mercoledì 31 agosto 2022

Cure anticovid, finalmente l'ufficialità! Tv e giornali ci hanno inganna...

Taiwan tra Usa e Cina - Lorenzo Lamperti - Il personaggio del giorno

Sara Reginella: "Qui in Donbass le armi italiane vengono usate contro os...

Goldman Sachs: l’inflazione nel Regno Unito potrebbe arrivare al 22% se non calano i prezzi del gas naturale

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L’inflazione potrebbe salire al livello più alto dal 1975 se i prezzi globali del gas non scenderanno dai loro massimi storici, mentre il 50% dei lavoratori non ha ricevuto un  aumento nell’ultimo annoSecondo Goldman Sachs, il costo della vita potrebbe salire fino a un picco del 22,4% se l’autorità di controllo dell’energia sarà costretta a far ricadere ancora di più sulle famiglie i prezzi elevati del gas a gennaio.

Il nuovo allarme si aggiunge alla serie di esperti che avvertono che il Regno Unito è destinato a cadere in una dura crisi durante l’inverno che potrebbe durare più di un anno.

Anche Goldman ha avvertito in una nota del fine settimana che la Gran Bretagna entrerà in recessione negli ultimi mesi di quest’anno e vi rimarrà fino all’inizio del 2024. All’inizio del mese un’altra banca d’affari,  Citigroup ha dichiarato che l’inflazione raggiungerà un picco di quasi il 19%.

Gorbacev, l’uomo delle due sconfitte

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Dodici grandi elicotteri  seguivano il corteo serpeggiante delle macchine nere, mentre la gente si assiepava lungo le strade, curiosa e quasi consapevole di essere a un bivio della storia, anche se non immaginavano quale. . Questa è l’immagine che conservo di Gorbacev durante  la sua visita a Milano nel lontanissimo 1989  che avvenne proprio sulla soglia del passaggio tra i due mondi: in quella visita si fondevano insieme la potenza dell’Unione Sovietica che era ancora in vita e la sua debolezza che era stata svelata con la caduta del muro di Berlino poche settimane prima. La gente usciva a vedere perché pensava che con la perestrojka ci sarebbe stato un lungo periodo di pace senza sapere che invece iniziava una lunga stagione di guerre e di instabilità in mano a un padrone unico che ora poteva liberamente fare ciò che voleva. E tuttavia già allora ricordo bene la sensazione di disagio e di disastro che promanava da quell’uomo che si prefiggeva di togliere dall’imabalsamazione il comunismo sovietico, operando però in maniera frettolosa, ambigua e contraddittoria  e trasformando la crisi di efficienza dalla quale era afflitta l’Urss in crisi di sopravvivenza. Agendo in questa maniera scriteriata Gorbacev cominciò a cancellare gli elementi che avrebbero potuto portare al successo un’operazione di rinnovamento che tuttavia non è mai stata chiarita nei suoi scopi finali:  il più importante di questi elementi da un punto di vista geopolitico era conservazione dell’area di influenza dell’Urss per non subire l’iniziativa dell’avversario americano, ovvero del capitalismo che senza l’Unione sovietica si apprestava a buttare alle ortiche i guanti delle dinamiche keynesiane. Probabilmente egli ha pensato che accelerando innaturalmente un processo di liberalizzazione che avrebbe richiesto molto più tempo, di potersi garantire fedeltà o comunque la vicinanza dell’est europeo che si stava occidentalizzando a tappe forzate. Non è stato così come sappiamo e col senno di poi possiamo dire che una maggiore resistenza e fermezza avrebbe portato a esisti molto diversi.

Inflazione, Istat: ad agosto sale all’8,4%, non si registrava dal 1985

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“Nel mese di agosto 2022 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,8% su base mensile e dell’8,4% su base annua”: è quanto comunica l’Istat in base alle stime preliminari. L’energia elettrica e il gas mercato libero – spiega l’Istituto nazionale di statistica – producono l’accelerazione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (in parte mitigata dal rallentamento di quelli dei carburanti) e, insieme agli alimentari lavorati ed i beni durevoli, spingono l’inflazione a un livello che non si registrava da dicembre 1985 (quando fu pari al +8,8%). I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, inoltre, salgono al 9,7%: un aumento che “non si osservava da giugno 1984”.

Perché l'aumento delle bollette "non è colpa di Putin" UE e i "nostri" speculatori i veri colpevoli

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 lantidiplomatico

di Angelo D'Orsi

Nella narrazione che il sistema mediatico ci ha imposto da fine febbraio, anche l'aumento incessante, vertiginoso dei prezzi delle materie prime, e in particolare delle fonti energetiche a cominciare dal gas, “è colpa di Putin”.

Innanzi tutto, occorre sottolineare che la scelta delle sanzioni contro la Russia è un micidiale autogol dell’Europa e in particolare di un soggetto debole come l’Italia, che con la Federazione Russa aveva connessioni economiche importanti, e se ne stanno accorgendo tutti, tranne il nostro governo e le forze che lo sostengono, le quali mentre sono alleate nell’Esecutivo, fingono di combattersi in campagna elettorale. La loro linea-guida è un’obbedienza “pronta, cieca e assoluta” alla Nato e agli Usa. Ora, l’effetto delle sanzioni ha certamente favorito un abnorme aumento del prezzo del gas, che ora se la guerra proseguirà (Draghi ha addirittura annunciato che si andrà avanti fino alla riconquista della Crimea, in un delirante discorso per la ricorrenza del giorno dell’indipendenza ucraina pochi giorni fa...), importeremo dagli Stati Uniti pagandolo il quadruplo, mentre Mosca ha già una fila di acquirenti pronti a pagare anche in rubli il gas russo.

Quando il mondo sta impazzendo, il buon senso sembra rivoluzionario

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 andreazhok

di Andrea Zhok

È quel che accade oggi.

Il posizionamento politico in cui mi riconosco è ancora magmatico sul piano delle rappresentanze e dei dettagli, ma condivide salde intuizioni di fondo, intuizioni condivise da tutti quelli che hanno compreso che siamo finiti in un vicolo cieco della storia e che non c'è nessuna via d'uscita se ci limitiamo a cambiare marcia o corsia: proseguendo non ci aspetta alcuna soluzione, non c'è nessuna luce alla fine del tunnel, per rivedere la luce dobbiamo innestare la retromarcia.

La cosiddetta "area del dissenso" o "antisistema" emerge magmaticamente – a volte anche confusamente – da un rigetto delle coordinate politiche tradizionali, a partire dalla distinzione consueta tra destra e sinistra. Questo rigetto non nasce per seguire una moda, né per sperimentare una forma di marketing politico, e neppure perché si ritenga che tutto ciò che è stato elaborato a destra o a sinistra sia da buttare. Niente affatto. Chi ha fatto questo percorso è passato attraverso l’una o l’altra delle posizioni tradizionali e se le è lasciate alle spalle, avendone compreso il carattere astratto e impoverente, ottuso e accecante.

E solo per chi non abbia ancora fatto tale percorso, e sia giocato dal rimpallo ideologico tradizionale che questo posizionamento può apparire "curioso" o "eccentrico", mentre è spesso semplicemente un ritorno ai fondamentali.

Il capitale, la politica, la crisi.

La potenza del capitale è tutto, la borsa è tutto, mentre il parlamento, le elezioni, sono un gioco di marionette, di pupazzi…“ (Lenin)


Siamo di fronte a una crisi senza precedenti.

Una crisi che spinge il capitale verso la guerra che, a sua volta, aggrava la recessione e rivoluziona gli equilibri all’interno dei campi imperialisti che si fronteggiano.

Una crisi che acuisce la concorrenza fra le nazioni e scatena le pulsioni nazionaliste, disgrega le fragili impalcature sociali su cui si basa il dominio delle borghesie nazionali.

Non so se stiamo assistendo all’ultimo catastrofico atto di un sistema economico ormai arrivato al capolinea, ma di certo è qualcosa che gli si avvicina molto.

La borghesia è incapace di governare le forze che essa stessa ha suscitato e le contraddizioni che sono componenti essenziali della sua stessa natura.

La truffa del gas spiegata semplice semplice

Le tariffe in bolletta sono determinate dall’andamento dei mercati all’ingrosso del gas.


In questi mercati vengono sottoscritti contratti a breve termine per 1/5 dei volumi di gas consumati dai paesi europei. La parte più grande, l’80%, viene acquistata fuori da questi mercati con contratti a lungo termine. Nei contratti a lungo termine “sono quasi sempre previsti «argini» e ammortizzatori alle variazioni eccessive dei prezzi in entrambe le direzioni”.

Tradotto: un aumento del prezzo del gas all’ingrosso non implica un rincaro della stessa portata per gli acquisti del gas da parte delle compagnie energetiche con contratti a lungo termine.

I “buoni” sarebbero quelli a favore della guerra

Chi segue – solo per “dovere professionale”, facendo questo mestiere in modo militante – i talk show politici in vista delle elezioni non può non accorgersi che quasi tutti i protagonisti della “classe politica” dicono grosso modo tutti le stesse cose sugli argomenti che dovrebbero essere il cuore di una visione del futuro per questo paese.



Certo, un imbecille dei quartieri alti che insiste sulla flat tax si trova sempre. Un guerriero immaginario che sogna “blocchi navali” contro gli immigrati, anche (facile fare la battaglia navale contro i barchini, vero?). Un asino in mezzo ai suoni che invoca i rigassificatori per “ridurre la dipendenza dall’estero”, lo sapete tutti…

Ma sul fatto che bisogna rispettare l’”agenda Draghi” – anche se SuperMario se la tiene sempre segreta e la presenta spizzichi e bocconi a un consiglio dei ministri che può solo dire “va bene” nell’arco di pochi minuti – non si trova nessuno che osi smarcarsi dalla narrazione dominante.

Lo fa Unione Popolare, è vero, dovendo per questo combattere contro presunti giornalisti che invece di fare le domande presentano le loro risposte – tutte a favore dell’”agenda Draghi”, del “dove si trovano le risorse”, “non si possono far pagare le tasse ai ricchi” (se no si offendono?) – come se fossero le tavole della legge economica, ed infatti gli spazi che riesce ad avere sui media sono soltanto quelli “istituzionali”. Ossia dovuti. Il minimo del minimo…

Il capitalismo autodistruttivo alla prova del gas.

Sull’impazzimento del prezzo del metano consigliamo ancora una volta la lettura attenta dell’editoriale di Guido Salerno Aletta, pubblicato da TeleBorsa, e che vi abbiamo proposto già un paio di giorni fa


 

Lì viene infatti “svelato” il meccanismo assurdo che trasforma un “prezzo marginale” – il più alto registrato per una singola compravendita, magari su un quantitativo limitatissimo – nel “prezzo universale” per tutte le transazioni di quella giornata. Anche per quelle che magari si erano chiuse alla metà…

Ma non basta neanche questo a rendere comprensibile perché il prezzo sia impazzito e chi ci guadagna.

Il secondo meccanismo che inchioda il prezzo dell’energia elettrica a quello del gas è una decisione – un atto politico, ossia una convenzione formale, non una “legge naturale” – che appariva ai tempi persino intelligente: tra i differenti costi di produzione dell’energia elettrica a seconda del “motore” utilizzato (dighe, centrali nucleari, eolico, fotovoltaico, centrali a carbone oppure a gasolio oppure a gas, ecc) il costo dell’energia elettrica in bolletta “per l’utente finale” veniva ancorato a quello del gas, che allora era il più basso.

Con un modesto sovraprezzo si realizzava anche il margine che consentiva di compensare metodologie più costose, altrimenti strutturalmente in perdita e dunque fuori mercato.

Pd, Cacciari: “Letta ha sbagliato due volte, va a casa dopo le elezioni”.

Pd, chi dopo Letta? Cacciari: “Ci sarà qualche ribaltone e tireranno fuori qualche sotto-segretario come quelli del passato di cui nemmeno ricordiamo il nome”.

 

 (Alberto Maggi – affaritaliani.it)

“Enrico Letta è un segretario di partito a cui non ne è andata bene una. E’ vero che gli altri del Pd sono assolutamente corresponsabili, ma Letta non ha fatto nulla per impedire il disastro e il segretario politico porta con sé la responsabilità di una linea naufragata due volte: la prima per il mancato accordo con il M5S e poi con Calenda”. 

E’ lapidario il commento di Massimo Cacciari, intervistato da Affaritaliani.it, sulle scelte e sulla strategia della leadership del Partito Democratico a meno di un mese dalle elezioni politiche. “Letta si è ridotto ad andare alle urne da solo con nessuna possibilità di vincere, a meno di improbabili colpi di scena. Dopo le elezioni, salvo miracoli, fanno fuori il segretario del Pd e Letta va a casa. Mi pare ovvio, si potrebbe salvare solo se la vittoria di Meloni fosse risicata con l’ipotesi di far saltare il banco. Il piano di Calenda e Renzi, insomma”.

Conferenza stampa "Italia Sovrana e Popolare"

"Siamo tutti in pericolo" - Dietro il Sipario - Talk Show

Ucraina. Incertezze sulla “controffensiva” di Kiev, intanto saltano le teste

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Lunedi il presidente ucraino ha dichiarato che le forze armate di Kiev avevano lanciato un offensiva sulla città di Kherson controllata dai russi. Nello stesso giorno ha licenziato Grigory Galagan, comandante delle forze operative speciali delle truppe ucraine e Ruslan Demchenko, primo vice segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale.

Le notizie che giungono da Kherson – di fonte russa – parlano di un fallimento dell’offensiva a causa degli attacchi di elicotteri russi sui mezzi militari ucraini in movimento e dell’intenso fuoco di artiglieria russo.

La pagina telegram russa Intel Slava Z scrive che “le forze armate ucraine hanno tentato oggi un limitato contrattacco” sul fronte di Kherson. “Le truppe e le attrezzature coinvolte sono state immediatamente massacrate dall’artiglieria e dagli attacchi aerei russi. L’armata ucraina non ha alcuna capacità offensiva significativa. Lasciare le loro posizioni difensive non fa che accelerare la loro distruzione”.

Informazione sull’Ucraina in diretta da Washington

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Probabilmente il conflitto in Ucraina è quello dove l’informazione occidentale è riuscita a dare il meglio si sé e a superare il record di menzogna e stupidità raggiunto con la pandemia. Basti pensare che la quasi totalità dei giornali e delle televisioni occidentali sostiene che siano i russi – che l’hanno conquistata e la controllano -a bombardare la centrale nucleare di Zaporozhye. L’assurdo dei russi che bombardano se stessi è veramente l’apice della menzogna e della stupidità di chi da ancora credito alle più stravaganti bugie dimostrando che la credulità confina con la mala fede. Con la guerra ucraina Washington ovvero la cupola che vi comanda ha provveduto per tempo a immettere anche nel web un nutrito esercito di cazzari a pagamento che “controllano le notizie”- Facebook è in prima linea a cercare di fermare la “disinformazione” o meglio l’informazione vera, ma non allineata e così si appoggia ad alcune organizzazioni di controllori dei fatti:  StopFake, VoxCheck, Fact Check Georgia, Demagog, Myth Detector, Lead Stories, Patikrinta 15min, Re:Baltica e Delfi: “per frenare la diffusione della disinformazione e fornire agli utenti informazioni più affidabili, stiamo lavorando con fact-checker indipendenti in tutto il mondo. I fact-checker indipendenti di Facebook sono tutti certificati dall’International Fact-Checking Network (Ifcn). 

Nessuna pace in Iraq: assalto al parlamento

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Nessuna pace in Iraq: assalto al parlamento

Il filmato dall’Iraq con i manifestanti che si bagnano nella piscina del complesso governativo ha fatto il giro delle reti TV mondiali. Ovviamente non tutto è tranquillo in questi giorni a Baghdad.

In Iraq, dopo il rovesciamento del regime di Saddam Hussein e la prolungata occupazione del Paese da parte delle forze armate statunitensi, hanno cercato di costruire un sistema politico sulla falsariga delle democrazie occidentali. Di conseguenza, tutto non è andato così male come in Afghanistan, ma l’intera struttura lasciata dagli americani non può per questo definirsi riuscita.

L’Iraq è da tempo in uno stato di instabilità politica che sta sfociando nella più grave guerra civile, le regioni curde de facto sono andate perdute nel nord e l’ISIS è nato nello stesso Iraq, che è stato represso con incredibili sforzi solo nel 2017.

Inoltre, l’Iraq è diviso secondo linee religiose in sunniti e sciiti. Questi ultimi sono la maggioranza nel Paese e tra questi spicca l’Imam Muqtada al-Sadr, attivo in politica da 18 anni. L’anno scorso, il suo partito (il movimento sadrista) ha ottenuto il maggior numero di seggi in parlamento, ma non è riuscito a formare un governo. Di conseguenza, al-Sadr ha ordinato ai suoi deputati di lasciare il parlamento e in Iraq per 10 mesi nessuna altra forza politica è stata in grado di formare un governo.

A causa dell’occupazione USA, per la Siria perdite di 107 miliardi di dollari

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Siria – il paese che aveva fatto la prima riforma agraria 12.000 anni fa, ora non ha grano per il suo popolo

Gli USA continuano a rubare petrolio siriano su vasta scala. Finora le perdite del settore petrolifero siriano hanno superato i 107 miliardi di dollari

Damasco – SANA

29-08-2022

La Siria ha confermato che le azioni degli Stati Uniti, le cui forze sono illegalmente sul territorio siriano, caratterizzate da azioni che vanno dalle rapine di risorse ai traffici illegali effettuati dalle bande e dai gruppi separatisti “Qasad”, hanno portato a ingenti distruzioni e danni al settore produttivo, alla fornitura, distribuzione e investimento di petrolio, gas e altre risorse minerarie. Dal 2011 alla metà di quest’anno, le perdite dirette e indirette sono ammontate a 107,1 miliardi di dollari.

Il Ministero degli Affari Esteri e degli Emigranti, in due messaggi al Segretario Generale delle Nazioni Unite e al Presidente del Consiglio di Sicurezza, copia dei quali è pervenuta a SANA, ha riferito che questo principale settore vitale, secondo il Ministero del Petrolio e Mineral Resources, ha perso 24,2 miliardi di dollari a causa del furto di petrolio, gas e minerali. Come prima, i gruppi “Qasad” hanno sede nel nord-est della Siria, che sono sotto gli auspici e la protezione delle forze americane presenti illegalmente in Siria. Le perdite stimate derivanti dall’estrazione, dal contrabbando e dal commercio illegale di petrolio, gas e minerali siriani hanno raggiunto i 18,2 miliardi di dollari alla fine della prima metà di quest’anno.

Anima nera: la strega yankee nella politica mondiale

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Anima nera: la strega yankee nella politica mondiale
31.08.2022

Uno degli eventi per cui l’ethnos del New England – la sezione culturale degli Stati Uniti che ha controllato la maggior parte delle istituzioni dopo la fine della guerra nel 1865 – è più conosciuto è il processo alle streghe di Salem. Ma mentre quell’episodio è passato da centinaia di anni, il volto della strega è ancora quello che presenta al mondo.

La strega, cioè, secondo la terminologia di Carl Jung, l’archetipo della “matrigna cattiva”, l’“anima spostata”.

Alcune qualità tipiche dell’Anima dislocata sono:

“L’essere incontenuta, alla costante ricerca di un’affermazione esterna.

La mancanza di creatività.

L’essere lunatica.

L’essere infame.

L’avere una scarsa relazionalità, con un comportamento nelle relazioni volto a isolare la persona dagli altri.

L’essere masochista.

L’essere avida, attaccata alle cose.

L’essere centrata su sé stessa.”

martedì 30 agosto 2022

DANIELA RANIERI. Pd, campagna demenziale un po’ alla Wanna Marchi.

Alle famiglie che presto dovranno decidere se mangiare due volte al giorno o scaldarsi, alle imprese che chiudono per il caro-energia, agli albergatori e ristoratori del nord est che avvisano: “Bollette triplicate, o ridurremo gli stipendi o chiuderemo”, risponde solerte un post su Instagram di Debora Serracchiani, capogruppo del Pd alla Camera e avvocato del diritto del Lavoro: “Con frutti di mare, pasta corta o vermicelli?”. Lei, sorridente in foto, ha optato per la pasta corta; ha la forchetta nel piatto, si appresta a mangiare, salvinianamente; la parola d’ordine è sdrammatizzare.

 

(DANIELA RANIERI – ilfattoquotidiano.it)

Serracchiani ha deciso di cavalcare il successo della nuova strategia del suo partito, sulla falsariga della esilarante meta-comunicazione del segretario Enrico Letta, che dopo aver “rilasciato” in rete l’ultima trovata dell’agenzia di comunicazione a cui ha affidato il battage mediatico in vista del voto – il manifesto con la scritta “Con Putin o con l’Europa. Scegli” – ha bonariamente rilanciato i meme satirici degli utenti, prendendo poi coraggiosamente posizione in merito alla scottante diatriba “pancetta contro guanciale” (ha scelto guanciale). (A chi pensava che gli slogan pedestri e sciocchi fossero una prerogativa di Renzi, notifichiamo che l’agenzia che cura la campagna di Letta è, per l’appunto, la stessa a cui Renzi affidava il suo storytelling ai tempi della Rignano d’oro, poi amplificato dalla “bestiolina” di discutibili giornalisti-spin doctor e da un esercito di troll). La strategia della campagna elettorale del Pd è: semplificare nella testa degli elettori la scelta che dovranno compiere.

Alessandro Orsini. Guerra in Ucraina. Biden intende farla durare il più a lungo possibile.

La Nato in Ucraina rappresenta una minaccia esistenziale per la Russia. Ne consegue che la Russia è disposta a sacrificare la propria esistenza pur di vincere la guerra. 


(Alessandro Orsini – ilfattoquotidiano.it)

La guerra in Ucraina può finire in vari modi, ma è pressoché impossibile che finisca con la sconfitta della Russia e il ritiro senza condizioni delle sue truppe. 

Quando sentiamo dire ai leader europei che la guerra con la Russia finirà con la liberazione della Crimea e degli altri territori occupati, ci piace ricordare che il più grande crimine di un capo di Stato verso il proprio popolo è la mancanza di senso della realtà. Mario Draghi ha appena dichiarato che: “La lotta per la Crimea è parte della lotta per liberare l’Ucraina”.

A Draghi ricordiamo che l’ottimismo senza realismo può causare milioni di morti. Dichiarazioni che incoraggiano l’Ucraina a battersi per liberare la Crimea sono provenute da molti altri leader europei. Com’è possibile che non vedano la realtà davanti ai loro occhi? La Crimea non può essere liberata nemmeno teoricamente giacché Biden non sta aiutando veramente l’Ucraina: alimenta la guerra dall’esterno, ma non aiuta Kiev.

Prove di dialogo in Sicilia - Tribuna elettorale

PARACETAMOLO E CIRCOLARI DI SPERANZA: BYOBLU RISPONDE A MENTANA

Ritirare le sanzioni alla Russia. Lo dice addirittura Luttwak, il falco dei falchi USA

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L’Occidente ha sbagliato tutto con la Russia. Bisogna ritirare le sanzioni, che non la danneggiano e che sono controproducenti per l’Europa. E’ il senso della sorprendente raffica di tweet sparata ieri, lunedì 29, da Edward Luttwak, un maître à penser della geopolitica statunitense organico al Governo USA.

Non è l’unico a pensare che la strategia dell’Occidente sia, diciamo, piuttosto miope e col fiato ormai corto. Lo sostengono in questi giorni anche gli articoli di autorevoli testate internazionali secondo i quali è in via di esaurimento la capacità occidentale di offrire appoggio all’Ucraina.

Le armi e gli aiuti di ogni tipo  all’Ucraina sono stati finora, insieme alle sanzioni, il pilastro della politica occidentale. Ma il Wall Street Journal avverte che, a furia di armare l’Ucraina, gli Stati Uniti stanno impoverendo i loro arsenali: gli stock di determinati caricatori sono già ridotti in modo preoccupante.

Allerta recessione: demolizione controllata degli Stati? - Mosaico - Ras...

“Tutta colpa del destino”: l’Europa annega nel grottesco

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TLB courtesy: 29/10/2018 - Fotolia|

E’ colpa del destino, della mala sorte ed è colpa dei cittadini così poco avveduti da pensare che l’era  dell’abbondanza sarebbe durata per sempre. Poco importa che proprio le elite abbiano creato questa illusione, anzi questa doppia illusione che il neoliberismo fosse per sempre, lo stadio definitivo della storia umana  e che avrebbe portato sempre più prosperità lasciando mano libera ai ricchi. Peggio per chi ha creduto in una simile panzana. Oggi scopriamo che l’elite politica non è altro che il megafono del vero potere che ha ormai scalzato qualsiasi traccia di democrazia, che in realtà non è in grado fare politica e che attribuisce a una sorta di inspiegabile destino ciò che fa a mani legate. Basta prendere lo straordinario discorso di Macron che ha annunciato la fine dell’abbondanza: dopo che gli ultimi presidenti francesi, come marie antoniette impazzite hanno detto di tutto contro le gente, contro il popolo brutto cattivo e sdentato ora tocca all’ambiguo ninnolo di casa Rothschild prenderla in giro facendo intendere che sono stati dei fessi a credere in personaggi come lo stesso Macron:. Ecco un brano di questo discorso che sembra proprio nascere dall’assurda parvenza di saggezza che alimenta certe follie: “Quello che stiamo attraversando ora è un punto di svolta, una specie di grande shock. Primo, perché stiamo assistendo, non solo quest’estate, ma negli ultimi anni, al tempo della fine di un’abbondanza apparentemente infinita. Il tempo in cui il denaro era disponibile – liquidità a basso costo – sta volgendo al termine. Ma c’è anche il problema della scomparsa di beni e tecnologie che un tempo sembravano sempre disponibili. Ci troviamo di fronte al crollo di “catene” economiche familiari. Ancora una volta abbiamo una carenza di questo e quello, una carenza di tecnologia, una carenza di materiali, una carenza di terra per vari usi, e anche una carenza di acqua. Dovremo prendere le misure appropriate.Ma soprattutto, è arrivata la fine delle verità che davamo per scontate. Questo vale per la Francia, per l’Europa e per il mondo intero. Per la democrazia e i diritti umani” Che valgono solo per qualcuno e non per altro in questo abominio morale che è l’impero.

Il conflitto in Ucraina accelera la fine del dominio dell’Occidente

 https://www.voltairenet.org

 

Il conflitto ucraino, presentato come un’aggressione della Russia, è invece l’applicazione della risoluzione 2202 del 17 febbraio 2015 del Consiglio di Sicurezza. Francia e Germania non hanno tenuto fede agli impegni assunti con l’Accordo di Minsk II, quindi per sette anni la Russia si è preparata allo scontro attuale. Mosca ha previsto le sanzioni occidentali con molto anticipo, sicché le sono bastati due mesi per aggirarle. Le sanzioni scompaginano la globalizzazione statunitense, perturbano le economie occidentali spezzando le catene di approvvigionamento, facendo rifluire i dollari verso Washington e provocando un’inflazione generale, causando infine una crisi energetica. Chi la fa l’aspetti: gli Stati Uniti e i loro alleati si stanno scavando la fossa con le proprie mani. Nel frattempo le entrate del Tesoro russo in sei mesi sono aumentate del 32%.

 

I capi di Stato e di governo presenti all’Accordo di Minsk II.

Nei sette anni appena trascorsi spettava alle potenze garanti dell’Accordo di Minsk II (Germania, Francia, Ucraina e Russia) farlo rispettare. Non l’hanno fatto, sebbene l’intesa sia stata avallata e legalizzata il 17 febbraio 2015 dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e a dispetto delle affermazioni sulla necessità di proteggere i cittadini ucraini, minacciati dal loro stesso governo.

Le entrate della Russia aumentano grazie alle sanzioni degli occidentali

 https://www.voltairenet.org

 

È difficile ammetterlo per gli Occidentali, ma le sanzioni adottate contro la Russia a seguito della sua applicazione degli Accordi di Minsk, di cui era garante (applicazione definita «aggressione» dagli Occidentali), sono in realtà un vantaggio per Mosca.

Il presidente Vladimir Putin in un incontro con il direttore del fisco russo, Daniil Yegorov, ha affermato che le entrate della Federazione di Russia del primo semestre 2022 sono aumentate del 32%, soprattutto grazie al rialzo del prezzo dell’energia.

Azov del cervello

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Italia, le lacrime di coccodrillo dei partiti sul disastro dell'energia ...

STIAMO SOSTITUENDO GAS RUSSO DA 2€ CON QUELLO USA CHE NE COSTA 80

 https://www.byoblu.com

 

Di Paolo Becchi e Giovanni Zibordi

La crisi energetica, crisi che per ora riguarda le aziende (per le famiglie dipenderà da quanto il governo spenderà in sussidi) è in prima pagina. Per poterne discutere bisogna sapere alcuni fatti. Una premessa: parliamo del gas espresso nell’unità di misura USA, $ mBTU per facilitare il confronto con il gas in America (da noi si usano i metri cubi o i megawatt).

Il gas in USA costa 9-10$ (ed è aumentato molto, perché un anno fa era la metà). In Europa costa ora 84$. Lo stesso gas americano quando arriva per nave liquefatto, poi rigassificato costa 84$ ora sul mercato europeo.

OK? Quando si parla di gas aumentato di 10 volte si intende il gas che arriva (in prevalenza) dall’America per nave, liquefatto e poi scambiato in Olanda al mercato TTF. Non si sta parlando del gas di Gazprom, che per il 90% arriva per gasdotto e non viene scambiato se non per un 10% a questo mercato in Olanda.

Ma quanto costerebbe il gas russo (che arriva quasi tutto per gasdotto in Europa)?

Impegni precisi per rendere giustizia ai danneggiati da vaccino

Eni rivende il gas russo 10 volte più caro rispetto al prezzo a cui lo acquista

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di Francesco Cappello

Eni compra a poco dai russi e rivende a prezzi da 10 a 15 volte più alti agli italiani con la protezione e l’avallo del governo. La colpa degli aumenti viene addebitata a Putin. Gli extra profitti in forma di dividendi vengono distribuiti agli azionisti tra cui i grandi fondi di investimento

Che io sappia il primo a parlarne è stato Carlo Cottarelli in un intervento su la Stampa dello scorso 14 marzo, chiamando in causa il governo che ha fatto orecchie da mercante… Il caro bollette secondo Cottarelli è dovuto alle speculazioni sul prezzo del gas indicizzato a quello che ci commercializza finanziariamente presso la borsa di Amsterdam. Cottarelli aveva già chiamato in causa il governo che si è guardato bene dall’intervenire.

Che pacchia comprare il gas a prezzo più basso e rivenderlo 10 volte di più

 https://www.vietatoparlare.it

 Che pacchia comprare il gas a prezzo più basso e rivenderlo 10 volte di più

Nelle borse ‘a pronti’ (spot) in Europa, i prezzi del gas hanno superato i 2.500 dollari per 1.000 metri cubi.

“Negli scambi a pronti in Europa, i prezzi del gas hanno superato la soglia dei 2.500 dollari. Secondo stime prudenti, se la tendenza continua, in inverno i prezzi supereranno i 4.000 dollari per 1.000 metri cubi. m“, afferma la pubblicazione di Gazprom nel canale Telegram. Quindi quasi il doppio.

Ma quali sono i fattori che determinano un innalzamento del prezzo così elevato? I media dicono che è la guerra russo/Ucraina, certo questo fattore concorre perché ci stiamo approvvigionando sempre di più da fornitori terzi, come l’Algeria, ma non è così decisivo.
In realtà, l’innalzamento di prezzi è cominciato molto prima del 24 febbraio, data dell’inizio delle ostilità. Ed allora? In realtà l’ENI sta acquistando ancora dalla Rusia il gas a prezzo originario come da contratto e lo sta rivendendo al prezzo deciso alla borsa di Amsterdam, incamerando un enorme surplus.

Covid: per Russia e Cina l’ombra di un attacco biologico

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di ilsimplicissimus

Oggi vorrei dedicarmi a un tema che non ho mai affrontato in via diretta, ma che penso sia stato e sia tutt’ora uno dei fattori di estrema confusione e di ambiguità che regnano indisturbati: si tratta dell’idea che siccome la Cina e la Russia sono state ligie alla narrazione pandemica, allora anche esse partecipano alle agende che l’Onu e il Wef hanno presentato e che hanno cominciato ad avere concreta realizzazione con l’isteria covidica. E in questo senso anzi la Cina viene presentata come una protagonista delle limitazioni alla libertà di movimento che sono diventate ormai comuni e accettate dalla maggioranza della popolazione dopo due anni e mezzo di inferno. Mosca e Pechino alleate del neocon americani e del deep state pur essendo di fatto in guerra con l’occidente? Tutto però diventa chiaro se si legge la documentazione che Mosca ha presentato riguardo alle scoperte fatte sui laboratori americani per la guerra biologica allestiti in Ucraina: vengono portate prove di ciò che i servizi russi già sapevano, ovvero che in quei laboratori dove peraltro lavoravano i ricercatori delle multinazionali americane del farmaco, si tentava di fabbricare agenti patogeni particolarmente virulenti per la popolazione russa.

La leadership indiana nella tendenza alla de-dollarizzazione globale accelererà il multipolarismo

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La leadership indiana nella tendenza alla de-dollarizzazione globale accelererà il multipolarismo
30.08.2022

La de-dollarizzazione è una delle tendenze più impattanti della transizione sistemica globale verso il multipolarismo, che ha preceduto di mezzo anno l’ultima fase del conflitto ucraino provocata dagli Stati Uniti, ma che da allora ha subito un’accelerazione senza precedenti. La maggior parte degli osservatori aveva previsto che la Cina avrebbe preso il comando in questo senso, ma l’India ha inaspettatamente finito per svolgere questo ruolo, come ha confermato la presidente del Forum internazionale BRICS Purnima Anand parlando con i giornalisti mercoledì. Secondo la presidente, “abbiamo implementato il meccanismo dei regolamenti reciproci in rubli e rupie, e non c’è bisogno che i nostri Paesi usino il dollaro nei regolamenti reciproci. Oggi la Cina sta sviluppando un meccanismo simile di regolamenti reciproci in rubli e yuan”.

Un rabbino israeliano ricorda chi sono i moderni eroi dell’Ucraina

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Il rabbino Mikhail Finkel è stato invitato in televisione per esprimere la propria opinione sull’attuale situazione in Ucraina. Le sue affermazioni hanno sorpreso gli intervistatori i quali supponevano che egli avrebbe coperto il regime di Kiev. Il rabbino e scienziato politico Mikhail Finkel ha deciso di ricordare ai presenti in studio che solo sotto la presidenza Zelensky, l’Ucraina ha votato contro Israele alle Nazioni Unite e firmato risoluzioni anti-israeliane in 36 occasioni. Egli ha ricordato agli spettatori che sono i moderni eroi dell’Ucraina:
“In 36 occasioni solo sotto Zelensky, l’Ucraina ha votato contro Israele alle Nazioni Unite
I loro eroi sono Petlyura, che uccise 200.000 Ebrei. Questo è Shukhevych – un uomo delle SS, questo è Bandera! Questo è Stetsko, il quale disse che tutti gli Ebrei dovrebbero essere distrutti, Yaroslav Stetsko. Questo è Khmelnitsky, che assassinò 300.000 Ebrei.

lunedì 29 agosto 2022

Gran Bretagna in ebollizione, tra disobbedienza al carovita e scioperi dei lavoratori.

In Gran Bretagna si sta estendendo il movimento di protesta contro l’aumento delle bollette. 



Si calcola che ad oggi più di 100.000 persone si sono impegnate a cancellare i loro addebiti diretti per gas ed elettricità da ottobre in segno di protesta contro l’aumento dei prezzi dell’energia, secondo un gruppo di campagna. Contemporaneamente hanno dato vita a scioperi ripetuti e continuativi i lavoratori di ferrovie, porti, poste e telecomunicazioni.

Insomma il “fronte interno” del bellicista governo britannico potrebbe riservare parecchie – e amare – sorprese al blocco liberista e guerrafondaio.

Classe Operaia. Trieste mobilitata contro l’arroganza delle multinazionali e i licenziamenti

Il 3 settembre è una data importante. Poteva essercene un’altra, magari una migliore. Poteva esserci una discussione coi lavoratori ma questa non c’è stata. E vabbè, la data fatidica è questa e noi c’è la teniamo stretta.


Abbiamo formato questo collettivo nella consapevolezza che la lotta per i nostri posti di lavoro doveva essere trasversale, di tutti. Non poteva e non può esserci qualcuno che diventa proprietario o che abbia la prerogativa della nostra preoccupazione di rimanere per strada e continuiamo a ribadire che questa lotta deve mettere davanti a tutto noi lavoratori, i diretti interessati. Non c’è bandiera o simbolo che abbia la priorità rispetto a questo.

La crisi di Trieste e della sua industria appartiene a Trieste ed ai Triestini. Ai cittadini, ai lavoratori, ai suoi pensionati.

Trieste deve destarsi dal torpore e rendersi conto che se passano di qua passano ovunque. Le persone fuori dai cancelli della nostra azienda non se la passano meglio, con i rincari, le bollette da pagare, la miseria e le paghe e le pensioni da fame. Una politica lontana sempre, ma vicina solo quando c’è la tornata elettorale.

Il 3 settembre va portato nelle strade il senso di dignità e di giustizia che manca da troppo, da troppissimo tempo. La nostra lotta è la stessa di tutti, quella che si combatte ogni giorno, quella dei lavoratori della FLEX, della TIRSO, delle altre aziende in crisi, di chi è licenziato, di chi non c’è la fa ad arrivare a fine mese.

Loro sono noi, noi siamo loro, Voi siete noi e noi siamo voi.

Per questo il 3 settembre dobbiamo unirci nella piazza, ognuno col suo grido di rabbia, ognuno col suo megafono o tamburo. La lotta è una sola, la piazza deve esserlo anche.

Perché se in piazza non scendiamo ora, non lo faremo più.

Chi vuole aderire ci scriva o venga a parlare con noi al presidio

contattateci

collettivowartsila@gmail.com

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Classe Operaia. La lotta dei portuali di Genova contro il traffico di armi.

Transito e traffico d’armi per i porti italiani, europei e non solo… ma i portuali non ci stanno e si organizzano in rete per bloccare le navi della morte. Ne parliamo con José Nivoi del CALP (Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali) di Genova, che sabato 27 parteciperà al dibattito “Armiamoci e pa(r)tite: la guerra non porta nulla di buono” durante Èqualafesta 2022 a Germignaga (Varese).


contropiano.org

Come e quando è nato il CALP (Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali)?

Il Calp è nato il 15 ottobre 2011, dopo una grande manifestazione a Roma. Sul pullman di ritorno si decise di far rinascere il collettivo di lavoratori portuali, più che altro per delle esigenze sindacali: la struttura sindacale di allora, la CGIL, non permetteva e continua a non permettere di dialogare tra le varie realtà, se non in sporadici appuntamenti. Volevamo uscire da quella logica, discutere di problematiche di vario genere, non solo portuali, ma anche di carattere politico.

La guerra vista da un generale che ragiona.

Per andare oltre la propaganda spicciola, debordante specie in tempi di guerra, bisogna conoscere. 


redazione contropiano.org

Ossia sapere come funziona un certo ambito di eventi (in questo caso, una guerra), avere accesso ai dati sul campo (sapere dove trovarli ed avere “gli account” per consultarli), saperli interpretare e collegare tra loro in un quadro generale senza perdere i dettagli, ma anche senza perdersi nei dettagli.

Per questo, qualsiasi sia la loro opinione politica, i generali (come i virologi e gli infettivologi in pandemia) possono permettersi di dire cose molto più sensate dei cosiddetti leader politici (presidenti del consiglio compresi) senza timore di essere smentiti.

Anzi, corrono il serio rischio di essere completamente ignorati perché la loro conoscenza ha apparire la nuda verità: questa guerra è un suicidio soprattutto per l’Europa. In primo luogo per i popoli che l’abitano.

Chi vuole farli sollevare contro i propri governi (e le multinazionali che li determinano) è bene che si istruisca leggendo chi ne sa.

Non va condivisa l’opinione, infatti, ma soltanto la conoscenza. Che è oggettiva, perché ci mette di fronte alla cosa (la realtà) che si vorrebbe ignorare o nascondere.

Buona lettura.

Anna Lombroso. Maledetto Pd: guai agli ultimi.

Mai come in questi giorni, in quella che ormai si definisce la più brutta campagna elettorale di sempre (ma consiglio di dare un’occhiata ai titoli che riguardano quella del 2008), si attribuisce il processo di disumanizzazione della società alla Destra, al gran buzzurro, all’infame tracotante e ignorante che si è assunto l’incarico di dare forma di legge all’emarginazione, al rifiuto, alla repressione ai danni degli ultimi in modo da rassicurare i primi e i penultimi.

 

Simplicissimus Anna Lombroso  

E quindi ai diversi, agli stranieri costretti a farsi invisibili, pericolosi e fuorilegge fin dal loro ingresso, dopo fortunosi naufragi, a quelle vite nude senza identità, documenti e futuro, certo, ma anche ai poveracci destinati comunque a essere “deviati”, trasgressori, punibili con strumenti amministrativi o repressivi, criminali già all’origine.

Oltre 1000 studi sui danni da vaccino

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Nonostante sia le misure prese per combattere ( in realtà favorire) la pandemia e i successivi vaccini rivelatesi quantomeno inutili  siano stati spacciati come la parola della Scienza, zittendo qualsiasi dubbio e osservazione critica sui dogmi sanitario – politici come espressione di oscurantismo , la realtà è che la scienza dice esattamente e in maniera sempre più inequivocabile ciò che affermavano i critici: così nonostante le lusinghe e le minacce inviate anche al mondo della ricerca esistono oggi oltre 1000 studi tutti peer reviewed sui danni da vaccino. Attraverso la sorveglianza passiva e non attiva come sarebbe stato d’obbligo per farmaci sperimentali, dunque pur attraverso numeri assai carenti e che rappresentano  solo la punta di un iceberg è ormai provato che questi sieri sono i farmaci che in assoluto hanno provocato più morti e gravi patologie di tutta la storia della medicina: così non può stupire se quasi tutta la scienza sta testimoniando di una pericolosità che ancora oggi big pharma e le elite politiche che hanno tenuto bordone a questo scempio sanitario per interessi trasversali, cercano di nascondere. Le fesserie su long covid, caldo assassino, stress e quant’altro sono solo chiacchiere sui media e al massimo ricerchine di secondo piano la cui maggiore preoccupazione è nascondere o limitare i conflitti di interesse in realtà evidenti.

Ucraina, attivismo britannico: l’obiettivo non è che l’Ucraina vinca, ma che l’Europa perda

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Regno Unito: ‘psicologia applicata cognitiva’ per aumentare la paura

L’ultima visita di Boris e l’ampia agenda britannica: l’obiettivo non è che l’Ucraina vinca, ma che l’Europa perda

Boris Johnson è più attivo di altri politici occidentali nel sostenere l’Ucraina, scrive Advance. Gli inglesi vedono la lotta tra Kiev e Mosca come una grande opportunità di cui vogliono approfittare. Per fare questo, l’Ucraina non ha bisogno di “vincere”. Basta con la sconfitta dell’UE.

Antun Rocha -Advance

Tra pochi giorni Boris Johnson si dimetterà dalla carica di primo ministro e all’inizio del prossimo mese il suo partito, che gli ha voltato le spalle, eleggerà un nuovo uomo per l’incarico. Mentre continua a ricoprire la carica di primo ministro e negli ultimi giorni della sua rovinata carriera politica, Boris si è concentrato sull’Ucraina. Ciò non sorprende, dato che è uno dei leader europei che è probabilmente il più grande sostenitore di Kiev dallo scoppio delle ostilità.

Il giorno della celebrazione dell’indipendenza ucraina, ha fatto un’altra visita inaspettata a Kiev. Durante un incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Johnson ha affermato, come aveva detto prima, che non era necessario avviare colloqui di pace con la Russia, soprattutto ora.

In Gran Bretagna aumento improvviso delle bollette: +80 per cento

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Cattive notizie per i sudditi di sua Maestà benché quest’ultima assieme al resto della famiglia reale non sia che una dipendente strapagata pagata del ministero del turismo: le bollette energetiche delle famiglie avrebbero dovuto aumentare del 40% questo autunno, ma venerdì l’autorità di regolamentazione del governo ha annunciato che aumenteranno dell’80% in un unico balzo dopo che erano state aumentate del 54% ad aprile. Questo perché le nuove disposizioni sul limite dei pressi energetici fa sì che gli aumenti di prezzo  avvengano due volte l’anno anziché di bolletta in bolletta: probabilmente questo può far comodo all’esecutivo che per un certo periodo tranquillizza la popolazione sull’aumento del costo della vita e poi tutto d’un tratto scarica il il costo sulle famiglie. Perciò d ottobre  il conto annuale medio per le bollette di una famiglia arriverà a oltre 4200 euro. Dal momento che il reddito annuale medio è di quasi 37 mila euro si può ben capire cosa esso possa significare, tanto più che questi aumenti si trasferiranno gradualmente ad ogni settore e investiranno il cibo, il vestiario, gli affitti e insomma tutto quanto. Va considerato che il reddito medio non è ceto il reddito più diffuso che si attesta invece sulle 20 mila sterline: dunque per molti si avvicina l’area della povertà.

Ue: collasso controllato e non c’è una ragione logica per questo

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 Passare al gas liquefatto è una vera pazzia

“L’intera crisi energetica e alimentare è pubblicizzata come “inevitabile”, ma non lo è. Sono il risultato di scelte [sbagliate] fatte a Bruxelles, Berlino, Amsterdam, ecc., sulle quali nessuno ha chiesto la tua opinione”.

Interessante l’articolo è pubblicato su Zero Hedge:

Scritto da Raul Ilargi Meijer tramite The Automatic Earth ,

Mentre leggo i numerosi articoli quotidiani su Russia, Ucraina, NATO e UE, diventa sempre più difficile per me scrollarmi di dosso l’idea che sia in atto una distruzione controllata del continente. E che né i suoi “leader”, né tanto più la sua gente, hanno voce in capitolo. Tutto ciò che otteniamo da questi “leader” sono l’applicare gli argomenti di discussione da parte della NATO o del World Economic Forum. L’unica voce indipendente è Viktor Orban [a proposito: anche il Papa ha lodato Orban]. Ma egli viene messo a tacere dai media occidentali, oppure viene descritto come completamente pazzo.

Ma gli ungheresi di Orban il prossimo inverno non si congeleranno. Ha appena firmato un nuovo accordo sul gas con la Russia. La ragione principale fornita a tutti gli altri che non lo fanno è ovviamente l’operazione militare speciale della Russia [invasione per la parte occidentale] in Ucraina. Che è folle quanto lo è Orban, e “totalmente non provocata”, dicono i media occidentali. Noam Chomsky lo ha riassunto meglio:

“Certo che è stato provocato. Altrimenti non la considererebbero sempre un’invasione non provocata”.

Venerdì 4 colpi ucraini sulla centrale nucleare di Zaporizhya, arrivano gli ispettori AIEA

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 Venerdì 4 colpi ucraini sulla centrale nucleare di Zaporizhya, arrivano gli ispettori AIEA

I media occidentali continuano a dire che le forze russe bombardano costantemente la centrale nucleare di Enerdogar (prov di Zaporizhya) nel tentativo di provocare un incidente nucleare colpendo gli impianti di stoccaggio del combustibile nucleare esaurito, l’ultima volta venerdì scorso con 4 colpi da 155mm NATO (vedi anche qui).

A seguito dell’ultimo attacco che ha provocato un cortocircuito sulle linee elettriche, due reattori della centrale nucleare di Zaporozhye sono stati disconnessi dalla rete.

Al momento un reattore ha ripreso il funzionamento ed è stato ripristinato l’approvvigionamento elettrico delle città della regione ( https://t.me/readovkanews/40765).

Gli ultimi attacchi alla centrale nucleare mirano alle scorie radioattive

Innanzitutto, diamo un estratto dal  messaggio del Ministero della Difesa russo del 27.08.2022 :

Sono stati sparati un totale di 17 proiettili, quattro dei quali hanno colpito il tetto dell’edificio speciale n. 1, dove sono immagazzinati 168 assemblaggi con combustibile nucleare americano della WestingHouse.

Altri dieci proiettili sono esplosi a 30 metri dal deposito a secco del combustibile nucleare esaurito e tre – sono esplosi nell’area dell’edificio speciale n. 2, che ospita l’unità di stoccaggio del combustibile nucleare fresco della società TVEL e lo stoccaggio di scorie radioattive solide .

domenica 28 agosto 2022

Esame pratico - trucchi e consigli patente A1-A2-A3 - Aggiornato 2021

Autosufficienza ENERGETICA. Come VIVERE SENZA BOLLETTE

WASHINGTON, OBBLIGO VACCINALE PER GLI STUDENTI: RISCHIANO L’ESPULSIONE QUELLI NON IN REGOLA

Pepe Escobar – Fino a Odessa

 https://www.lantidiplomatico.it

di Pepe Escobar – Strategic Culture

[Tradotto dall'inglese da Nora Hoppe]

 Mentre l'integrazione eurasiatica diventerà un vettore ancora più forte, la diplomazia russa consoliderà la “New Normal”

Dmitrij Medvedev, assaporando il suo essere unplugged, ha dettato legge sull'Operazione militare speciale (SMO). Senza mezzi termini, ha affermato che esiste uno scenario "uno e mezzo": o andare fino in fondo, o un colpo di stato militare in Ucraina seguito dall'ammissione dell'inevitabile. Non esiste un tertium.

Non c'è di più nudo e crudo: La leadership di Mosca sta dicendo chiaramente, all’opinione pubblica interno e internazionale, che il nuovo accordo consiste nel cuocere a fuoco lento il racket di Kiev in un enorme calderone e nel lucidare il suo status di buco nero finanziario per l'Occidente collettivo. Fino a raggiungere il punto di ebollizione – che sarà una rivoluzione o un putsch.

Parallelamente, i Signori della Guerra (per procura) continueranno con la loro strategia, che consiste nel saccheggiare un'Europa indebolita e impaurita, per poi vestirla come una colonia profumata da sfruttare spietatamente fino alla  nausea dall'oligarchia imperiale.

L'Europa è ora un TGV in fuga – meno i necessari valori di produzione hollywoodiani. Ammesso che non esca dai binari – un'ipotesi rischiosa – potrebbe arrivare a una stazione ferroviaria chiamata Agenda 2030, La Grande Narrativa o qualche altra denominazione NATO/Davos du jour.

La russa Rosatom costruirà due reattori nucleari in .. Ungheria.

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Il gigante russo dell’energia nucleare Rosatom inizierà la costruzione di due nuovi reattori nucleari in Ungheria nelle prossime settimane, ha dichiarato il ministro degli Esteri ungherese, secondo quanto riferito dalla BBC.
L’accordo, raggiunto tra la Russia e lo Stato dell’UE nel 2014, mira ad ampliare l’attuale impianto nucleare di Paks. L’industria nucleare russa non è stata sottoposta a sanzioni dell’UE dopo l’invasione dell’Ucraina, ma è evidente che questa mossa, fatta in questo momento, indica come l’Ungheria si senta esternamente autonoma all’interno della UE nella definizione delle proprie relazioni con Mosca.  Del resto le iniziative per isolare e sanzionare le sue esportazioni di petrolio e gas non sono state sostenute incondizionatamente dall’Ungheria.
Il sito di Paks genera attualmente il 40% dell’energia elettrica ungherese.
“Che la costruzione abbia inizio!” ha dichiarato il Ministro degli Esteri Peter Szijjarto in un post su Facebook.
Con i due reattori aggiuntivi, la centrale nucleare – attualmente composta da quattro reattori di costruzione sovietica – vedrà la sua capacità più che raddoppiata.
“Questo è un grande passo, una pietra miliare importante”, ha dichiarato Szijjarto in un post su Facebook citato dall’agenzia di stampa AFP.
“In questo modo garantiremo la sicurezza energetica dell’Ungheria a lungo termine e proteggeremo gli ungheresi dalle oscillazioni selvagge dei prezzi dell’energia”.

L’Europa intrappolata da una banda di pagliacci

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La città dell’Aia, sede del governo olandese, ha chiesto di poter derogare dalle sanzioni e continuare ad acquistare gas russo da Gazprom perché non è riuscita per il momento a trovare altri fornitori e ha avvisato la cittadinanza che se anche nuovi venditori verranno individuati  i prezzi subiranno un aumento molto forte: probabilmente non c’è esempio migliore del vicolo cieco in cui si è andata a cacciare l’Europa che mentre vede salire vertiginosamente la bolletta energetica che mette in grave pericolo la sua industria, oltre che le famiglie, deve assistere al fatto che la Russia non è stata affatto piegata e oggi esporta il 38 per cento in più di prodotti energetici.  Che Mosca non avrebbe avuto grandi difficoltà a trovare  contratti sostitutivi per i propri prodotti energetici era abbastanza prevedibile conferendo perciò alle sanzioni uno stigma di inutilità visibilissimo, ma pochi avevano immaginato che la sola aspettativa di un’Europa fuori dai giochi e dunque di una maggiore disponibilità ha fatto scatenare molte economie asiatiche che comprano a qualsiasi prezzo. E questo già prefigura a cosa andremo incontro nel prossimo futuro, così come prefigura una totale marginalità del continente.

CLAMOROSO. Un informatore interno rischia di far saltare Pfizer: ha le prove delle informazioni false, certificazioni fraudolente, studi clinici contaminati.

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Pfizer non può usare il governo come scudo per proteggersi dalla responsabilità per aver fatto affermazioni false sul suo vaccino COVID-19, hanno sostenuto gli avvocati di un whistleblower in risposta alla mozione di Pfizer per respingere una causa per False Claims Act. Un whistleblower nella tradizione dei paesi anglosassoni è un informatore interno che agisce nell’interesse pubblico. 

I convenuti sostengono che le certificazioni fraudolente, le false dichiarazioni, i dati falsificati, gli studi clinici contaminati e il licenziamento degli informatori possono essere ignorati sulla base della teoria che la società ha ottenuto una copertura legale federale che le permette di tutelarsi dalle cause per danni“, hanno scritto nella loro risposta del 22 agosto gli avvocati di Brook Jackson, che ha lavorato come direttore regionale in uno degli studi clinici utilizzati per sviluppare il vaccino Pfizer. “Una società farmaceutica non può indurre i contribuenti a pagare miliardi di dollari per un prodotto“, hanno replicato, “che dati corretti dimostrerebbero avere più rischi che benefici, e questo ignora il contratto reale e la legge stessa“.

Embrioni umani come pezzi di ricambio - ENRICA PERUCCHIETTI - Scriitrice