martedì 31 dicembre 2013

Uruguay: Approvata la Legge di Software libero e “Formati Aperti” nello Stato



20732958_software-libero-incontro-all-unical-019.12.2013 – E’ stata votata la Legge di Software Libero e Formati Aperti nello Stato dopo quasi dieci anni di progetti di legge che sistematicamente finivano archiviati nei cassetti, i primi, nei quali si parlava unicamente di Formati Aperti, e l’ultimo votato con mezza sanzione nella Camera dei Deputati nel dicembre 2012 (molto più articolato di quello che alla fine è stato votato il 18 dicembre) in cui si diceva che il software comprato o sviluppato dallo Stato, oltre alla caratteristica di Software Libero doveva comprendere il fatto che anche il software da sviluppare (frameworks, ecc.) fosse libero “compreso l’accesso come software libero al o ai programmi necessari allo sviluppo” (Testo approvato alla Camera dei deputati a dicembre del 2012 (https://docs.google.com/file/d/0B09dMJyGM2XnZzYxREdOallMazQ/edit?pli=1).

roberto ciotti - no more blue-

Paolo Conte - Live

Ortaggi vietati, sul nostro cibo l’ultimo diktat dell’Ue

da libreidee.org

Semi proibiti e nuovi vincoli per l’orticoltura. L’11 dicembre è scaduto il termine che i deputati del Parlamento Europeo avevano per presentare emendamenti al testo con il quale la Commissione di Barroso intende introdurre una nuova regolamentazione per il mercato delle sementi. Un testo molto criticato dalle associazioni che raccolgono le realtà contadine di base che si battono per un’agricoltura sostenibile, per la libera circolazione dei semi e per la preservazione della biodiversità. Il nuovo regolamento, infatti, punta a sostituire 12 precedenti direttive europee. Secondo l’associazione europea “Seed Freedom”, sono in arrivo «condizioni ancora più limitative e ulteriore standardizzazione delle sementi». Lo scambio dei semi «conoscerà nuove restrizioni». Conseguenza: «Ciò che costituisce la base del nostro cibo diventerà parte di regole di mercato». Per le varietà locali, gli ortaggi rari e i frutti antichi, il nuovo regolamento «significherà barriere burocratiche ed economiche che saranno molto difficili da oltrepassare», mentre «diventerà più complicato anche l’accesso alle varietà biologiche».
Probabilmente, spiega Giovanni Fez su “Il Cambiamento”, la commissione agricoltura del Parlamento voterà sul testo a gennaio 2014 e qualche mese agricolturadopo ci sarà la votazione in plenaria prima che venga adottata la decisione definitiva dal Consiglio d’Europa. “Seed Freedom” chiama quindi a raccolta tutti i cittadini affinché facciano pressione sulle istituzioni europee per non far passare il testo così com’è stato redatto: «Con queste modalità spesso si arriva ad ignorare la salute pubblica, la biodiversità e gli aspetti etici della produzione alimentare e degli interessi comuni». E’ in pericolo anche l’economia locale dei territori, quella delle filiere corte. «Chi si prenderà a cuore gli interessi della società civile, dei cittadini, degli agricoltori biologici e dei consumatori?». Attenzione: «L’uniformità genetica delle sementi non potrà mai risolvere il problema della fame nel mondo; in molti casi questi semi non riescono ad adattarsi alle condizioni locali e hanno bisogno di grandi quantità di pesticidi e fertilizzanti». Al contrario, «l’agricoltura biologica, biodinamica e tradizionale cerca di sviluppare varietà che diano risposte alle esigenze del luogo e che si adattino alle condizioni specifiche per produrre in maniera sostenibile».

Giannuli: il cretino di sinistra e la permanenza del Pd


da libreidee.org
«Non capisco, ma mi adeguo». Era l’esilarante refrain di Giorgio Ferrini, nei panni di caricatura del militante comunista romagnolo nello zoo televisivo di Renzo Arbore. La cattiva notizia è che, dopo tanti anni, il “cretino di sinistra” – avvistato da Leonardo Sciascia già nel remoto 1963 – ancora oggi vive e lotta accanto a noi, ma non insieme a noi: lotta soprattutto perché nulla cambi, avvinghiato alle sue piccole certezze economiche e alla nomenklatura di partito che le tutela. Questo, sostiene Aldo Giannuli, è il vero motivo per cui un elettorato largamente di sinistra come quello del Pd riesce regolarmente a digerire una leadership imbarazzante e “di destra” come quella di D’Alema, fino al “nuovismo” palesemente neoliberista di Renzi. La base dovrebbe sfiduciare un gruppo dirigente che fa l’opposto di quello che predica? Troppo facile. «Ovviamente non è escluso che una porzione di deficienti giochi un ruolo di supporto alle burocrazie dominanti e senza alcun vantaggio per sé (altrimenti che deficienti sarebbero?)». Ma i “deficienti” non sono la maggioranza.
Ben più decisiva, continua Giannuli nel suo blog, è la porzione di persone direttamente legata da rapporti di interesse con il gruppo dirigente: Leonardo Sciasciafunzionari, consulenti, personale amministrativo, cui si aggiungono i membri di corporazioni garantite e comitati d’affari. «A sinistra questa coda clientelare e burocratica è particolarmente fitta: si pensi agli apparati di partito, al personale politico degli enti locali, alle cooperative, alle corporazioni di accademici, sindacalisti, magistrati, notai, architetti». Beninteso: «Non è affatto detto che questo gruppo di persone condivida o meno gli indirizzi politici del gruppo dirigente che sostiene». Nella maggior parte dei casi «vi è indifferente», eppure «continuerà a votarlo, per il prevalere degli interessi particolaristici o anche solo personali». E familiari: «Queste persone hanno parenti, amici, clienti, dipendenti, che sono spesso interessati indirettamente al mantenimento di quegli stessi assetti di potere».

La Svizzera: Torino-Lione inutile, non ci sono più merci

La Svizzera: Torino-Lione inutile, non ci sono più merci
L’ultima barzelletta sulla Torino-Lione la raccontano gli svizzeri, solitamente noti per la loro austera serietà. E infatti non si scherza neanche stavolta: perché all’appello non mancano i binari, ma le merci. In valle di Susa, si apprende, transita appena un decimo del carico che già ora potrebbe essere tranquillamente trasportato. Attenzione: a essere semi-deserta è la linea ferroviaria attuale, la Torino-Modane, appena riammodernata. Inappellabile la sentenza dei numeri: il traffico alpino Italia-Francia è letteralmente crollato. Anziché nuove linee, servirebbero treni da far circolare sulla ferrovia che già esiste. E invece – questa è la “barzelletta” – il governoitaliano pensa sempre di costruire ex novo il più costoso e inutile dei doppioni, la famigerata linea Tav a cui la valle di Susa si oppone da vent’anni con incrollabile determinazione, confortata dai più autorevoli esperti dell’università italiana. Tutti concordi: la super-linea Torino-Lione (il doppione) sarebbe devastante per l’ambiente, pericolosa per la salute e letale per il debito pubblico, dato che costerebbe almeno 26 miliardi di euro. Ma soprattutto: la grande opera più contestata d’Italia sarebbe completamente inutile.

Tutto quello che non ha fatto la politica del «noi faremo».

Il peso delle tasse, la giustizia lenta, le difficoltà di imprese e lavoratori, i tagli alla Rai.

corriere.it A fine anno, nella vita come in tv, si replica. Il Capo dello Stato fa il suo discorso, quello del Governo ricicla le dichiarazioni di 6 mesi fa in occasione del decreto del fare, con l’enfasi di un brindisi: «Faremo». Vorremmo un governo che a fine anno dica «abbiamo fatto» senza dover essere smentito. Il Ministro Lupi fa l’elenco della spesa: 10 miliardi per i cantieri, «saranno realizzate cose come piazze, tutto ciò di cui c’è un bisogno primario». C’è un bisogno primario di piazze e di rotatorie? «Trecentoventi milioni per la Salerno-Reggio Calabria». Ancora fondi per la Salerno Reggio-Calabria? Fondi per l’allacciamento wi-fi. Ma non erano già nel piano dell’Agenda Digitale?

BASSANO ROMANO: LA PROVINCIA DI VITERBO DIFFIDA IL SINDACO SULL'EX DISCARICA PRATO CECCO.

Il primo cittadino Angela Bettucci, responsabile della contaminazione dovrà provvedere a mettere in sicurezza e bonificare l'intera area.
osservatorelaziale.it di Luca Pagni
immagineBassano Romano (VT) - La Provincia di Viterbo con ordinanza n. 44/2013, riguardante una Ex Discarica in loc. Prato Cecco a Bassano Romano in provincia di Viterbo, situata su terreni della locale Università Agraria e dunque gravati da Usi Civici, diffida la Sig.ra Angela Bettucci - Sindaco pro-tempore del Comune di Bassano Romano in qualità di responsabile della contaminazione: di provvedere, ai sensi di Legge ad adottare i necessari interventi di messa in sicurezza, di bonifica e ripristino ambientale della ex discarica comunale sita in loc. Prato Cecco nel Comune di Bassano Romano; di redigere e presentare alle Autorità competenti, entro trenta giorni dalla notifica della diffida, il piano di caratterizzazione dei terreni in questione, dove si possono vedere greggi di pecore al pascolo, che passano con potenziale grave pericolo di vita e di salute, sotto la centralina elettrica che alimenta un impianto fotovoltaico e sopra il terreno che copre i rifiuti della ex discarica di 7000 mq, oggettnm di un sopralluogo dell'ARPA Viterbo il 21.11.2013.

Così la NSA installa malware su tutti i PC


da zeusnews.it
nsa spiaSi deve al settimanale tedesco Der Spiegel se la saga dell'NSAgate si arricchisce di una nuova puntata interessante.
Senza rivelare da dove abbia preso le informazioni (sebbene sia noto che lo Spiegel ha avuto accesso ai documenti trafugati da Snowden), il settimanale ha rivelato alcuni modi avanzati in cui la NSA si inserisce e spia i sistemi informatici di tutto il mondo.
Secondo Spiegel, le varie tecniche verrebbero messe in campo da un'unità operativa della NSA chiamata TAO (Tailored Access Operations) e dalla divisione ANT (Advanced/Access Network Technology).

E-waste, è tempo di intervenire


L'aumento di rifiuti elettronici non conosce sosta e tanti sono le questioni aperte: servono misure uniformi su scala mondiale e servono subito
E-waste, è tempo di intervenireRoma - L'allarme riguardo al consumismo è una minaccia ricorrente che torna saltuariamente a farsi sentire salvo poi cadere nel consueto oblio in attesa del prossimo studio che riaccenda i riflettori sul problema dell'inquinamento e della necessità di elaborare modalità efficaci e condivise su scala mondiale per lo smaltimento dei rifiuti elettronici. Nell'era dell'elettronica di consumo e del computing ubiquo, l'insidia si è gradualmente trasformata in emergenza e l'ultimo report in materia disegna un presente complicato e un futuro molto nebuloso. Basta pensare che nel 2012 sono stati prodotti 48,9 milioni di tonnellate di e-waste, una valanga di dispositivi inutilizzati destinata a dilatarsi costantemente in maniera esponenziale fino a superare i 65 milioni di tonnellate previsti nel 2017 con una crescita del 33 per cento. Numeri che debbono far riflettere e che soprattutto dovrebbero contenere gli interessi di parte per trovare, velocemente, una soluzione che non punisca sempre gli stessi (cioè i paesi più poveri e deboli in chiave internazionale, ovvero quelli africani, asiatici e l'America Latina), che già accolgono immense masse di device abbandonati, talvolta in buone condizioni, da società risucchiate da cima a fondo dal consumismo di massa (Europa e USA in testa). 

Siria, il campo di battaglia è digitale


Un nuovo rapporto sponsorizzato da EFF analizza la situazione del malware all'interno dello scenario siriano, una zona di guerra che continua a fare vittime sia sul campo di battaglia reale che su quello virtuale
Roma - Gli hacker e i guastatori siriani tornano all'attacco ma questa volta l'obiettivo è interno: un nuovo rapporto intitolato Quantum of Surveillance analizza la situazione del cyber-warfare nel martoriato paese mediorientale, evidenziando i casi plateali di "attacchi" organizzati da cracker vicini al regime di Bashar al-Assad.

LiMux – the IT evolution – An open source success story like never before | Joinup


L’articolo è tutto da leggere per cui vi invito a seguire il link alla fine del testo che cito.
La parte più importante per me è questa:
Important lessons
In their final report the LiMux project officials set out eight points that are crucial to a migration as large and unprecedented as the Munich case:
  • Political support is crucial. Without a person like Mayor Ude, and similar supporters at all levels of the administration, the whole process would have failed. The ability to stand up to lobbyists and handle conflicts without cancelling the project is vital. An interview showing Christian Ude’s commitment can be found here.

lunedì 30 dicembre 2013

spyro gyra- live -

... o bailan todos, o baila nadie!


L’Uruguay è il paese dell’anno per l ’Economist, con un presidente “singolare”: o forse è il paese dove una generazione di rivoluzionari ora al governo sta provando a modificare lo stato di cose presenti a colpi di democrazia e diritti.

di Garbat

Russia, nuovo attentato kamikaze a Volgograd: “15 morti e 23 feriti”.

La violentissima esplosione ha completamente sventrato il mezzo. Si sospetta ancora una volta che l’azione terroristica sia stata portata a termine da una donna kamikaze, come già avvenuto ieri e due mesi fa. L'ondata di terrore nella zona preoccupa molto perché mancano ormai poche settimane dall’inizio dei Giochi Olimpici Invernali di Sochi 2014, che si inizieranno il 7 febbraio. Utilizzati quattro chili di esplosivi.

Russia, nuovo attentato kamikaze a Volgograd: “15 morti e 23 feriti”Un nuovo attentato all’alba a Volgograd, nel sud della Russia dopo l’attacco di ieri nella stazione ferroviaria della città. Una bomba è esplosa all’interno di un filobus: quindici le vittime e almeno 23 i feriti in gravi condizioni, secondo il quotidiano Izvestia. Tra i feriti ci sono tre bambini e un piccolo di circa sei mesi, che è in coma. Secondo il ministro della Salute russa, Veronika Skvortsova, le condizioni del neonato sono “estremamente serie”, e i genitori “è possibile che siano morti”. Finora, secondo l’agenzia Itar-Tass, il bilancio è invece di 14 morti e 27 feriti.

Derive post-operaiste e cattura cognitiva.

Analizzando la svolta liberista delle socialdemocrazie europee, Luciano Gallino1 parla di “cattura cognitiva”, riferendosi alla doppia capitolazione delle organizzazioni tradizionali del movimento operaio di fronte alla controrivoluzione neoliberista: mancata opposizione agli attacchi del nemico di classe e sostanziale accettazione dei suoi paradigmi teorici (Gramsci avrebbe parlato di egemonia e di rivoluzione passiva). In un testo recente2, ho tentato di dimostrare come il processo di cattura cognitiva sia andato ben oltre i confini della socialdemocrazia, coinvolgendo anche la cultura dei movimenti e delle sinistre radicali. 
kainos-portale.com Carlo Formenti 
La breccia che ha consentito lo “sfondamento” del fronte ideologico anticapitalista è stata la rinuncia a descrivere il conflitto sociale in termini di lotta di classe. Nel testo citato nella nota precedente, ho messo al centro della mia analisi critica: 1) i “nuovi movimenti” che, dall’inizio degli anni Ottanta, hanno progressivamente spostato l’asse dei conflitti sociali verso le contraddizioni di genere, le tematiche ambientali e la lotta per l’estensione dei diritti individuali nel quadro della “democrazia reale” (con estrema approssimazione, si potrebbe parlare di uno slittamento dalla lotta per l‘uguaglianza socioeconomica alla lotta per il riconoscimento delle differenze culturali); 2) la lunga deriva del pensiero post-operaista, a sua volta in progressivo allontanamento dal concetto di classe. In questa sede mi occuperò esclusivamente di questo secondo bersaglio polemico, concentrando l’attenzione su un testo di Maurizio Lazzarato3 che ho potuto leggere solo successivamente alla pubblicazione del mio ultimo libro.

domenica 29 dicembre 2013

L’Italia ha perso la guerra, la ricostruzione non ci sarà

da libreidee.org


Quelle che abbiamo attorno sono le macerie di una guerra. Lo afferma senza giri di parole il centro studi di Confindustria descrivendo questa crisi, ovvero la più drammatica recessione della nostra storia, dopo il secondo conflitto mondiale. A partire dal propagarsi nel mondo degli effetti reali della crisi iniziata con i “sub-prime”, lo sfacelo dell’economia è paragonabile a una guerra per i danni e le macerie che ha lasciato dietro di sé. In pochi anni sono svaniti quasi due milioni di posti di lavoro. E la drammatica morsa creditizia, operata dal sistema bancario, continuerà ancora a lungo, almeno fino al 2015 nello scenario più negativo. «Otto anni di vacche magre, anzi, scheletriche», annota Eugenio Orso. La catastrofica recessione neocapitalistica sta dando segni di luce in fondo al tunnel? Attenti: se la “guerra” è finita, «il dopoguerra potrà essere altrettanto negativo e socialmente drammatico». Parlano le cifre: oltre 7 milioni di senza lavoro e quasi 5 milioni di poveri.
Il tutto, scrive Orso in un post ripreso da “Come Don Chisciotte”, è condito da un crollo dei consumi delle famiglie che possiamo definire epocale: è la fine Draghi e Lettadella tanto deprecata società dei consumi? Siamo appesi a un filo: le ostilità potrebbero riprendere improvvisamente, «a causa di un ennesimo shock orchestrato dalla grande finanzainternazionalizzata». In quel caso, «la situazione potrà precipitare ulteriormente». Del resto, la debolezza strutturale del sistema-Italia, dal punto di vista sociale e occupazionale, si manterrà anche il prossimo anno. E il Pil, «se crescerà, crescerà di un’inezia, meno dell’uno per cento», per la precisione lo 0,7% secondo la Confindustria, che rivede a ribasso precedenti proiezioni. «La peggiore ipotesi, nel dopoguerra e a partire dall’anno nuovo, è che il rispetto degli “impegni” presi in sede europea implichi la rinuncia forzata a un punto di Pil, con conseguenze negative sul temutissimo spread e ricadute ancor più negative sulla società».

Seguite i soldi, e capirete perché Repubblica è pro-Tav

da libreidee.org

“Follow the money”, come dicono gli americani. Fatelo, e scoprirete tante cose. Per esempio, perché il quotidiano “La Repubblica”, fondato da Eugenio Scalfari e edito dal finanziere Carlo De Benedetti, è così graniticamente pro-Tav. Convinzione ideologica? Forse. Ma come spiegarsi tanta sistematica “disattenzione” verso le inoppugnabili motivazioni dei No-Tav, supportate dai migliori tecnici? Seguite i soldi, dice John Siccardi, e vedrete che gli azionisti del grande quotidiano italiano potrebbero avere tutto l’interesse – solido, materiale – perché l’opera pubblica più devastante, assurda e inutile d’Italia, la linea Tav Torino-Lione, si faccia comunque. Anche se il Consiglio d’Europa definisce «incompatibili con il corretto giornalismo investigativo» le campagne giornalistiche realizzate sulla base di prese di posizione “al servizio di interessi particolari”, è un dato di fatto che proprio gli interessi particolari riescano a farsi strada, eccome, nel mondo della cosiddetta informazione. L’unica domanda che conta è: chi comanda, davvero, in redazione?
«Individuati i proprietari, cioè gli azionisti – scrive Siccardi sul sito “NoTav.info” – bisognerà poi cercare i loro settori di attività e chiedersi, ad Alberto Perino, portavoce No Tavesempio nel caso delle opere pubbliche, se abbiano o potranno avere in futuro un interesse economico all’espansione delle infrastrutture». Se si scopre «un potenziale o concreto beneficio per i proprietari del media», ad esempio nell’alta velocità ferroviaria, «allora non si potrà dire che quel media sia neutro ed equidistante, né il suo messaggio affidabile, perché non disinteressato». Conflitto d’interessi? Siccardi esamina la posizione di “Repubblica”, schieratissima a favore della Torino-Lione. Il giornale è editato dal Gruppo Espresso, società per azioni di cui a detenere la maggioranza (53,8%) è la finanziaria Cir di De Benedetti. Il secondo più importante proprietario del gruppo è Bestinver Gestion, azionista di Cofide (gruppo Cir). A sua volta, Bestinver «è controllata al 100% dal gruppo spagnolo Acciona, che fa molte cose tra cui costruire linee ferroviarie ad alta velocità e fornire corrente elettrica a linee ferroviarie».

Qualcuno era comunista e voleva un’umanità felice

da libreidee.org


Qualcuno era comunista perché era nato in Emilia. Qualcuno era comunista perché il nonno, lo zio, il papà… la mamma no. Qualcuno era comunista perché vedeva la Russia come una promessa, la Cina come una poesia, il comunismo come il paradiso terrestre. Qualcuno era comunista perché si sentiva solo. Qualcuno era comunista perché aveva avuto una educazione troppo cattolica. Qualcuno era comunista perché il cinema lo esigeva, il teatro lo esigeva, la pittura lo esigeva, la letteratura anche – lo esigevano tutti. Qualcuno era comunista perché glielo avevano detto. Qualcuno era comunista perché non gli avevano detto tutto. Qualcuno era comunista perché prima – prima, prima – era fascista. Qualcuno era comunista perché aveva capito che la Russia andava piano, ma lontano. Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona. Qualcuno era comunista perché Andreotti non era una brava persona.
Qualcuno era comunista perché era ricco ma amava il popolo. Qualcuno era comunista perché beveva il vino e si commuoveva alle feste popolari. GaberQualcuno era comunista perché era così ateo che aveva bisogno di un altro Dio. Qualcuno era comunista perché era talmente affascinato dagli operai che voleva essere uno di loro. Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di fare l’operaio. Qualcuno era comunista perché voleva l’aumento di stipendio. Qualcuno era comunista perché la rivoluzione oggi no, domani forse, ma dopodomani sicuramente. Qualcuno era comunista perché la borghesia, il proletariato, la lotta di classe… Qualcuno era comunista per fare rabbia a suo padre. Qualcuno era comunista perché guardava solo Rai Tre. Qualcuno era comunista per moda, qualcuno per principio, qualcuno per frustrazione. Qualcuno era comunista perché voleva statalizzare tutto. Qualcuno era comunista perché non conosceva gli impiegati statali, parastatali e affini.

Auto a metano, boom di vendite. E cresce il consumo di Gpl. I pro e contro delle bifuel

da ilfattoquotidiano.it

Auto a metano, boom di vendite. E cresce il consumo di Gpl. I pro e contro delle bifuel

Sempre più italiani disperati dal caro carburante si stanno convertendo al gas. Che oltre a costare di meno, emette anche meno CO2. Ecco le differenze tra due forme di alimentazione per l'auto. Una breve guida e l'elenco dei modelli sul mercato

di  
Il Gpl è l’unico prodotto petrolifero il cui consumo stia crescendo. Da gennaio a novembre, in Italia la richiesta di gas di petrolio liquefatto per autotrazione è aumentata del 12,4% rispetto al 2012, mentre calano gasolio (-3,1%) e benzina (5,1%). È quanto rivelano i dati rilasciati dal ministero per lo Sviluppo economico. Non è un bene per lo Stato visto che, secondo l’Unione petrolifera, nel periodo gennaio-novembre il gettito fiscale dei carburanti (accise e Iva) è sceso di circa un miliardo di euro, cioè del 3%. Ma il messaggio è inequivocabile: gli italiani vogliono risparmiare. Le autobifuel rappresentano oggi il 14% delle vendite in Italia, fra benzina-Gpl (8,9% del mercato) ebenzina-metano (5,1%). Quelle a Gpl stanno però perdendo terreno (-9,5% sugli 11 mesi), mentre quelle a metano crescono ancora (+25,9%). Per abbattere le spese per i rifornimenti, sempre più automobilisti stanno valutando l’ipotesi di passare, prima o poi, a una bifuel. Ecco una breve guida e l’elenco dei modelli disponibili sul nostro mercato.

Stati Uniti: dal primo gennaio marijuana legale in due stati

Stati Uniti: dal primo gennaio marijuana legale in due stati
da Contropiano.org
Nei giorni scorsi le autorità statunitensi avevano tuonato contro la decisione del governo e del parlamento dell’Uruguay di legalizzare il consumo di marijuana e di regolarne la produzione e la distribuzione sotto gestione pubblica. Eppure ora si scopre che una misura simile – non identica, comunque – verrà adottata tra pochissimi giorni da due importanti territori degli Stati Uniti. Dal primo gennaio infatti nello Stato del Colorado – e in primavera in quello di Washington - apriranno i primi ‘coffee shops’, locali cioè dove sarà possibile fumare legalmente cannabis “per scopi ricreativi”. La norma entrerà in vigore dopo che è stata approvata per mezzo di un referendum organizzato nel novembre del 2012 che permette ‘l’uso della marijuana a scopi ricreativi”.
In realtà negli States la cannabis per uso medico è già legale e regolamentata in 19 Stati, e comunque nella maggior parte dei territori dell’Unione il consumo personale è tollerato o addirittura non è considerato un crimine. Ma Colorado e Washington hanno fatto un passo ulteriore mettendo in atto un sistema in cui gli enti locali dovranno supervisionare la coltivazione, la distribuzione e la commercializzazione della sostanza.

L’ultimo 'regalo' di Caselli: una norma anti Al Qaeda per i No Tav

da Contropiano.org

L’ultimo 'regalo' di Caselli: una norma anti Al Qaeda per i No Tav
Notav = Nemico pubblico. Questo è quello che muove le menti dell’architettura giudiziaria che da oltre un anno ci vede impeganti quasi quotidianemente nelle aule dei tribunali torinesi. Da tempo affermiamo come sia la magistratura, seguita a ruota dall’informazione, la testa d’ariete usata per tentare di battere il movimento notav, visti i fallimenti della politica che sul piano del confronto ha perso da tempo.
La costruzione del nemico pubblico notav, dell’emergenza notav, prosegue con metodo da parte della magistratura capeggiata fino ad ora da Giancarlo Caselli e l’escalation di reati contestati al movimento conferma l’ossessione nei nostri confronti, sopratutto da chi, lasciando per pensionamento, ci dona l’ultima trovata: una norma che era stata preparata per combattere Al Qaida fra quelle contestate aii No Tav arrestati per terrorismo lo scorso 9 dicembre. 

2014. I nuovi limiti per le pensioni

da Contropiano.org


2014. I nuovi limiti per le pensioni
Con l'inizio del nuovo anno scattano gli aumenti dell'età pensionabile previsti dalla criminale riforma Fornero-Monti. E' da sottolineare come il meccanismo preposto al prolungamento costante dell'età del ritiro dal lavoro (tot mesi ogni anno in virtù del supposto aumento delle "aspettative di vita") sia già ora in aperto contrasto con la realtà dell'esistenza in Italia: le aspettative di vita si vanno infatti riducendo.
Non è difficile individuarne le cause: aumento dell'età pensionabile significa logorio fisico prolungato; aumento dell'intensità del lavoro (in sonceguenza della riduzione dei diritti e quindi anche dei riposi, festività, periodi di malattia, ecc); tagli alla sanità pubblica e quindi diminuzione delle terapie gratuite; aumento della precarietà; ecc.

Linus Torvalds compie 44 anni, AUGURI


44 anni fa nasceva Linus Torvalds, il fondatore del Kernel Linux, il cuore di moltissimi device da Android, server, distribuzioni ecc.

Nato ad Helsinki in Finlandia il 28 dicembre 1969, Linus Torvalds è il fondatore del Kernelil cuore non solo delle distribuzioni e server Linux, ma anche di device mobili con Android, Firefox OS, lo troviamo inoltre in autovetture, aerei, treni ecc.
In questi anni abbiamo parlato molto di Torvalds non solo da parte delle migliorie nel Kernel ma anche nelle varie discussioni riguardo al supporto con alcuni produttori di schede grafiche (esempio il famoso dito medio verso gli sviluppatori Nvidia) fino alle varie critiche nei confronti di KDEGnome,openSUSE ecc. Da Linus Torvalds arriva anche il famoso aforisma "La Legge di Linus"il quale, secondo molti utenti, giornalisti ecc è la filosofia sulla quale si appoggia ogni hacker.

Usare TOR e i proxy. Gli strumenti per visitare i siti bloccati


C'è da dire che la costanza della censura è quasi ammirevole: in molti Paesi, tra cui l'Italia, diversi siti accusati di diffondere la pirateria vengono bloccati diventando così inaccessibili ai navigatori.
Questa è almeno la teoria. Nella pratica, invece, la faccenda è completamente diversa: un sito bloccato, infatti, è comunque facilmente raggiungibile, a patto di adoperare gli strumenti giusti.
Non si tratta di meccanismi complicati, software esotici o configurazioni riservate ai guru dei sistemi operativi: sono invece sistemi a portata di tutti.
1. PirateBrowser
La prima alternativa è forse anche la più semplice da usare: si tratta infatti di PirateBrowser, ilbrowser realizzato da The Pirate Bay unendo TOR e Firefoxin un unico pacchetto facilmente installabile.
2. VPN

Mappa dei venti in tempo reale

Copyright web, con le nuove regole l’Agcom scavalca il Parlamento

di Arturo di Corinto


I retroscena che hanno portato al varo del nuovo regolamento per tutelare il diritto d’autore online. Due giorni prima dell’insediamento del nuovo commissario
di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 12 dicembre 2013
Alla fine l’hanno fatto. Il regolamento contro la pirateria online è una realtà. L’Agcom ha reso pubbliche – nonostante le perplessità di esponenti del governo come Emma Bonino e l’invito del presidente della Camera Laura Boldrini a fare subito una legge di riforma – le nuove regole sull’applicazione delle sanzioni relative alla violazione del diritto d’autore online. Soddisfatto il presidente Agcom Cardani che dopo le numerose critiche ricevute segna l’unico punto della sua gestione dell’Autorità da quando Monti l’ha voluto presidente in un consiglio tutto sbilanciato a destra. Eppure anche per Cardani una punta di amarezza c’è. Il presidente è consapevole dello sgarbo istituzionale verso il nuovo commissario incaricato, Antonio Nicita, espressione del Partito Democratico, che insediandosi fra pochi giorni non ha potuto votare né a favore né contro la norma. Per di più in uno scenario dove il segretario del partito di maggioranza relativa vuole rivedere tutti i dossier relativi al mondo digitale.

Roma, Comune vicino al collasso. Buco di bilancio da 8,5 miliardi.

La prima legge Salva-Capitale arrivò cento anni fa, l'ultima venerdì per coprire il debito storico di dieci miliardi a cui si aggiunge quello di un miliardo lievitato dal 2008 a oggi. L'allora sindaco Gianni Alemanno e il Pd crearono una sorta di "bad company", ma da allora le cose sono peggiorate.

Il buco nei conti del Comune di Roma – di per certo la più sottofinanziata tra le capitali occidentali – è vecchio come l’Italia: basti pensare che una prima legge straordinaria per ripianarlo arrivò addirittura ai tempi del sindaco Natan, cent’anni fa, e l’ultima venerdì, col decreto Milleproroghe.
Roma, Comune vicino al collasso. Buco di bilancio da 8,5 miliardiL’era contemporanea di questo eterno pasticcio inizia invece in una giornata di giugno del 2008 nello studio del presidente della Camera, che all’epoca era Gianfranco Fini. All’interno, oltre al padrone di casa, i ministri Giulio Tremonti e Roberto Calderoli più Gianni Alemanno, da pochi giorni – a sorpresa – sindaco di Roma. Presente in spirito il gran visir del Cavaliere, Gianni Letta, ufficiale di collegamento con Walter Veltroni e il Pd. Fu quel giorno che il quartetto individuò la fantasiosa soluzione per il disastrato bilancio della Capitale con cui facciamo i conti oggi: invece di aprire la procedura di dissesto, se davvero serviva, si decise di creare una sorta di bad company. In sostanza una struttura commissariale governativa – guidata inizialmente dallo stesso Alemanno – che avrebbe dovuto accertare l’entità del debito del comune al 24 aprile 2008 e programmarne l’estinzione con cospicui finanziamenti statali, lasciando la gestione ordinaria libera da vincoli (in realtà oggi al comune tocca partecipare all’estinzione del pregresso con una rata da 200 milioni l’anno).

Renzi: “Nulla in comune con Letta e Alfano. Ora da chiacchiere a cose scritte”.

Il segretario del Pd sostiene gli attacchi di Faraone: "Era solo uno sfogo. Ma lui ha detto quello che pensa il 99% degli italiani". Rimpasto? "Quella parola mi fa senso. Io ho il problema opposto perché Delrio ogni tanto mi dice che vorrebbe lasciare: non ho interesse a mettere perdine e scambiare caselle: chiedo solo che si cambino stile e velocità nel governo".

Renzi: “Nulla in comune con Letta e Alfano. Ora da chiacchiere a cose scritte”La strada è segnata. Le dichiarazioni di Faraone e degli altri sono state solo l’inizio. Matteo Renzi mette il carico e mette nel mirino il governo. In particolare il presidente del Consiglio Enrico Letta e il suo vice Angelino Alfano: “Io sono totalmente diverso da loro, per tanti motivi” dice in un colloquio con La Stampa. “Le cose bisogna raccontarle per come stanno – spiega – Lui, Enrico, è stato portato al governo anni fa da D’Alema, che io ho combattuto e combatto in modo trasparente; e Angelino Alfano al governo ce l’ha messo Berlusconi, quando io non ero ancora nemmeno sindaco di Firenze”. “Io sono totalmente diverso, per tanti motivi” in primis perché “ho ricevuto un mandato popolare, tre milioni di persone che mi hanno votato perché hanno condiviso quel che ho promesso che avrei poi fatto”. Per questo “non si può perder tempo, con l’anno nuovo si passa dalle chiacchiere alle cose scritte”: lavoro e riforme i “due temi capitali”. Ma quanto al governo “bisogna tener fede a quanto detto: se Letta fa, va avanti. Certo, se si fanno marchette e si passa dalle larghe intese all’assalto alla diligenza, non va bene”. 

Monte dei Paschi di Siena, fiasco made in Italy.

L’anno si chiude con l’ultimo colpo di scena bancario all’italiana. L’accordo stipulato per salvare il Monte dei Paschi di Siena dalla bancarotta, o dalla nazionalizzazione, è saltato, o meglio gli azionisti ne hanno ignorato le condizioni. Possibile tutto ciò? Ebbene si se la banca, la fondazione ed il governo sono italiani. Vale la pena di riassumere brevemente la storia dell’ennesimo fiasco politico-finanziario made in Italy per capire cosa c’è dietro.

Loretta NapoleoniTra il 2008-2009 il Monte dei Paschi si trova in serie difficolta a causa di transazioni sbagliate, tra cui l’acquisizione della rivale Antonveneta avvenuta per la modica cifra di 9 miliardi di euro, una vera pazzia. Da allora le cose vanno di male in peggio finché si arriva ad un accordo tra gli organi regolatori dell’Unione Europea ed il Ministero delle Finanze italiano: lo stato presterà alla banca i fondi necessari per evitare la bancarotta emettendo i cosiddetti Monti bond; in cambio la Fondazione, che controlla la banca, si impegna a votare un aumento di capitale di 3 miliardi di euro per ripagare il prestito attraverso la vendita di azioni nel gennaio del 2014.

Manifesti, consulenze, assunzioni «extra» Le falle nel bilancio dei democratici.

Il nuovo tesoriere Bonifazi pensa a una due diligence: poi verrà messo tutto sul web. Per il 2012-2013 era stato deciso il blocco dei dipendenti, ignorato alla vigilia delle elezioni.

Elettori alle ultime primarie Pd per l’elezione del segretariom.t.meli corriere.it  ROMA - Quando nel novembre scorso Antonio Misiani, fedelissimo di Bersani, nominato tesoriere dall’allora segretario, aveva detto che Matteo Renzi «tanto avrebbe trovato le casse vuote», gli uomini del sindaco l’avevano presa come una battuta. Ora dovranno ricredersi. Ai renziani è stato lasciato in eredità ben di peggio.
Se nel 2012 il bilancio del partito registrava 7 milioni di perdite nel 2013 il buco rischia di essere ancora maggiore. E questo è avvenuto quando i rimborsi elettorali erano già stati dimezzati e il disegno di legge per la loro graduale abolizione già incardinato alla Camera.
Tant’è vero che si sta pensando di rispondere a questa situazione d’emergenza con una «due diligence», come si fa per le aziende. Si affiderà, cioè, a un gruppo di professionisti il compito di verificare tutti i rapporti bancari, i contratti e quant’altro. Ci vorrà un mesetto di tempo. Dopodiché probabilmente verrà messo tutto in Rete: il passato, il presente e il futuro. In modo che le spese del Pd siano trasparenti e ogni elettore possa verificarle.

Politica, diagnosi di fine anno: fratture multiple.

C’è un modo facile, benché non festoso, di fare un bilancio finale di questo anno politico italiano. È l’anno delle fratture multiple. Ma è una storia che non comincia dalla fine, dunque un breve riassunto del prima non è fuori luogo. La spaccatura è stata, fin dall’inizio, il segno, il progetto e l’effetto di tutto ciò che ha avuto a che fare con Berlusconi.

Per prima cosa ha spaccato in due il Paese, che aveva più o meno l’andatura non gloriosa, ma vivibile degli altri Paesi europei in cui la contrapposizione politica non era guerra finale, e ha inventato i comunisti. Per rendere plausibile questa misteriosa evocazione dell’inesistente, ha fatto in modo che “comunisti” fossero dichiarati, d’ufficio, tutti coloro che hanno detto no al suo progetto di arricchimento personale detto Forza Italia, e ha finanziato generosamente tutti coloro che ci dovevano credere, in Italia e all’estero. In questo modo ha creato (come non era mai accaduto nella Guerra fredda, ma solo durante il fascismo) liste di proscrizione che hanno separato autori da editori, giornalisti da editori e dalla televisione (incluse le partecipazioni per invito ai vari programmi). E prontamente ha inventato i dossier delle false notizie.

Russia, donna kamikaze fa strage a Volgograd: “18 morti e 40 ferit.

L'esplosione è avvenuta alle 12.45 ora locale (le 9.45 in Italia). La polizia è al lavoro per identificare le vittime e si ritiene che l'attentatrice sia tra loro. I servizi segreti non escludono un collegamento con l'attacco a Pyatigorsk del 27 dicembre che ha provocato tre vittime. La scorsa estate il capo della guerriglia caucasica Doku Umarov aveva lanciato un appello per ''impedire in tutti i modi'' le Olimpiadi di Sochi.

Russia, donna kamikaze fa strage a Volgograd: “18 morti e 40 feriti”È stata una donna kamikaze, come già avvenuto due mesi fa, a provocare una strage nella stazione ferroviaria di Volgograd, nella Russia meridionale. I giornali locali riferiscono che le vittime sono 18 e i feriti 40.  L’esplosione è avvenuta alle 12.45 ora locale (le 9.45 in Italia) secondo quanto ha comunicato all’Itar-tass una portavoce del ministero regionale dell’Interno, secondo la quale l’attentato è stato compiuto nella zona dei metal detector vicina all’entrata della principale stazione ferroviaria della città. 
La polizia è al lavoro per identificare le vittime e si ritiene che l’attentatrice sia tra loro. Subito dopo l’esplosione, la polizia ha isolato l’edificio per escludere che ci siano altre bombe. Secondo alcuni media russi gli investigatori sospettano che i terroristi abbiano pianificato un attacco anche sui treni in partenza dalla stazione. Una telecamera di sicurezza ha ripreso il momento dell’esplosione e le immagini sono state mandate in onda dalla televisione Rossiya 24: si vede un lampo arancione all’interno della stazione, dietro l’ingresso principale, e poi colonne di fumo. Fuori dalla stazione, invece, l’arrivo di una serie di ambulanze e diversi corpi senza vita sul marciapiedi.