domenica 30 novembre 2014

Aumentano le tariffe e si rilancia la privatizzazione dell'acqua, due facce della stessa medaglia



Comunicato stampa



In questi giorni sta facendo notizia l'aumento delle tariffe idriche, annunciato dal Presidente dell'AEEGSI Bortoni nel corso della III Conferenza Nazionale sulla Regolazione dei Servizi Idrici.

Tali aumenti, ha dichiarato Bortoni, "sono ritenuti necessari a favorire gli investimenti prioritari per il settore, tesi a raggiungere e mantenere obiettivi di qualità ambientale e della risorsa".
Purtroppo fin qui nessuna novità: le tariffe idriche stanno aumentando in modo costante ormai da anni (+ 85,2% negli ultimi 10 anni sulla base di uno studio della CGIA di Mestre), sempre con la promessa di un'aumento degli investimenti. Investimenti che però non sono mai decollati: ad esempio tra il 2006 e il 2009 solo il 56% di quelli previsti dai piani d'ambito viene realizzato (fonte: Co.Vi.Ri.).

Dunque, si giunge al paradosso che i cittadini pagheranno una seconda volta, anche attraverso i nuovi aumenti in bolletta, investimenti che hanno già pagato e mai realizzati.

L’Italia può farcela a uscire dalla crisi. Ma soltanto senza l’euro

http://www.ilfattoquotidiano.it/


L’Italia può farcela a uscire dalla crisi. Ma soltanto senza l’euroL’anticipazione del nuovo libro di Alberto Bagnai, l’economista che in questi anni più ha animato il dibattito sull’opportunità della Penisola di rimanere nell’eurozona
L’Italia può farcela, e può farcela da sola. Ma intendiamoci bene: “da sola” significa sciolta da un vincolo monetario che, per i suoierrori di progetto (ammessi dallo stesso vicepresidente della Bce, come abbiamo visto), che si traducono nell’atteggiamento schizoide rispetto al ruolo di Stato e mercato su cui ci siamo lungamente soffermati, sta portando un intero continente al suicidio. Sarebbe “retorica europeista di maniera”, come diceva il presidenteNapolitano nel 1978, assimilare la scelta strategica di recuperaresovranità e flessibilità a un’opposizione al progetto europeo.

LOGGINS & MESSINA Be Free 2005 Live

Svizzera, bocciato nettamente il referendum anti-immigrati

Bocciato il quesito che chiedeva una limitazione dell'immigrazione per motivi ecologici. No anche ad altri due temi.


Svizzera, bocciato nettamente il referendum anti-immigratiGINEVRA - All'ottava volta in cui, in poco meno di mezzo secolo, gli svizzeri si ritrovano a dover votare sugli stranieri, decidono di infliggere una sonora batosta a chi voleva limitare, in modo estremamente rigido, l'immigrazione. Oggi escono scornati, dalle urne, gli estremisti ambientalisti di Ecopop, l'iniziativa popolare, in sostanza un referendum propositivo, che chiedeva non più dello 0,2 per cento di nuovi immigrati all'anno, oltre alla destinazione di parte dell'aiuto allo sviluppo al controllo delle nascite nel terzo mondo, per preservare l'ecosistema della Confederazione.

Il 73 per cento di chi ha votato ha respinto l'iniziativa ritenendola, oltre che eccessiva, dannosa per l'economia. "E' stato un Ecoflop", il commento pungente, rilasciato alla versione online del quotidiano Blick, dal politologo Michael Herman. Sul no ha pesato la posizione contraria di Christoph Blocher, il leader della destra elvetica, il quale peraltro era stato l'artefice di un'iniziativa dai contenuti analoghi, che denunciava l'accordo di libera circolazione con l'Ue, e che venne approvata lo scorso 9 febbraio, all'insegna dello slogan "stop al l'immigrazione di massa". "Siamo stati vittime di una campagna terroristica", ha denunciato l'agricoltore Andreas Thommen, uno dei promotori di Ecopop. 

Voglia di governo, svolta socialdemocratica di Podemos

Voglia di governo, svolta socialdemocratica di Podemos
contropiano-marco santopadre
Il panorama politico iberico potrebbe uscire completamente terremotato dalle prossime elezioni politiche generali. Il Partito Popolare, la destra post-franchista al governo, è investito da una serie di scandali per corruzione senza precedenti, con decine di dirigenti indagati per vari reati e le dimissioni del Ministro della Salute Ana Mato perché implicata nel cosiddetto ‘caso Gürtel’. Ma se i popolari crollano nei sondaggi non va meglio per i socialisti, che non sembrano beneficiare del tracollo della destra e vengono investiti in pieno da un vero e proprio tsunami politico che per la prima volta dall’inizio degli anni ’80 sembra spazzare via il bipartitismo imposto allo Stato Spagnolo dopo l’uscita pilotata dal franchismo. Anni di durissimi e inutili sacrifici economici imposti dall’Ue e dal governo Rajoy,

“Ho la Sla, voglio decidere quando morire”

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da Repubblica, 29 novembre 2014

Caro Augias, ho 64 anni, nell’agosto del 2011 mi è stata diagnosticata la Sla. Scrivo grazie ad un computer a comandi oculari. Da metà del 2013 sono immobilizzato, con un tubo che collega, 24 ore al giorno, il mio naso ad un respiratore meccanico. Non avendo più il riflesso difensivo della tosse mangio e bevo con il terrore che qualcosa vada di traverso — mi è già successo: una situazione terribile di soffocamento. Ad onta della mia condizione, non penso al suicidio, anzi, facendo leva sulle mie residue risorse intellettuali, sulla vicinanza di alcune care amicizie e, soprattutto, sugli affetti familiari, riesco tuttora a trovare un senso alla mia esperienza umana. Però, sempre che non intervenga prima una fatale crisi respiratoria, so di essere condannato a perdere le mie funzioni vocali. A tale evento ho deciso di collegare il punto finale della mia vita. Appunto perché la vita è una unica, irripetibile esperienza, deve poter essere vissuta senza che diventi un’insopportabile prigione. C’è, insomma, un diritto inalienabile, di dignità e di libertà, che deve essere garantito a tutti. Chiedo: perché costringermi ad andare in Svizzera invece di poterlo fare vicino ai miei affetti, nella mia terra, nella mia patria? Al momento la sola alternativa che ho sarebbe lasciarmi morire di fame e di sete. È accettabile, umano, pietoso costringere una persona e i suoi cari ad un tale fardello di prolungata, indicibile sofferenza?

Walter Piludu, Cagliari

10 personaggi in cerca di LibreOffice, l'ebook gratuito di Sonia Montegiove

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Per la serie consigli per la lettura quest’oggi vi voglio parlare di 10 Personaggi in cerca di LibreOffice, un ebook gratuito (si paga con un semplice share sul social che preferite fra Facebook, Twitter e Google+) scritto da Sonia Montegiove.
L’ebook, che fa parte della collana TechEconomy Ebook, è dedicato a chi vuole scoprire e imparare ad usare LibreOffice. 
Nel libro vengono raccontate 10 storie che hanno come protagonisti 10 personaggi diversi che si trovano a dover affrontare un problema in ufficio, a scuola o nel tempo libero, un problema che può essere facilmente risolto grazie all’uso di LibreOffice.
Il libro racconta dunque quello che capita a tutti noi che ci troviamo a dover lavorare con documenti, fogli di calcolo e presentazioni. Il tutto è descritto in modo semplice, per ogni problema l’utente viene guidato passo passo nei menu di LibreOffice fino alla risoluzione del problema. Il testo è accompagnato da una serie di screenshot di LibreOffice in modo da essere il più chiaro possibile ed è adatto anche a chi si avvicina per la prima volta a LibreOffice.
Consiglio a tutti di scaricarlo, leggerlo e consigliarlo ad amici e parenti.

Isis attacca dalla parte turca del confine Camion bomba dell'Isis fa 8 morti e 25 feriti


kobane

29 / 11 / 2014
global project
Questa notte un finto camion di aiuti umanitari ha passato il gate del confine tra Turchia e Siria ed è entrato nella città di Kobane. Si è trattato in realtà di un camion-bomba esploso nella zona controllata da Ypg e Ypj che ha causato, ad oggi pomeriggio, 8 morti e almeno 25 feriti.

Altra europa, a gennaio l'assemblea nazionale per la costituente




controlacrisi- fabio sebastiani
La pioggia insistente, anche se leggera, non ha aiutato il popolo dell’Altra Europa a ritrovarsi in piazza Farnese della lista 'L'altra Europa con Tsipras' nel primo appuntamento nazionale dopo le elezioni europee del maggio scorso. Movimenti, partiti, associazioni e comitati territoriali un punto fermo però l’hanno messo: una assemblea nazionale a Roma il 10 e 11 gennaio, da dove dovrebbe muovere i primi passi il nuovo soggetto politico. Una costituente, insomma, che intanto cominci a dare l’esempio giusto e a togliere le zavorre. Il faro è il “No” alle politiche di austerità e al Jobs act, all’Europa di Merkel e Draghi e al Ttip. 

"Sciopero generale, si apre una fase nuova per sindacato e nuova sinistra". Intervista a Gianni Rinaldini


controlacrisi -fabio sebastiani
Tra i vari interventi, ieri, dal palco dell'iniziativa dell'Altra Europa in piazza Farnese, c'è stato anche quello di Gianni Rinaldini, ex segretario generale della Fiom. Rinaldini ha parlato della "costruzione di una nuova sinistra" che non sia di pura testimonianza ma come "forza alternativa di governo". 

Nel tuo discorso dal palco di piazza Farnese hai detto che non si fermeranno con l’abolizione dell’articolo 18. Cosa altro ci aspetta?
Utilizzano la crisi per scagliarsi ad alzo zero contro diritti del lavoro, welfare e Costituzione. E vogliono ridefinire nettamente il ruolo delle organizzazioni sindacali. Dopo l’articolo 18 vogliono abolire il contratto nazionale. E tenteranno di farlo utilizzando l’articolo 8 dell’accordo del 2011. La Confindustria lo ha detto, e scritto, chiaramente. Rimarrà il solo contratto aziendale e quindi un sindacato corporativo e aziendalista. E lavoratori che, come dice Marchionne, saranno messi uno contro l’altro, in una guerra continua.

Q4OS - una Debian per computer con soli 128 MB di RAM


Campagnano R@P alla Fiera dell'Autoproduzione a Roma - le foto









Tortura, l'Onu visiterà l'Italia nel prossimo anno. La Cassazione ammonisce il Parlamento:"Ancora non c'è la legge!"

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L'Italia è nella lista dei paesi in cui gli esperti dell'organo dell'Onu per la prevenzione della tortura intendono compiere una missione l'anno prossimo. Insieme a Guatemala, Nauru e Filippine, l’Italia è tra i paesi che il Sottocomitato delle Nazioni Unite per la prevenzione della tortura (SPT) intende indagare per i trattamenti crudeli, disumani o degradanti dei detenuti. L'organo composto da esperti indipendenti collabora con i governi dei paesi che hanno ratificato il Protocollo opzionale alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura (OPCAT).
In tutto 76 Stati hanno ratificato il protocollo. L'l'Italia ha depositato lo strumento di ratifica nell'aprile del 2013. L'anno prossimo, oltre a visitare Italia, Guatemala, Nauru e Filippine, gli esperti indipendenti dell'SPT torneranno in Azerbaijan, per portare a termine una missione interrotta nel settembre 2014, ed effettueranno visite di consulenza nei Paesi Bassi e in Turchia per quanto riguarda i loro meccanismi nazionali di prevenzione. L'SPT prevede anche due visite di follow-up in Paesi visitati in precedenza.

In missione in un paese, la delegazione dell'SPT visita i luoghi in cui le persone sono private della libertà. Alla fine della visita, gli esperti comunicano le loro raccomandazioni e osservazioni allo Stato in un rapporto confidenziale. Lo Stato è incoraggiato a chiedere il documento sia reso pubblico. Secondo la prassi, il Sottocomitato Onu per la prevenzione della tortura (SPT) informerà ufficialmente l'Italia della visita prevista e delle date, solo successivamente le date saranno rese pubbliche, ha spiegato l'ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani a Ginevra. L'SPT decide quali paesi visitare "sulla base di regioni geografiche e l'Italia era uno dei paesi europei che fino ad oggi non hanno ricevuto una visita", ha aggiunto spiegando che non vi sono "ragioni particolari". Una visita è prevista in tutti i Paesi che hanno ratificato il Protocollo opzionale alla Convenzione contro la tortura.

Il bluff renziano della Buona scuola

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Al pre­mier Renzi piace fare l’americano. Anzi, piace fare il furbo. Alla fine, quello in carica appare pro­prio il governo dei fur­betti del quar­tie­rino. Lo testi­mo­nia in modo ine­qui­vo­ca­bile la que­stione pre­cari della scuola. Renzi, affetto da annun­cite acuta, annun­cia in pompa magna l’assunzione di 150 mila pre­cari come fatto sto­rico. In realtà, ciò avviene non per­ché li si volesse vera­mente assu­mere, ma per non incor­rere in san­zioni euro­pee. Che però sono arri­vate ugualmente.
In que­sti giorni. L’Europa ha infatti con­dan­nato l’Italia sulla que­stione dei pre­cari sto­rici della scuola. Secondo l’avvocato della Corte di Giu­sti­zia Euro­pea devono essere assunti in ruolo altri­menti l’Italia potrebbe incor­rere in una san­zione pesante. Solo che non sono sol­tanto 150mila. La colpa è innan­zi­tutto delle scelte dei governi pas­sati, di chi ha creato un così grosso numero di pre­cari, ma ancor di più di chi li ha lasciati senza lavoro dopo anni e anni di ser­vi­zio a tempo determinato.
Tale san­zione, è bene ricor­darlo, potrebbe riper­cuo­tersi sulle tasche degli ita­liani. Tutti. Per­chè alla man­cata assun­zione con cui si incorre alla vio­la­zione di una diret­tiva euro­pea del 2001 non è stato posto rime­dio. Lo Stato ita­liano sarà mul­tato per non aver appli­cato la sen­tenza e non aver pro­ce­duto all’immissione in ruolo dei pre­cari abi­li­tati con 3 anni di ser­vi­zio svolto, se nel frat­tempo non cor­rerà ai ripari.

Benzina: a picco il prezzo al barile, ma al distributore i costi sono i più alti d’Europa

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Benzina: a picco il prezzo al barile, ma al distributore i costi sono i più alti d’Europa
Il nostro Paese sconta la scarsa liberalizzazione nelle forniture ai distributori, per l'80% costretti a comprare dalla sola casa produttrice. Diverse per le cosiddette "pompe bianche" che sono ancora la minoranza rispetto, ad esempio, alla Francia
Ci risiamo: la doppia velocità dei carburanti torna a penalizzare gli automobilisti italiani. Stavolta però i consumatori non scontano prezzi alla pompa lesti a salire quando crescono le quotazioni del petrolio ma devono sopportare listini che non diminuiscono – almeno molto meno di quanto dovrebbero – nonostante il crollo del greggio di questi ultimi mesi.

Campania: contestato Renzi, cortei contro l'inceneritore e per l'acqua pubblica

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Campania: contestato Renzi, cortei contro l'inceneritore e per l'acqua pubblicaSi è tenuto ieri un corteo cittadino per le strade di Giugliano in Campania (NA) contro la costruzione dell’inceneritore che – stando al bando di gara emesso dal Commissario straordinario campano – dovrebbe bruciare milioni e milioni di balle di rifiuti accumulati negli ultimi anni in giro per la regione: eco-balle solo sulla carta, in verità rifiuti “tal quale” imballati e stipati in maniera “provvisoria” da anni in attesa di restituire ingenti profitti ai loro “proprietari”.
Un corteo di circa 1.500 persone che ha ribadito il NO secco agli inceneritori in generale: tecnologia superata, inquinanti, che non risolvono il problema delle discariche perché producono altri rifiuti (dalle nanopolveri che vengono “smaltite” dalla natura e dai nostri corpi, avvelenandoli, fino a quelli speciali come le ceneri che vanno comunque destinate in discariche).
Un importante spezzone è stato animato dal locale “Comitato NO Inceneritore” che da anni si batte sul territorio contro le politiche scellerate di istituzioni, imprenditori e camorra. Spezzone animato dagli studenti coordinati dai collettivi operanti in zona, dall’area antagonista, dal locale Movimento Lavoratori Disoccupati, USB ed ambientalisti. 

sabato 29 novembre 2014

JJ Cale, Eric Clapton (After Midnight & Call me the Breeze)

Dodicidicembre Nella giornata di sciopero generale dalla parte delle piazze precarie e indipendenti


Dodicidicembre

global project
29 / 11 / 2014
Venerdì 12 dicembre sarà il giorno dello sciopero generale. La CGIL lo aveva osato, timidamente e in solitudine, contro il Governo Berlusconi: quattro tristi e inutili ore nel maggio del 2011; coinvolta obtorto collo nella mobilitazione Ces del novembre 2012, lo ha poi messo completamente da parte nei confronti della macelleria sociale operata dal Governo Monti – do you remember legge Fornero? – quanto dal Governo Letta.

Forme di vita come mezzi di produzione. Viva lo sciopero sociale!



dinamopress
euronomade
L’intuizione, a suo modo paradossale, dello «Sciopero Sociale» ha funzionato. Ha prodotto i suoi primi frutti. Ed ha fatto correttamente di una giornata di lotta, l’occasione della verifica sulle condizioni di un nuovo percorso politico – collettivo, eterogeneo, a suo modo anomalo.
Così, adesso – nella cupezza dei tempi dell’austerity – il paradosso, approfondendosi, sembra esserne subito diventato un altro: un nuovo ciclo di lotte pare volersi fare strada.

Palestina: attivista italiano seriamente ferito dai soldati israeliani

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Palestina: attivista italiano seriamente ferito dai soldati israelianiSi chiama Patrick Corsi, è milanese ed ha 30 anni l'attivista italiano rimasto ferito in maniera seria questa mattina nel corso della dura repressione scatenata dall'esercito occupante israeliano a Kfar Kaddum, nei pressi di Nablus, in Cisgiordania, contro i dimostranti palestinesi. 
L’italiano è un membro dell'International Solidarity Movement, un'associazione internazionale di solidarietà con il popolo palestinese.
Secondo il Ministero degli Esteri di Roma l'italiano sarebbe stato ricoverato all'ospedale Rafidia di Nablus e poi trasferito in un altro ospedale a Ramallah. Anche se le sue condizioni sono state definite “critiche” dai sanitari ora sarebbe fuori pericolo e in via di stabilizzazione.
Secondo il ministero della Salute palestinese, Corsi stava partecipando alle proteste della popolazione locale contro l’occupazione israeliana e contro la chiusura della principale strada di collegamento tra il villaggio e Nablus (lontana circa 13 km) quando è stato colpito allo stomaco e al petto di diversi proiettili sparati dai soldati israliani. Insieme a lui è rimasto gravemente ferito anche un giovane manifestante palestinese di 18 anni. Anche altri palestinesi che protestavano sono stati intossicati dai gas lacrimogeni sparati in grande quantità dall’esercito occupante.

Italia. Minori come schiavi ai Mercati generali.

Bambini egiziani ospiti delle case di accoglienza che lavorano oltre 12 ore al giorno per pochi euro, intimidazioni e ricatti alle famiglie che hanno pagato il viaggio della speranza verso l'Italia. È la realtà del Centro Agroalimentare di Guidonia, alle porte di Roma, il più grande del paese e terzo in Europa come volume d'affari.

Minori come schiavi ai Mercati generaliMalgrado gli sforzi di sorveglianza e le inchieste della magistratura continua a essere preso d'assalto da giovanissimi in cerca di un lavoro che si trasforma spesso in un brutale sfruttamento.


ROMA - Come una prigione il Centro agroalimentare di Roma è circondato da una rete di acciaio alta due metri e mezzo, con sopra 20 centimetri di filo spinato. Tre turni di agenti controllano continuamente l'intera area con cani lupo al guinzaglio, ma non è per non far uscire qualcuno: scoraggiano l'ingresso dei non autorizzati. Ma ogni giorno decine di minori scavalcano le recinzioni e spostano cassette di frutta per 12 ore, guadagnando 20 euro a giornata. Questo prevedeva l'accordo che le loro famiglie hanno sottoscritto in patria, quando li hanno spediti attraverso il mare, a fare fortuna in Italia. Per la legge sono le vittime dell'intermediazione illecita e dello sfruttamento del lavoro minorile. Caporalato insomma.

Schiavi davvero. Almeno 13.000 in Gran Bretagna.


Nella patria della democrazia moderna sopravvivono consistenti isolette di schiavitù. Non quella metaforica di cui si parla spesso, anche da parte nostra, per descrivere una condizione di subordinazione senza possibilità di reazione, ma legalizzata (soprattutto sul lavoro e nella condizione delle donne).

Schiavi davvero. Almeno 13.000 in Gran BretagnaNo. Qui si parla di schiavitù vera e propria. I dati pubblicati oggi dal Ministero degli Interni britannico, e diffusi dalla Bbc, parlano di una cifra oscillante tra le 10 e 13.00o persone ridotte in schiatù sul territorio del Regno Unito (quindi tra Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord).
Prevedibilmente, si tratta nelle maggior parte dei casi di donne costrette alla prostituzione, oppure di fatto prigioniere come lavoratrici domestiche. Ma anche la condizione operaia è tale, in molti casi, da rientrare in questa categoria pre-moderna. Si tratta in genere lavoratori stranieri impegnati in aziende agricole. ma il maggior numero di casi pare da rintracciare nelle società di navigazione e sulle imbarcazioni da pesca. Un vero e proprio traffico di esseri umani che coinvolge persone provenienti soprattutto da Albania, Nigeria, Vietnam e Romania, ma anche bambini e adulti nati in Gran Bretagna.

Rom, le menzogne della stampa e la guerra di Casapound.

La cronaca, si sa, può essere un'arma potentissima.

contropiano.org Mario Di Vito
Rom, le menzogne della stampa e la guerra di CasapoundNei giorni scorsi, un inquietante pezzo del Messaggero intitolato «Roma, rom attaccano tre scuole: lanci di pietre contro gli studenti» si è propagato come un virus sui social network, arrivando a toccare la clamorosa cifra di 32mila condivisioni su Facebook. Pochi giorni il quotidiano di Caltagirone aveva sparato con analoghi effetti un'altra bufala, quella sui rom che rapiscono i bambini.
Brindisi negli uffici dei caporedattori, strette di mano, baci, abbracci e complimenti all'impavida cronista che ha “raccontato” la storia degli zingari del campo di via Cesare Lombroso che, a colpi di sassi e bottiglie, periodicamente si scagliano contro gli studenti del Liceo Classico Tacito e dell'Istituti Domizia Lucilla e Rosa Luxemburg. Scene da guerra sociale, roba potentissima per stuzzicare il senso d'indignazione facile dell'uomo comune, il vero marchio di fabbrica di questa crisi che da economica diventa crisi di nervi.

Marco Bersani: Renzi e le banche.


La più sin­te­tica foto­gra­fia del nostro tempo è nel rap­porto tra due numeri, rife­riti al 2013, che defi­ni­scono l’ammontare del Pil mon­diale e il volume delle atti­vità finan­zia­rie: ebbene, men­tre il primo dato è pari a 75 bilioni di dol­lari (75mila miliardi), il secondo è pari 993 bilioni di dol­lari (993mila miliardi). E se in 10 anni il pro­dotto interno lordo mon­diale è rad­dop­piato, il volume delle atti­vità finan­zia­rie è tri­pli­cato, con nes­suna solu­zione di con­ti­nuità, mal­grado la crisi glo­bale esplosa nel 2007 e tut­tora in corso.

Il Manifesto Marco Bersani*
Ad aumen­tare l’inquietudine di que­sti dati è l’analisi della strut­tura di que­sta enorme massa di denaro: solo 283mila dei 993mila miliardi di dol­lari costi­tui­scono la cosid­detta finanza pri­ma­ria, ovvero azioni, obbli­ga­zioni ed attivi ban­cari, men­tre i restanti 710mila miliardi di dol­lari sono pro­dotti deri­vati scam­biati fuori dai mer­cati rego­la­men­tati (la cosid­detta «sha­dow ban­king», finanza-ombra), dei quali solo un’infinitesima parte è legata a tran­sa­zioni che hanno a che fare con l’economia reale.
Per fare un esem­pio, su 100 scom­messe finan­zia­rie sul prezzo del grano, solo una è diret­ta­mente legata alla pro­du­zione e alla distri­bu­zione dello stesso, men­tre le altre 99 sono pure spe­cu­la­zioni finan­zia­rie.
Den­tro que­sta enorme massa di denaro, basata su scom­messe sui tassi di inte­resse, sulle valute, sui prezzi delle mate­rie prime, sull’andamento degli indici azio­nari, sul fal­li­mento di stati o di grandi imprese, secondo la stime della Bacca dei Rego­la­menti Inter­na­zio­nali, si anni­dano rischi mas­simi pari a 19mila miliardi, una cifra supe­riore al pro­dotto interno lordo degli Stati Uniti.

Una piazza per l’altra Europa.


«No a Renzi, no alla Troika per la “causa giu­sta”». È lo slo­gan della mani­fe­sta­zione orga­niz­zata oggi dalle 14 a piazza Far­nese a Roma da L’Altra Europa con Tsi­pras.
 
Il Manifesto Roberto Ciccarelli
 La «causa giu­sta» è quella della difesa dell’articolo 18 e del red­dito minimo «per tutti». Una mani­fe­sta­zione annun­ciata poche set­ti­mane dopo l’esito sod­di­sfa­cente delle ele­zioni euro­pee, dove l’Altra Europa ha rag­giunto per un sof­fio il 4%, e che arriva a poche set­ti­mane dal ter­mine del seme­stre ita­liano. Sei mesi che il socio­logo Marco Revelli, uno degli ispi­ra­tori della lista, defi­ni­sce un «fal­li­mento». «Renzi ha usato que­sti mesi come un podio per segnare un punto per se stesso e piaz­zare una pro­pria fede­lis­sima agli affari euro­pei, Fede­rica Moghe­rini — sostiene Revelli — Nel frat­tempo ha perso mol­tis­sime occa­sioni sull’economia». Sul piano Junc­ker da 300 miliardi per gli inve­sti­menti il giu­di­zio è nega­tivo. «È una burla in linea con l’illusionismo pra­ti­cato da Renzi in Ita­lia – con­ti­nua Revelli – Oggi mani­fe­stiamo per denun­ciare un bilan­cio poli­tico cata­stro­fico. È in atto un’aggressione vio­lenta ai diritti e al lavoro».

Anche alcuni sindacalisti tengono famiglia. Uil tra mogli, figli e congiunti: ecco la parentopoli dentro il sindacato.

Uil tra mogli, figli e congiunti: ecco la parentopoli dentro il sindacato

La lunga lista di parentele dentro l'Unione italiana dei Lavoratori. A cominciare dal neosegretario Carmelo Barbagallo: il figlio lavora al fondo Formatemp. La moglie di questo in Fonder, formazione per i religiosi. In entrambi i casi i vertici sono in parte nominati dai confederali. E poi tesoriere e figlio, segretari locali e mogli. Barbagallo ironizza: "Se ci date un posto da voi, li mandiamo tutti al Fatto".


“La famiglia è una cosa importante”. Non ha alcun dubbio il tesoriere della Uil, Rocco Carannante, quando non gli è ancora chiaro il motivo della telefonata. Del resto nella Uil la famiglia è una cosa più che importante, importantissima. Basta andare a vedere cosa fanno figli e parenti di chi è ai vertici dell’organizzazione. Molti di loro hanno un ruolo nel sindacato stesso, o sono stati piazzati in strutture collegate le cui nomine dipendono dalla Uil. Vedi alla voce Barbagallo, tanto per cominciare. Carmelo Barbagallo, il neosegretario generale, è nella segreteria nazionale da 14 anni. E suo figlio Filippo che fa? È un responsabile d’area in Formatemp, il fondo per la formazione dei lavoratori interinali in cui la Uil può scegliere due membri del cda. Filippo ha una moglie, Alessandra Lo Dico, che invece ha un posto da responsabile dell’amministrazione in Fonder, il fondo per la formazione continua negli enti religiosi, un altro organismo a cui le aziende versano contributi per legge e che quindi opera grazie a risorse pubbliche, secondo la definizione data dal ministero. In Fonder, come in Formatemp, parte dei vertici sono nominati dai sindacati confederali. Ma non finisce qui. Perché il vicepresidente di Fonder è Giovanni Bellissima, figlio di Romano, il segretario nazionale della categoria dei pensionati della Uil.
“Che male c’è? – commenta al telefono Carmelo Barbagallo – stiamo parlando di giovani che hanno trovato un posto di lavoro, e lavorano”.

venerdì 28 novembre 2014

cupinoro: i comitati uniti promuovono il ricorso al tar del lazio

CUPINORO: Perchè fa male alla salute? Ci sono rimedi? cosa  dice il ricorso al TAR dell'avv.Greco? Questo e altro ancora per tutti coloro che vorranno partecipare all'incontro con Giovanni Ghirga dei Medici per l'Ambiente dell'ISDE e con Michele Greco, l'avvocato che ha scritto il ricorso al TAR per la chiusura della discarica. Ingresso libero a tutti cittadini e risposte a tante domande.

Steel Pulse Live. full concert

Un altro fine settimana “canaposo”

legalizziamolacanapa
Monitorando gli eventi riguardanti la Canapa, notiamo con immensa soddisfazione che questa pianta, da decenni demonizzata come pericolosa “droga”, stia dimostrando, con le decine di manifestazioni su tutto il territorio nazionale che si moltiplicano in modo esponenziale, la sua determinazione per voler tornare al ruolo storico, economico e sociale che ha sempre ricoperto nella cultura della nostra collettività.
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28 nov. Bisenti (TE) – Dalla terra al piatto (cena con canapa)
https://www.facebook.com/events/737496009639133
28 nov. Monopoli (Bari) – Workshop Calce & Canapa
https://www.facebook.com/events/1502592910015280
28 nov. Castiglione delle Stiviere (MN) – Informazioni sulla coltivazione della Canapa
https://www.facebook.com/events/1557106351172103

29 nov. Como – Canapa, Alimentazione e Salute 
https://www.facebook.com/events/1494348470831938
29 nov. Sant’Ambrogio di Torino – Corso di cucina con la Canapa
https://www.facebook.com/events/879959048689257
29 nov. Villotta di Chions (PN) - Birra e Panini a base di Canapa
https://www.facebook.com/events/570476046419506

Roma. Sabato a Rocca Cengia contro l'inquinamento e per la salute pubblica

Roma. Sabato a Rocca Cengia contro l'inquinamento e per la salute pubblica

«Non temere il proprio tempo è un problema di spazio»


ESC - Eccedi, Sottrai, Crea
Un decennio di autogestione, riappropriazione e conflitto. Il collettivo Esc compie dieci anni e invita gli spazi sociali a discutere del ruolo dei Centri Sociali al tempo della crisi. Il programma completo di "TEN • 28/29 NOV • 10 ANNI DI ESC"
Esc compie dieci anni. Così ci presentavamo al momento dell’occupazione:
Esc, eccedi sottrai crea, è un spazio occupato da studenti, dottorandi, ricercatori, precari. Un’occupazione, quindi un pezzo di felicità strappato alla speculazione. Un’occupazione, quindi uno spazio autogestito, forma di vita e sfera pubblica autonoma, recalcitrante nei confronti della democrazia delegata e della rappresentanza politica. L’unica forma democratica amata e praticata da Esc è la democrazia del «Tumulto».

Chromixium - Xubuntu vestito da ChromeOS


Pearl Linux - Xubuntu vestito da Mac


Gran Bretagna: Leicester mette al bando i prodotti israeliani

http://contropiano.org/

Gran Bretagna: Leicester mette al bando i prodotti israelianiDuro colpo per lo Stato d’Israele e i suoi interessi proprio mentre il governo di Tel Aviv ha varato, non senza spaccature e polemiche, un’accelerazione all’approvazione da parte del parlamento di una legge che dichiara Israele lo ‘Stato della Nazione Ebraica’, sancendo anche dal punto di vista legislativo e simbolico una apartheid nei confronti dei cittadini non ebrei già in vigore de facto da sempre a numerosi livelli.
La decisione presa dal consiglio comunale della decima città d'Inghilterra per popolazione è stata adottata con il voto di 51 consiglieri su 55 con la maggioranza laburista che governa la località che ha disobbedito alla direzione nazionale del partito, formalmente contraria al boicottaggio. Il leader nazionale della formazione politica Ed Miliband si era pochi giorni fa di nuovo detto contrario al boicottaggio “perché il partito laburista non lo ritiene uno strumento capace di far avanzare negoziati e dialoghi di pace”. Ma nel suo partito evidentemente non tutti sono d’accordo con lui.
Il recente voto ha reso Leicester la prima città non solo del Regno Unito ma dell’intera Unione Europea a mettere al bando tutti i prodotti “made in Israel”. 

progresso

tutele crescenti

le prove

Istat: “Disoccupati al 13%, massimo storico. Under 25, l’11% è senza lavoro”

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Istat: “Disoccupati al 13%, massimo storico. Under 25, l’11% è senza lavoro”A ottobre il numero di senza lavoro sale a 3 milioni e 410 mila, 90mila in più rispetto a settembre. 286mila in più su base annua. Si tratta del livello più alto registrato dal 2004, inizio delle serie mensili
Sale ancora il numero dei disoccupati: a ottobre i senza lavoro, secondo i dati provvisori dell’Istat, sono 3 milioni 410 mila, in aumento del 2,7% rispetto al mese precedente (+90 mila) e del 9,2% su base annua (+286 mila). Il tasso di disoccupazione a ottobre balza così al 13,2%, mentre a settembre infatti si era fermato al 12,9% (dato rivisto dall’istituto di statistica, rispetto al 12,6 precedentemente comunicato). Non solo: si tratta del massimo storico, il valore più alto sia dall’inizio delle serie mensili, gennaio2004, sia delle trimestrali, ovvero dal 1977 (ben 37 anni fa). Male anche la situazione degli under25 in cerca di impiego, che raggiungono quota 708mila: il tasso di disoccupazione dei 15-24enni ad ottobre è pari al 43,3%, in aumento di 0,6 punti percentuali sul mese precedente e di 1,9 punti su base annua.

Lotta all’evasione: gli evasori votano, meglio tenerseli buoni

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Siamo l’unico Paese al mondo che fa la lotta all’evasione fiscalestrizzando l’occhio agli evasori. Il preannunciato decreto in attuazione della delega fiscale ne è la prova.
Cominciamo dal peccato originale, l’occhio di riguardo per il “nero”. È come per il falso in bilancio, anzi peggio. B. se l’è abolito (di fatto) nel 2002 e ancora niente è cambiato; il “nero” lo hanno declassato a peccato veniale nel 2000 e adesso c’era l’occasione di rinsavire. Per la legge vigente, se uno si mette in tasca i soldi e non annota in contabilità quello che ha ricevuto (dunque fa una contabilità falsa), commette “dichiarazione infedele”, punita fino a 3 anni (niente carcerazione preventiva, intercettazioni e prigione) e non “frode fiscale” (6 anni, carcerazione preventiva, intercettazioni e prigione). Eppure, se inserire in contabilità fatture false, dunque affermare che ci sono costi inesistenti, è frode fiscale; perché diavolo non lo è non inserire fatture vere, dunque affermare (falsamente) che si è incassato meno del reale? Si poteva modificare la legge; invece non solo non l’hanno fatto ma hanno ribadito che chi falsifica la contabilità non inserendovi il “nero” non commette frode fiscale. Perché? Semplice: perché il “nero” è praticato dall’universalità del popolo dell’Iva, un po’ più di 8 milioni di contribuenti. E qual è il politico che rinuncia a 8 milioni di voti

Senza più lira sovrana, lo Stato ci abbandona alle calamità

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Negli ultimi vent’anni  siamo stati tempestati da un furore propagandistico senza pari nella storia, per cui lo Stato è diventato sinonimo di nemico, di inefficienza, di spreco, di latrocinio. Se a questa abile e battente propaganda aggiungiamo la privazione di quella che è la prerogativa fondante di uno Stato, ovvero la sovranità monetaria, la capacità di emettere e gestire la moneta fiat (creata dal nulla) in maniera che sia funzionale all’economia reale del paese, il gioco è fatto. Il gioco è quello che drammaticamente osserviamo e viviamo quotidianamente: riduzione dei redditi, distruzione del tessuto produttivo,tagli sistematici allo stato sociale e incapacità di far fronte alle calamità naturali insite in un territorio come quello italiano. E proprio quest’ultimo aspetto merita alcune riflessioni. Nel 1976 il Friuli viene letteralmente devastato da due episodi sismici catastrofici, susseguitisi a distanza di 4 mesi. La successiva ricostruzione, spesso e giustamente, viene portata come esempio virtuoso.
Il governo nominò il 15 settembre ‘76 Zamberletti commissario straordinario, incaricato del coordinamento dei soccorsi. Gli fu concessa carta bianca, visto che all’epoca l’Italia godeva di piena socvranità monetaria (e quindi non necessitavano delleGenova - alluvione - 07 11 2011“mitiche” coperture). In collaborazione con le amministrazioni locali, i fondi statali destinati alla ricostruzione furono gestiti direttamente da Zamberletti assieme al governo regionale del Friuli Venezia Giulia. Contestualmente, Zamberletti istituì la Protezione Civile. Stime attendibili attestano per la ricostruzione un importo prossimo all’equivalente di 20 miliardi di euro, cifra enorme, che gestita in maniera opportuna e virtuosa ha non solo permesso una rapida e invidiabile ricostruzione, ma anche un boom economico nei territori interessati, alimentato dalla tanto vituperata spesa pubblica, che è durato fino all’inizio della crisiattuale.

Tasso di disoccupazione al nuovo record del 13,2%, tra i giovani al 43,3%.

Tasso di disoccupazione al nuovo record del 13,2%, tra i giovani al 43,3%E' il maggior balzo dell'Eurozona. Occupati in calo di 55mila unità tra settembre e ottobre, mentre sono stabili su anno e in crescita nel complesso del trimestre. Renzi: "Con noi 100mila in più". Le persone senza lavoro sono cresciute di 286mila nell'arco di dodici mesi. I disoccupati tra i 15 e i 24 anni sono 708 mila.

repubblica.it

MILANO - Mentre il Ministero del Lavoro rilascia dati improntati all'ottimismo, con la progressione dei contratti a tempo indeterminato che a detta del dicastero indica la bontà dei provvedimenti fin qui presi, dall'Istat arrivano nuovi segnali allarmanti sul tasso di disoccupazione, che a ottobre è stimato al 13,2%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,0 punti nei dodici mesi. Un risultato frutto da una parte dell'incremento seppur lieve della forza lavoro e dall'altra del calo delle persone occupate. Rilevazioni alle quali il premier Renzi reagisce così da Catania: "Il tasso di disoccupazione ci preoccupa, ma guardando i numeri, gli occupati stanno crescendo. Da quando ci siamo noi ci sono più di 100 mila posti di lavoro in più".

Donne di Classe Operaia. Sulcis, le dipendenti dell’ex Igea occupano galleria e pozzo miniera Iglesias.

Sulcis, le dipendenti dell’ex Igea occupano galleria e pozzo miniera IglesiasSi inasprisce la lotta dei lavoratori che reclamano il pagamento degli stipendi arretrati e un piano di rilancio per la società della Regione in liquidazione. A guidare la protesta le donne. Occupato anche il Pozzo T che rifornisce d'acqua la città.

Si sono introdotti durante la notte nella miniera di Carbonia Iglesias, provincia nel sud della Sardegna. “Non ci pagano gli stipendi arrestrati e non si vuole creare un serio piano di rilancio”, sono le motivazioni degli operai dell’ex Igea. Sotto accusa la Regione, visto che la loro azienda è una società dell’ente sardo ora in liquidazione. Un’azienda nata per provvedere alle bonifiche delle numerose aree minerarie dismesse della Sardegna alla quale i dipendenti chiedono stipendi arretrati e certezza per il loro futuro. Una nuova protesta all’interno della società che è già stata al centro di uno scandalo sullo sperpero di denaro pubblico legato a bonifiche mai realizzate. E questa volta a guidare la lotta ci sono le donne. “Noi non abbiamo paura“, è il messaggio delle lavoratrici. “Tale azione apparentemente simbolica ha lo scopo di pretendere che l’azionista, quanto prima, assuma le proprie responsabilità con atti finalmente concreti finalizzati al rilancio aziendale – continua la nota – L’iniziativa da parte delle donne nasce dalla volontà di volere far emergere le difficoltà che quotidianamente si trovano ad affrontare come madri, compagne, mogli e lavoratrici sfatando il luogo comune secondo cui alle donne tradizionalmente era precluso l’accesso al sottosuolo“.

Privatizzazioni, Pier Carlo Padoan: "Da valorizzazione possibili conseguenze sull'occupazione".

Il processo di privatizzazione delle società pubbliche potrebbero avere "conseguenze sull'assetto occupazionale nella prospettiva di aumentare la valorizzazione" delle aziende.

PADOANMa è una questione che andrà vista "caso per caso". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, al question time al Senato. Il riferimento è quelle società la cui quotazione sul mercato, pur annunciata, è rimasta di fatto congelata proprio per attendere migliori condizioni di mercato. È il caso, ad esempio di Eni, Enel, Poste Italiane ed Enav
Padoan ha anche ribadito che l'obiettivo del governo è quello di ottenere risorse dalla cessione di quote pubbliche pari allo 0,7% del PIl dal prossimo anno "e per tre anni". Nel 2014, ha ricordato Padoan, "oltre alla quotazione di Fincantieri è stata completata la privatizzazione di Rai way con una domanda doppia sull'offerta ed è stata finalizzata la vendita di oltre il 30% di Cdp reti che ha il 30% di Snam e Terna". Padoan ha parlato dell'attivazione del processo di privatizzazione delle Fs con la partenza che riguarderà grandi stazioni. "Ulteriori quote di Enel", ha spiegato Padoan, potranno essere cedute in un momento "più favorevole per il mercato".

Sud di Roma. Ambiente e Diritto alla vita. Colleferro (Rm), mobilitazione di tutto il paese contro la morte lenta provocata dagli inceneritori.


"Basta veleni, esigiamo una vera svolta sostenibile che finalmente possa rendere giustizia alla popolazione di un territorio vittima di crimini ambientali che hanno compromesso terra, aria e salute".

controlacrisi.org redazione
Sono esasperati gli abitanti di Colleferro, cittadina a 70 chilometri a sud di Roma che scenderanno in piazza domani, 29 novembre, per dire no alla costruzione di un impianto per il trattamento meccanico-biologico dei rifiuti (Tmb).
Colleferro fino dai primi anni del Novecento ha visto contaminare i suoi terreni fino alle falde acquifere con le scorie tossiche prodotte dall'industria bellica prima e da quella chimica e dal cementificio poi, interrate senza alcuna cautela.
Inoltre dal 2002 la cittadina ospita un impianto di termovalorizzazione di combustibile derivato dai rifiuti (Cdr) che molte polemiche e dubbi ha sollevato in tema di inquinamento. Dubbi confortati dal rapporto Eras del 2013 che con uno studio approfondito ha rilevato che dall'attivazione dei termovalorizzatori è stato registrato un aumento del 79% dei ricoveriper patologie cronico ostruttive dell'apparato respiratorio negli uomini e del 78% per infezioni nell'apparto respiratorio dei bambini. Dati che, i cittadini di Colleferro ne sono convinti, potrebbero peggiorare con la costruzione dell'impianto Tmb. "Si tratta di una decisione imposta dall'alto che noi non accettiamo”, spiegano gli organizzatori dell’iniziativa. Nel paese c’è una forte opposizione all'attuale gestione del ciclo dei rifiuti che con la costruzione del Tmb, voluta dalla Regione Lazio, dalla società che gestisce i rifiuti Lazio Ambiente e dal Comune di Colleferro, andrebbe solo ad aggravare la situazione esistente producendo nuovo Cdr per mantenere attivi i due inceneritori e la discarica di Fagiolara".

La guerra del petrolio che divide il mondo.


Il titolo è di un interessantissimo articolo di Alberto Negri su il Sole 24 Ore. Ma la sostanza merita la dovuta attenzione, anche perchè conferma le tesi espresse negli articoli usciti in questi giorni su Contropiano e la nostra analisi sull'acutizzazione della competizione globale e dunque della competizione tra i vali poli imperialisti e neocapitalisti.

La guerra del petrolio che divide il mondoLa geografia del petrolio vede in campo tre soggetti con interessi divergenti: Stati Uniti, Russia, Arabia Saudita con i loro rispettivi alleati. Ai global player del greggio si affiancano, si adeguano e talvolta giocano in proprio altri soggetti come l'Iran, il Venezuela, la Cina. Una parte crescenti delle transazioni petrolifere non vengono più effettuate in dollari ma in oro o con modelli di pagamento bilaterali che escludono le strettoie statunitensi. Il crollo dei prezzi petroliferi fa perdere profittabilità alle produzioni di shale gas che hanno alti costi di estrazione e produzione. Insomma è l'intera geografia mondiale del petrolio che viene ridisegnata, con effetti inevitabilmente nuovi e destabilizzanti del vecchio sistema delle relazioni internazionali. Buona lettura.

La guerra del greggio divide il mondo
di Alberto Negri, da Il Sole 24 Ore del 28 novembre 2014
I mercati fanno i barili (di petrolio) ma non sempre i coperchi. Siamo così sicuri che il ribasso dell'oro nero ci porterà solo benefici? L'ultima guerra nel cuore del Medio Oriente, contro il Califfato, è la più paradossale vista negli ultimi anni: i prezzi del petrolio invece di salire, come quasi sempre è accaduto in passato, stanno crollando.

Acqua Pubblica, così come hanno deciso gli italiani con il referendum del 2011.

Napoli. Manifestazione per l'acqua pubblica

Milano. Fiaccole di resistenza nei quartieri. Per il diritto alla casa e alla dignità.


La sera milanese si è illuminata di torce e indignazione.

Contropiano Milano
Milano. Fiaccole di resistenza nei quartieri. Per il diritto alla casa e alla dignitàNei quartieri che nei giorni scorsi hanno visto gli sgomberi delle case occupate, ieri sera sono partite della fiaccolate che hanno riaffermato il diritto all'abitare e il diritto alla resistenza contro chi vuole mettere in mezzo alla strada intere famiglie. Da San Siro al Giambellino, dal Corvetto a Baggio, da Ponte Lambro al Ticinese, centinaia di persone, senza casa, occupanti, attivisti si sono mossi con cortei/fiaccolate in modo coordinato mandando un segnale di forza e unità dontro la task force degli sgomberi (Regione, Comune, Prefetto, Aler).
Da mesi a Milano è in atto una campagna mediatica e securitaria avviata dal Corriere della Sera (e dagli interessi materiali che rappresenta) che vuole indicare negli occupanti delle case per necessità i colpevoli del degrado e dell’abbandono dei quartieri popolari e i colpevoli dell’emergenza abitativa. E’ un tentativo di nascondere le vere responsabilità e soprattutto di non attuare delle soluzioni concrete, che fermerebbero la macchina speculativa che da anni macina soldi sui bisogni delle persone.

Legge di stabilità, dalla Ue nessuna bocciatura per l'Italia. Ma entro marzo Bruxelles chiede "un piccolo sforzo in più"


Nessuna bocciatura, come da previsioni. Ma da Bruxelles non arriva neppure una promozione.

JUNCKER RENZISuperato lo scoglio del 2014, infatti, entro la prossima Primavera l'Italia dovrà darsi molto da fare sia sulle riforme promesse, sia sull'aggiustamento dei conti, dato "il rischio di una significativa deviazione" degli obiettivi di bilancio stabiliti per il 2015, o meglio "dell'aggiustamento del cammino verso gli obiettivi di medio termine", ossia verso il pareggio di bilancio e l'abbattimento del debito pubblico. Le riforme sono quelle note (dal lavoro alla giustizia, ma nel calderone ci sono anche le privatizzazioni). Per i conti, volendo fare una stima approssimativa, l'aggiustamento richiesto al governo Renzi per la fine del prossimo anno potrebbe variare dai 10 ai 18 miliardi. "Un piccolo sforzo in più deve essere chiesto all'Italia. Sul debito questa esigenza è marcata", si è limitato a dire il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici.