domenica 31 marzo 2019

Il respiro nuovo che ha scosso Verona Sguardi attraverso la manifestazione "Verona città transfemminista"

 cop-verona_30marzo
 
31 / 3 / 2019

Chiudere in un aggettivo la manifestazione “Verona città transfemminista” è difficile, la potenza che ha scosso la città sfugge alle categorie interpretative più tradizionali. Forse inedito è il termine che più si avvicina, restando però largamente insufficiente: inedita la città, inedite le circostanze- sociali e politiche, inedita la strutturazione della manifestazione almeno per i canoni classici dei movimenti italiani. Ricorre invece l'elemento generazionale: davvero impressionante la partecipazione della componente giovanissima, torneremo su questo punto.

Le città più inquinate d'Italia

https://www.airvisual.com/world-most-polluted-cities?continent=59af92ac3e70001c1bd78e52&country=wS4BTBZsKwcpavTvr&state=&page=1&perPage=50&cities=

Special Report: Cannabis Jobs Count

https://d3atagt0rnqk7k.cloudfront.net/wp-content/uploads/2019/03/01141121/CANNABIS-JOBS-REPORT-FINAL-2.27.191.pdf

Negli Stati Uniti l’industria della cannabis è quella che genera più posti di lavoro

https://www.dolcevitaonline.it

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Ad oggi grazie al settore cannabis negli Stati Uniti sono stati creati 211mila posti di lavoro a tempo pieno, dei quali 64mila nel 2018.
Sono le statistiche pubblicate da Leafly in collaborazione con Whitney Economics, che hanno raccolto i dati stato per stato dei lavori full time direttamente connessi all’industria legale della cannabis.
“La cannabis legale è attualmente la più grande macchina per la creazione di posti di lavoro in America”, riportano nell’articolo sottolineando che: “La forza lavoro di cannabis è aumentata del 21% nel 2017. Ha guadagnato un altro 44% nel 2018. Prevediamo almeno un’altra crescita del 20% in termini di posti di lavoro nel 2019. Ciò rappresenterebbe una crescita del 110% dei lavori di cannabis in soli tre anni”.

NESSUN FUTURO PER L'UMANITÀ. A meno che... Cos'è l'Economia Circolare - Maurizio Pallante

"Pensioni da fame, salari da fame e vita agra". Il Domenicale di Controlacrisi, a cura di Federico Giusti

http://www.controlacrisi.org/

Le statistiche aiutano ma solo se rapportiamo i numeri ad una analisi oggettiva della realtà. Il nostro paese vive da troppi anni una crisi salariale e occupazionale che ha indebolito il potere di acquisto di salari e pensioni prosciugando anche parte dei risparmi familiari che dal 2008 ad oggi hanno iniziato ad assottigliarsi.
Gli assegni previdenziali scontano oggi, e in futuro, le riforme pensionistiche degli ultimi 20 anni che hanno decretato la fine di ogni aggancio autonomatico al costo della vita, il calcolo secondo il sistema contributivo era finalizzato a ridurre la spesa pubblica ma allo stesso tempo ha avuto ripercussioni negative sulla capacità di spesa. I pensionati da tempo svolgono un ruolo determinante per la sopravvivenza di interi nuclei familiari, sono l'ammortizzatore sociale indispensabile in nuclei dove il lavoro è spesso part time o precario e le retribuzioni fin troppo basse.
Fin qui niente di nuovo, giorni fa abbiamo letto che gran parte dei salari prevedono una paga oraria inferiore a 9 euro l'ora, oggi scopriamo che anche le pensioni basse sono piu' diffuse di quanto pensavamo.

Flat tax, la più neoliberista delle riforme

https://keynesblog.com

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di Mauro Gallegati, dal Manifesto del 21.3.2019
La flat tax, un’aliquota unica per la tassazione del reddito – come c’era in Italia 100 anni fa – è un provvedimento neo-liberista, screditato dai fatti e senza giustificazione economica. Nei desiderata dei proponenti, la flat tax dovrebbe ridurre la pressione fiscale e, contemporaneamente, il debito pubblico poiché fa aumentare i consumi, gli investimenti – e quindi la crescita e l’occupazione – ed emergere una quota delle attività che resterebbe altrimenti sommersa. Eppure storicamente non ha mai funzionato e anzi, quando le disuguaglianze di reddito tra ricchi e poveri sono state massime – oggi e nel 1929: l’1% della popolazione possiede il 50% del reddito – si sono verificate la Grande Crisi e la Grande Recessione. Il fatto che i più ricchi hanno la parte del leone nella distribuzione del reddito e dei risparmi non implica che questi ultimi si trasformino automaticamente in investimenti.

Gaza. Una imponente mobilitazione popolare celebra la Giornata della Terra e del Ritorno.

Decine di migliaia di palestinesi hanno manifestato ieri a Gaza.
 
Il 30 marzo è la Giornata della Terra Palestinese.
A Gaza quest’anno ha assunto il carattere di Giornata del Ritorno in un contesto caratterizzato dai bombardamenti israeliani dei giorni scorsi e dai lanci di alcuni razzi da Gaza verso il territorio israeliano. Per evitare una escalation è intervebuta una mediazione dell’Egitto. Sul contesto della situazione  Michele Giorgio commenta ampiamente sull’agenzia Nena News che ha seguito tutta la giornata. Queste alcune delle sue valutazioni:
È stato esplicito ieri Ismail Haniyeh, il capo del movimento islamico Hamas al potere a Gaza che ormai tiene nelle sue mani il volante della Marcia del Ritorno limitandone il carattere spontaneo che aveva avuto il 30 marzo di un anno fa e nei mesi successivi. Haniyeh ha spiegato che la situazione «è a un bivio». In sostanza se ci sarà un’intesa con Israele le forze di sicurezza di Hamas terranno i dimostranti lontano – a 300 metri secondo le notizie circolate – dalle barriere di demarcazione. Il Jihad, l’altra organizzazione islamista, ha chiesto ai dimostranti «di salvaguardare la propria incolumità». Se le trattative falliranno le proteste potrebbero essere lasciate libere. L’esercito israeliano è pronto ad usare la forza contro chi si avvicinerà alle barriere.

Roma. Martedi Potere al Popolo in Campidoglio per il riscatto della città.

Martedì 2 Aprile ore 12.00 in Campidoglio 
 Conferenza Stampa di Potere al Popolo
Vogliamo il riscatto di Roma popolare. 
Virginia stavolta il vaffa lo diciamo noi!

Corruzione, sudditanza alla speculazione immobiliare, mancato rispetto della promessa elettorale di un audit sul debito, assenza di verà volontà nel attaccare i poteri privati che dominano la città.
Dopo quasi tre anni la giunta Raggi, ha disatteso le speranze di cambiamento con cui era stata votata.
Di fronte a questo fallimento, gli altri schieramenti non hanno molto di cui vantarsi: né il centro-sinistra né la Destra che ha governato con Alemanno, entrambi da tempo sono piegati a quegli stessi poteri forti, a partire dai soliti palazzinari, e sono responsabili dello stato disastroso in cui già versava la città da troppo tempo.

Le famiglie ricche di Firenze sono sempre le stesse dal Rinascimento. Alla faccia della mobilità sociale.

Camminando per le strade del nostro bellissimo paese si ha l’impressione che il tempo non scorra mai. Se noi ci fossimo trovati per le stesse strade, viali e piazze nel 1400 piuttosto che negli anni 2000 troveremmo ben poche cose che sono cambiate, a parte l’abbigliamento delle persone, le automobili e l’illuminazione elettrica. I monumenti, i palazzi e addirittura i nomi delle vie sono gli stessi da secoli.




it.businessinsider.com/ Mattia Sisti
Questo è particolarmente vero per la città simbolo del Rinascimento italiano: Firenze. La quale ha addirittura la stessa farmacia dal 1200: la famosa Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella. Ma in maniera assolutamente sorprendente la stessa immobilità a livello urbanistico e artistico a Firenze si estende anche a livello di mobilità sociale.
Uno studio da parte di due ricercatori italiani Guglielmo Barone e Sauro Mocetti intitolato ‘Qual è il tuo cognome? Mobilità intergenerazionale durante 6 secoli’ (2016) sostiene proprio questo.
Lo studio, che ha avuto una certa eco internazionale, è stato condotto tramite la comparazione tra i dati dei contribuenti fiorentini nel 1400 e nel 2011—il tutto farcito da cognomi, occupazione, reddito e ricchezza.

I risultati sono a dir poco sorprendenti. Si consideri questa tabella:

"A Verona cercano riparo in un mondo che non c'è più". Intervista a Massimo Cacciari.

Critica il Congresso delle famiglie: "Sono pericolosi reazionari. La tradizione deve essere un continuo rinnovarsi. Se rimane immobile, è il disastro".

In fondo alla direzione che indicano, c'è la rovina: "I tradizionalisti del Congresso di Verona sono dei reazionari pericolosissimi. Non intendono affrontare il problema della dissoluzione della famiglia, che è reale, comprendendo quali sono le radici della questione e individuando una via d'uscita positiva. Pretendono di riportare l'intera società nel passato. Un'operazione impossibile. E molto rischiosa. Perché quando rifiuti di progettare il futuro, cercando riparo in un tempo che non c'è più, sfuggi in realtà al presente. E il risultato è che rimani fermo e immobile, creando disastri". Nel lessico di Massimo Cacciari – uno dei maggiori filosofi italiani –, la parola tradizione ha un significato del tutto diverso da quello che gli hanno dato al raduno mondiale delle famiglie: "Per loro, la tradizione è un'autostrada identitaria. Riguarda il proprio paesello, certi costumi, un'idea ristretta della nazione. La tradizione, invece, è una corrente molteplice, attraversata da un numero infinito di affluenti. È un continuo tradursi e rinnovarsi. La tradizione identitaria che hanno in mente i sovranisti è quanto di più estraneo si possa immaginare dal concetto di tradizione degli umanisti".

Congresso mondiale delle famiglie: il Circo Barnum del regresso.

Dal patriarca ortodosso Dimitri Smirnov (“chi sostiene l’aborto è un cannibale”) alla parlamentare ugandese che vuole la pena di morte per il reato di omosessualità. A Verona il prossimo fine settimana si riunisce il Gotha del fondamentalismo integralista religioso. Una passerella oscurantista e negazionista dei diritti umani, grondante intolleranza e inciviltà.





micromega Adele Orioli

Si scrive Congresso mondiale delle famiglie si legge intolleranza e inciviltà. Molti occhi sono puntati su Verona dove per il prossimo fine settimana si terrà un apparentemente innocuo consesso dall’altrettanto apparentemente rassicurante titolo di Congresso mondiale delle famiglie, organizzato annualmente in varie parti del globo dall’Organizzazione mondiale per la famiglia (IOF), lobby cristiana statunitense sorta con il dichiarato scopo di “unire e dotare i leader di tutto il mondo di strumenti per promuovere la famiglia naturale come sola unità stabile e fondamentale della società”.
Dove per famiglia naturale, casomai ci fossero dubbi, è da intendersi esclusivamente “l'unione di un uomo e una donna in un'alleanza permanente suggellata col matrimonio” e dalla quale deriva evidentemente la netta condanna di tutto ciò che non ne sia pienamente conforme.
D’altronde la stessa nascita dell’Iof, consacrata a Praga nel 1997 con la prima edizione di questo Congresso, prometteva male: da una sinergia tra il white nationalism americano e il suo omologo russo, in particolare dalle prime elaborazioni di Allan Carlson, reganiano di ferro, Anatoly Antonov e Viktor Medkov che identificano nella rivoluzione sessuale e femminista la causa della crisi demografica occidentale, evidentemente non sono nati diamanti.

sabato 30 marzo 2019

A Verona la marea femminista eccede ogni confine


 


dinamopress
Più di 150.000 in piazza nel corteo autorganizzato da Non Una di Meno: una marea fucsia ha invaso le strade della città, troppo strette per contenere questa incredibile forza

Famiglia/famiglie

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Altan

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CANAPA. USA: dalla proibizione a terzo coltivatore di canapa al mondo.

Il Farm Bill, la legge sull’agricoltura firmata da Trump che norma a livello federale le coltivazioni di canapa, supera finalmente il probizionismo feroce che ha caratterizzato le scelte politiche americane riguardanti la canapa durante il secolo scorso. 
Romana De Micheli canapaindustriale.it
Il 2018 è stato così anche per gli Stati Uniti l’anno del boom delle coltivazioni in risposa ad una richiesta evidentemente sempre crescente di prodotti derivati dalla canapa, in primis il CBD. 

I numeri da capogiro del 2018

Questa crescita ha seguito durante tutto l’anno il processo di approvazione della legge ed ha fatto triplicare le coltivazioni: ad oggi gli USA con i loro 31mila ettari, sono il terzo colitvatore al mondo, dopo la Cina e il Canada.
Secondo Vote Hemp, il gruppo di attivisti che lavora in difesa dela canapa e che ha riunito i dati di questa rapida crescita, si è raggiunto un aumento del 70% delle superifici autorizzate.
Lo stato del Montana ha guidato la crescita passando da 220 a 9mila ettari destinati alla coltivazione di canapa, superando il Colorado: sono numeri da capogiro che vanno oltre qualsiasi previsione e tracciano un’evoluzione tutta da scoprire (e sostenere).

“La popolazione curda è in una guerra da 40 anni”.

Sciopero della fame come movimento: migliaia di prigionieri politici chiedono negoziati con il PKK. 
Un colloquio con Ali Cicek.

Ali Cicek è uno dei portavoce di »Civaka Azad«, il »Centro Curdo per i Rapporti con il Pubblico«
Secondo quanto riferito dall’agenzia stampa ANF, attualmente circa 7.000 prigionieri politici sono in sciopero della fame per chiedere la ripresa dei negoziati tra il PKK e il governo turco. Rispetto a questo strumento nella lotta di liberazione ci sono opinioni diverse: lo sciopero della fame non potrebbe andare a favore del Presidente Recep Tayyip Erdogan se i suoi avversari politici si eliminano da sé?
In un Paese [come la Germania] nel quale la cultura democratica offre altre possibilità di esprimersi, lo sciopero della fame spesso suscita scandalo perché sovverte valori consolidati. Nelle carceri turche va inteso come atto ultimo di protesta, quando non si vede più un’altra possibilità di ottenere ascolto. L’importante è non lasciare soli gli interessati.
Il movimento dello sciopero della fame iniziato il 7 novembre dalla deputata HDP Leyla Güven chiarisce che in Turchia non c’è più spazio per un’attività politica libera. Migliaia di attivisti politici, sindaci eletti, giornalisti e accademici nonché i co-Presidenti dell’HDP della precedente legislatura sono nelle carceri. La Turchia oggi è una dittatura, la situazione per cittadini turchi critici nei confronti del regime peggiora costantemente. Dal tentativo di golpe del 2016 il numero di cittadini turchi che chiedono asilo in Germania [NdT all’estero] è cresciuto.

Capitalismo e repressione: un binomio di lunga durata.

Si sente spesso ripetere, da parte di illuminati opinionisti liberali, che la lotta di classe non è altro che un residuato radioattivo del XX secolo, e che è ormai giunto il momento di rimboccarsi le maniche e lavorare insieme, imprenditori e lavoratori fianco a fianco, per accrescere la produttività delle imprese italiane e attirare (perché no?) investitori internazionali. Questo comportamento cooperativo garantirebbe, sostengono costoro, il benessere di tutti, operai e datori di lavoro.

Peccato che siano gli stessi imprenditori a smentire tale visione idilliaca ed edulcorata dei rapporti produttivi, ricorrendo a ogni mezzo, lecito e illecito, pur di ristabilire la propria preponderanza.



È ben noto, infatti, che i coraggiosi capitani d’industria, quando si trovano di fronte a una classe lavoratrice restia a sottomettersi, non esitano a ricorrere a qualsiasi mezzo pur di schiacciare le rivendicazioni degli operai e ricondurli a miti consigli. Come racconta il Corriere della Sera.
«Ci hanno aggredito con bastoni e pistole elettriche. Erano una quindicina, tutti di una società che si occupa di sicurezza nei locali notturni». Così la testimonianza di un gruppo di lavoratori di tre cooperative di facchinaggio che forniscono i loro servizi a una società del Gruppo Faro collegata a Zara, brand spagnolo del patron Amancio Ortega, sesto fra i più ricchi del mondo con un patrimonio di 62,7 miliardi di dollari, secondo Forbes. Dall’inizio di marzo in tutta Italia sono cominciati stati di agitazione e scioperi nel settore del facchinaggio, gestito da altre società. A Roma, mercoledì mattina, momenti di tensione si sono registrati in un magazzino di merce in lunga sosta nella zona di Castel Giubileo. I lavoratori hanno denunciato un’aggressione da parte dei buttafuori fatti intervenire dal proprietario per allontanarli. Sul posto alcune pattuglie della polizia e le ambulanze del 118. «Quattro lavoratori sono finiti in ospedale, fra loro uno con un’abrasione a un braccio e un altro con la frattura di una mano», spiegano i sindacalisti della Cgil che poi nel pomeriggio hanno incontrato i rappresentanti dell’azienda nei loro uffici all’Esquilino. «Anche qui si sono portati dietro i buttafuori. Una situazione surreale», raccontano. Intanto la polizia indaga per ricostruire i fatti accaduti qualche ora prima. Alcune persone sono state identificate dagli agenti.
Questa notizia testimonia, laddove ve ne fosse ancora bisogno, che siamo davanti a un fenomeno molto pericoloso: un vero e proprio salto di qualità nell’atteggiamento dei padroni verso le rivendicazioni dei lavoratori.

Ambiente. Taranto, i veleni dell’Ilva e le troppe domande senza risposta.

Nella città è di nuovo allarme diossina. Una grave crisi sanitaria, ambientale e sociale che non è più possibile continuare ad affrontare con dichiarazioni propagandistiche e soluzioni palliative. Serve una visione chiara del futuro e il coraggio di fornire risposte certe alla popolazione.



micromega Antonia Battaglia

Mentre si seguono con passione ed ammirazione i passi di Greta Thunberg, ed il risveglio delle coscienze che la sua semplice e grandiosa opera sta realizzando in tutto il mondo, si rimane sorpresi nel constatare che ad acclamare gli ideali dello sviluppo sostenibile e della lotta al cambiamento climatico siano anche coloro che, eletti, non si attivano per azioni che possano fare la differenza reale sulle vite umane.

Ingenuità la mia, di certo, ma sentir parlare di “venerdì per il clima” mi aveva fatto dono della fugace speranza che anche le piccole Greta di Taranto avrebbero potuto vivere presto giorni migliori, e che quel movimento di presa di coscienza ambientale potesse essere agente di profondi cambiamenti al di là della propaganda sui social.

Restiamo ottimisti.  
La domanda, quindi, è: come dare concretezza agli ideali nel passaggio storico attuale che consacra la centralità del pianeta come fragile ricchezza da difendere, rendendo la lotta per il clima priorità assoluta ed imprescindibile? 
La riposta ovvia potrebbe essere: cominciando a risolvere le questioni ambientali nostrane, partendo dalle più urgenti.

Ne ho una pronta: Taranto.

Ambiente & giovani. Taranto, il sindaco chiude le scuole nel rione Tamburi fino a giugno: “Troppi rischi”. Rabbia dei genitori dei 700 alunni.

Lo ha stabilito il sindaco perché i plessi sono vicini alle collinette ecologiche che avrebbero dovuto proteggere il quartiere dalle polveri e che invece sono state sequestrate perché realizzate con scarti di produzione. L'esasperazione dei genitori: "Andrà come con l'Ilva: decreti su decreti, fino a quando la scuola al pomeriggio diventerà normalità".

Taranto, il sindaco chiude le scuole nel rione Tamburi fino a giugno: “Troppi rischi”. Rabbia dei genitori dei 700 alunniLe scuole Deledda e De Carolis del quartiere Tamburi di Taranto restano chiuse fino alla fine dell’anno scolastico.
Lo ha stabilito il sindaco Rinaldo Melucci che ha firmato l’ordinanza prorogando lo stop alle attività, stabilito per 30 giorni dallo scorso 2 marzo, nei due plessi scolastici situati pochi metri dalle cosiddette collinette ecologiche dell’ex Ilva: aree verdi che avrebbero dovuto proteggere il quartiere dalle polveri che si sollevavano dal parco minerali dell’acciaieria e che invece pochi mesi fa sono state sequestrate dalla procura di Lecce perché realizzate con scarti di produzione della fabbrica.
Tra i genitori dei circa 700 alunni, intanto, è cresciuta la tensione. “Lo sapevamo da tempo che sarebbe andata a finire così”, ha affermato una mamma. Dal 2 marzo scorso, per lei e tante altre famiglie dei Tamburi, sono cominciati i disagi: gli alunni delle scuole chiuse sono infatti stati costretti a frequentare di pomeriggio altri istituti scolastici del quartiere, ma con non poche difficoltà. La prima proposta del Comune era stata quella di mettere a disposizione delle famiglie le navette che avrebbero condotto i bambini negli istituti di altri quartieri di Taranto, ma in tanti si sono fortemente opposti: “Non è giusto – ha spiegato Marika, madre di uno degli alunni – che i nostri figli vengano portati troppo lontani da noi: non è che non vogliamo spostarci, ma alcuni di noi non ha la possibilità di farlo. Alcune famiglie qui non hanno nemmeno l’auto per raggiungere i bambini in casi di emergenza. Se uno di loro non sta bene che facciamo?”.

Classe dirigente. Ponte Morandi, l’ad di Atlantia Giovanni Castelucci incassa 3,7 milioni di bonus per i risultati nell’anno del crollo.

Al presidente Fabio Cerchiai sono andati invece 1,28 milioni, tra cui un bonus di 560mila euro. Il ministro Toninelli: "Serve una rivoluzione del sistema concessioni". E il presidente del comitato sfollati: "Perplesso. Chissà come sarebbe stato retribuito se il ponte non fosse crollato".
Ponte Morandi, l’ad di Atlantia Giovanni Castelucci incassa 3,7 milioni di bonus per i risultati nell’anno del crolloNell’anno del crollo del ponte Morandi, costato la vita a 43 persone, Giovanni Castellucci ha incassato 3,7 milioni di bonus. 




Il premio ricevuto dall’ormai ex ad di Autostrade e ancora numero uno di Atlantia, la controllante del gruppo, emerge dalla relazione sulla remunerazione della controllante di Autostrade.
In totale, nel 2018, Castellucci ha percepito 5,05 milioni di euro
Al presidente Fabio Cerchiai sono andati invece 1,28 milioni, tra cui un bonus di 560mila euro.
“Non servono commenti di fronte a premi milionari erogati dopo la tragedia di Genova, serve una rivoluzione del sistema concessioni: quella che stiamo facendo”, ha scritto in un tweet il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli. Dura anche la reazione del comitato degli sfollati a causa del collasso del viadotto: “Chissà come sarebbe stato retribuito se il ponte non fosse crollato”, ha detto il presidente Franco Ravera a Il Secolo XIX.

venerdì 29 marzo 2019

Verona trema, la marea sta arrivando

Tra poche ore avrà inizio il WCF alla presenza di ministri e figure di spicco della politica italiana, ma mentre il fronte del male discuterà di come impedire la libertà di scelta, fuori esploderà la gioia femminista
Tra poche ore nella sontuosa location del Palazzo della Gran Guardia di Verona avrà inizio, preceduta da una scia di polemiche, la tredicesima edizione del World Congress of Families. L’evento ha carattere internazionale e riunisce politici, attivisti e associazioni di tutto il mondo, con l’obiettivo dichiarato di «affermare, celebrare e difendere la famiglia naturale come sola unità stabile e fondamentale della società».

Coraggio, fatti ammazzare!

https://www.globalproject.info

Legittima difesa

La nuova "legittima difesa" è legge!

Il tabellone del Senato è dominato da luci verdi con un minuscolo spicchio di rosso appartenente al PD e a Leu, 201 favorevoli, 38 contrari: la nuova legittima difesa è legge.
A. D. 2019, 28 marzo, un Matteo Salvini raggiante accoglie i giornalisti: «Oggi i rapinatori avranno la vita più difficile», intanto i Grillini latitano, nessun ministro del Movimento 5 stelle è presente in aula e si contano molte assenze nella maggioranza. L'asse M5S-Lega non supera le 142 presenze, facendo levare le critiche dai banchi dell'opposizione sulla presunta volatilità della maggioranza di governo. La risposta evasiva di Luigi Di Maio, direttamente dagli States è «È stato rispettato un punto del contratto di governo». 

I nostri liberi ebook. Liberi e senza DRM. Vive la classe ouvrière!

https://www.wumingfoundation.com

Wumingoscopio, by Matilde, aprile 2014
Libri elettronici al popolo, come sempre. Stare con chi sta nelle strade. Meglio essere la crème della feccia che la feccia della crème.
Questi sono i titoli già convertiti, gli altri seguiranno. Per ora, sono solo le edizioni italiane. Quelle in altre lingue saranno aggiunte via via. Tempo al tempo, ché non vi corre dietro nessuno. A parte la crisi.
Grazie e massimo rispetto a bioprestojoepsichip e hubertphava. Creditz più dettagliati nei file ePub e Mobi. Grazie anche a Emanuela Zibordi e Manuel.
Per gli archeologi del web: l’antica pagina download è qui.
Prossimamente: la pagina delle colonne sonore. Tutte le musiche composte ed eseguite per/con/intorno ai nostri romanzi e racconti. (WM, 14/02/2012)
AGGIORNAMENTO GIUGNO 2012: Detto e fatto. Ecco la pagina delle colonne sonore.

Moni Ovadia: “Non abbiamo mai fatto i conti col fascismo. Per questo ci ritroviamo Salvini”

http://temi.repubblica.it/micromega-online/





















Per l'attore in Italia esiste una diffusa subcultura reazionaria che la Lega ha risvegliato ed intercettato: “Dopo anni di crisi economica, buona parte degli italiani soffre di individualismo, provincialismo, opportunismo, servilismo e paura”. Le responsabilità? “Di una sinistra che ha rotto con la storia del movimento operaio”. Il Pd? “Irriformabile”. E per il futuro auspica una rivoluzione Costituzionale: “La nostra Carta va studiata fin dalle scuole materne”. 

intervista a Moni Ovadia di Giacomo Russo Spena 

Flat tax, ancora tu…

https://coniarerivolta.org

tassapiattistiDurante la campagna elettorale per le politiche, la Lega aveva promesso di tagliare le tasse a tutti attraverso la realizzazione del sogno liberista incarnato dall’iniqua ‘flat tax’. Quello che invece è uscito dal calderone della legge di bilancio è qualcosa di assai diverso. Ora, con l’avvicinarsi della campagna elettorale delle europee, la flat tax, nella sua versione più estesa, torna sulla scena. Tramite dichiarazioni di Salvini e del sottosegretario allo Sviluppo Siri, infatti, la Lega rilancia, promettendo un’estensione della tassa piatta “alle famiglie”, ovvero ai redditi da lavoro dipendente. Ne è seguita una bagarre politica con i 5stelle sui costi della possibile operazione con cifre che oscillano dai 59 (rapporto del MEF) ai 12 miliardi annui (studio interno della Lega). Sembra che lo studio leghista si riferisca all’applicazione della flat tax per le sole famiglie con reddito da lavoro dipendente fino a 50.000 euro, una possibile variante al vaglio assai più contenuta nei suoi effetti distributivi e nei suoi costi. Ma al di là delle scaramucce tra i partiti di governo, prima di conoscere i dettagli dell’effettiva proposta della Lega (se mai ve ne sarà una definitiva), è interessante sondare alcuni umori sul tema fiscale riemersi all’improvviso nel pubblico dibattito. Si tratta di una buona occasione per fare ancora una volta il punto sulle iniquità presenti e future del sistema tributario in Italia.

Proposta per le Elezioni Europee del Partito della Sinistra Europea e delle organizzazioni italiane che ne fanno parte

http://www.rifondazione.it

Proposta per le Elezioni Europee del Partito della Sinistra Europea e delle organizzazioni italiane che ne fanno parte

Proposta per le Elezioni Europee del Partito della Sinistra Europea e delle organizzazioni italiane che ne fanno parte.

Carissime e carissimi,
Viviamo in tempi difficili in cui speranza e disperazione si intrecciano. Accanto a mobilitazioni che parlano del futuro – come lo sciopero globale sul clima che ha visto una nuova generazione scendere nelle strade -  assistiamo quotidianamente a guerre, sopraffazione, intolleranza e razzismo.
La speranza e l’angoscia convivono in un mondo dove la ricchezza e le capacità scientifiche dell’umanità sono enormi, ma vengono sfruttate da classi dirigenti irresponsabili per gli interessi di pochi, anziché per il bene comune dei popoli. Così il pianeta si avvia verso la catastrofe: devastazione ambientale, razzismo, guerra, fame, povertà, sfruttamento del lavoro, disoccupazione e precarietà.
è necessario costruire una alternativa a livello globale.

La verità sul debito italiano

https://ilariabifarini.com

Ma quando si è creato il fardello del debito pubblico italiano? Tutto parte nel 1981, in cui accade un evento epocale, che fa da spartiacque nella storia della sovranità economica italiana: il famoso divorzio tra Banca d’Italia e Tesoro. Con un atto quasi univoco, cioè una semplice missiva all’allora governatore della Banca d’Italia, Carlo Azeglio CiampiAndreatta mette fine alla possibilità del governo di finanziare monetariamente il proprio disavanzo. Rimuovendo l’obbligo allora vigente da parte di Palazzo Koch di acquistare i titoli di Stato emessi sul mercato primario, la Banca d’Italia dismette il ruolo di prestatrice di ultima istanza. D’ora in poi, per finanziare la propria spesa pubblica, l’Italia deve attingere ai mercati finanziari privati, con la conseguente esplosione dei tassi d’interesse rispetto a quelli garantiti in precedenza. Ma non solo: viene rivisto il meccanismo di collocamento dei titoli di Stato, introducendo il cosiddetto «prezzo marginale d’asta», che consente agli operatori finanziari di aggiudicarsi i titoli al prezzo più basso tra quelli offerti e, quindi, al tasso di interesse più alto. Ad esempio, se durante un’emissione di 50 miliardi di Btp, 40 vengono aggiudicati a un rendimento del 3%, mentre il restante al 5%, alla fine tutti i 50 miliardi saranno aggiudicati al 5%!

Reddito di cittadinanza e quota 100 - il testo approvato in senato

Via della seta, chi ci guadagna e a quali condizioni? Non l’abbiamo ancora capito.

Profilo bloggerVentinove documenti, di cui una “cornice” politica che contiene dieci premesse per contratti commerciali e 19 intese istituzionali. 

Campagna Stop TTIP Italia di Monica Di Sisto
Via della seta, chi ci guadagna e a quali condizioni? Non l’abbiamo ancora capitoL’incontro tra Governo italiano e cinese della settimana scorsa, se non fosse stato impreziosito dalla visita del presidente Xi e dalla stizza di Bruxelles a trazione franco-tedesca per l’autonoma iniziativa, rientrerebbe in un normale meccanismo di cooperazione tra l’Italia, Paese schiacciato sull’export e un suo potenziale mercato di sbocco. Quelli che sono stati definiti, erroneamente, accordi commerciali, non possono esserlo perché l’Italia ha conferito con il Trattato di Lisbona alla Commissione europea la propria competenza a trattare di scambi e investimenti, faccia a faccia o dentro l’Organizzazione mondiale del Commercio
Qualche problema formale in più, in questo senso, lo pone l’adesione italiana alla Belt and Road Initiative, perché non si tratta di una pianificazione concordata all’interno di un progetto di sviluppo del nostro Paese notificato all’Ue, ma del nostro aderire a sorpresa a una legittima (e lungimirante) pianificazione pluriennale di un altro Paese.

Potere al Popolo: “Non ci saremo alle europee, ma saremo ovunque”.

Il documento politico approvato dal Coordinamento nazionale di Potere al Popolo del 24 marzo.
 


“Sono tempi difficili, lo so, ma non cedete alla rassegnazione, non abbandonate la speranza, mai! Neppure per un attimo. Anche quando tutto sembra perduto e i mali che affliggono l’uomo e la terra sembrano insormontabili, cercate di trovare la forza e di infonderla nei vostri compagni. È proprio nei momenti più bui che la vostra luce serve. E ricordate sempre che ogni tempesta comincia con una singola goccia. Cercate di essere voi quella goccia”.
Sono queste parole, scritte dal combattente YPG e partigiano italiano Lorenzo “Orso”, ad aver ispirato il Coordinamento Nazionale di domenica 24 marzo. Queste parole, così come il video e l’esempio di Lorenzo, hanno colpito noi come migliaia di persone. Perché hanno dimostrato di cosa è possibile una singola persona quando è animata da una grande idealità e da un forte sentimento del collettivo, ci hanno riportato al senso originario del nostro fare politica, che a volte si perde fra mille urgenze e problemi, ci hanno dato forza e mostrato l’orizzonte.

giovedì 28 marzo 2019

Contro la vandeizzazione - Note sul World Congress of Families di Verona



 verona_30marzo

di Andrea Nicolini Attivista Assemblea 17 Dicembre
Dal 29 al 31 marzo si svolgerà a Verona il XIII World Congress of Families. Si tratta di una kermesse internazionale che poggia su tre idee fondanti: la contrarietà l'aborto, la difesa ideologica dell’eteronormatività, l’opposizione a qualsiasi forma di emancipazione femminile. Il tutto si inserisce in una chiara concezione religiosa fondamentalista, che mira a invadere qualsiasi ambito di vita individuale e collettivo.

Cosa succede quando la banca crea un deposito ?

Yemen, bambini bersaglio, bomba sull’ospedale di Save the Children

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Yemen vergogna planetaria, bombe e colera. I caccia della coalizione a guida saudita hanno bombardato la zona. E l’Onu lancia l’allarme: nel Paese si diffonde il colera. 1000 bambini contagiati al giorno

Yemen vergogna saudita  americana e i bambini bersaglio

Abbattere le diseguaglianze, la ricetta di Barca

http://sbilanciamoci.info

Dal salario minimo orario alla dotazione di 15 mila euro agli studenti fino alle nuove norme per le fabbriche rigenerate dagli operai: sono 15 in tutto le proposte del ForumDD messo in piedi dall’economista Fabrizio Barca dopo due anni di elaborazione per “invertire la rotta”.
Parte dall’insopportabilità delle diseguaglianze, non tanto etica, in questo caso, quanto piuttosto sociale, economica e persino istituzionale, visto che la democrazia stessa viene messa a rischio dalla brusca frenata delle opportunità di miglioramento di vita delle persone, il nuovo lavoro condotto dall’economista Fabrizio Barca. Un lavoro in verità collettivo, anzi collegiale, che ha visto coinvolti circa cento tra professori universitari, ricercatori e attivisti delle associazioni attraverso un percorso durato oltre due anni, dall’ottobre 2017 a marzo 2019. 

Giappone: arriva il terrore dell’aumento dell’IVA (peggio di Godzilla)

https://scenarieconomici.it


Anche il Giappone sta subendo una fase di rallentamento economico. Per la prima volta dopo un lungo periodo di ottimismo il governo è stato costretto ad ammettere che l’economia sta avendo un rallentamento. Come riporta l‘Asahi Shimbun il primo ministro ha rivisto al ribasso le proprie previsioni nel recente report economico pubblicato lo scorso 20 marzo. Abe è stato costretto ad affermare che si la crescita economica è moderatamente solida, ma che purtroppo ci sono dei problemi provenienti dall’economia cinese, primo partner commerciale di Tokio, e che la guerra commerciale può avere degli effetti sull’economia giapponese.

Fusione Commerz-Deutsche Bank: un pasticcio. Parola di Varoufakis

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Su Handelsblatt Yanis Varoufakis, ex ministro delle finanze ellenico, interviene sul tema della fusione prossima fra Deutsche Bank e Commerbank, e lo fa con un tono molto critico, contro la fusione.
Il problema nasce da un confronto fra i valori reali ed i valori di mercato delle due banche: se assieme queste hanno attivi pari a 2 mila miliardi di euro, il valore di mercato delle azioni è pari, attualmente, a solo 80 miliardi di euro, pari al 4%  del valore degli attivi. se la valutazione fosse fatta sui valori di borsa alla banca risultante dalla fusione non resterebbe che portare i libri in banca perchè non rispetterebbe gli indicatori di capitalizzazione minimi.

È PRONTO IL BAVAGLIO UE PER L'INFORMAZIONE LIBERA #LIGHTBLU 12

Trent'anni di servitù - Antonio Rinaldi

Cacciari: “Un’alleanza Pd-M5S per arginare il salvinismo”.

Per il filosofo il populismo e il sovranismo sono gli effetti del venir meno di un'ispirazione europeista e di una subalternità culturale al neoliberismo: “Renzi è l'epigono di una sinistra che ha perso perché ha abbracciato il blairismo”. Ora teme questa fase di post-democrazia e auspica un'alleanza tra un Pd rinnovato e i pentastellati per arrestare la peggior destra: “È il momento di scelte responsabili”. Infine esprime dubbi su Calenda e Zingaretti il quale “ha molti scogli da superare, sarà una lunga marcia e non ci sono scorciatoie né leader che cambiano la storia”.



micromega intervista a Massimo Cacciari di Giacomo Russo Spena

Dopo Abruzzo e Sardegna, scatta l'ora della Basilicata. Il copione è sempre lo stesso, a trionfare è il centrodestra a trazione salviniana. Intanto il Pd di Nicola Zingaretti certifica la prima battuta d'arresto. “Sarà una lunga marcia, non ci sono scorciatoie né leader che ti cambiano la storia” sentenzia il filosofo Massimo Cacciari che si lancia in un parallelismo sportivo: “Il cambio di allenatore può servire per le due o tre partite successive ma non fa vincere il campionato: per vincerlo, si deve avere una squadra e una propria dimensione europea”.    

L’Europa, però, è sempre più percepita come un’istituzione lontana, se non nemica. Tra politiche di austerity e aumento delle disuguaglianze, è passata da sogno spinelliano a gabbia. È questo il quadro che abbiamo dinanzi?

Che il disegno dell’Unione Europea sia in grande difficoltà è riconosciuto da tutti e le ragioni sono anche ben chiare e facili da individuare.

Ambiente. “Noi, soli contro il mostro”. A Taranto attivisti pronti a bloccare le portinerie dell’ex Ilva.

Si allunga l'elenco dei caduti nella lotta contro le emissioni inquinanti dallo stabilimento. Parlano i genitori di Miriam e Alessandro, morti giovanissimi.

 


Ci sono giorni in cui su Taranto cala una cappa grigio rossastra, come una nebbia, che però con la nebbia niente ha a che vedere. C'entra invece il vento, li chiamano "wind days", suono esotico, quasi un rimando a paesi lontani, per un fenomeno al contrario strettamente legato al territorio, a quello stabilimento, l'ex Ilva oggi ArcelorMittal Italia - il più grande complesso siderurgico d'Europa, 15.000 ettari, 200 ciminiere e circa 11 mila dipendenti - che sovrasta la città dal 1965 e che qui tutti chiamano "il mostro".
Tra i cittadini tarantini si respira anche paura e un gran senso di solitudine, perché qui negli anni si è come consolidata l'idea di essere da soli a combattere una battaglia troppo grande, eppure necessaria. Qualche giorno fa però la seduta di Consiglio comunale monotematica sulla questione inquinamento, si è conclusa con un nulla di fatto. Le associazioni e i cittadini speravano in un provvedimento che bloccasse lo stabilimento. Niente da fare. A imprimere nuovo vigore all'attività delle associazioni è stata la sentenza della Corte Europea dei diritti dell'uomo che ha condannato l'Italia.