giornalettismo.com
(ANSA) PERCHE’
PROTESTANO – Protestano contro la scarsa attenzione del governo verso la
loro condizione di malati gravi, bisognosi di assistenza 24 ore su 24.
‘Il governo ha destinato parte dei 658 milioni della legge sulla
Spending Review alla non autosufficienza ma ancora non c’e’ un piano per
la destinazione delle risorse’ spiega Mariangela Lamanna, presidente
del Comitato 16 novembre onlus.
‘Lo sciopero della fame consiste in una
progressiva riduzione degli alimenti. Si tratta – spiega Lamanna – di
malati gravissimi, quasi tutti tracheotomizzati e allettati, tutti
bisognosi di assistenza continua e vigile h24. Un’assistenza
costosissima, in quanto ogni malato e’ attaccato a dei macchinari, ad
esempio respiratori, che devono essere disponili in misura doppia,
perche’ se uno si ferma l’altro deve essere subito pronto’.
IL COMITATO – Il comitato 16 novembre ha piu’ volte sollecitato un piano per la assistenza ai non autosufficienti, le cui competenze sono divise tra i Ministeri dell’economia, del lavoro e della salute. ‘ Abbiamo chiesto un incontro con tutti e tre i ministri, Fornero, Grilli e Balduzzi – spiega Lamanna -proprio per dire basta al palleggiamento delle responsabilita’ e delle competenze. I malati e le famiglie non possono piu’ aspettare, l’assistenza ha dei costi altissimi’. Il comitato 16 novembre ha presentato il progetto ‘Restare a Casa’ che consiste nell’assistere al proprio domicilio i malati di questa patologie facendoli rimanere nel loro ambiente familiare ma dotandoli di tutti gli strumenti e i macchinari necessari alla sopravvivenza. Per far questo e’ stato richiesto da parte dello Stato un contributo di 20mila euro l’anno ad ogni famiglia dove risiede un malato grave. L’elenco dei malati che partecipano allo sciopero della fame e’ consultabile sul gruppo facebook Comitato 16 novembre.
IL COMITATO – Il comitato 16 novembre ha piu’ volte sollecitato un piano per la assistenza ai non autosufficienti, le cui competenze sono divise tra i Ministeri dell’economia, del lavoro e della salute. ‘ Abbiamo chiesto un incontro con tutti e tre i ministri, Fornero, Grilli e Balduzzi – spiega Lamanna -proprio per dire basta al palleggiamento delle responsabilita’ e delle competenze. I malati e le famiglie non possono piu’ aspettare, l’assistenza ha dei costi altissimi’. Il comitato 16 novembre ha presentato il progetto ‘Restare a Casa’ che consiste nell’assistere al proprio domicilio i malati di questa patologie facendoli rimanere nel loro ambiente familiare ma dotandoli di tutti gli strumenti e i macchinari necessari alla sopravvivenza. Per far questo e’ stato richiesto da parte dello Stato un contributo di 20mila euro l’anno ad ogni famiglia dove risiede un malato grave. L’elenco dei malati che partecipano allo sciopero della fame e’ consultabile sul gruppo facebook Comitato 16 novembre.
Nessun commento:
Posta un commento