 e 2003.
Ô mese 'e giugno 2003 jettero â Repubbreca d''o Yemen pe na tournée organizzata d''a CCIA 'e Salierno pe rafforzà 'a collaborazzione commerciale nternazzionale nfra Italia e Yemen. Fernita 'a tournée fujeno ospite d'annore 'e ll'ammasciata taliana e 'e chella d''o Yemen.
Ô mese 'e abbrile 2000 e 2004 jettero ô BIT (borsa internazionale del turismo – borsa nternazziunale d''o turismo) 'e Milano. Sempe mmitate d''a CCIA 'e Salierno.
Ô 2003 e 2004, pe auní 'e quatene sociale cu chille d''a múseca se so' mpegnate cu 'a manifestazzione nazziunale "Telethon" â Calabbria. Venettero mmitate d''o BNL 'e Catanzaro.
Ô 2005 facettero na tournée â Germania a Lüdenscheid. Ô 2006 sonarono 'int'a dduje cuncierte. Uno 'e chisto fuje p'e ll'AIRC (Associazione Ricerca sul Cancro – associazzione p''a recerca ncopp'ô cancro) e pe chesto scrivettero na canzona comme sigla.

"Cuccioli d'uomo in vendita ai cannibali". Italiani in pole position nel turismo sessuale

È l’uomo che divora se stesso. È il suicidio dell’etica. È la macelleria della dignità della specie umana, falsamente considerata eletta. È il turismo sessuale perpetrato su piccoli “fagottini di carne umana”.

controlacrisi.org  alba vastano
 Quei cuccioli di uomo, ignari ancora del male a cui possono arrivare i suoi simili, causa perversioni, considerate dai mostri in questione “il sale della vita”.e non una turpe devianza. E nelle quotidianità sono gli insospettabili. Il professionista con tanto di famiglia e bebé a carico.Il giovane benestante”figlio di papà” a cui la vita ha tolto il disagio della sussistenza. E tutti freschi di energie vitali e senza scrupoli. “Tanto i figli non sono i miei e non sono neanche concittadini”( e si salva lo spirito nazionalistico). Così esprime la sua moralità virulenta lo stupratore, il pedofilo degli angeli, vittime inconsapevoli di una società che addirittura promuove e favorisce il turpe reato di pedofilia.

La fine del governo della follia.

L'esecutivo delle larghe intese si fondava sull'illusione che Berlusconi potesse diventare un politico moderato e responsabile. Finito quel sogno, Letta è costretto ad abbandonare i panni del pacificatore per attaccare il Caimano e portare il Pdl alla spaccatura. Con l'obiettivo di una nuova legge elettorale.

L'Espresso di Marco Damilano
 
"I mesi che abbiamo alle spalle segnano le nostre mosse di oggi. Abbiamo visto che con Berlusconi non si possono fare accordi, ha fatto tutta la campagna elettorale come se lui fosse sempre stato all'opposizione, assegnandoci la croce di aver votato i provvedimenti più impopolari del governo..." Era la mattina del 27 febbraio, a meno di quarantotto ore dal voto il Pd era ancora sotto shock per la mancata vittoria e l'allora vice-segretario del partito mi consegnò queste riflessioni da pubblicare sul numero dell'Espresso post-elettorale in chiusura. Si chiamava Enrico Letta.

Crisi di governo, allarme conti "La legge di stabilità la fa la troika"

Crisi di governo, allarme conti "La legge di stabilità la fa la troika"

Il viceministro Fassina lancia l'allarme dopo le dimissioni dei ministri del Pdl. Timori che l'Italia incappi in una nuova procedura di infrazione per il defici oltre il 3%. Attesa per i movimenti dello spread.

ROMA - La crisi di governo evoca lo spettro Troika per l'Italia. A poco più di due settimane dalla presentazione della legge di stabilità, il caos politico scatenato dalle dimissioni dei ministri del Pdl potrebbe portare ad un commissariamento del nostro Paese, materializzando l'incubo che da anni Roma tenta di scacciare, quello di perdere ogni tipo di sovranità economica, seguendo le orme della Grecia.
L'allarme arriva direttamente dal Tesoro e a lanciarlo, a pochissimi minuti dall'annuncio di Angelino Alfano, è stato Stefano Fassina. Il viceministro dell'Economia si è detto certo che il Parlamento possa trovare un'altra maggioranza, con una convinzione che sembra quasi necessaria ad esorcizzare i pericoli che l'Italia corre nel caso di nuove elezioni anticipate.  

"Un altro giro di elezioni con l'attuale legge elettorale ci restituirebbe un Parlamento impallato e questo succederebbe con 200-300 punti di spread in più rispetto ad oggi e con la Troika a fare la legge di stabilità al posto nostro. Temo - ha osservato - che sia uno scenario abbastanza realistico che dobbiamo fare di tutto per evitare".

Papa: "Mai adagiarsi ad avere, si diventa nullità". A San Pietro la messa per i catechisti

Papa: "Mai adagiarsi ad avere, si diventa nullità". A San Pietro la messa per i catechisti
 
Nell'omelia cita il profeta Geremia: "Noi siamo fatti a immagine e somiglianza di Dio, non delle cose, non degli idoli"
 
CITTA' DEL VATICANO - Papa Francesco torna a ripeterlo. Benessere, possedere, denaro. Sono il primo passo verso il niente. "Chi corre dietro al nulla diventa lui stesso nullità", ha sottolineato papa Francesco, citando il profeta Geremia, nella messa per la Giornata dei Catechisti, mettendo in guardia contro "il rischio di adagiarsi, della comodità, della mondanità nella vita e nel cuore, di avere come centro il nostro benessere". "Se le cose, il denaro, la mondanità diventano centro della vita ci afferrano, ci possiedono e noi perdiamo la nostra stessa identità di uomini", ha detto il Pontefice.

Berlusconi pronto a combattere: "Elezioni il più presto possibile".

Berlusconi non fa sconti a Letta e gli rinfaccia di essersi mangiato la parola sull'Iva: "Non potevano sostenere un governo delle tasse che aumenta la pressione fiscale". Poi accelera sul voto anticipato: "Tutti i sondaggi ci dicono che vinceremo".

ilgiornale.it




Silvio Berlusconi è pronto a buttarsi di nuovo nella mischia. Dopo lo strappo del Pd nel Consiglio dei ministri di venerdì scorso, il Cavaliere ha detto basta alla politica regressiva del governo Letta: "Non potevano sostenere un governo delle tasse che aumenta la pressione fiscale.

Mantenendo fede alle promesse sottoscritte con gli elettori in campagna elettorale, il leader di Forza Italia non ha voluto trattare con un premier che, negli ultimi giorni, si è rimangiato i punti del piano economico presentato quando è andato alle Camere a chiedere la fiducia. Così, quando Letta ha deciso di sospendere il provvedimento per scongiurare l'aumento dell'aliquota Iva, Berlusconi ha messo parola "fine" all'esecutivo chiedendo ai "suoi" ministri di fare un passo indietro. "L’unica via è andare convinti verso le elezioni il più presto possibile - ha detto - tutti i sondaggi ci dicono che vinceremo". "Non sono stanco di combattere, sono in piena forma. Questa notte, dopo 59 notti ho dormito per 10 ore filate. Sono pronto a riprendere la battaglia".

Napolitano: vedrò se ci sono le condizioni per andare avanti.


"Scioglimento delle Camere solo senza altre possibilità". "Procederò con una attenta verifica dei precedenti di altre crisi, a partire dalla crisi del secondo governo Prodi", ha anticipato il presidente Giorgio Napolitano parlando con i giornalisti a Napoli del prossimo "percorso possibile" della crisi.

rainews24.it "Siamo in una fase un po' criptica...io cercherò di vedere se ci sono le possibilità per il prosieguo della legislatura". Lo ha detto il presidente Giorgio Napolitano confermando che ne parlerà in serata con il premier Letta. Le Camere saranno sciolte solo se sarà impossibile formare un governo.
"Procederò con una attenta verifica dei precedenti di altre crisi, a partire dalla crisi del secondo governo Prodi", ha anticipato il presidente Giorgio Napolitano parlando con i giornalisti a Napoli del prossimo "percorso possibile" della crisi.

Caos Pdl: Quagliariello e Lorenzin si dissociano


Cicchitto: basta dirigenti Pdl estremisti di destra. Quagliariello: 'Spero nasca una posizione nel Pdl diversa'. 'Elezioni anticipate vittoria di Pirro'. 'Esecutivo Letta ha fatto bene'. Lorenzin, mi dimetto ma non condivido linea. Cicchitto: basta dirigenti Pdl estremisti di destra.

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Quagliariello: spero nasca posizione Pdl diversa "Non ho fatto in tempo, quando rientro". Così , intervenendo al Festival del Diritto, il ministro per le Riforme, Gaetano Quagliariello ha replicato a chi gli chiedeva se avesse già rassegnato le sue dimissioni da ministro.
"Se ci sarà solo una riedizione di Lotta Continua del centrodestra ne prenderò atto e mi dedicherò, magari", a creare il "Napoli Club del Salario" ha detto, il ministro delle Riforme, Gaetano Quagliariello, alludendo, senza nominarla alla nuova Forza Italia. "Io le dimissioni non ho avuto nessuna remora a darle però è evidente che se si fa in una sede in cui a discutere sono alcuni esponenti di un partito, senza il segretario, quel partito è geneticamente modificato: a questa Forza Italia non aderirò".

Saldi all’Italiana

Saccomanni è un uomo ottimista, meno male perché c’è ben poco da stare allegri. Secondo il Fondo Monetario lo stato della nostra economia è preoccupante. Quest’anno il Pil dovrebbe diminuire dell’1,7 per cento, a detta del Tesoro, ma il Fmi non esclude una contrazione del 2 per cento. Siamo al quarto anno di recessione dal 2008, con alle spalle un calo del 2,4 per cento nel 2012. I conti pubblici, poi, non sono affatto a posto. Il deficit tendenziale per il 2013 è del 3,1 per cento, ragione per cui serviranno 1,5-20 miliardi per non sforare il limite massimo consentito dall’Europa pari al 3 per cento. Il problema è dove li troviamo tutti questi soldi?
 
C’è chi sostiene che si potrebbero vendere i beni pubblici ancora in nostro possesso: se escludiamo beni come l’acqua che un referendum ha sancito di propietà esclusivamente pubblica, ci sono rimasti solo caserme e monumenti. Quasi tutti i gioielli di famiglia industriali se ne sono andati nel 1992, per far fronte alla crisi della lira. Naturalmente quella svendita, gestita dall’allora direttore generale del Tesoro, Mario Draghi,  non portò, come era stato promesso, al miglioramento dei conti pubblici. Nel 1994 il debito pubblico ammontava a 1.771.108 miliardi di lire, il gettito generato dalle privatizzazioni per il triennio 1993-1995 fu di appena 27.000 miliardi, meno dell’1,5 per cento.
Piuttosto i saldi all’italiana produssero lo smembramento dell’industria pubblica a vantaggio di élite straniere ed italiane, oggi finalmente abbiamo capito che ha contribuito al processo di deindustrializzazione del paese che tanto preoccupala Commissione Europea. Ed è bene rinfrescarci la memoria su come furono gestiti quei saldi per evitare di doverne pagare il conto ancora una volta noi.

I sette giorni di follia prima del disastro

La settimana finisce così: i ministri di Berlusconi si dimettono su ordine e per le ragioni di un condannato in via definitiva per grossa frode fiscale. Una condanna che non può essere cambiata trasforma il legame politico con il leader in favoreggiamento con chi ha commesso il reato.
 
 
Furio ColomboÈ incredibile che chi ha messo insieme questo infelice governo, comunque soggetto al giudice di sorveglianza, non abbia previsto un simile disastroso esito. Ma tutto cio è pieno di sintomi e di segnali nella settimana che si è appena conclusa. Ce lo dicono una serie di eventi insensati. Provo a elencarli.
Il Presidente del Consiglio va a New York, in apparenza per l’Assemblea generale dell’Onu, ma con il vero scopo di un “roadshow” per “vendere” l’Italia. Tradotto, significa incontrare analisti finanziari (non gli imprenditori, come dicono i sottomessi Tg) e non segue rinfresco, segue dibattito. Qui il progetto si fa nebbioso. Sicuro che era il momento giusto per farlo
Intanto il suo vice Alfano, “con cui Letta – dicono con linguaggio di regime i Tg – è in costante contatto”, va in Val di Susa e dice ai disperati valligiani, ai disperati lavoratori, ai disperati poliziotti del più costoso e inutile cantiere del mondo: “Nessuno ci fermerà”.

Rifondazione. Ferrero denuncia una infiltrazione dei servizi segreti


Rifondazione. Ferrero denuncia una infiltrazione dei servizi segretiPaolo Ferrero, segretario del PRC ha dichiarato testualmente: "Oggi ho denunciato che vi sono manovre di infiltrazione da parte dei servizi nei confronti di Rifondazione. L’ho fatto perché se qualcuno ha idea di far succedere qualcosa di strano, sappia che siamo al corrente delle loro manovre. Loro si muovono nell’ombra, nell’ambiguità e lavorano per far casino. Noi siamo per la luce, la chiarezza, le battaglie alla luce del sole".
La denuncia è forte e netta, anche se per il momento non dettagliata con nomi e circostanze. Certo, buona parte del caos interno in questo momento a Rifondzione appare persino "eccessivo" rispetto alla tradizione di questo partito.
L'invito che rivolgiamo a tutti i compagni è di mantenere gli occhi bene aperti. C'è un regime in forte crisi strutturale, gente che sta perdendo la certezza del dominio, che è abituata ad alzare polveroni e spaccare tutto (partiti, collettivi, sindacati, ecc). In genere gli infiltrati dei "servizi" scelgono di annidarsi in mezzo a chi urla di più e capisce di meno, tra chi chiama tutti "traditori" (o magari maledice "la casta", come va di moda adesso) e prova a trasformare la ricerca dell'unità possibile nell'impossibilità di unirsi (magari in nome dell'"unità").

Napoli. Ross@ affronta "il gorgo" della sfida politica


Si è svolta ieri pomeriggio, presso il Centro Sociale “Carlo Giuliani” – la sede storica del movimento dei disoccupati organizzati napoletani, oggi Precari Bros – la presentazione napoletana del progetto politico/sociale di Ross@.
Napoli. Ross@ affronta &quot;il gorgo&quot; della sfida politicaDopo la presentazione regionale campana tenuta a Salerno nello scorso luglio la tappa napoletana doveva necessariamente intrecciarsi con la caratteristica conformazione sociale dell’area metropolitana napoletana e con la molteplicità dei conflitti che l’attraversano.
La relazione introduttiva ha ripercorso gli effetti delle conseguenze antisociali dei diktat dell’Unione Europea nei territori meridionali e ha evidenziato i nuovi terreni di sfida che l’intrapresa di Ross@ intende affrontare nell’impatto con forme del dominio e caratteristiche della composizione di classe inedite e variegate.
La discussione – e non poteva essere diversamente – è oscillata tra la narrazione delle principali vertenze sociali e sindacali in atto (lavoratori delle società partecipate in lotta contro la dismissione, l’Indesit, i comitati di lotta contro il biocidio in corso nella Terra dei Fuochi, la mobilitazione contro le aggressioni imperialiste) e alcuni elementi che hanno contribuito a fornire elementi di linea politica al nascente progetto di Ross@.

Lisbona: la Corte Costituzionale boccia la troika. E tre

Lisbona: la Corte Costituzionale boccia la troika. E tre
Il Tribunale Costituzionale portoghese è tornato, per la terza volta in pochi mesi ieri, a bocciare alcune misure introdotte dal governo di Pedro Passos Coelho su imposizione della troika (Fmi, Bce e Ue). Questa volta ad essere rimandato indietro è il testo governativo in materia di riforma del lavoro la cui approvazione era stata descritta dal premier come una delle sue maggiori vittorie in campo politico. In particolare il massimo organo giudiziario del paese ha invalidato due norme che rendevano più facili i licenziamenti, insieme ad altri articoli che riducevano i diritti dei lavoratori nel campo della contrattazione collettiva. La nuova norma, secondo il tribunale supremo, violava le leggi portoghesi in materia di ‘giusta causa’ ed apriva la strada a licenziamenti indiscriminati e di massa.
Come accennato, è la terza volta che il Tribunale Costituzionale di Lisbona stoppa le misure di austerità implementate dal governo di destra sotto dettatura di Bruxelles in cambio dei cosiddetti prestiti.

Larghe intese, larghi affari

Nell'inchiesta sulla Tav spuntano "amici" di D'Alema, Dell'Utri, Alfano e Finocchiaro. Uniti per spartirsi tutto 

di Lirio Abbate, da L'Espresso, 27 settembre 2013 
Il Commissario Ingravallo ("Quer pasticciaccio brutto de via Merulana") «diceva anche nodo o groviglio, o garbuglio, o gnommero, che alla romana vuol dire gomitolo». E questo intreccio romanissimo che tanto colpì Carlo Emilio Gadda sembra essere diventata adesso la formula dominante dei pasticciacci contemporanei. Negli ambienti giudiziari la chiamano «larga intesa degli affari» e accomuna, di fatto, esponenti politici di destra e di sinistra. Tutti insieme appassionatamente, in un gioco abilissimo e sotterraneo di nomi e prestanome: si palesano solo i volti di professionisti e tecnici, ma le loro ombre celano segretari di partito, ministri, presidenti di gruppi parlamentari, capi correnti, deputati e senatori. I pupari. E le marionette. Per muovere affari di milioni, velocizzare pratiche di appalti pubblici, approvare decreti per favorire imprese amiche, cambiare componenti di commissioni di vigilanza e authority. Di fatto, svuotare le istituzioni e piegare le regole democratiche in uno spoil system che genera un sistema viziato. In pubblico c'è lo scontro politico o la lite dei talk show; dietro le quinte invece c'è un magma rovente che fonde gli appetiti meno nobili. Una suburra in cui tutti si scambiano favori e dialogano per concretizzare interessi senza badare a casacche e stemmi di partito.

AMICO DI LORENZETTI E FINOCCHIARO

Cala il sipario sulla poltiglia chiamata Seconda Repubblica


La crisi di governo si incrocia da subito con una profonda crisi istituzionale. Beppe Grillo sta già chiedendo perfino le dimissioni di Giorgio Napolitano. Quando il Pd e il Pdl rielessero il Peggiorista del Quirinale, parlammo di “vilipendio al popolo italiano”. Ci risultava ben chiaro che Napolitano Due avrebbe dato vita a un governo peggiore di quello – già disastroso – di Rigor Montis (il minor economista della nostra epoca, che Napolitano Uno aveva fatto senatore a vita per poi indirizzarlo a Palazzo Chigi). Peccavamo però di ottimismo. Nemmeno certi governi balneari di Giovanni Leone o di Amintore Fanfani al suo crepuscolo avevano congelato in modo tanto miserabile la funzione di governo quanto il governo di Enrico Letta, ora al capolinea. Perciò la crisi rivela bene quanto siano cadute in basso le cupole delle “larghe intese”. Al minimo di azione di governo (un minimo sotto zero), è corrisposto il massimo di fuga in avanti per stravolgere l’assetto della Repubblica.
Nonostante la paralisi lettiana, gli “strateghi” del Pd e del Pdl, rifugiati sotto le vecchie ali del Peggiorista, pensavano infatti di cambiare metà della Letta e NapolitanoCostituzione, cioè distruggerla, proprio come piace a Jp Morgan. Hanno preso il piede di porco (anzi, un piede di porcellum) e hanno iniziato a scardinare l’articolo 138, cioè la saracinesca che protegge la Carta dalle manomissioni improvvisate. Tra le cose buone della crisi c’è questa: forse il processo di revisione che insidia la Costituzione si interrompe. Magari l’assalto alla saracinesca muore lì, e quei “saggi” che fanno da palo potranno allegramente trovarsi una diversa collocazione per il piede di porco. Qualche suggerimento in proposito glielo possiamo comunque dare, il 12 ottobre. Il Pd ha già messo in fuga due terzi dei suoi iscritti, eppure i suoi dirigenti non se ne curano. Anche se sapevano che il Caimandrillo era vicino a subire inevitabili condanne nei suoi processi, lo hanno abbracciato, con una pulsione conservatrice che si è rivelata una pulsione suicida.

Mercato, sovrano globale: lo Stato è solo il suo gendarme


La tesi centrale di questo libro è che con la globalizzazione contemporanea sta prendendo forma un tipo d’imperialismo che è fondamentalmente diverso da quello affermatosi nell’Ottocento e nel Novecento. La novità più importante consiste nel fatto che le grandi imprese capitalistiche, diventando multinazionali, hanno rotto l’involucro spaziale entro cui si muovevano e di cui si servivano nell’epoca dei grandi imperi coloniali. Oggi il capitale si accumula su un mercato che è mondiale. Perciò ha un interesse predominante all’abbattimento di ogni barriera, di ogni remora, di ogni condizionamento politico che gli Stati possono porre ai suoi movimenti. Mentre in passato il capitale monopolistico di ogni nazione traeva vantaggio dalla spinta statale all’espansione imperialista, in quanto vi vedeva un modo per estendere il proprio mercato, oggi i confini degli imperi nazionali sono visti come degli ostacoli all’espansione commerciale e all’accumulazione.
E mentre in passato il capitale monopolistico aveva interesse all’innalzamento di barriere protezionistiche e all’attuazione di politiche Us dollarmercantiliste, in quanto vi vedeva un modo per difendersi dalla concorrenza delle imprese di altre nazioni, oggi il capitale multinazionale vota per il libero scambio e la globalizzazione finanziaria. La nuova forma assunta dal dominio capitalistico sul mondo la chiamo “imperialismo globale”. Una seconda novità è che nell’impero delle multinazionali cambia la natura della relazione tra Stato e capitale. Sta venendo meno quel rapporto simbiotico basato sulla convergenza dell’interesse statale alla costruzione della potenza politica e dell’interesse capitalistico alla creazione di un mercato imperiale protetto. Oggi il grande capitale si pone al di sopra dello Stato nazionale, nei confronti del quale tende ad assumere una relazione strumentale e conflittuale ad un tempo.

Lavoro, la fiaba del merito: si salvano solo i figli dei ricchi


«La differenza che passa fra produttività e merito è esattamente quella che passa fra lavorare molto e lavorare bene: con ogni evidenza, nulla assicura che lavorare molto implichi lavorare bene». Il dramma, sottolinea Guglielmo Forges Davanzati, è che i giovani hanno sempre meno speranze di trovare lavoro: le porte del mercato sono sempre più strette, e avvantaggiano chi ha forti relazioni sociali e familiari, svantaggiando tutti gli altri. «Non è un fenomeno nuovo quello della trasmissione ereditaria della povertà», perché la cosiddetta “ideologia del merito” che ha guidato le politiche economiche degli ultimi decenni non aiuta a risolvere il problema – di fatto, non lo ha minimamente attenuato – dal momento che «il fenomeno si auto-alimenta soprattutto in contesti di crescente polarizzazione dei redditi». Risultato: «Gli individui provenienti da famiglie con redditi elevati “spiazzano” gli individui provenienti da famiglie con più basso reddito, non perché più produttivi, ma semplicemente perché le famiglie d’origine hanno redditi più alti e maggiori e migliori “reti relazionali”».
Anche per questo, la tragedia italiana della disoccupazione giovanile «non ha nulla a che vedere con il fatto che i lavoratori adulti sono iper-protetti». "Non è un paese per giovani"Semmai, è il peggioramento della distribuzione del reddito a contribuire a ridurre la produttività del lavoro, scrive su “Keynesblog” il professor Davanzati, docente dell’università del Salento, di fronte alle cifre dellacatastrofe: secondo l’ultimo rapporto Ocse, il tasso di disoccupazione è increscita in quasi tutti i paesi industrializzati e, in particolare, nell’Eurozona e in Italia. La Banca d’Italia, fin dal 2010, registra che la riduzione dell’occupazione si è manifestata più sotto forma di riduzione delle assunzioni che di aumento dei licenziamenti, e che la crescita della disoccupazione riguarda principalmente la componente giovanile della forza lavoro. Il tasso di attività di individui di età compresa fra i 15 e i 64 anni, nel 1993 era del 58%, a fronte del 42% di quello di individui collocati nella fascia d’età 15-24. Nel 2004, l’occupazione era cresciuta arrivando al 62%, ma si era già ridotto il tasso di attività giovanile, collocandosi intorno al 35%.

Ma questi politici non ci salveranno dal prossimo crollo


Il crollo economico del 2008 ha lasciato, in tutto il mondo, milioni di persone disorientate e sconvolte dalla catastrofe e dalla devastazione inflitta alle loro vite: la disperazione dei giovani disoccupati di fronte a un futuro incerto e desolante, i pensionati che lottano per sopravvivere con pensioni che hanno perso il loro potere d’acquisto, il povero impiegato che accetta un taglio del suo orario e del suo salario per evitare di perdere il posto di lavoro, i più poveri, i malati e i disabili che cercano di sopravvivere ai tagli alla rete di sicurezza sociale. Le persone trovano difficile comprendere come alcuni banchieri potenti possano causare tanti danni e tanta miseria nelle vite di milioni di persone. Due anni fa, in un precedente articolo, scrivevo: «Come si è arrivati a questo? Che tipo di sistema abbiamo creato, che dà così tanto potere a queste persone?».
«Come è possibile che questa gente, a cui è stato affidato il denaro guadagnato dai lavoratori, finisca per inghiottirsi il denaro per il quale le Borsapersone hanno lavorato così duramente? Come mai gli è stato permesso di avere una tale morsa sulla vita di milioni di individui? Dov’erano le persone che abbiamo eletto perché si prendessero cura di noi, quando una tale forma distorta e corrotta di capitalismo è stato elaborata? Erano così incompetenti, o sono diventati parte di una oligarchia che li arricchisce proprio come fa con i giocatori d’azzardo del mercato?». Quindi che cosa è successo, da allora: i padroni dell’universo, che hanno causato il crollo, hanno cambiato il loro modo di agire? Sono contriti per la miseria che hanno causato? I nostri politici hanno adottato le misure necessarie per evitare che avvenga un altro crollo o per lo meno, nel caso succeda, si sono assicurati che nonJeffrey Sachsminacci intere economie di nazioni?

Bruxelles: crepi la Grecia, purché resti lontana dalla Russia


Torturati da Bruxelles, i greci non hanno futuro: sono senza cibo e non hanno soldi per curarsi. Quello che sta accadendo alla Grecia nel 2013 non ha eguali in Europa dalla fine della Seconda Guerra Mondiale: la popolazione è abbandonata a se stessa, senza lavoro e senza protezioni, tantomeno sanitarie. E nelle manifestazioni di piazza cominciano a circolare armi. «Un’esplosione sociale è inevitabile», afferma l’ex diplomatico greco Leonidas Chrysanthopoulos. Ormai l’unica domanda è: quando la rivolta scoppierà. Perché tutto questo? Semplice: per il lucro degli speculatori di Wall Street, gli avvoltoi del debito greco, e per il dominio dell’egemonia euro-atlantica: se la Grecia dovesse collassare e uscire dall’Eurozona, spiega al “Corriere della Sera” l’ex ministro degli esteri tedesco Joschka Fischer, Europa e Usa potrebbero perdere il controllo sui Balcani: gli Stati oggi attratti da Bruxelles potrebbero spaventarsi e tornare sotto l’ala della Russia.
In gioco, le grandi risorse del sottosuolo e la posizione strategica della Grecia. Lo afferma il popolare compositore Mikis Theodorakis, oggi leader L'ex ministro tedesco Joschka Fischerdel movimento indipendente “Spitha”: la Grecia è ricca di risorse naturali, possiede una sviluppata industria navale e un enorme potenziale per far crescere la sua produzione agricola e industriale, oltre che il turismo. Per salvare la Grecia, Theodorakis punta su Mosca e Pechino: «Proponiamo di negoziare un prestito dalla Russia o dalla Cina ad un tasso di interesse inferiore». Interesse ulteriormente ridotto attraverso una joint venture con compagnie russe, come per l’oleodotto Burgas-Alexandroupolis, «in modo da sfruttare insieme le ricchezze del nostro paese». I beni del sottosuolo greco comprendono risorse estraibili di valore, petrolio e gas. Senza contare la valenza strategica dei porti ellenici. Obiettivo dell’alleanza con la Russia: permettere alla Grecia di «respirare liberamente», anziché continuare ad «abbassare la testa di fronte agli interessi e ai capricci dei ricchi paesi occidentali».