Da una costola delle indagini sui movimenti di Walter Lavitola si apre un altro capitolo dell'affaire Finmeccanica. I pm Woodcock e Curcio hanno chiesto e ottenuto l'arresto del direttore commerciale del gruppo per una partita di armi in Brasile. Anche Scajola e il suo portavoce Nicolucci sono iscritti nel registro degli indagati, ma lui si difende: "Sono a disposizione dei magistrati"
ilmanifesto.it
L'ex ministro dell'Interno Claudio Scajola e
il suo portavoce Nicolucci risultano indagati nell'inchiesta napoletana
su forniture estere del gruppo Finmeccanica.
Claudio Scajola si dice "sereno" e anche se
spiega che "non capisco cosa ci sia dietro" assicura che "da adesso sono
a disposizione dei magistrati, se volessero sentirmi sull'argomento".
In una nota diffusa dal suo ufficio stampa,
Scajola ribadisce di apprendere ora "di essere indagato nell'ambito
dell'inchiesta Finmeccanica, per un presunto ruolo di mediazione
nell'affare delle forniture dell'industria italiana in Brasile".
"Nell'ambito delle mie competenze di ministro dello Sviluppo economico -
dice l'ex ministro - ho girato il mondo per agevolare l'industria
italiana, dalla più grande alla più piccola, sempre nel rispetto delle
leggi e delle regole". Scajola rileva anche che "tutti i miei incontri
sono stati svolti alla luce del sole e alla presenza dei tecnici della
delegazione italiana. Sono assolutamente sereno e da subito sono a
disposizione dei magistrati inquirenti che volessero sentirmi
sull'argomento".
E da Finmeccanica per ora arriva un "no comment" sugli sviluppi dell'inchiesta di Napoli che oggi, tra l'altro, hanno portato all'arresto dell'ex direttore commerciale del gruppo, Paolo Pozzessere
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