martedì 21 maggio 2024

Il nostro sistema di comunicazione è il problema degli uomini liberi

L'intervento di Moni Ovadia a Bologna.

 

 

Chiamate la neuro e ricoverate questa Ministra: con tre morti al giorno di lavoro, stipendi da fame e vero proprio schiavismo, anzichè investire in sicurezza e controlli regala soldi al Ministro dell'agricoltura. Lollobrigida chiede e Calderone cede: i fondi dell’ex Reddito di cittadinanza all’Agricoltura

Nel decreto del Masaf oltre 83 milioni di euro sono stati dirottati dalle politiche attive per il lavoro alle imprese agricole. Una conferma che il supporto alla formazione non sta andando secondo le previsioni del governo.

 

(STEFANO IANNACCONE – editorialedomani.it)

Un taglio, l’ennesimo, ai fondi dell’ex Reddito di cittadinanza, visti come un bacino di risorse da usare in base ai desiderata del governo. Questa volta sono stati prelevati 83,7 milioni di euro nel decreto Agricoltura, firmato da Francesco Lollobrigida. 
 Certo, l’intervento ha una ratio nobile: sostenere, per tutto il 2024, le imprese agricole con sede nelle zone colpite da alluvioni. Un modo per favorire le assunzioni, alleviando la pressione fiscale.

Nel dettaglio, però, quei soldi verranno usati per garantire degli sgravi contributivi destinati al personale. Resta, tuttavia, il dato politico dietro l’operazione: il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida chiede e la ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, mette simbolicamente mano al portafogli. Dimostrando anche quali siano i rapporti di forza interni alla squadra di governo.

Che tipo di Europa vogliamo?


 L'intervento di Piergiorgio Odifreddi a Bologna.

La crisi del liberalismo.

Ogni modello della prassi politica è influenzato da una filosofia politica che analizza il mondo che ci circonda e, in epoca moderna, soprattutto le sue caratteristiche economiche.

On Prabhat Patnaik: Against Neo-Kautskyite Theories of Imperialism –  NAZARIYA MAGAZINE

resistenze.org Prabhat Patnaik
peoplesdemocracy.in (Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare) 

Sulla base di questo presupposto, la specifica filosofia politica stabilisce gli obiettivi per i quali si deve lottare e la prassi politica da essa ispirata porta avanti questa lotta. L'obiettivo può essere difficile da raggiungere, più difficile in certi contesti che in altri, e questa difficoltà può rappresentare un ostacolo per la prassi politica; ma ciò non costituisce una crisi per quella filosofia politica. La pura e semplice difficoltà di raggiungere un obiettivo non costituisce una crisi. Una crisi di una filosofia politica si verifica quando essa ha una contraddizione interna, quando l'obiettivo che propone è logicamente in conflitto con qualche altra caratteristica in cui crede.

Molti potrebbero sostenere che l'obiettivo del socialismo proposto dalla filosofia politica del marxismo sia diventato, nel contesto attuale, un po' più difficile da raggiungere; ma questo, pur spiegando l'attuale indebolimento della sinistra, non costituisce una crisi per il marxismo.

Libro. Una radiografia della storia mentre cammina. (Domenico Gallo, Guerre, Delta 3 Edizioni, Grottaminarda 2024, pp. 200, euro 16)

Una guerra che a volte è sembrata quasi ad armi pari, in Ucraina; una strage che vuole sembrare una guerra, a Gaza. Hanno qualcosa in comune? Costringono a riflettere, le due direzioni tematiche di questo studio in presa diretta, fatto di articoli sulla stampa, interventi in convegni e inediti.

Guerre 1.jpg carmillaonline.com Luca Baiada

Forte della preparazione giuridica – l’autore è stato un magistrato con funzioni presidenziali in Cassazione – e di attenzione ai dati, Domenico Gallo confronta i fatti con le esigenze della condizione umana e con norme rigorose. Sono le garanzie della legalità internazionale e del diritto penale, violate in nome della ragion di Stato, della lotta al terrorismo, della sicurezza, della difesa, dell’identità.

Per un quadro generale. George Kennan, teorico del contenimento del blocco socialista, sul «New York Times» a febbraio 1997, indicò la decisione di espandere la Nato come il più grave errore del dopo guerra fredda. Due anni dopo, nel 1999, la Nato abbandonò il carattere di alleanza difensiva:

Con la scelta che gli Usa hanno imposto alla Nato nel luglio del 1997, il treno della storia è stato deviato su un altro binario, verso un percorso che ci ha sempre più velocemente allontanato dall’orizzonte del 1989 e alla fine è arrivato al capolinea il 24 febbraio 2022, data che simbolicamente rappresenta l’evento opposto e contrario a quello del 9 novembre 1989.

Ci sono rilievi più specifici. Si cita Benjamin Abelow, Come l’Occidente ha provocato la guerra in Ucraina (Fazi 2023), commentando:

La sciagurata avventura militare di Putin, che ha varcato il Rubicone la mattina del 24 febbraio 2022, [costituisce] una risposta del tutto prevedibile, e perciò prevenibile, a una trentennale storia di provocazioni alla Russia, cominciate durante la dissoluzione dell’Unione sovietica e proseguite, in un crescendo inarrestabile, fino all’inizio del conflitto attuale.

L’ipocrisia di gruppi dirigenti contrapposti, e insieme attivi ai danni del popolo, è denunciata osservando che con la guerra le scelte decisive hanno motivi inconfessabili ma sono ammantate di «valori assoluti, tanto più intransigenti, quanto più farlocchi». Dal 2022, in concreto:

Se dal versante russo si legittima la guerra alzando la nobile bandiera della lotta al nazismo e si risveglia lo spirito patriottico richiamando gli immensi sacrifici umani sostenuti dall’Urss per sconfiggere Hitler, sull’altro versante l’aggressione all’Ucraina è un’aggressione alla democrazia e ai «valori dell’Occidente».

Andrea Zhok. Nemo e l’Eurovision: la libertà come assenza di identità.

So che accadono cose infinitamente più importanti e gravi nel mondo, ma mi permetto una riflessione della domenica.

File:Nemo Eurovision Song Contest 2024 Final Malmö dress rehearsal semi 2  06 (cropped).jpg - Wikipedia

Andrea Zhok

Sono venuto a sapere che si è tenuta una competizione canora chiamata “Eurovision”.

Non mi produrrò in una reprimenda verso gli spettatori, perché, dalle immagini che ho visto circolare, chi l’ha visto è già stato punito abbastanza, e non è il caso di infierire.

Scopro però anche che avrebbe vinto un tale Nemo, che si fa fotografare con i vestitini delle bambole addosso e gioca tutte le sue carte di talento canoro sull’ennesima eccitante “provocazione” di essere fluido (mi si è addormentato persino il braccio mentre scrivevo).

Ora, il signore / la signorina / l’ente perspirante (non mi sbilancio, barrate voi la casella appropriata) pare uno con le idee davvero chiare. E qui non scherzo.

Campagnano di Roma & Acqua potabile.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "PD Partito/Democratico Partito/ Democratico PSE LA QUESTIONE IDRICA A CAMPAGNANO COSA HA FATTO IL PARTITO DEMOCRATICO IN QUESTI 2 ANNI NE PARLIAMO CON Pierluigi Sanna ViceSindaco ViceSindaco Città Metropolitana Michela Califano Consigliera regionale Marsilio Gregori Consigliere comunale MODERA Valentina Lorenzetti Direzione provinciale SALUTA Franco Menichelli Coordinatore Circolo PD Campagnano GIOVEDÌ 23 MAGGIO ORE 18.00 CIRCOLO PD CAMPAGNANO CORSO VITTORIO EMANUELE 95"

fb Il CIRCOLO #PD di #CAMPAGNANO promuove per il giorno #GIOVEDÌ #23MAGGIO, ore 18.00, presso la propria sede di CORSO VITTORIO EMANUELE, 95, un INCONTRO PUBBLICO per discutere insieme e per fare il punto sulla #CRISI #IDRICA: tutte le azioni intraprese fino ad oggi e quelle da mettere in campo per il superamento del più grande disagio che da troppo tempo affligge la nostra Comunità!

Prestito digitale su https://sbcs.medialibrary.it/


 https://sbcs.medialibrary.it/

Le credenziali d'accesso si prendono in biblioteca a Campagnano

Le multinazionali dietro l’inquinamento di plastica mondiale.

Quasi la metà dell'inquinamento mondiale di plastica è causato da meno di 60 multinazionali. Che devono attivarsi (il prima possibile) per garantire degli imballaggi più sostenibili.

 montagna di spazzatura

dolcevitaonline.it Raffaele Migliucci

Sono meno di 60 le multinazionali responsabili di quasi il 50% dell’inquinamento di plastica mondiale. In particolare 5, che da sole rappresentano un quarto del totale. Sono queste le stime preoccupanti di un nuovo studio, condotto da un team di scienziati internazionali e pubblicato di recente sulla rivista scientifica Science Advances.

“Dobbiamo compiere uno sforzo titanico”, ha dichiarato Win Cowger, autore principale e ricercatore presso il Moore Institute for Plastic Pollution Research. In quanto, secondo la ricerca, esiste una correlazione diretta tra la produzione annuale di plastica delle aziende e la frequenza con cui i loro prodotti venivano rilevati tra i rifiuti raccolti. Ma scendiamo più nel dettaglio.

PLASTICA: LE MULTINAZIONALI PIÙ INQUINANTI

Libro. Gli OGM stanno tornando in Europa. Un libro spiega perché dobbiamo fermarli

L’emersione di nuove tecniche di ingegneria genetica, le cosiddette New genomictechniques, ha portato le istituzioni europee a proporre la deregolamentazione dei nuovi OGM che ne derivano. Con gravi pericoli per ambiente, salute e diritti. 

 

Stefano Mori e Francesco Panié, del Centro Internazionale Crocevia, lo raccontano in un’analisi approfondita che mette in luce pericoli, retroscena e interessi. Il libro, intitolato: Perché fermare i nuovi OGM, esce in libreria per Terra Nuova Edizioni il 22 maggio.

Il libro arriva proprio nel corso di una mobilitazione che vede, in Italia e in Europa, movimenti contadini e associazioni del biologico impegnati nel contrastare la deregolamentazione europea, che cancellerebbe gli obblighi di tracciabilità, etichettatura e valutazione del rischio per i nuovi OGM.

Cosa sono peggio, le menzogne di Israele su Gaza o i suoi sostenitori occidentali che le ripetono?

Gli utili idioti continuano a ripetere a pappagallo le false argomentazioni israeliane. La prima volta che mi inganni la colpa è tua, la seconda volta la colpa è mia…


Gli italiani hanno un proverbio,” ha scritto nel XVII secolo il cortigiano britannico Anthony Weldon: “Chi mi inganna una volta è per colpa sua, ma la seconda la colpa è mia.”

Oggi riassumiamo comunemente quell’antico proverbio italiano con “la prima volta che mi inganni la colpa è tua, la seconda la colpa è mia.”

Dall’orribile attacco del 7 ottobre il governo israeliano di estrema destra e il suo esercito di propagandisti hanno ingannato e preso in giro politici e giornalisti occidentali non una volta o due, ma molte volte. 
Ci sono troppe menzogne, distorsioni e falsità di cui tener conto. 
  • Quaranta bambini decapitati da Hamas? Non è mai successo. 
  • Bambini cotti nei forni o appesi sui fili della biancheria? Falso. 
  • Un nascondiglio in stile James Bond sotto l’ospedale al-Shifa? Macché. 
  • I palestinesi di Gaza ripresi da una telecamera che fingono di essere feriti? Una totale invenzione. 
  • La lista degli ostaggi presi da Hamas trovata su un muro dell’ospedale pediatrico al-Rantisi? Spiacenti, erano solo i giorni della settimana su un calendario in arabo.

Gotham City

Dunque, nell’Italia ridotta a succursale di Gotham City, è cosa buona e giusta che il premier accolga in pompa magna un ergastolano condannato definitivamente per aver trucidato a sangue freddo il figlio di un tizio affetto da demenza che aveva appena truffato (e meno male che ne ha fatto secco uno solo: con due morti ammazzati, arriva la fanfara; con tre, le frecce tricolori).

(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano)

Lo afferma un variopinto zoo di freaks, spostati, servi di scena e giuristi per caso, con argomenti talmente logici che verrebbero respinti anche in un repartino psichiatrico. 
C’è chi confonde l’estradizione di Chico Forti con un’assoluzione: siccome sconterà in Italia il resto della pena (si fa per dire: qui l’ergastolo è finto), vuol dire che è innocente. 
E c’è chi arguisce la bontà dell’accoglienza meloniana dal fatto che “nel 2020 Di Maio fece la stessa cosa e Travaglio scrisse editoriali per lodarlo”. Balle spaziali.

Milena Gabanelli. Uber è un’alternativa al taxi? Come funziona e perché non paga le tasse. Chi lo osteggia.

Cittadini e turisti che vi recate a Roma sappiate che non è quantificabile il tempo di attesa del taxi alla stazione Termini, se invece vi dovete spostare all’interno della città calcolate con anticipo la possibilità di muovervi a piedi o con altri mezzi, perché spesso la risposta è: «Non abbiamo taxi disponibili». Anche a Milano prendere un taxi in tempi accettabili non è affatto scontato

 

(Milena Gabanelli, Mario Gerevini, Simona Ravizza – corriere.it)

Il motivo per cui nelle grandi città milioni di persone attendono inutilmente è noto: i taxi sono troppo pochi. Le leggi per aumentare il numero di licenze ci sono tutte, ma appena i Comuni provano a mettere mano alla questione per i tassisti è di fatto sempre un «no», e bloccano la città con gli scioperi (qui il Dataroom del marzo 2024). 
L’alternativa sono gli Ncc, cioè i servizi di noleggio con conducente, quelli che comunemente chiamiamo tramite la piattaforma Uber. 

La confederazione «Muoversi», che raggruppa le principali associazioni di settore (AniTrav, Comitato Air, Sistema Trasporti, Asincc) ne stima fra i 25 e i 30 mila. Secondo i numeri ufficiali, invece, sarebbero solo 5.179, ma semplicemente perché i Comuni che devono rilasciare le autorizzazioni non hanno comunicato i dati all’Autorità di Regolazione dei Trasporti. 

La disciplina della loro attività è in ballo da 16 anni: fin dal 2008 il centrodestra, in particolare la Lega, interviene per mettere paletti all’attività degli Ncc al fine di limitare la concorrenza ai taxi, e con norme anacronistiche visto lo sviluppo delle piattaforme digitali; ma pure il centrosinistra quand’era al governo non ha mai risolto la questione. 
Nel frattempo le nuove autorizzazioni di Ncc sono ferme (a Roma addirittura dal 1993): per sbloccarle dev’essere funzionante il «Registro informatico sui titolari di licenza per i taxi e di autorizzazione per il noleggio con conducente» che monitora chi fa cosa. 
Il Registro è stato previsto nel 2018 (qui art. 10 bis), e istituito nel 2020 (qui), ma al momento non è ancora attivo. Nell’inettitudine della politica prolifera l’abusivismo. E oggi la situazione è quella che andiamo a descrivere.

Le Europee della noia: però FdI, Pd, Renzi e FI spendono 8 mln di euro.

SOLDI E POLITICA – Pullman, social e comizi: la “cara” corsa dei 76 aspiranti parlamentari Ue (e di chi non verrà neanche eletto).


(WANDA MARRA – ilfattoquotidiano.it)

Settantasei seggi in palio per Bruxelles e svariati milioni da investire, da parte dei partiti e dei singoli candidati. La campagna per le Europee è particolarmente gravosa, visto che le cinque Circoscrizioni sono enormi. Peraltro in molti casi è davvero un azzardo: perché con 3 liste stimate intorno alla soglia di sbarramento (Iv, Avs e Azione) le variabili sulla distribuzione dei seggi sono tante. Senza contare che i veri protagonisti della campagna sono i leader. Tutti candidati – tranne Giuseppe Conte, Matteo Savini e Nicola Fratoianni –, che hanno già detto che in Europa non ci andranno (a parte Matteo Renzi). 
La rendicontazione arriverà solo a elezioni finite, ma un po’ di cifre di previsione già si possono fare. 
Fratelli d’Italia e il Pd spenderanno entrambi circa 3 milioni di euro, per conquistare rispettivamente tra i 19 e i 26 seggi (secondo le stime di Youtrend) e tra i 15 e i 20. 
FdI non fornisce cifre, la spesa è tarata su quella per le Politiche del 2022 e su alcune indiscrezioni. Il partito ha chiesto ai candidati di farsi carico della propria campagna.

ELENA BASILE. Un occidente rinsavito medierebbe con la Cina.

La visita di Putin in Cina costituisce un’ulteriore tappa del percorso a cui la visione patologica del mondo dell’Occidente ha costretto la Russia che per decenni aveva bussato alla porta dell’Europa.

 

(ELENA BASILE – ilfattoquotidiano.it)

Putin nel 2000, quando prende il potere, ha due obiettivi strategici: l’inserimento della Russia nelle strutture della governance economica euroatlantica e la ricostruzione della sovranità dello Stato. Fino al 2014 riesce a riconciliare l’indipendenza strategica di Mosca con l’esigenza di stabili rapporti economici con l’Occidente. Il colpo militare di piazza Maidan, ampiamente documentato, del 2014, lascia il Cremlino esterrefatto.

La scelta tormentata dell’annessione della Crimea per proteggere la base sul mar Nero di Sebastopoli avrebbe potuto dare inizio a uno sviluppo autarchico e togliere al presidente russo il consenso di quel blocco sociale ed economico che si era arricchito nei commerci e investimenti con l’Europa. La salvaguardia della sovranità russa non sembra più conciliabile con gli interessi dell’economia di Mosca. Del resto nel 2014 anche in Occidente la disintermediazione tra capitale e interessi della politica è avvenuta. L’Occidente rinnega la globalizzazione che aveva portato a una distribuzione del potere economico a vantaggio della Cina e degli emergenti. 

Si arrocca in una strategia che sarebbe giunta al friendshoring: si commercia e si investe solo con gli amici.

La farsa del mandato d'arresto per il macellaio - TELERAGIONE

Una chance per Assange, caos in Iran per la morte di Raisi - Dietro il S...

L’ora buia per l’Iran.

Corte Penale Internazionale: chiesto il mandato di arresto - Stefano Ors...

🇷🇺 LA RUSSIA HA CREATO IL PRIMO GEL DI RIPARAZIONE OSSEA AL MONDO CON IDENTITÀ AL 100%, RIPORTANO (https://nauka.tass.ru/nauka/20837365) I MASS MEDIA

 https://t.me/infodefITALY/16295


 Permette di ripristinare il tessuto osseo e di trattare anche le ferite da proiettile e da schegge. Il gel può essere utilizzato anche in odontoiatria e chirurgia.

Non esistono analoghi della composizione del prodotto oggi sul mercato medico, come dichiarato dai media.

“Il nostro preparato è una complessa miscela di nutrienti potenziata con attivatori di rigenerazione. Questo approccio consente all'organismo di avviare il proprio meccanismo di riparazione del tessuto osseo"
ha dichiarato lo scienziato.

Zelenskij non è più legittimo.

La Cina ha aggiunto le aziende americane alla sua lista di sanzioni.

 https://t.me/terzaroma/8306


 ▪️La Cina ha imposto sanzioni contro le società americane Boeing Defence e Space & Security Group. L'elenco delle organizzazioni inaffidabili comprende General Atomics Aeronautics Aeronautics Systems e General Dynamics Land Systems. Sono tutte aziende legate alla produzione di armamenti.

▪️Il motivo delle restrizioni è la vendita di armi statunitensi a Taiwan. Ora alle aziende incluse nell’elenco delle sanzioni è vietato intraprendere scambi commerciali con la Cina, nonché effettuare nuovi investimenti nel Paese. Ai dirigenti dell’azienda è anche vietato entrare in Cina.

▪️Le misure restrittive sono state introdotte “per proteggere la sovranità, la sicurezza e gli interessi di sviluppo” della Cina.

❗️Gli Stati Uniti non sono abituati a subire le sanzioni, ma del resto il clima nel mondo sta cambiando.

lunedì 20 maggio 2024

Corte dei Conti: “I premi pagati ai dipendenti pubblici? Senza presupposti meritocratici. Inefficace il sistema di valutazione”

Non è certo una novità, ma ora a sancirlo è una delibera della Corte dei Conti. “Il controllo eseguito sulle premialità riconosciute ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni centrali nel triennio 2020-2022 – scrive la magistratura contabile – evidenzia la diffusa indicazione di obiettivi particolarmente bassi e autoreferenziali, oltre alla scelta di indicatori di performance poco sfidanti“. 

Corte dei Conti: “I premi pagati ai dipendenti pubblici? Senza presupposti meritocratici. Inefficace il sistema di valutazione”

ilfattoquotidiano.it

L’analisi, approvata con Delibera n. 62/2024/G della Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato, è stata sull’effettività del Sistema di misurazione e valutazione della performance dei dipendenti pubblici previsto dal decreto legislativo n. 150/2009 nel frattempo modificato dalla riforma Madia.

Gli insaziabili senza volto che dettano legge. Il Fmi all’Italia: “Eliminare il superbonus e alzare l’età di pensionamento per mantenere il debito sotto controllo”.

Secondo il Fondo monetario internazionale l’economia italiana si è ripresa bene dalla pandemia e dagli shock dei prezzi dell’energia ma “le previsioni di crescita sono moderate per i prossimi anni”.  

 Il Fmi all’Italia: “Eliminare il superbonus e alzare l’età di pensionamento per mantenere il debito sotto controllo”

ilfattoquotidiano.it

Nel suo ultimo rapporto globale il Fondo stima per l’Italia un incremento del Pil dello 0,7% sia per quest’anno, sia per il prossimo ma sottolinea che “anche se sorprese positive possono materializzarsi, i rischi per la crescita sono al ribasso”. Sono considerazioni che emergono al termine della missione in Italia, dove i suoi esperti sono stati dal 6 al 20 maggio. 
L’Italia viene quindi invitata ad ampliare la forza lavoro affrontando il problema della bassa fertilità e della bassa partecipazione femminile al mercato del lavoro. Mitigare questi due fattori darebbe una spinta alle prospettive di crescita dell’Italia.

Mai e poi mai far pagare i ricchi. Imposta minima globale sui super ricchi, la segretaria al Tesoro Usa contro la proposta del Brasile appoggiata da Germania e Spagna.

Gli Stati Uniti sono contrari a una tassa globale sui miliardari. La segretaria al Tesoro Janet Yellen in un’intervista al Wall Street Journal respinge la proposta avanzata dal Brasile, presidente di turno del G20, e appoggiata da Francia, Germania e Spagna per imporre un’imposta globale sulle 3mila persone al mondo proprietarie di patrimoni superiori al miliardo di dollari. 

 Imposta minima globale sui super ricchi, la segretaria al Tesoro Usa contro la proposta del Brasile appoggiata da Germania e Spagna

ilfattoquotidiano.it

“Noi crediamo in una tassazione progressiva. Ma non supportiamo un percorso che punti ad arrivare a un qualche accordo globale per tassare i miliardari e ridistribuire poi in qualche modo i ricavi”, ha detto Yellen posizionandosi in vista del G7 dei ministri delle Finanze che si terrà a Stresa da giovedì a sabato durante il quale si discuterà – oltre che di asset russi congelati e impatto dell’intelligenza artificiale sull’economia – anche dell’attuazione del primo pilastro dell‘accordo sulla tassazione minima delle multinazionali e della proposta brasiliana.

Raffica di attentati in tutto il Sud globale

La fabbrica dell'odio e del caos - TELERAGIONE

L’approfondimento giornaliero dell’operazione militare speciale. 20 magg...

La resa incondizionata

 https://ilsimplicissimus2.com

 

È ancora troppo presto per dire se l’elicottero che trasportava il presidente iraniano Ebrahim Raisi e il suo intero entourage, compreso il ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian e il governatore dell’Azerbaigian orientale Malek Rahmati, si sia schiantato per un incidente causato dal maltempo o  se si sia trattato di un attentato occidentale: entrambe le ipotesi sono in campo e altrettanto possibili, tanto più che i servizi inglesi, operanti  da un secolo e mezzo, poi quelli americani e infine il Mossad hanno una consistente e storica presenza nel Paese, vi infiltrano continuamente terroristi e armi per alimentare una sorta di continua guerriglia fatta passare per resistenza interna.

Le foto disponibili come quella pubblicata in apertura del post dove si vede l’elicottero disintegrato, salvo il boma di coda sono compatibili con l’incidente, ma la tesi dell’attentato che può anche essere avvenuto sabotando l’elicottero del presidente, è in ogni caso irresistibile, visto che è la risposta tipica delle potenze occidentali quando non sono in grado di dare una risposta militare: tutto il mondo sa che l’attacco iraniano a Israele ha messo in luce la scarsa deterrenza di Tel Aviv, la sua debolezza e dunque la strada di una vendetta trasversale è quella più facile da percorrere, tanto più che in questo caso si tratterebbe di una “lezione” ad ampio raggio visto che l’elicottero di Raisi è caduto dopo che questi aveva incontrato il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev per inaugurare una diga. Se non è stato un attentato è comunque quello che Tel Aviv e Washington avrebbero voluto fare ed è da questo che nasce l’incertezza.

078 Italiani di Russia

L'Ucraina ha perso fino al 90% della capacità delle centrali termoelettriche a causa degli attacchi missilistici russi, - deputato del popolo Kucherenko.

 https://t.me/c/1895007072/38220

“Abbiamo perso 8mila megawatt di elettricità: è molto. Ieri ho parlato con gli operatori del settore energetico: su 8mila, 800 lavorano un decimo”.

Kucherenko ritiene che l'aumento del volume delle importazioni di elettricità dai paesi dell'UE non aiuterà l'Ucraina a evitare il deficit. Secondo lui, le restrizioni sul consumo di elettricità nel paese continueranno sia in estate che in inverno.
 

Londra, il tribunale si pronuncia a favore di Assange

 https://t.me/tutti_i_fatti/37703


 👍🏻Il tribunale di Londra si è pronunciato a favore di Assange permettendogli di presentare ricorso contro un ordine di estradizione negli Stati Uniti, comunica la Reuters.

⛓Il giornalista fondatore di Wikileaks rischia fino a 175 anni di carcere, accusato della diffusione di documenti riservati del Pentagono e del Dipartimento di Stato.

✒️La corte doveva esprimere il verdetto tenendo conto delle rassicurazioni giunte dall'altra sponda dell'Atlantico, circa l'esclusione del rischio di pena di morte per il giornalista, così come il rispetto della tutela della libertà di espressione, come da primo emendamento.

✊🏻Intanto, al di fuori del tribunale si è riunita una folla di sostenitori di Assange.

🇬🇧Il 70% del personale del Servizio Sanitario Nazionale è “NO-Vax”

 https://t.me/ArsenaleKappa/11856


 L’ultimo rapporto dell’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito conferma che il 70% degli operatori sanitari in prima linea ha RIFIUTATO il vaccino di richiamo contro il COVID-19 nel 2023/24

Tasso di rifiuto del vaccino anti-Covid del Servizio Sanitario Nazionale per occupazione;

👨‍⚕️ Medici: 60,5% ha rifiutato

👩‍⚕️ Infermieri: 71,6% ha rifiutato

👩‍🔬 Clinico: 64,4% ha rifiutato

🏥 Supporto: 73,4% ha rifiutato

600.000 su 860.000 hanno rifiutato l'offerta di un booster

Corte penale internazionale chiede mandati di arresto internazionali per Netanyahu, Gallant i e leader di Hamas

 https://www.fattieavvenimenti.it

Il procuratore della Corte penale internazionale, Karim Khan, questa mattina ha dichiarato di aver richiesto mandati di arresto internazionale per i leader di israeliani e di Hamas

Lo scrive il New York Times. In una dichiarazione, il giudice Khan ha detto che stava richiedendo mandati di arresto per  il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e per il ministro della difesa israeliano, Yoav Gallant. per crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Stessa richiesta per i leader di Hamas Yahya Sinwar, Muhammad Deif e Ismail Haniyeh in relazione all’attacco del 7 ottobre e alla guerra a Gaza.

 

FRANCO CARDINI - Esame di Coscienza della Cultura Occidentale

Di che cosa parliamo quando parliamo di Occidente? Oggi, con la guerra in Ucraina, sembra ritornare in auge un concetto di Occidente tutto geopolitico, dove Europa occidentale e Stati Uniti, difensori di democrazia e libertà, si contrappongono alla ‘barbarie’ orientale, russa e cinese. Ma non è sempre stato così, anzi, e siamo sicuri che questa idea di Occidente, questa alleanza fatta di valori, di economia e di tecnologia militare, duri per sempre? Dai tempi delle guerre persiane, Oriente e Occidente sono fratelli coltelli, amici e nemici, sogno e incubo. «L’Oriente è l’Oriente, l’Occidente è l’Occidente: e nessuno potrà mai accordarli», dichiara Rudyard Kipling al tempo della fondazione dell’impero britannico d’India. Sulla base dei troppi malintesi generati dal loro confronto sono emersi anche ‘ismi’ ideologici, tanto accaniti tra loro quanto ambigui: orientalismo e occidentalismo, avvolti nel dilatare delle loro contraddizioni. Già Oswald Spengler aveva decretato il ‘tramonto dell’Occidente’; ma immediatamente, dietro l’Occidente-Europa spengleriano, se n’era andato profilando un altro, quello americano, che dopo aver soggiogato il Pacifico si apprestava a trangugiare anche l’Atlantico: Leviathan di terra e di mare secondo Carl Schmitt, contrapposto a Behemoth, compatto Oriente tutto terragno. Ma intanto però, altrove, dal Giappone alla Cina e all’India si andavano proponendo altri Occidenti, fondati su presupposti differenti da quello euroamericano e portatori di altre ‘modernità’. Con la guerra in Ucraina, la Russia viene definitivamente spostata verso l’Asia ed esclusa dalla sua dimensione cristiana ed europea. Ma questa definizione di Occidente ha senso o è soltanto utile oggi per ragioni strumentali?

Mangia, consuma, crepa: ecco quanto vale il business (iniquo) dell’agroalimentare.

La filiera che va dalle fattorie ai piatti in tavola fattura oltre 600 miliardi all’anno in Italia. Ma il settore è segnato da speculazioni e disuguaglianze. A guadagnarci davvero sono pochi grandi colossi.

 Immagine di copertina

 

Nella ricca Emilia-Romagna il paese di Castelnuovo Rangone, 15mila abitanti in provincia di Modena, è il quinto Comune con il reddito pro-capite più alto: 29.941 euro all’anno per ciascun contribuente. Al centro della piazza principale, tra il Torrione medievale e la chiesa di San Celestino, è posizionata una statua in bronzo che raffigura l’eroe di questa benestante comunità: non un patriota del Risorgimento o un principe rinascimentale, bensì un maiale. Un suino. Un porco.

La statua fu donata al Comune ventisette anni fa dall’Ente Esportazioni Carni Olandese come «segno di riconoscimento per la qualità del lavoro delle tante aziende di Castelnuovo impegnate nella lavorazione delle carni suine». E i castelnovesi, orgogliosi della loro tradizione contadina e norcina, decisero di posizionarla proprio lì, in bella vista nel bel mezzo del paese, quasi a voler ricordare ogni giorno a loro stessi che gli agi di cui godono derivano dal fango delle porcilaie.

Produci Consuma Crepa. I portuali dicono no a questo sistema di affari e sfruttamento sulle banchine. E hanno ragione.

Ultim’ora. Occupata la sede della autorità portuale a Genova contro la corruzione e contro l’esclusione di usb dalle elezione rsu presso la PSA dopo aver raccolto oltre 200 firme. Di seguito l’articolo di Giorgio Cremaschi apparso sul suo bloga su Il Fatto Quotidiano.

 

*****

Dopo la corruzione la svendita. La vicenda criminale del porto e del sistema politico ed imprenditoriale genovese, del partito unico degli affari che imperversa ovunque, ripropongono un modello che più volte abbiamo sperimentato e vissuto nel paese, sempre con gli stessi risultati. Pessimi.

Il sistema industriale e dei servizi delle Partecipazioni Statali subì scandali e ruberie e, anche usando l’indignazione pubblica verso questa corruzione, fu privatizzato. Oggi il poco che resta di quel sistema, che spesso era la parte tecnologicamente più avanzata del paese, è in mano a multinazionali.

Produci Consuma Crepa. Ho denunciato in Aula lo stato del biscottificio Biancoforno: una situazione insostenibile.

Sono imbattibili, unici. Basta provarne uno: assaggiandolo, sentirete il sapore dei biscotti che vostro zio, o vostra nonna, infornavano quando eravate piccoli. È la Biancoforno: un’eccellenza. Tutti lo sanno. 

Ho denunciato in Aula lo stato del biscottificio Biancoforno: una situazione insostenibile

Marco Grimaldi Attivista e Deputato, Alleanza Verdi Sinistra

Nonostante i tantissimi concorrenti sul territorio, il suo prodotto – dalle palmine agli occhi di bue – è dieci volte superiore a tutti gli altri. Grazie a ciò che a tante imprese manca: una qualità speciale, una ricerca, una ricetta particolare. 
Grazie al lavoro accurato di tanti e tante.
 
Il biscottificio di Fornacette, comune di Calcinaia (provincia di Pisa), dà lavoro a quasi 174 addetti interni a tempo indeterminato, che salgono ad oltre 300 considerando gli interinali e chi opera tramite cooperativa. 
Ma con un prodotto così si potrebbe impiegarne anche 500, senza subire una reale concorrenza. 
Eppure, tutti sanno che alla Biancoforno esistono quei buonissimi biscottini, ma non tutti sanno che non esistono i più essenziali diritti. 
Che a quell’eccellenza, che nasce dalla professionalità di chi lavora e dal sacrificio delle loro famiglie, corrispondono condizioni di lavoro vergognose.

Produci Consuma Crepa. Si Cobas: “Lavoratori in appalto per Esselunga licenziati dopo lo sciopero contro il contratto che impone di lavorare a cronometro”.

Venti lavoratori licenziati per essersi opposti a un nuovo sistema di lavoro che il sindacato SI Cobas definisce “a cottimo” illegittimo e ingiustificato.

 Si Cobas: “Lavoratori in appalto per Esselunga licenziati dopo lo sciopero contro il contratto che impone di lavorare a cronometro”

 

Accade nello stabilimento Esselunga di lavorazione carni di via Giambologna a Pioltello-Limito, in provincia di Milano. 

Tutto ha inizio in seguito a un recente cambio di appalto, con il quale la CM Services si è vista affidare dal gruppo il 100% della gestione carni. 
La società era già presente nello stesso settore con il 70% fin dal 2014, ora è subentrata alla Eos Spa per la gestione del restante 30% dei lavori.
 
In parallelo è stato imposto a tutti i lavoratori un nuovo tipo di contratto che prevede pratiche mai concordate in precedenza con alcuna sigla sindacale e anzi in violazione dei precedenti accordi presi da Esselunga con sindacati e società di appalto.  
Nel 2023 Esselunga ha infatti firmato un protocollo di clausola sociale e regolamentazione degli appalti con i sindacati confederali: una delle conseguenze dell’inchiesta per esternalizzazioni fittizie di manodopera in seguito alla quale il gruppo della grande distribuzione ha messo in campo la più grande internalizzazione di lavoratori mai avvenuta nel settore.

Ma mi faccia il piacere

Candidato coi Fiocchi. “Pietro Fiocchi candidato FdI col fucile, il cugino a capo dell’azienda di munizioni lo scarica: ‘Invitato formalmente a evitare riferimenti alla società’” (sito del Fatto, 14.5). Il classico pistola scarico.


La serva serve. “Sorpresa al Senato. La maggioranza si spacca, e il rinvio della Sugar Tax passa solo grazie al voto decisivo di Italia Viva! Ottimo lavoro” (Enrico Borghi, deputato Iv, X, 14.5). Poveretto, come s’offre.

Allucinazioni/1. “Schlein e Meloni si confronteranno su idee e punti di vista molto diversi di Europa, il confronto è opportuno, necessario e anche bello. Secondo me, nessuna delle due può fare 6-0 6-0 all’altra” (Debora Serracchiani, deputata Pd, Un giorno da pecora, RaiRadio1, 14.5). Infatti è finita 0-0 a tavolino.

Allucinazioni/2. “C’è chi si concentra sulle carte bollate per fermare il confronto fra due donne leader… Un fuoco di sbarramento dei maschi recalcitranti” (Francesco Boccia, capogruppo Pd al Senato, 17.5). Guarda che la par condicio è femminile.

Il rosicamerlo. “Contro tutti i rosiconi d’Italia Meloni e chlein si sono scelte e legittimate. E state sicuri che lo scontro non avrà la forza selvaggia del duello mortale, ma la forza civile del duello vitale”, “Ci perdono gli italiani ai quali è stata negata la civiltà del confronto. Ma solo apparentemente vince l’inciviltà dell’invidia di Conte, Tajani, Fratoianni e Calenda, la frustrazione delle mezze cazette che si sentono intere” (Francesco Merlo, prima e dopo la bocciatura del duetto Meloni-Schlein, Repubblica, 16 e 18.5). Ammazza quanto rosica il nemico dei rosiconi.

Ebrahim Raisi, quel figlio del popolo che piace ai pasdaran.

Già a 28 anni, sotto lo sguardo di Khomeini, faceva parte della commissione della morte. Ritenuto il delfino della Guida suprema, ha eliminato dal Paese i prigionieri politici.

 
Nella foto ufficiale dell’agenzia Irna, la zona vicina al luogo dell’incidente, sulle montagne al confine iraniano con l’Azerbaijan

(DOMENICO QUIRICO – lastampa.it)

Nella loggia dei busti post khomeinisti che posizione ha (o aveva se l’incidente di elicottero tra le torve montagne al confine azero risulterà fatale) Ebrahim Raisi? Provate un po’ a tracciare la carriera e le aggrovigliate attraversature di uno che nella gran brutta banda di una classe dirigente assiro babilonese è soprannominato «il boia». 
Andatura goffa e natura brutale, abbiam davanti un intrattabile Vishinsky islamico, un prepotente Fouquier-Tinville nel nome di Allah, specializzato a sotterrare nelle implacabili pieghe esclamative delle sentenze chiunque abbia l’apparenza di voler addolcire il regime o rimminchionirlo nel tran tran del Dopo rivoluzione. 
Insomma è, od era, un artista giudiziario del delitto disciplinare e sacrosanto.
 
Certi nomi, saltandoci addosso all’improvviso spalancano di colpo finestre sul secolo crudele. Dalle sue sentenze implacabili esce l’alito di un’epoca e le pessimistiche previsioni su quello che incombe. Che c’è da attendersi sugli scenari internazionali da uno che a 28 anni, correva il 1988, sotto lo sguardo implacabile di Khomeini già era nel sinedrio della «commissione della morte»? 
Bisognava ripulire le prigioni ingombre di cinquemila prigionieri politici in maggioranza “Mujahedin del popolo’’, artisti della dinamite ribelle, furbi ma primitivi. Missione eseguita a puntino fino all’ultimo uomo in trentadue città. Così il patto di sangue con l’Imam non consentì più ai discepoli pentimenti.