controlacrisi- fabio sebastiani
La pioggia insistente, anche se leggera, non ha aiutato il popolo dell’Altra Europa a ritrovarsi in piazza Farnese della lista 'L'altra Europa con Tsipras' nel primo appuntamento nazionale dopo le elezioni europee del maggio scorso. Movimenti, partiti, associazioni e comitati territoriali un punto fermo però l’hanno messo: una assemblea nazionale a Roma il 10 e 11 gennaio, da dove dovrebbe muovere i primi passi il nuovo soggetto politico. Una costituente, insomma, che intanto cominci a dare l’esempio giusto e a togliere le zavorre. Il faro è il “No” alle politiche di austerità e al Jobs act, all’Europa di Merkel e Draghi e al Ttip.
"Lottiamo insieme per produrre il massimo di alternativa al Pd e lavoriamo intanto per il successo dello sciopero generale del 12 dicembre”, dice l’ex sindacalista Giorgio Airaudo, ora deputato di Sel, che è intervenuto dal palco. Airaudo porta ai manifestanti che riempiono a metà piazza Farnese il saluto di Sel e la collaborazione per un lavoro insieme in futuro. "Non abbiamo tanto tempo - osserva Airaudo - perché‚ possono esserci le elezioni e dobbiamo essere preparati con iniziative sui territori e iniziative nei luoghi di lavoro”.
"Noi dobbiamo costruire un nuovo soggetto politico unendo le forze a sinistra del Pd”, dice ai giornalisti il segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero. Si tratta, aggiunge il segretario di Rifondazione comunista, "di partire dal basso, in modo partecipato, rivolgendosi a quanti disertano le urne e non si riconoscono nel Pd di Renzi". Riguardo ai rapporti con la minoranza dei democratici, ed in particolare ai civatiani, Ferrero assicura che "la porta è aperta, c'è spazio per tutti" ma avverte: "dobbiamo costruire una sinistra che non deve inseguire il Pd ma deve essere realmente alternativa alla deriva renziana".
"La nostra ambizione è che 'L'altra Europa con Tsipras' diventi una forza di governo alternativa al Pd di Renzi come Syriza in Grecia e Podemos in Spagna", dice Antonio Ingroia, ora rappresentante di Azione Civile. In piazza ci sono oltre a Ingroia, Gianni Rinaldini, la europarlamentare Eleonora Forenza, l'ex giornalista di Repubblica Curzio Maltese, anche lui deputato europeo. Presenti, inoltre, oltre a Norma Rangeri, direttrice del manifesto, tanti altri esponenti della sinistra radicale: Russo Spena, Alfonso Gianni e Paolo Cento. E dell'area dell'ex Pds come Antonello Falomi e Giulia Rodano. Sul palco diversi esponenti della sinistra europea: il greco Theano Fotiou di Syriza, gli spagnoli Tania
Gonzalez di Podemos e Catarina Martins di Bloco de Izquierda. Ed anche la vice-presidente della Sinistra europea, Maite Mola. In piazza, le bandiere dei No-Tav, e dei comitati “Biocidio” e “Acqua pubblica”.
Per i No Tav, dal palco è intervenuta Nicoletta Dosio, ed ha ricordato l’importanza di una lotta che non è solo contro la devastazione ambientale ma anche contro la devastazione dei servizi e dei diritti. Più o meno le parole che usa Roberta Fantozzi, della segreteria del Prc, quando parla di una “quartetto”, Berlusconi-Monti-Letta-Renzi, il cui obiettivo è quello di rendere al meglio la “fase barbara del capitalismo”. “Lo sciopero generale del 12 dicembre – aggiunge – deve servire innanzitutto a restituire fiducia alla gente che questo stato di cose, e questo orizzonte cupo e drammatico, si può cambiare”.
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