sabato 21 dicembre 2013

Legge di stabilità: ecco gli ultimi regali E i partiti fingono di scandalizzarsi.

Legge di stabilità: ecco gli ultimi regali 
E i partiti fingono di scandalizzarsi 
Approvati 97 emendamenti che hanno aggiunto ulteriori favori: dall'acquisto di nuove navi per Messina ai 45 bus destinati al Campidoglio. Solo il Movimento 5 Stelle ha evitato la diffusa pratica della richiesta di fondi ad hoc.

















La zampata è arrivata alle battute finali in commissione Bilancio. All’ultima curva la legge di stabilità, al voto di fiducia alla Camera, ha conosciuto un’ulteriore infornata di regalie: su 280 emendamenti presentati, ne sono stati approvati ben 97. Misure che hanno aggiunto ulteriori favori a un provvedimento sempre più snaturato rispetto alla versione originale che aveva ricevuto il via libera dell’Unione europea, come ha raccontato l’Espresso .
Eppure tutto questo non ha risparmiato la sceneggiata dei partiti stupiti e indignati per l’accaduto. Il deputato di Forza Italia Cosimo Latronico ad esempio ha attaccato in Aula “la nuova ‘ legge mancia’, che è entrata senza pudore nella legge di stabilità”. Anche se lui stesso, proprio nell’ultima seduta di commissione, ha incassato il via libera a un sub-emendamento che incrementa di 1 milione nel 2015 e 2016 i fondi per la sorveglianza nelle aree marine protette.

Il leghista Massimiliano Fedriga ha citato come pietra dello scandalo i 25 milioni assegnati al sito inquinato di Brindisi. Lo stesso Federiga che nei giorni scorsi aveva proposto di sostituire alla città pugliese quella di Trieste e che voleva dare finanziamenti alle bande musicali del Friuli Venezia Giulia. A conti fatti, solo il Movimento cinque stelle ha davvero evitato la diffusa pratica della richiesta di fondi ad hoc. Ma nemmeno i grillini sono esenti da qualche neo: ad esempio hanno ottenuto l’inserimento di Capo Milazzo fra le nuove riserve marine del messinese, finanziate con due milioni e mezzo nel triennio. Una richiesta presentata dal deputato Tommaso Currò, nativo proprio di Milazzo.
E proprio Messina nell’ultima seduta è divenuta grande attrattore di fondi pubblici. In riva allo Stretto finiranno infatti anche 3 milioni per acquistare nuove navi e 200 mila euro per uno studio di fattibilità “sull’offerta trasportistica nell’area”. Relazione che dovrà rispondere a una stringente domanda: visto che il progetto del ponte è sospeso, come si possono migliorare i collegamenti marittimi, ferroviari e stradali? La risposta pare essere già risaputa, visto lo stanziamento da 5 milioni e mezzo per il trasporto marittimo veloce chiesto e ottenuto dall’alfaniano Dore Misuraca.
Degni di nota sono anche i 5 milioni aggiuntivi per i Collegi universitari legalmente riconosciuti. Di che si tratta? Di una quarantina di residenze, con sede in 14 città italiane, per lo più appartenenti ad associazioni cattoliche come la Fondazione Rui (vicina all’Opus dei) e la Fondazione Ceur, affine a Comunione e Liberazione. Nell’ultima infornata sono stati inseriti anche 200 milioni per il collegamento Termoli-San Vittore e 2 milioni per “attività di comunicazione del  semestre di  presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea” ma una delle norme più discutibili è senza dubbio  l’anticipo di 100 milioni a Eur spa per l’anno 2014. 
Un emendamento, presentato dal relatore Maino Marchi (Pd), che ha fatto storcere il naso anche a molti deputati del Partito democratico e che si intreccia direttamente con la gestione Alemanno. Dal 2009 al gennaio 2013 la società per azioni (90% ministero dell’Economia, 10% Comune di Roma) è infatti stata guidata da Riccardo Mancini, fedelissimo dell’ex sindaco di Roma, arrestato a marzo con l’accusa di aver intascato una tangente da mezzo milione per favorire l’acquisto di 45 bus destinati al Campidoglio .
La Camera ha consentito l’erogazione “previa presentazione di un piano di pagamento dei debiti certi, liquidi ed esigibili maturati alla data del 31 dicembre 2012”. Ma nella scheda tecnica che accompagna l’emendamento gli uffici di Montecitorio hanno espresso tutte le loro perplessità. Il motivo? Non viene specificato per che tipo di debiti andranno usati i soldi e quindi “l’anticipazione di liquidità è suscettibile di configurarsi  quale ‘prestito’ per un ripiano delle passività”. In realtà a chiarire dove finiranno i fondi lo ha chiarito nei giorni scorsi proprio Alemanno: nei giorni scorsi l’ex sindaco ha caldeggiato “un prestito infruttifero di 50 milioni per completare la Nuvola di Fuksas”. Non debiti, insomma, ma fondi liquidi. Per la cronaca, presidente di Eur spa è Pierluigi Borghini, ex consigliere comunale di Forza Italia (nel 1997 sfidò Francesco Rutelli), candidato al Senato col Pdl alle ultime elezioni ma non eletto.

1 commento:

  1. non è vero che non fanno scelte in merito, anche loro li danno ma alla piccola e media industria....

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