domenica 30 novembre 2014

Il bluff renziano della Buona scuola

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Al pre­mier Renzi piace fare l’americano. Anzi, piace fare il furbo. Alla fine, quello in carica appare pro­prio il governo dei fur­betti del quar­tie­rino. Lo testi­mo­nia in modo ine­qui­vo­ca­bile la que­stione pre­cari della scuola. Renzi, affetto da annun­cite acuta, annun­cia in pompa magna l’assunzione di 150 mila pre­cari come fatto sto­rico. In realtà, ciò avviene non per­ché li si volesse vera­mente assu­mere, ma per non incor­rere in san­zioni euro­pee. Che però sono arri­vate ugualmente.
In que­sti giorni. L’Europa ha infatti con­dan­nato l’Italia sulla que­stione dei pre­cari sto­rici della scuola. Secondo l’avvocato della Corte di Giu­sti­zia Euro­pea devono essere assunti in ruolo altri­menti l’Italia potrebbe incor­rere in una san­zione pesante. Solo che non sono sol­tanto 150mila. La colpa è innan­zi­tutto delle scelte dei governi pas­sati, di chi ha creato un così grosso numero di pre­cari, ma ancor di più di chi li ha lasciati senza lavoro dopo anni e anni di ser­vi­zio a tempo determinato.
Tale san­zione, è bene ricor­darlo, potrebbe riper­cuo­tersi sulle tasche degli ita­liani. Tutti. Per­chè alla man­cata assun­zione con cui si incorre alla vio­la­zione di una diret­tiva euro­pea del 2001 non è stato posto rime­dio. Lo Stato ita­liano sarà mul­tato per non aver appli­cato la sen­tenza e non aver pro­ce­duto all’immissione in ruolo dei pre­cari abi­li­tati con 3 anni di ser­vi­zio svolto, se nel frat­tempo non cor­rerà ai ripari.
I pre­ce­denti governi hanno dri­blato la nor­ma­tiva euro­pea togliendo molti posti di lavoro eli­mi­nando moduli, col decen­tra­mento e con la ridu­zione degli orga­nici e tutt’oggi ancora nulla è stato deciso. Il parere a riguardo dell’avvocato della Corte di Giu­sti­zia euro­pea è chiaro a favore dei pre­cari. Maciej Szpu­nar ha riba­dito che la rei­te­ra­zione dei con­tratti a tempo deter­mi­nato che non danno cer­tezza e che man­tiene pre­cari a vita è una vio­la­zione di norme comu­ni­ta­rie euro­pee, che tra l’altro sono state accolte nel nostro paese dal lon­tano 2001.
I pre­cari vanno assunti, rimane solo da aspet­tare la sen­tenza defi­ni­tiva di autunno e poi si dovrà aspet­tare la deci­sione dei giu­dici ita­liani, che però non potranno sca­val­care la sen­tenza euro­pea. Lo Stato ita­liano deve ottem­pe­rare alle richie­ste euro­pee altri­menti incor­re­rebbe in san­zioni fino a 4 miliardi di euro, più di quanto coste­rebbe assu­merli. E i con­tri­buenti dovreb­bero pagare di loro tasca l’ammanco per coprire que­sto debito ulte­riore delle casse statali.
La deci­sione euro­pea, assai pro­ba­bil­mente, aprirà la strada ad altre richie­ste di giu­sti­zia pro­ve­nienti da altri pre­cari oltre a quelli del mono della scuola. Più tra­scor­rono le set­ti­mane e più ci si rende conto che la riforma della scuola tar­gata Renzi, la famosa Buona Scuola, è solo un grande bluff. Anche la grande ope­ra­zione di con­sul­ta­zione via web degli ita­liani sulla scuola, di cui sono stati recen­te­mente dichia­rati i risul­tati dal governo, non ha la ben­chè minima affi­da­bi­lità: chi ha lan­ciato la con­sul­ta­zione è esat­ta­mente chi, a suo pia­ci­mento, valuta e sele­ziona i risul­tati a suo pia­ci­mento, senza per altro per­met­terne l’accesso e l’onestà.

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