mercoledì 31 ottobre 2012

Fiat: "19 dipendenti in mobilità per far posto ai reintegri della Fiom"

I lavoratori del sindacato metalmeccanico della Cgil avevano fatto ricorso per discriminazione quando vennero esclusi dal rilancio dello stabilimento di Pomigliano. "Non essendoci spazi per l'inserimento di ulteriori risorse", si legge in una nota, l'azienda è "costretta a provvedere alla riduzione di altrettanti dipendenti".

MILANO - Fabbrica Italia Pomigliano (Fip), società che fa capo a Fiat, "non può esimersi dall'eseguire quanto disposto dall'ordinanza (della Corte d'appello di Roma che la obbliga ad assumere 19 dipendenti di Fiat Group Automobiles iscritti alla Fiom) e, non essendoci spazi per l'inserimento di ulteriori lavoratori, è costretta a predisporre nel rispetto dei tempi tecnici gli strumenti necessari per provvedere alla riduzione di altrettanti lavoratori operanti in azienda".
Così una nota di Fiat, che precisa che "a tal fine oggi è stata avviata una procedura di mobilità per riduzione di personale di 19 unità ai sensi della legge 223/91".

"Spero che gli altri sindacati non vogliano firmare la procedura di mobilità annunciata da Fiat": è quanto ha affermato il segretario della Fiom di Napoli, Andrea Amendola, commentando l'annuncio da parte del Lingotto della messa in mobilità di 19 lavoratori della Newco di Pomigliano d'Arco per poter assumere altrettanti lavoratori iscritti al sindacato metalmeccanici della Cgil.
Amendola ha anche annunciato che il sindacato valuterà il da farsi con il proprio pool di avvocati.

Sanità Puglia, Nichi Vendola assolto. “Ora comincia la cavalcata delle primarie”

Per il giudice "il fatto non sussiste". Il leader di Sel piange: "Sono felice, sono una persona perbene. Basta con lo scontro tra politica e giustizia: autonomia e indipendenza della magistratura sono un presidio dei cittadini".


“Ora penso di cominciare la cavalcata delle primarie”. Nichi Vendola fa partire le “sue” primarie da qui: dal dispositivo del gup di Bari che lo ha assolto dall’accusa di abuso di ufficio perché “il fatto non sussiste”. Il presidente della Regione Puglia ha potuto “confessarlo”: “Chi mi conosce lo sa: l’argomento del processo era un argomento importante per me e un po’ mi vergognavo perché l’idea di poter essere confuso con un qualunque Fiorito mi dava molto dolore”. Oggi, dopo l’assoluzione, ha aggiunto Vendola, posso cominciare a pensare alle primarie, “naturalmente con uno svantaggio perché i miei competitor hanno cominciato da molto tempo e si dedicano a tempo pieno alle primarie”. Io sono stato frenato finora dal processo, ha ribadito, e comunque “ho sempre detto ai miei collaboratori che per le primarie non avrei mai potuto rinunciare ai doveri di presidente di questa Regione”.

Amici e parenti, l'altra casta

Non ci sono solo i parlamentari. Anzi. I più grandi privilegiati d'Italia sono quelli che i partiti hanno spedito nelle "municipalizzate". Tutti con super stipendi e auto blu. E sono più di trentamila.

l'espresso di Tommaso Cerno
 
Megastipendi. Auto blu. Parenti assunti. Poltrone salva-trombati. Consulenze inutili. Mogli, amiche, amanti. E conti in rosso. Sembra la politica, ma non lo è. Almeno ufficialmente. Perché c'è un esercito fantasma nell'Italia degli sprechi, che non siede in Parlamento, in Regione o negli enti locali. Ma spende e spande quanto la casta. E' la costellazione di società partecipate, municipalizzate, ex controllate, holding regionali e agenzie provinciali che mangiano all'ombra del palazzo. Da Formigoni ad Alemanno, da Cota a Lombardo, sindaci e governatori hanno costruito una cassaforte miliardaria, che si muove come un privato, ma a spese del pubblico. Basta un dato per farsi un'idea dei privilegiati nascosti nel bilancio in rosso dell'Italia: più di 30 mila poltrone fra Cda e collegi sindacali. Il triplo di onorevoli, consiglieri regionali e sindaci messi insieme.
Esagerazioni? Macché, il bello è che potrebbero essere di più. Se l'Anci parla di 3.662 partecipate dai Comuni, cui vanno aggiunte 450 Spa solo regionali, per l'Irpa (Istituto di ricerca sulla pubblica amministrazione) oscillano fra 3 e 6 mila: «La zona grigia dipende dalla precarietà delle informazioni fornite dagli enti locali», spiegano. Anche tenendosi bassi, dunque, c'è da avere paura: nel paese dei tagli di Monti c'è una società pubblica ogni 17 mila abitanti e una poltrona ogni 2 mila. Più la politica.

L'Atac vende i preziosi vecchi depositi ma tra i cittadini è rivolta anticemento

L'azienda del trasporto pubblico della capitale vuole far cassa liberandosi di edifici di archeologia industriale situati in zone centrali e semicentrali. Nasceranno nuovi palazzi in una città affamata di verde.

repubblica.it Per vedere come si vendono pezzi di città, bisogna andare a Roma, in piazza Bainsizza, piazza Ragusa e via Alessandro Severo. Quartiere Prati, quartiere Tuscolano, quartiere Ostiense. Tre zone della città storica, molto abitate, tanto trafficate. Qui l'Atac, l'azienda del trasporto pubblico, possiede depositi da anni in disuso. Non sa che farsene e dato che affoga nei debiti (210 milioni nel 2011 oltre a 179 di deficit) ha pensato di venderli. Ma prima di venderli e soprattutto per incassare tanti quattrini non basta un annuncio sul giornale. Occorre una complessa procedura avviata già nel 2004 e proseguita negli anni. Si chiama valorizzazione: quei depositi vanno arricchiti di previsioni edificatorie che, grazie anche a varianti urbanistiche approvate dal Comune, li rendano attraenti, altrimenti nessuno li compra. Sono edifici sorti nei primi decenni del secolo passato, archeologia industriale di pregio, delicate architetture. Devono però diventare piccoli quartieri, palazzi alti anche sette, otto piani, molto commercio, parcheggi, e, se avanzano spazio e soldi, qualche servizio. Cambieranno forma e sostanza. Se era proprio di questo che il tessuto urbano circostante aveva bisogno è un altro discorso.

Corruzione, sì della Camera alla fiducia domani il voto finale sul provvedimento


Corruzione, sì della Camera alla fiducia domani il voto finale sul provvedimento

A favore 460, contrari 76 e 13 gli astenuti, a grande maggioranza del Pdl. L'aula di Montecitorio convocata per domattina alle 9.30 per il voto finale sul ddl, già approvato dal Senato.

repubblica.it ROMA - La Camera ha votato la questione di fiducia posta dal governo 1 sul ddl anticorruzione. I voti a favore sono stati 460, 76 i contrari e 13 gli astenuti. L'aula di Montecitorio è convocata domani mattina alle 9.30 per il voto finale sul provvedimento, già approvato dal Senato 2.

La «tempesta perfetta» Sandy 38 morti, 7 mln senza luce

Oltre ad almeno 38 morti, l’uragano Sandy ha lasciato senza elettricità più di sette milioni e mezzo di persone lungo la costa nord-orientale. Il presidente americano, Barack Obama, ha dichiarato lo “stato di calamità” per New York, New Jersey e Long Island, un provvedimento renderà che possibile erogare fondi federali per individui colpiti dal disastro.

La «tempesta perfetta» Sandy <br /> 38 morti, 7 mln senza luce
Scenario spettrale a New York, tra allagamenti, incendi e un esteso blackout che aveva un unico precedente nel 2003. Al Battery Park l’acqua ha superato i quattro metri di altezza, battendo il record di un metro raggiunto dall’acqua a Mahattan durante il terribile uragano Donna nel 1960. Le acque si sono poi lentamente ritirate, ma la città è rimasta paralizzata, con sette gallerie della metropolitana e sei depositi degli autobus completamente allagati. “Frankenstorm”, come è stato ribattezzato, ha anche prodotto il peggior blackout per New York dal 2003, quando l’intera città rimase al buio. La tempesta ha toccato terra ad Atlantic City intorno alle 20 ora locale con venti di 130 chilometri orari e onde di quattro metri che hanno sommerso la città. Poco prima era stata declassata da uragano a ciclone post-tropicale dal National Hurricane Center ma ha mantenuto intatta la sua potenza devastatrice che gli aveva già permesso di fare 67 morti nei Caraibi. Per più di un milione di persone è stato dato l’ordine di evacuazione. Sandy ha perso potenza, con raffiche di vento che sulla Pennsylvania hanno soffiato a 105 chilometri orari. In West Virginia è arrivata anche la neve: dai 30 ai 90 centimetri totali, tempeste anche in Tennessee e North Carolina.
Greenpeace ha dichiarato: «L’uragano Sandy è un evento meteorologico estremo indotto dal cambiamento climatico e senza un radicale cambiamento di rotta nelle politiche energetiche, fenomeni di questo tipo sono destinati a moltiplicarsi, a divenire sempre più distruttivi, a colpire zone del pianeta tradizionalmente estranee a calamità del genere».

Carnago, via il geometra del Comune. “Primo licenziato senza motivo nella Pa”

L'ex responsabile dell'ufficio tecnico dell'amministrazione collocato in "disponibilità con l'80 per cento dello stipendio per due anni". I sindacati: "Eppure c'è un organico carente". Il sindaco (di centrosinistra): "Abbiamo risposto a un obbligo di legge"

ilfattoquotidiano di
Carnago, via il geometra del Comune. “Primo licenziato senza motivo nella Pa”

“Arriva il primo licenziamento senza motivazioni nel pubblico impiego”. A comunicarlo sono i sindacalisti della Funzione Pubblica Cgil e Cisl della provincia di Varese, in riferimento ad un fatto accaduto nel comune di Carnago, che ha recentemente deliberato un esubero “pur avendo una dotazione organica carente di 13 unità di personale”.

Disabili, ‘Vita indipendente’: come sprecare risorse negando un diritto

I progetti di Vita Indipendente prevedono di erogare le risorse direttamente ai disabili non autosufficienti, perché scelgano e retribuiscano in prima persona chi si occuperà di loro, secondo le proprie reali necessità. 

di Franz Baraggino e Thomas Si tratta di costruire percorsi individuali di autodeterminazione che favoriscano il recupero relazionale e lavorativo, a partire proprio dal protagonismo nella gestione dei servizi di cura. Ma i soldi non si trovano, e l’azzeramento del Fondo nazionale per la non autosufficienza operato dal precedente governo cancella ogni speranza. Dai quattrocento milioni di euro del 2009 si è passati direttamente a zero. Così, chi presenta un progetto di vita indipendente è destinato a vedersi sbattere la porta in faccia dal proprio comune di residenza. Fatte salve le iniziative di poche regioni che hanno voluto trovare i fondi per avviare alcuni progetti (Toscana, Friuli, Piemonte, Marche), per tutti gli altri non rimane che pesare sulle proprie famiglie o finire in una struttura di ricovero. Un vero paradosso, perché l’assistenza gestita dal disabile costa meno. La metà della classica assistenza domiciliare e fino a un terzo rispetto al ricovero in residenza sanitaria. Si potrebbe risparmiare, invece si taglia e basta. Elisa, una donna di 31 anni che per ottenere la Vita indipendente ha minacciato di incatenarsi al suo municipio lo dice chiaramente: “Tagliare i fondi alle persone disabili è come tagliargli la vita”.  

martedì 30 ottobre 2012

La protesta dilaga nelle scuole flash mob, cortei e occupazioni

Contro i provvedimenti del governo si mobilitano anche i ragazzi. Occupato il primo liceo, manifestazioni in strada a Ostia, striscioni all'Albertelli, listato a lutto il Fermi.

repubblica.it di VIOLA GIANNOLI Continuano le agitazioni nel mondo della scuola. Dopo il corteo non autorizzato di ieri, anche oggi a Ostia gli studenti hanno deciso di manifestare per le strade del municipio, partendo da via Capo Palinuro. In marcia più di 2mila ragazzi, dall'Anco Marzio al liceo Labriola, dall'ITIS Faraday all'Itis Magellano, dal liceo Democrito all'Itis Toscanelli. In testa lo striscione "Scateniamo tempeste ma ci piace il sole", firmato "Studenti medi Ostia". Tanti i cori e gli slogan contro la privatizzazione delle scuole. Nel corteo anche fumogeni e maschere di "V per vendetta".
Sotto accusa le misure di austerity del governo tecnico, l'impianto complessivo del ddl Aprea e i tagli alla scuola pubblica. Il corteo ha fatto tappa presso il municipio XIII in piazza della Stazione Vecchia nel giorno della sfiducia del presidente Giacomo Vizzani. Poi è stata occupata simbolicamente la "Casa della Cultura", un progetto già finanziato che avrebbe dovuto ospitare, nell'ex Vittorio occupato, i giovani del territorio e che invece giace ancora abbandonato tra tubi e impalcature. Lì i ragazzi si sono riuniti per discutere e chiedere a gran voce l'apertura e la concessione di quegli spazi, per proseguire poi la loro marcia alla volta dell'Enriques, il primo istituto occupato nel Lazio nell'autunno caldo 2012.

Crisi Spagna, emergenza sfratti: un milione e 700 mila a rischio

L'opinione pubblica è scioccata dai suicidi di chi non riesce a pagare le rate del mutuo. Un report del Consejo General del Poder Judicial boccia la legislazione che regola gli sfratti. Il partito socialista propone una legge che chiede “rata sociale”. Alle banche, che hanno ricevuto fondi, i cittadini disperati chiedono aiuto.

Crisi Spagna

Mentre in Spagna imperversa la bufera della crisi, crescono i disoccupati e sono sempre di più le famiglie che non arrivano alla fine del mese, aumentano i casi di chi, disperato, cerca una via di fuga nella morte. Il Paese è letteralmente scioccato dagli ultimi casi di suicidi tra chi rischia lo sfratto per le rate del mutuo che non riesce più a pagare. L’ultimo caso due giorni fa a Granada, cittadina dell’Andalusia. Un uomo di 54 anni si è impiccato nella sua abitazione. A trovarlo gli agenti di polizia arrivati per notificargli proprio l’avviso di sfratto. Troppo tardi.
La cosa più tremenda è che non si tratta di un caso isolato. I gesti estremi rischiano di diventare sempre più frequenti in un Paese dove la disoccupazione generale (non solo giovanile) è attorno al 25 per cento e 1,7 milioni di nuclei familiari non hanno più alcun reddito. A Madrid 50 persone hanno passato le ultime notti fuori dalla sede cittadina principale di Bankia, il quarto istituto di credito del Paese sull’orlo del fallimento e per il quale il governo ha chiesto l’aiuto e i miliardi di Bruxelles. Semplice la richiesta dei dimostranti: l’Europa salva Bankia, adesso Bankia salvi loro e non li butti in mezzo a una strada.

Torino, sgomberata la Residenza Verdi. Scontri con la polizia

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ilfattoquotidiano Cosimo Caridi Pietre, bottiglie, petardi, fumogeni e cubetti di porfido contro la polizia, che ha risposto con diverse cariche e lacrimogeni, tutto nelle vie centrali di Torino. Questa mattina le forze dell’ordine hanno sgomberato la Residenza Verdi, destinata negli anni passati agli studenti fuorisede. Lo scorso anno l’ente per il diritto allo studio piemontese, controllato dalla Regione, ha deciso di chiudere la residenza. Un gruppo di studenti ha deciso quindi di occuparla e da settembre 2011 ne avevano organizzato l’autogestione. Nella residenza al momento dello sgombero erano presenti una settantina di persone, tra cui molti studenti stranieri che vi hanno trovato ospitalità. 


 

Le nuove forme della protesta

Un linguaggio cosmopolita, la rivendicazione di diritti globali e la critica al capitale finanziario internazionale. Ecco cosa pensano gli «europeisti critici»

il manifesto | Autore: Donatella Della Porta 
Emersa a dieci anni di distanza dalla nascita del movimento per una giustizia globale, la nuova ondata di protesta che è cresciuta in Europa, contro la crisi finanziaria e le politiche di austerity, mostra certamente continuità ma anche discontinuità rispetto al passato. Diversa è soprattutto la forma di transnazionalizzazione della protesta, simile l'attenzione alla costruzione di un'altra democrazia.
Per quanto riguarda la costruzione di un movimento transnazionale, entrambe le ondate di protesta parlano un linguaggio cosmopolita, rivendicando diritti globali e criticando il capitale finanziario globale. In entrambi i casi, in Europa i movimenti hanno sviluppato una sorta di europeismo critico, opponendosi all'Europa dei mercati (e oggi, di banche e finanza) e impegnandosi a costruire una Europa dal basso (oggi, «con l'Europa che si ribella»). Mentre il movimento per una giustizia globale si è però mosso dal transnazionale al locale, coagulandosi nel Forum sociale mondiale e nei controvertici, e organizzandosi poi nei forum continentali e nelle lotte locali, la nuova ondata di protesta sta muovendosi verso un percorso opposto, dal locale al globale.

Il senso della sconfitta

L’elezione dell’assemblea siciliana e del suo presidente riguarda cioè la minoranza (senza contare schede bianche e nulle) degli aventi diritto al voto. Non è e non sarà in ogni caso rappresentativa.L’astensione ha sfondato abbondantemente il muro del 50%.

Alfonso Gianni
Non abbiamo perso solo noi, come con generosità ha commentato Fava assumendosene la responsabilità, hanno perso tutti, seppure in modi e gradazioni diverse in Sicilia. Se non è mai vero, malgrado le dichiarazioni televisive, che dalle elezioni possono uscire tutti vincenti, può accadere il contrario, che siano tutti perdenti, con buona pace di Bersani che dichiara storico il suo risultato. Lo è, ma in senso negativo. L’astensione ha sfondato abbondantemente il muro del 50%. L’elezione dell’assemblea siciliana e del suo presidente riguarda cioè la minoranza (senza contare schede bianche e nulle) degli aventi diritto al voto. Non è e non sarà in ogni caso rappresentativa.
L’affermazione di Crocetta avviene da un lato sulla divisione dello schieramento della destra berlusconiana, un tempo partito prendi tutto in Sicilia. Allo stesso tempo si appoggia in modo rilevante sull’Udc. Quindi il sistema di potere Lombardo è tutt’altro che sepolto. Anzi si cercherà di stabilire in partenza una continuità.

"Comportamento antisindacale" Fiat condannata per caso Fiom

Per il tribunale di Termoli il Lingotto ha " applicato un diverso trattamento economico sulle indennità ai lavoratori iscritti alla Fiom con una perdita salariale di 300 euro al mese". Cassa integrazione per 1.400 alle ex Meccaniche di Mirafiori.

repubblic.it MILANO - Il tribunale di Termoli, in provincia di Campobasso, ha condannato la Fiat per la seconda volta per attività antisindacale "in quanto ha applicato un diverso trattamento economico sulle indennità ai lavoratori iscritti alla Fiom con una perdita salariale di 300 euro al mese". Lo rende noto la stessa Fiom.
"La sentenza del Tribunale di Larino che accoglie il ricorso della Fiom e condanna la Fiat - commenta Italo Di Sabato, segretario regionale Prc - Fiom rappresenta un risultato per tutte le lavoratrici e i lavoratori e conferma che lavoro e diritti non devono essere fra loro contrapposti e che in Italia la Fiat deve rispettare le leggi e la Costituzione".
Cassa integrazione. Fiat Powertrain, intanto, ricorrerà alla cassa integrazione anche alle ex Meccaniche di Mirafiori (1.441 addetti): tutti i lavoratori si fermeranno dal 26 novembre al 2 dicembre.  "Con la richiesta di cassa integrazione anche alle ex Meccaniche di Mirafiori - dichiarano Edi Lazzi, responsabile della V Lega Fiom-Cgil, e Antonio Citriniti, della Fiom-Cgil - stiamo raschiando il fondo del barile. Adesso praticamente tutti i 14mila dipendenti del sito di Mirafiori sono collocati in cassa integrazione". Per i sindacalisti "le ex Meccaniche erano l'unico stabilimento che ancora lavorava a pieno regime: ora anche per quei lavoratori si prospettano tempi bui. Questa decisione dell'azienda è un ulteriore motivo per chiedere con forza un piano industriale serio e credibile, con nuovi modelli in grado di rilanciare Mirafiori. E' quello che faremo domani al presidio organizzato dalla Fiom-Cgil davanti al Lingotto".

Lombardia, la Dia: “Criminalità in tutti i cantieri delle grandi opere”

La denuncia del colonnello Di Vito davanti alla Commissione antimafia europea, in visita a Milano. Ventidue aziende già allontanate,"infiltrati" anche i lavori di Expo, Tav e delle nuove autostrade. Rita Borsellino: "E' anche colpa delle leggi del governo Berlusconi".

ilfattoquotidiano.it di
Expo, il prefetto blocca la prima azienda per mafia

“Non esiste un solo grande cantiere pubblico lombardo che non abbia problemi di criminalità e che non sia stata oggetto di un provvedimento di interdizione da parte delle autorità”. Non usa mezzi termini il colonnello Alfonso Di Vito, a capo della Dia milanese, nel corso dell’audizione che si è tenuta oggi presso la Commissione Antimafia Europea (Crim) in visita in città. Expo, Brebemi, Tav, Pedemontana, Metropolitana 5, Ospedale San Paolo e SS42 a Bergamo: hanno tutte visto lavorare imprese collegate alla mafia. Da sottolineare che in Lombardia si sta realizzando il 30% delle Grandi opere italiane.

Sicilia, vince Crocetta ma alleanze difficili Astensione record, Grillo vola al 18%

Alle regionali siciliane ha votato meno del 50%. Il candidato di Pd e Udc eletto presidente con il 30,5%. Musumeci del Pdl al 25,7%. Tracollo del Pdl: 12,9%. Boom di consensi per il M5S che diventa il primo partito dell'Isola. Sel, Idv, Futuro e Libertà fuori dall'assemblea.


Il candidato di Pd e Udc Rosario Crocetta ha ottenuto il 30,5% dei voti; Nello Musumeci il 25,7%.  Sia Crocetta che Musumeci (Pdl-Musumeci presidente-Pid- Adc) hanno ottenuto una percentuale lievemente maggiore della somma dei voti delle liste che li hanno sostenuti. Il terzo candidato alla presidenza più votato è stato Giancarlo Cancelleri del Movimento 5 stelle che ha ottenuto il 18,17% mentre la lista del M5s ha preso il 14,88% (primo partito dell'isola). Dopo di lui c'è Gianfranco Miccichè col 15,41% delle preferenze mentre le liste che lo appoggiavano Grande Sud-Pds (ex Mpa)-Fli hanno ottenuto complessivamente il 19,99 %. Giovanna Marano ha preso il 6,05% dei voti, le liste che la appoggiavano Idv (3,5%) e Sel-Verdi-Fds-Lista Fava presidente (3,06 %) non hanno superato lo sbarramento.

lunedì 29 ottobre 2012

Grecia, pubblica lista dei presunti evasori Arrestato il giornalista Kostas Vaxevanis

I nomi di alti funzionari pubblici, consiglieri del governo, ex ministri, uomini d'affari con conti in Svizzera figurano nell'elenco diffuso dal capo Fmi Lagarde ai governi europei. Misteriosamente fatto sparire dalle autorità greche, ora rispunta su una rivista. E il reporter investigativo finisce in carcere.

repubblica.it di ETTORE LIVINI
ATENE - La misteriosa lista dei 2.059 potenziali evasori greci è finalmente pubblica. Ma invece che far luce su questi cittadini ellenici che hanno nascosto i loro soldi sui conti correnti della filiale di Ginevra della Hsbc (tra cui un advisor del premier Antonis Samaras, tre ex ministri e molti uomini d'affari) la Grecia ha messo in pista la polizia per arrestare il giornalista che l'ha pubblicata. L'elenco della vergogna - consegnato due anni fa alle autorità locali da Christine Lagarde, all'epoca ministro delle finanze francese e oggi numero uno dell'Fmi - è stato stampato sulla rivista Hot Doc dal giornalista investigativo Kostas Vaxevanis. E poche ore dopo la corte distrettuale di Atene ha emesso un mandato d'arresto per l'autore dell'articolo accusato di violazione della privacy: il giornalista è stato fermato in tarda mattinata. Niente di nuovo sotto il sole nello strano sistema giudiziario ellenico che a quattro anni dall'inizio della caccia ai colpevoli delle falsificazioni del bilancio greco  -  l'evento che ha scatenato la crisi dei debiti sovrani - ha portato davanti ai giudici solo una persona: l'uomo che ha scoperto il buco, accusandolo di aver ingigantito le proporzioni dello scandalo per favorire l'allora premier George Papandrerou.
La storia della Lista Lagarde è una metafora potentissima dei guai della Grecia.

Spesa di gruppo, è boom 7 milioni di italiani nei "Gas"

Tanti sono i consumatori che nel 2012 hanno partecipato a Gruppi di acquisto solidale, facendo la spesa insieme per risparmiare. Lo rivela una ricerca Coldiretti/Censis.

repubblica.it di MONICA RUBINO ROMA - Spinti dalla crisi, ma soprattutto dalla ricerca del miglior rapporto tra prezzo e qualità, sono saliti a quasi 7 milioni gli italiani che nel 2012 hanno partecipato a gruppi di acquisto formati da condomini, colleghi, parenti o gruppi di amici che decidono di fare la spesa insieme per ottenere condizioni vantaggiose. E' quanto emerge da un'analisi Coldiretti/Censis dalla quale si evidenzia che i Gruppi solidali di acquisto (Gas) sono diventati un fenomeno di rilievo che ha contagiato il 18,6% degli italiani. Quasi 2,7 milioni di persone fanno la spesa con questo sistema in modo regolare. "In alcuni casi - sottolinea la Coldiretti - ci si limita solamente al cosiddetto 'carpooling della spesa' con i partecipanti che di fronte al caro benzina si mettono in auto insieme per dividere i costi e andare a fare la spesa nei punti più convenienti, dalle aziende agricole ai mercati degli agricoltori, dai mercati all'ingrosso agli ipermercati, fino ai discount".
Migliore rapporto qualità-prezzo. "In generale si tratta di relazioni che - precisa la Coldiretti - nascono da esigenze di acquisto, dalla voglia di ritrovare un diverso, migliore equilibrio tra qualità e prezzo, ma che finiscono per andare molto oltre, perché esprimono valori più alti rispetto alla pur importante dimensione commerciale, valori che hanno un forte contenuto di socialità, di ripensamento di fatto del modello di organizzazione della produzione e della società". Accanto a forme che dispongono di una vera e propria struttura organizzativa, si contano - sostiene la Coldiretti - decine di migliaia di iniziative spontanee che nascono e muoiono in continuazione nei palazzi, nei posti di lavoro, nei centri sportivi e ricreativi sulla base di semplici accordi verbali.

Roma.Rifiuti, visita della Commissione Ue a Malagrotta e Monti dell'Ortaccio

La missione è guidata dalla socialista olandese Judith Merkle. Cerroni: «Non temo il loro parere».

ROMA - La delegazione della Commissione Petizioni Ue, è giunta in pullman a Monti dell'Ortaccio, il sito vicino a Malagrotta, indicato come discarica provvisoria di Roma. Gli europarlamentari sono stati accompagnati dallo stesso presidente del Colari e proprietario di Malagrotta, Manlio Cerroni. Adaccoglierli una manifestazione di protesta degli abitanti della zona che hanno esposto cartelli con su scritto: «Faremo le barricate», «Monti Ortaccio soluzione finale? No, è solo l'inizio di una opposizione ad oltranza». Intanto il patron di Malagrotta Cerroni chiede di essere nominato vicecommissario per l'emergenza rifiuti a Roma.

Elezioni Molise, il Consiglio di Stato le annulla. Si torna al voto

I giudici hanno respinto le istanze del centrodestra, confermando il verdetto del Tar che nella scorsa primavera aveva annullato il voto delle regionali celebrate nel 2011. I motivi riguardano vizi di forma nella presentazione di tre liste che appoggiavano Michele Iorio, eletto poi presidente.

Elezioni Molise, il Consiglio di Stato le annulla. Si torna al voto

Le elezioni regionali 2011 sono state annullate e il Molise torna alle urne. La sentenza è stata depositata a Palazzo Spada ed è stata emessa dalla 5/a sezione del Consiglio di Stato sui ricorsi elettorali. I giudici hanno respinto le istanze del centrodestra confermando il verdetto del Tar Molise che proprio il 17 maggio scorso aveva annullato il voto. In una nota il Consiglio di Stato ha scritto che “i vizi di legittimità riscontrati nella controversia relativa alle elezioni in Molise hanno investito non solo l’elezione del presidente, ma anche, ed in primis, quella dei componenti l’organo consiliare, nelle sue due componenti elette con metodo proporzionale (per quanto di ragione) e maggioritario”.

Trattativa, al via il processo a politici e boss. Tra storia e codice penale

Oggi l'udienza preliminare davanti al gip Morosini. Ecco l'inchiesta che ha messo sul banco degli imputati padrini di Cosa nostra, vertici delle istituzioni, ufficiali dei carabinieri. La ricostruzione dei fatti dovrà misurarsi con la possibilità di attribuire a ciascuno di loro specifici reati.

fattoquotidiano.it di
Trattativa, al via il processo a politici e boss. Tra storia e codice penale

Dopo vent’anni di silenzi, stragi e pax sanguinis, mafia e Stato torneranno a sedere di nuovo allo stesso tavolo. Questa volta però non sarà l’antro del patto a suon di bombe sottoscritto tra il 1992 e il 1994, ma il banco degli imputati dell’aula bunker del carcere Pagliarelli a Palermo. L’ora X della prima udienza preliminare dell’inchiesta sulla Trattativa è fissata per le 9: un momento storico che sancirà l’inizio del procedimento in cui lo Stato dovrà processare per la prima volta sé stesso. Dopo anni di indagini, testimonianze e ricostruzioni storiche, adesso la parola passa soltanto a un giudice, il gup Piergiorgio Morosini, che dopo aver esaminato la montagna di carte dell’inchiesta, dovrà decidere appellandosi meramente al codice. Perché un conto è la ricostruzione storica di quei fatti, un altro è l’attribuzione di specifici reati ai singoli imputati. Bisogna ora vedere se il puzzle ricomposto dall’accusa possa effettivamente reggere la prova di un’aula di giustizia. La prima tappa dell’iter giudiziario sulla trattativa arriva, tra l’altro, in un clima reso tesissimo dal conflitto d’attribuzioni sollevato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano contro la procura di Palermo di fronte la Consulta.
 Stato e mafia nella stessa aula. 

Regione Lazio, indagati Abbruzzese e Rauti



I sei membri dell'ufficio di presidenza (tra cui Astorre) sono accusati di abuso d'ufficio per la proroga dell'incarico al segretario generale della Pisana.


ROMA - I membri dell'ufficio di presidenza della Regione Lazio, tra i quali Mario Abbruzzese, presidente, e Isabella Rauti, consigliere di segreteria e moglie del sindaco Gianni Alemanno, sono indagati dalla procura di Roma per concorso in abuso d'ufficio. Il filone d'inchiesta, nell'ambito del fascicolo sull'uso dei fondi del Pdl, riguarda la proroga dell'incarico al segretario generale del Consiglio regionale Nazzareno Cecinelli, che sarebbe dovuto andare in pensione.
Isabella Rauti e Mario Abbruzzese (Omniroma)Bruno Astorre
NELL'ELENCO ANCHE ASTORRE - Oltre ad Abruzzese (Pdl) e Rauti (Pdl) sono indagati anche il vicepresidente del Consiglio regionale, Raffaele D'Ambrosio (Udc), e i consiglieri Gianfranco Gatti (Lista Polverini), Claudio Bucci (Idv) e Bruno Astorre (Pd). L'inchiesta è nata da un accertamento del Nucleo tributario della Guardia di finanza. Anche la Corte dei Conti ha avviato un'inchiesta contabile dopo aver ricevuto una segnalazione dalla Procura. PROROGA SENZA REQUISITI - Secondo il pm Alberto Pioletti, il 28 marzo 2012 l'ufficio di presidenza avrebbe prorogato l'incarico a Cecinelli in violazione delle disposizioni legislative sull'affidamento di incarichi dirigenziali a tempo determinato. Il Nucleo tributario avrebbe già acquisito le delibere relative al segretario generale. L'episodio nel quale sono coinvolti è relativo al 28 marzo 2012 e riguarda il conferimento dell'incarico a Nazzareno Cecinelli di segretario generale del consiglio regionale del Lazio
Redazione Roma online

Rifiuti tossici spacciati per concime

Fanghi industriali dal Nord nei terreni agricoli del Casertano. Indagato imprenditore Elio Roma, vicino ai casalesi.

(ansa)29 ottobre, 10:20
Camorra,fanghi altamente tossici spacciati per concime e fertilizzante per terreni agricoli

Camorra,fanghi altamente tossici spacciati per concime e fertilizzante per terreni agricoliCASERTA - Un terreno agricolo di Trentola Ducenta (Caserta), trasformato in discarica di rifiuti industriali altamente tossici, anche provenienti dal Nord, è stato sequestrato dalla Squadra mobile di Caserta. Era nella disponibilità dell'imprenditore Elio Roma, secondo i collaboratori di giustizia vicino al clan dei Casalesi. Roma é indagato insieme a Nicola Mariniello, 61enne a cui lo scorso 19 maggio furono sequestrati 20mila metri quadrati di terreno usati per le stesse finalità. 
RIFIUTI TOSSICI SPACCIATI PER CONCIME AI CONTADINI I reati contestati ai due indagati - Elio Roma e Nicola Mariniello - sono attività di gestione di rifiuti non autorizzata, attività organizzata per il traffico illecito e disastro ambientale, aggravati dal fine di agevolare il gruppo Bidognetti del clan dei Casalesi. I rifiuti tossici, che dovevano essere trattati nell'impianto di compostaggio gestito dalla società RFG, intestata al figlio di Roma, finivano, invece, direttamente nei terreni agricoli del Casertano, individuati anche grazie alla collaborazione con il clan dei Casalesi. I contadini, alcuni compiacenti, ricevevano in cambio del denaro. Ad altri, invece, ignari di quanto stava realmente accadendo, veniva riferito che si trattava di concimi e fertilizzanti. Sia su quello sequestrato che in quelli circostanti, gli accertamenti disposti dalla Procura Antimafia di Napoli nel corso delle indagini hanno evidenziato preoccupanti livelli di contaminazione da arsenico, cadmio, idrocarburi pesanti, stagno ed altre sostanze altamente nocive.

Valsusa, i NoTav acquistano i terreni dove sorgerà stazione della Torino-Lione

Il treno ad alta velocità tra Torino e Lione avrà come unica stazione in Valsusa lo scalo ferroviario di San Giuliano, attualmente solo progettato. Più di 1170 NoTav, prima che inizino i lavori, hanno deciso di fare un acquisto collettivo sui terreni dove dovrebbe sorgere la nuova stazione. Si sono dati appuntamento l’ultima domenica di ottobre per la firma di uno degli atti notarili più lunghi del mondo. L’evento è stato chiamato “compra un posto in prima fila” e rendeva possibile a chiunque, con l’esborso di 20 euro, di diventare proprietario di una particella di un terreno che, secondo i progetti, sarà utilizzato per la costruzione della nuova stazione. Uno dei punti più controversi è proprio la necessità di costruzione in tempi rapidi di questo nuovo scalo, secondo Luca Guidi “la stazione dovrebbe essere costruita nei prossimi due o tre anni, ma la linea non sarà attiva prima del 2035, ci sembra un paradosso”.

 


Omicidio Roma, datore di lavoro uccide immigrato dopo lite su sanatoria

Un sudanese di circa 30 anni è stato raggiunto da un colpo di pistola al torace mentre discuteva con il suo assassino al parco degli Acquedotti. Aveva portato con sé il certificato per la regolarizzazione degli stranieri. Attivati nella Capitale posti di blocco per trovare il killer.

Omicidio Roma, datore di lavoro uccide immigrato dopo lite su sanatoria

Assassinato su una panchina da quello che, probabilmente, era il suo datore di lavoro. Il tentativo di chiarimento non è bastato a salvare la vita di un giovane sudanese di circa 30 anni, raggiunto da un colpo di pistola al torace mentre discuteva con il suo assassino nel Parco degli Acquedotti a Roma, alla Tuscolana che, per uccidere, ha portato con se anche suo figlio minorenne. Gli agenti della squadra mobile sono sulle tracce di due calabresi, padre e figlio, scappati a bordo di un’auto.

La lotta paga! Disabili gravi sospendono sciopero della fame. Fornero cede e promette ripristino dei fondi.

I 60 disabili gravi e gravissimi del Comitato 16 Novembre, prevalentemente malati di sclerosi laterale amiotrofica (sla) e distrofia muscolare, hanno annunciato ieri sera (sabato 27 ottobre) l'immediata sospensione dello sciopero della fame, iniziato una settimana fa. «Abbiamo avuto un lungo colloquio con il ministro Elsa Fornero - spiega la vicepresidente del comitato Mariangela Lamanna -. Il ministro ha assicurato il suo impegno per la definizione del Piano per la non autosufficienza». Il ministro si è impegnato anche ad incontrare in prima persona i malati.

controlacrisi.org | Autore: Antonio Ferraro
Secondo gli accordi telefonici tra il ministro e il comitato, il 31 ottobre prossimo i ministri Balduzzi e Fornero saranno a Cagliari, a casa di Salvatore Usala, leader del Comitato 16 Novembre. L'incontro servirà a definire il piano e le relative risorse. Lo conferma lo stesso Usala sul suo profilo Facebook: «Mi ha chiamato il ministro Fornero. Mi ha pregato di interrompere lo sciopero ed ha chiesto venia per lo scarso interesse. Si è impegnata a sentire il presidente Monti per stanziare un importo importante per la non autosufficienza».
Ricordiamo che il governo si era già impegnato con il comitato mesi fa, precisamente lo scorso aprile. Allora la promessa era quella di fornire entro un mese un piano. Promessa non mantenuta. Il Comitato non si è arreso e ha continuato la sua protesta con un altro presidio a giugno. Ancora nessun piano. La prima novità, una mezza risposta alle proteste dei disabili, arriva con il decreto del 6 luglio, che ha previsto un intervento proprio destinato ai disabili gravissimi utilizzando parte delle risporse del cosiddetto "fondo Letta", che in un primo momento aveva tranquillizzato il Comitato 16 novembre, ma poi fino a ottobre non se ne era più parlato. Poi una serie di interventi confusionari, ancora promesse di stanziamenti. Nella confusione però il comitato si era accorto che mancava un riferimento preciso per vincolare parte delle risorse eventualmente messe a disposiozione per l'intervento a favore della categoria interessata. Da qui la decisione estrema di iniziare lo sciopero, che si è protratto per sei lunghi giorni, troppi. Giovedì sera i primi contatti con il ministro Balduzzi e il messaggio chiaro del comitato: «Perseguiamo un unico scopo: vivere con dignità malati e famiglie, e per fare questo il governo deve intervenire in maniera incisiva». Poi venerdì a tarda sera la promessa da parte del ministero della Salute di un incontro. Sabato la partecipazione in testa al corteo alla manifestazione "No Monti Day". La sera il contatto formale della Fornero con Usala e la promessa di una visita.

Elezioni in Sicilia, primi exit poll: “A Palermo in testa i 5 Stelle”

Le previsioni diffuse da Palermoreport.it e rilanciate dalla tv locale Trm sono relative al solo capoluogo. Numeri ancora tutti da confermare, dai quali emerge il crollo di Pd e Pdl, intorno al 10% sul voto di lista. Lo spoglio lunedì mattina dalle 8.

Il Movimento Cinque stelle in testa con oltre il 25% dei voti: sono i sorprendenti risultati che arrivano dai primi exit poll sulle elezioni regionali in Sicilia, relativi alla sola Palermo. I numeri, ancora tutti da riscontrare con lo spoglio che inizierà domani mattina alle 8 dopo la chiusura dei seggi avvenuta alle 22,  sono stati diffusi da “Palermoreport.it” e sono stati riportati in diretta dalla tv locale Trm. Il candidato del movimento ispirato da Beppe Grillo Giancarlo Cancelleri avrebbe il 27,46% dei consensi, un risultato – se confermato – oltre ogni attesa.
Sempre a Palermo, Pdl e Pd sarebbero tracollati intorno al 10%. Nello Musumeci, candidato del partito berlusconiano, sarebbe al 23,25% contando anche i voti della sua lista personale e di Cantiere popolare. Rosario Crocetta arriverebbe al 21,4 sommando al voto per i democratici quelli di Udc e Api.
Sempre secondo gli exit poll di Palermoreport, Gianfranco Micciché (Grande Sud, Partito dei siciliani e Nuovo polo) a Palermo e provincia avrebbe ottenuto il 14,24% delle preferenze, precedendo Giovanna Marano, candidata di Sel e Idv, ferma al 9,76%. Tutti sotto l’1% gli altri candidati.

domenica 28 ottobre 2012

Un’altra Europa, subito

Dieci anni dopo il Forum sociale europeo, dall’8 all’11 novembre i movimenti tornano a Firenze con un obiettivo: riaprire uno spazio pubblico continentale per dare un orizzonte comune alle reti di Occupy e Indignados, e a chiunque si opponga alle politiche di austerità. Mentre in tutti Paesi Pigs, tranne in Italia, si prepara lo sciopero generale del 14 novembre.

di Mario Pianta 

Il Parlamento europeo boccia la Banca centrale europea non per la sua politica che protegge la finanza e aggrava la crisi, ma perché non trova una donna da inserire del Comitato esecutivo (il voto è solo consultivo). I sindacati di Grecia, Spagna e Portogallo convocano uno sciopero generale comune contro le politiche di austerità il 14 novembre e i sindacati italiani e europei restano in silenzio. I partiti socialisti e democratici di Francia, Italia e Germania vanno alle elezioni - tenute sei mesi fa a Parigi, tra cinque mesi da noi, tra un anno a Berlino - senza una posizione comune su Fiscal compact , eurobond e come uscire dalla recessione. 

A proposito di costituzione e capitale finanziario


Un intervento al seminario Uninomade a Roma 26/10/2012.
Organizzerò il mio intervento su tre punti fondamentali. Cercherò innanzitutto di definire la convenzione finanziaria che oggi ci domina e come essa abbia modificato il rapporto tra privato e pubblico. In secondo luogo cercherò di analizzare come il privato e il pubblico siano stati fissati nella costituzione del 1948, ma soprattutto come essi si presentino nel farsi della costituzione europea. Infine, cercherò di capire come, in nome del comune, possa essere rotta la convenzione costituzionale che ci lega, opponendo dispositivi antagonisti all’esercizio del potere finanziario, costruendo una “moneta del comune” – insomma, che cosa significa, dentro/contro l’attuale convenzione finanziaria europea, procedere nella costruzione del comune?
1.1
La convenzione collettiva che oggi domina il rapporto costituzionale è una convenzione finanziaria. Laddove una volta era posto il valore-lavoro come norma regolatrice e misura delle attività sociali e produttive, ora è stata eletta la regola finanziaria.

Carabinieri, in Sicilia scoppia la rivolta contro "armonizzazione" e "legge di stabilità"

Ad esasperare gli animi deve essere stato l'ultimo provvedimento di Elsa Piagnisteo Fornero sulla cosiddetta armonizzazione delle soglie di uscita per la pensione più tutta una serie di aggravi nelle condizioni del servizio che derivano direttamente dalla spending review e dall'ultimissima legge di stabilità. Insomma, il Cobar della Sicilia, ha deciso che stavolta è il caso di lanciare un segnale. E così hanno deciso di dar vita due giorni fa a una assemblea permanente. O meglio, una occupazione della caserma, la Carlo Alberto Dalla Chiesa di Palermo. "Siamo stanchi di subire", dicono. "Non tengono conto delle condizioni operative in cui noi lavoriamo. E quella introdotta ci sembra una ulteriore penalizzazione".
Interpellati al telefono, fanno sapere che per il momento sospendono la forma di protesta, "perché siamo persone serie e vogliamo bene alle istituzioni" ma sono pronti a ripartire se non dovessero giungere segnali positivi. Il primo è che la loro piattaforma trovi ascolto nelle vie gerarchiche. Per regola, infatti, il Cobar non è un sindacato come gli altri, ma una rappresentanza militare istituzionale. E quindi la piattaforma deve seguire una precisa procedura di inoltro. Sarà quindi il generale comandandante, che è atteso a Palermo nei prossimi giorni, a rappresentarla a chi di dovere. 
Con la protesta stanno solidarizzando altri Cobar, tra cui quello della Calabria.

il video

Pdci, la protesta della base: "Ricerchiamo alleanze con tutti meno che con i comunisti"

La lettera di una militante del PdCI sulla non adesione del suo partito alla manifestazione nazionale "No Monti Day".
"Certo che trovo strano il mio partito: ci definiamo comunisti (Partito dei Comunisti Italiani), ma ricerchiamo alleanze con tutti meno che con i comunisti. Anzi, andiamo a invocare uno straccio di accordo con il PD, un partito che sta sostenendo e che ha fortemente voluto questo governo di affamatori". Inizia così la lettera di una iscritta al Pdci, Laura, sulla mancata adesione al "No Monti Day".
Laura, dopo aver ricordato le dure critiche del segretario del Pdci alla manovre del Governo Monti, si domanda perché non c'è un rigo sulle ragioni della mancata adesione al 27 ottobre.
"Io parteciperò e come me so che parteciperanno altre compagne e altri compagni - scrive Laura - con o senza il benestare dei capi. Credo fondamentale creare una forte opposizione sociale nel paese e unire le forze di sinistra. Di sinistra, dove non può essere annoverato il PD, il quale, per scelta, sta con i padroni, non a caso sostiene, insieme al PDL e all’UDC questo governo vampiro".

Baciare il rospo Renzi per distruggere il Pd


di Paolo Flores d'Arcais, da Il Fatto quotidiano, 28 ottobre 2012 

Il programma di Matteo Renzi è pessimo, il suo stile insopportabile. Il 25 novembre alle primarie voterò Matteo Renzi, firmando anche il “giuramento” per il centrosinistra alle elezioni di primavera. Nelle quali invece, hic stantibus rebus, voterò Grillo. Non mi sentirò in contraddizione e meno che mai disonesto. Infatti. Il programma di Renzi è pessimo: i diritti dei lavoratori, per i quali si batte ormai solo la Fiom, non esistono. Eppure se si vogliono le primarie, si dovrebbe volere pure il voto dei lavoratori per eleggere i delegati e approvare o respingere gli accordi sindacali. Ma Renzi è un fan di Marchionne stile curva-sud. Anzi era: ora che ha insultato Firenze fa l’offeso, finché calpesta gli operai va benissimo. 

Contro i sacrifici dei maldestri stregoni

mazz
di Giovanni Mazzetti
E’ sensato riferirsi al governo in carica come ad “una congrega di maldestri stregoni”, o si tratta di un’esagerazione? In contrasto con la convinzione più diffusa, che il mago sia colui che inventa soluzioni innovative, l’antropologia da tempo riconosce che il mago è colui che, al sopravvenire di eventi che gli rimangono oscuri, applica rigidi rituali mistici, ereditati dalle generazioni precedenti, dai quali non sa imparare a scostarsi. Da questo punto di vista il mago può essere considerato un “tecnico”, che tenta di risolvere un problema senza avere una chiara rappresentazione dei passaggi attraverso i quali giungere al risultato.

Il No Monti Day sulla stampa di regime



La stampa di regime ha scoperto la manifestazione solo all'ultimo momento. Ed è rimasta sorpresa. Niente scontri? Allora c0è qualcuno che protesta con qualche ragione....Decine di migliaia per il No Monti Day. "L'altra Italia" in piazza a Roma

Da Piazza della Repubblica a San Giovanni in corteo contro le politiche del governo dei tecnici che "rischiano di impedire per sempre la crescita del Paese". Studenti e attivisti dei centri sociali si staccano e bloccano il traffico sulla tangenziale e sull'accesso alla A24

ROMA - Delia è arrivata da Bergamo. Siede a terra, Piazza della Repubblica, Roma. Il corteo del No Monti Day, la manifestazione indetta per protestare contro le politiche dell'esecutivo del professore, sta per iniziare. E Delia prende dallo zaino il suo foulard con l'emblema dei No Tav. Lo indossa, "perché si tratta di una lotta simbolo: sviluppo sostenibile, rafforzamento del welfare, nuove politiche industriali. Tutto può essere concentrato nella battaglia della Val di Susa". Si parte da qui, ma quello che compone il No Monti Day è un fronte che mette insieme gran parte delle questioni sociali che attraversano il Paese. Dall'Ilva di Taranto ai precari della scuola, dai sindacati in lotta contro le politiche di austerità ai partiti di sinistra alla ricerca dell'identità perduta. Per elaborare, proprio da sinistra, una exit strategy dalla crisi.

Il 27 ottobre sulla stampa: "il manifesto"


Il 27 ottobre sulla stampa: "il manifesto"
Piccola rassegna stampa. "Il manifesto" è stato l'unico giornale a prendere sul serio per tutta la settimana la manifestazione del 27. Ed è l'unico che dedica all'avvenimento un commento ragionato, oltre ovviamente alla cronaca. Piazza rossa. Un mare di bandiere (Usb, Rifondazione, Cobas, No Debito e altre cento sigle minori) per la prima vera manifestazione «di popolo» contro il governo della troika e dei tagli a pioggia 

NO MONTI DAY Al di là delle previsioni.
Oggi anche il cielo è contro

L'allarmismo mediatico non frena la mobilitazione lanciata in luglio dal «Comitato No Debito»
Francesco Piccioni
La battuta migliore circola tra chi guarda il cielo, da cui - contrariamente alle previsioni - non è caduta una sola goccia d'acqua. «Questo è un governo così ladro che pure dio, per non farlo contento, si è rifiutato di far piovere».

Cambiare l’euro-sistema, o ogni altra lotta sarà inutile

Atene, bandiere naziste contro la Merkel
Serge LatoucheNon potevamo prevedere che all’Unione Europea sarebbe stato concesso un Nobel per la Pace: la nostra fantasia non arrivava a tanto. Ma sapevamo che tra le motivazioni c’è sicuramente quella che l’Unione Europea ha garantito la pace e la stabilità in Europa. E’ un’idea sostanzialmente ridicola, perché l’altro aspetto che evidenzia la forza dell’ideologia che ci è stata propinata negli ultimi tempi è quello che l’Unione Europea viene usata come sinonimo diEuropa. L’Unione Europea non è l’Europa. Noi abbiamo la pace in Europa, a parte il dettaglio della guerra in Kosovo – “dettaglio” ovviamente detto in modo ironico – c’era l’Unione Europea e abbiamo fatto la guerra, oltre che farla all’esterno ovunque quando gli Stati Uniti vogliono, ma all’interno dell’Europa abbiamo la pace da immediatamente dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, quando non c’era nessuna Unione Europea.
L’Unione Europea è una struttura giuridica nata per garantire la libera circolazione di merci, servizi e capitali che esiste da vent’anni. Questo è l’Unione Europea, non è altro. Non è la pace tra le nazioni. Si può rispondere che non c’era l’Unione Europea nel dopoguerra ma si cominciava a formare la Cee, si cominciavano a gettare i primi ponti di collaborazione economica tra gli Stati. Questo è sicuramente vero, ma di qui a pensare che sia questo che abbia garantito la pace ce ne passa. Spesso, in Europa, anche nei secoli precedenti, tra gli Stati-nazione ci sono stati decenni di pace. Sembra che chi sostiene che l’Unione Europea abbia garantito la pace pensa che in Europa ci siano state solo guerre fino a che non è nata l’Unione Europea. Questo è semplicemente falso, non è storicamente così. Quindi questa è un’altra motivazione del tutto falsa e ideologica.