sabato 28 dicembre 2013

Partito Democratico. Il deputato renziano Faraone a Letta: «O si cambia o si muore ».

Il post su Facebook del deputato del Pd attacca il governo. «Eletto Matteo Renzi si azzera il contagiri e si riparte»

Davide Faraone (Ansa)corriere.it  Un rimpasto, un ritocco non sono sufficienti. Ci vuole di più. È la richiesta al governo che arriva dal renziano Davide Faraone, con un post su Facebook. «Questo Pd, con le grandi speranze che suscita, l’Italia, con le sue difficoltà e le sue grandi potenzialità, non può permettersi questo governo e i suoi errori. E non basta un ritocco, un “rimpasto”, o si cambia radicalmente o “si muore”».
MILLEPROROGHE E NON SOLO - Faraone non manca di citare esplicitamente Renzi e lancia il messaggio “O si cambia o si muore”: «Mentre noi lavoriamo ad un’agenda con dentro grandi riforme per il paese, con tempi certi di realizzazione - osserva Faraone -, al governo e in parlamento, con il suo “bicameralismo perfetto” (un vero ossimoro) c’è chi brucia tutto. Così non va. Eletto Matteo Renzi si azzera il contagiri e si riparte». Poi, le critiche esplicite all’esecutivo di Letta. «Non elencherò gli errori del passato, ma se metto uno dietro l’altro gli errori commessi da questo governo, dal giorno dell’elezione del nuovo segretario Pd, 15 dicembre, fino ad oggi (appena 13 giorni) viene fuori un filotto impressionante: una legge di stabilità di “galleggiamento” (poco per il futuro), le slot machine, gli affitti d’oro, il provvedimento su Roma capitale». E poi sul mille proroghe: si nominano nuovi prefetti, portati a 207 quando le prefetture sono la metà, si “abbonano” 400 milioni a Roma quando tutti i comuni soffrono». Insomma, insiste, «due ottimi provvedimenti per dar fiato alle stanche trombe della Lega Nord. E poi i soldi Ue parcellizzati per il sud e per il lavoro su mille provvedimenti senza alcune strategia, con il solo obiettivo di non perderli. O ancora le deroghe al patto di stabilità per comuni non virtuosi, che chiedono di stabilizzare i precari anche dove si sfora la pianta organica e niente per i comuni virtuosi che vogliono realizzare opere utili per la collettività».

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