giovedì 31 luglio 2014

Blues Breakers Jhohn Mayall with Eric Clapton

Missione compiuta, l’Italia muore: la catastrofe in cifre

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Un paese in ginocchio, mutilato, raso al suolo dalla crisi inasprita dall’euro e dal regime di austerity imposto da Bruxelles per mantenere in vita la moneta unica. L’Italia sta letteralmente andando a pezzi: tutti se ne accorgono ogni giorno, mentre la disoccupazione dilaga, i consumi crollano, i negozi chiudono e le aziende licenziano. Ma il panorama si fa ancora più impressionante se si osservano, tutti insieme, i numeri della catastrofe. E’ quello che ha fatto il blog “Sollevazione”, pescando tutte le cifre ufficiali degli indicatori-chiave. Un bollettino di guerra, voce per voce. Produzione e ricchezza, industria e redditi, debito e risparmi. L’Italia in rosso, che sta precipando lontano dalla sua storia, senza neppure capire perché. Ognuno combatte, da solo, contro continui rovesci: non ci sono spiragli, non c’è alcuna “ripresa” nemmeno all’orizzonte. Ma nessuno racconta davvero l’assedio del panico, la paura sciorinata dai “crudi numeri”, che forse non fotografano «le dimensioni effettive del disastro economico e sociale che vive l’Italia», però «ci aiutano a comprenderlo».
Secondo gli analisti di “Sollevazione”, la resa matematica dell’Italia rivelata dai conti – la lingua spietata del pallottoliere – permette anche di «capire Elsa Fornero e Mario Monticome le politiche austeritarie per tenere in piedi l’euro, il sistema bancocratico e il capitalismo-casinò, abbiano affossato il nostro paese», il cui Pil ha perso 8,7 punti percentuali a partire dal 2007, inclusa la manipolazione dello spread che ha “armato” la gigantesca manomissione operata da Monti e Fornero, con la loro “spending review” e la riforma-suicidio delle pensioni. Un’agenda peraltro proseguita da Letta: tagliare la spesa, ben sapendo che il “risparmio” dello Stato manda in crisi il settore privato, facendo calare il gettito fiscale e quindi esplodere il debito pubblico. Matteo Renzi? Niente di nuovo: neoliberismo puro, a cominciare dal Jobs Act per precarizzare ulteriormente il lavoro. Aggravanti: la neutralizzazione delle ultime difese sociali garantite dalla Costituzione, come vuole l’élite finanziaria, e l’eliminazione fisica dell’opposizione attraverso una legge elettorale come l’Italicum, definita peggiore – per le sue restrizioni – di quella che permise a Mussolini di consolidare il neonato regime fascista.

Massacro a Gaza, l’America Latina contro Israele

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Massacro a Gaza, l’America Latina contro Israele
Si fa sempre più frontale e determinata la mobilitazione dei governi dell'America Latina contro Israele, anche al di là del loro colore politico.
La portata e l’intensità delle operazioni israeliane a Gaza “violano il principio di proporzionalità nell’uso della forza” e pertanto non rispettano “norme fondamentali del diritto internazionale umanitario”: con questa motivazione il governo del Cile ha richiamato ieri per consultazioni il suo ambasciatore a Tel Aviv, Jorge Montero. “Non sappiamo quanto tempo resterà a Santiago, dovremo valutarlo” ha detto il capo della diplomazia di Santiago, Heraldo Muñoz, da Caracas, dove partecipa al vertice del Mercosur (Mercato comune sudamericano). Allo stesso summit, il Brasile, capofila della condanna latinoamericana all’offensiva su Gaza, chiederà formalmente il sostegno dei suoi soci – Argentina, Paraguay, Uruguay e Venezuela – dopo essere stato aspramente contestato da Israele.
 

La Bolivia dichiara Israele ‘Stato Terrorista’

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La Bolivia dichiara Israele ‘Stato Terrorista’Con un gesto significativo ed eclatante, alcune ore fa il governo della Bolivia ha deciso di includere Israele nella propria lista di "Stati terroristi" per protestare contro il massacro in corso ormai da decine di giorni nella Striscia di Gaza e costato finora la vita a più di 1300 palestinesi, per lo più civili, donne e bambini inermi.
L'offensiva militare delle forze armate di Tel Aviv contro la popolazione della piccola enclave assediata "dimostra come Israele non sia il garante dei principi del rispetto della vita e dei diritti fondamentali che garantiscono la coesistenza pacifica della nostra comunità internazionale" ha dichiarato il presidente socialista boliviano, Evo Morales.
La Paz ha interrotto le relazioni diplomatiche con Israele nel 2009, dopo un'altra operazione militare nella Striscia; tuttavia, la Bolivia ha fino ad ora rispettato un accordo del 1972, firmato dall’allora giunta militare di estrema destra, che permetteva il libero ingresso dei cittadini israeliani nel Paese.

zoro - arance e martello

Zoro, l'Unità e il passato del Pd: una salsetta strumentale preparata dai renziani

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Nel trailer del film ‘Arance e martello’ di Diego Bianchi (meglio noto come ‘Zoro’) prossimo ad uscire, un gruppo di commercianti dello storico mercato ‘dietro’ San Giovanni è posto, diciamo così, sotto sfratto.
Zoro nasce dal web, da youtube, dalle puntate di Tolleranza Zoro che gli hanno fatto guadagnare un pubblico vastissimo grazie alla sua comicità che, in realtà, erano flussi di coscienza del militante/elettore medio del Partito Democratico.
Le due voci che a volte diventavano tre, come le correnti del Pd in vista delle tanto declamate e schernite da egli stesso, primarie dei democratici; l’imitazione di Lavitola che, a onor del vero, ha strappato più di un sorriso a qualcuno con il suo «Lavitola di un latitantolo è piena di insidie e poi, sa, io col pesce ci campo..».
Insomma, anche Zoro, dopo ‘qualche’ stagione di youtube, sbarca in televisione con Gazebo: va in onda supportato da Mirko Matteucci «in arte e al lavoro Missouri 4», conosciuto in una delle puntate di Tolleranza Zoro, durante la famosa protesta dei taxisti della Capitale; Marco Damilano, giornalista; Makkox, vignettista; e un trittico musicale composto – inizialmente – da Awa Ly, Giovanni di Cosimo e Roberto Angelini, preso in giro per la sua canzone di molti anni fa dal titolo “Gatto Matto”.

Ovviamente ‘Arance e martello’, come già scritto, deve ancora uscire nelle sale cinematografiche e per ora chi scrive si appoggia al solo trailer che, però, lo ha fatto sussultare più del dovuto quando i proprietari dei banchi del mercato di via Orvieto si rivolgono alla sezione (in realtà ‘circolo’) del Pd di San Giovanni.

RISOLVERE I PIÙ COMUNI PROBLEMI CON I REPOSITORY UBUNTU GRAZIE A RISOLVE-UPDATE

http://www.lffl.org/

Risolve Update è un tool disponibile per Ubuntu e derivate che ci consente di risolvere problemi di repository, key ecc.

Ubuntu
Per garantire una maggiore stabilità e sicurezza, Canonical rilascia costanti aggiornamenti che possiamo installare facilmente attraverso il gestore grafico oppure da terminale. Può capitare che però, per svariati motivi, che ci siano dei problemi con i repository ufficiali o di terze parti (esempio i vari PPA), in questo caso ci verranno notificati degli errori come la mancanza di key di autenticazione, errori d'accesso al server ecc.
Possiamo risolvere facilmente questi problemi utilizzando Risolve Update, semplice script sviluppato da un developer italiano.

Stampanti 3D Open Source

Riforme, diretta Senato. Governo battuto su temi etici. Pd: “Tornano i 101 di Prodi”.

Riforme, diretta Senato. Governo battuto su temi etici. Pd: “Tornano i 101 di Prodi”
CRONACA ORA PER ORA - Prima vittoria in Aula delle opposizioni: passa la modifica a prima firma Candiani (Ln) su competenze paritarie sui temi etici. Forza Italia e i democratici valutano la concessione di tempo ulteriore ai 5 Stelle per il dibattito. Il vicepresidente della Camera scrive alla seconda carica dello Stato: "Ancora in tempo per evitare lo scempio".
 
Maggioranza battuta in Senato su un emendamento al ddl Boschi. Al terzo giorno di votazione sulla riforma di Palazzo Madama, le opposizioni ottengono la prima vittoria. A voto segreto l’Aula si è espressa per l’approvazione della proposta di modifica del leghista Stefano Candiani che assegna al Senato competenze paritarie sui temi etici. 154 i voti a favore, 147 i contrari e due gli astenuti. Il governo con il ministro Maria Elena Boschi e il corelatore Anna Finocchiaro avevano espresso parere contrario. Il corelatore Roberto Calderoli, invece, si era detto favorevole. Il primo commento è dell’eurodeputata Pina Picierno: “A volte tornano i 101″. In riferimento ai franchi tiratori del Partito democratico che hanno affossato la candidatura al Quirinale di Romano Prodi. “Confronto che non ha senso”, ribatte il critico Corradino Mineo. Più duro invece il sottosegretario Ivan Scalfarotto: “La riforma non viene intaccata. Ma crea danno alle battaglie sui diritti civili”. Secondo i 5 Stelle la decisione imporrà al Senato di essere elettivo: “L’approvazione di questo emendamento che affida al Senato poteri in materia di salute e diritti civili ha una conseguenza implicita: con questi poteri importanti in più, il Senato dovrà essere eletto direttamente dai cittadini dal momento che si tratta di temi sensibili. E’ una grande vittoria”. Ma non è la sola preoccupazione della giornata. In programma per il voto c’è anche l’emendamento 1.0.22, sempre a firma Candiani, che prevede la riduzione dei deputati a 500: anche questo dovrebbe essere affrontato a voto segreto perché formulato insieme al tema delle minoranze linguistiche (le cui questioni da regolamento devono essere trattate a scrutinio non palese).

Qualcuno resta umano. Gaza Israele, il portavoce dell'Onu Chris Gunness scoppia a piangere: "Negati i diritti dei palestinesi e dei loro bambini".

Chris Gunness, portavoce dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), non riesce a trattenere i singhiozzi durante un collegamento con al Jazeera: "I diritti dei palestinesi e dei loro figli sono completamente negati e questo è terrificante" afferma prima di cedere al pianto. Le lacrime gli impediscono di parlare e l'intervista si deve interrompere.

Chris GunnessAttraverso il suo profilo Twitter, Gunness dall'inizio del conflitto fa circolare le notizie sugli oltre 180mila sfollati palestinesi di Gaza in fuga dalle bombe. Le due scuole colpite molto probabilmente dall'esercito israeliano nell'ultima settimana erano rifugi dell'Unrwa e per questo Gunness aveva protestato duramente chiedendo conto delle vittime al governo israeliano.: "La Unrwa condanna nella maniera più assoluta questa grave violazione del diritto internazionale da parte delle forze israeliane".
Nelle ultime ore la situazione è angosciante e il portavoce, un tempo reporter della Bbc, lancia un appello disperato: "Abbiamo raggiunto il limite, membri del nostro staff vengono uccisi e i nostri rifugi sono stracolmi. Quando finirà?", scrive in uno degli ultimi tweet.

Guerra nel Mondo vicino. Gaza, Israele mobilita altri 16mila riservisti “per proseguire gli attacchi” nella Striscia.

Gaza, Israele mobilita altri 16mila riservisti “per proseguire gli attacchi” nella StrisciaL'esercito ha emesso nuovi ordini di mobilitazione per forze militare con l'obiettivo, come spiegato da un portavoce, "per permettere alle truppe sul terreno di riprendersi e continuare le operazioni di neutralizzazione dei tunnel di Hamas. Raid su una moschea: 15 feriti.

L’esercito israeliano ha mobilitato 16.000 riservisti supplementari, portandoli a 86.000 in vista del proseguimento dell’operazione militare nella Striscia di Gaza. “L’esercito ha emesso 16.000 ordini di mobilitazione supplementari”, ha spiegato un portavoce, “per permettere alle truppe sul terreno di riprendersi, portando il totale dei riservisti effettivi a 86.000″. Secondo la radio pubblica, la decisione è stata presa all’unanimità dal gabinetto di Sicurezza dopo una riunione di cinque ore, per proseguire gli attacchi contro gli “obiettivi terroristici” e le operazioni di “neutralizzazione” dei tunnel di Hamas. L’emittente ha aggiunto che una nuova riunione del gabinetto di Sicurezza, che comprende otto ministri, è prevista oggi pomeriggio. Citato dalla radio pubblica, un generale responsabile del settore di Gaza ha spiegato che la distruzione dei tunnel è “una questione di giorni”.
Intanto continuano gli scontri. Sono oltre 1360 i palestinesi uccisi dall’inizio dell’operazione “margine protettivo”, 7.680 i feriti. Quindici palestinesi, che si erano rifugiati in una scuola dell’Onu nel campo profughi di Jabaliya, nord della Striscia di Gaza, sono rimasti feriti stamattina in un raid dell’aviazione israeliana contro una moschea situata nelle vicinanze. Lo conferma il portavoce dei servizi d’emergenza Ashraf al-Qodra, sottolineando che due sono feriti in modo grave. Sempre nel campo profughi di Jabaliya, sedici palestinesi sono morti in un’altra scuola dell’Onu, utilizzata da settimane per accogliere gli sfollati palestinesi. Un bombardamento che il segretario dell’Onu Ban ki-moon ha definito “ingiustificabile“.

Senato, Casson (PD) contro il canguro «Grasso non legge i regolamenti» Il senatore Pd si oppone al salto degli emendamenti: «Basterebbe buonsenso. È un precedente grave». Condivide le parole di Della Valle: «Dovremmo parlare di lavoro, e invece siamo qui a discutere di noi stessi». La rottura con Sel? «Colpa del governo»

Senato, Casson contro il canguro 
«Grasso non legge i regolamenti» Felice Casson, ex magistrato, senatore del Pd, ma «gufo», è stato protagonista dell’ultimo scontro in Senato, in punta di regolamento: «Mi stupisce che il presidente Grasso, un ex magistrato, non legga i testi, prima di citarli».

L'Espresso Luca Sappino

 La contesa è sul cosiddetto meccanismo del “canguro” con cui il presidente del Senato fa decadere emendamenti simili tra loro, dopo un voto: «Bisognerebbe avere buonsenso» dice all’Espresso Casson. «Un conto è saltare cinque, sei o dieci emendamenti simili tra loro, un altro è, come ha fatto Grasso, farne votare 1400 insieme, senza che i senatori possano capire».

«Stiamo comunque votando» nota Casson, rispondendo a chi parla di stallo: «Non credo che il problema possa essere se poi, alla fine, ci mettiamo uno o due giorni in più». Il muro contro muro c’è, sì. Per Casson, però, governo e maggioranza «non hanno ricercato il confronto», e la chiusura di Sel c’è stata, ma dopo «l'intervento di Zanda, che ha sconfessato il nostro tentativo di mediazione». Sulle parole del sottosegretario Luca Lotti, che chiude alle alleanze con i vendoliani, Casson dice: «Spero siano parole dette in un momento di tensione». Condivido invece le parole di Diego Della Valle, che ieri, dal cantiere del restauro del Colosseo ha detto: «Da troppi giorni sentiamo parlare di cose che non spostano di una virgola il futuro del Paese».

Casson, lei è stato protagonista di uno scontro con Pietro Grasso, sul cosiddetto canguro.
«Sì, perché, come ho detto in aula, mi sono sorpreso che un magistrato non legga le norme che lui stesso cita. Gli articoli 85 e 85 bis del regolamento della Camera, che lui ha richiamato per giustificare il salto di centinaia di emendamenti, in realtà non sono applicabili a un dibattito sulle riforme costituzionali»

La regola del "canguro" sarà applicata "con buon senso". Lo ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso rispondendo in Aula ad alcuni senatori che avevano messo in discussione la decisione della Giunta per il regolamento(VISTA Agenzia Televisiva Parlamentare / Alexander Jakhnagiev)








Ma guarda un po'...Crescita a rilento e svendite di Stato "Caro Renzi, avevano ragione i gufi".

Crescita a rilento e svendite di Stato 
Caro Renzi, avevano ragione i gufi Il governo deve fare i conti con una crescita più lenta del previsto. «Renzi, come Monti, ha sbagliato i calcoli». E le privatizzazioni sono state un flop. Ma una manovra correttiva «sarebbe una follia». Intervista all'economista Emiliano Brancaccio.

L'Espresso Luca Sappino
Il Fondo Monetario Internazionale e Bankitalia dimezzano la crescita che era stata prevista dal governo. «Non cadiamo mica tutti dal pero», rivendica all'Espresso l'economista Emiliano Brancaccio: «Avevamo più volte avvisato che le stime di Renzi, così come quelle di Letta, Monti e della stessa Commissione europea, erano irresponsabilmente ottimistiche». «Quando si attuano politiche di restrizione dei bilanci pubblici», nota Brancaccio, «il risultato prevedibile è che la domanda di beni e servizi cali e il Pil venga ulteriormente depresso». «Previsto» era pure il flop delle privatizzazioni, con Fincantieri che ha fruttato la metà di quanto annunciato dal governo.

Servirà dunque una manovra correttiva?
«Sarebbe una follia», dice ancora Brancaccio, perché «una manovra che taglia ancora la spesa pubblica e insiste con la pressione fiscale finirebbe per aggravare gli effetti depressivi della precedente».

Professore, Matteo Renzi ha detto ad Alain Fridman: «Che la crescita sia 0,4 o 0,8 o 1,5% non cambia niente dal punto di vista della vita quotidiana delle persone». È così?
«Il livello di approssimazione di certe dichiarazioni è sorprendente. Questi temi non andrebbero affrontati in modo così superficiale. Quelle cifre fanno la differenza tra un'economia che vede crescere l'occupazione e un'economia che continua a distruggere posti di lavoro, e in prospettiva possono fare la differenza tra uno Stato solvibile e uno Stato in bancarotta».

Ecofuturo, canapa: il maiale dell’agricoltura si trasforma in mattoni per la bioedilizia

Festival EcotecnologieUna nuova puntata di Ecofuturo, il festival delle ecotecnologie e dell’autocostruzione in corso (dal 26 luglio al 2 agosto) ad Alcatraz, dove è stata creata una grande vetrina in cui è possibile toccare con mano il futuro migliore.
link al video

Parola magica. Spending review, Carlo Cottarelli pronto a lasciare a ottobre. I suoi dossier sulla spesa restano nel cassetto.

Carlo Cottarelli non ha con Matteo Renzi la stessa sintonia che aveva trovato con Enrico Letta, che lo aveva scelto per il delicatissimo incarico di commissario straordinario alla Spending review.

Per lui, il cambio di inquilino a Palazzo Chigi non è stato indolore, anzi. Si è trovato declassato da un rango di autorità indipendente incaricata di individuare non soltanto gli sprechi interni alla Pubblica Amministrazione, ma anche di indicare le voci su cui intervenire per razionalizzare la spesa pubblica, a quello di un consulente esterno.
Cottarelli è intenzionato a lasciare dopo l’estate, probabilmente a ottobre, per fare ritorno al Fondo Monetario Internazionale. Renzi non intende convincerlo a cambiare idea e ha già un’idea su come sostituirlo. Il candidato più accreditato, secondo quanto scrive Repubblica, è il renziano doc Yoram Gutgeld, a cui il premier affiderebbe un mandato più ampio su entrate e spese dello Stato. Sarà lui ad avere un ruolo decisivo nella definizione della nuova Legge di Stabilità, che dovrà essere pronta entro l’estate e che, secondo i piani attuali del Governo, prevedrebbe una correzione complessiva dei conti sul 2015 di 16 miliardi di euro, poco più dell’1 per cento del Pil. Soprattutto tagli, con un contributo anche dal maggior gettito fiscale derivante dalla lotta all’evasione.

"In Turchia le donne non dovrebbero ridere in pubblico". Il vice primo ministro turco sulla "corruzione morale"...

Il vice primo ministro turco, Bülent Arınç, ha voluto condannare "la regressione morale percepita" nel suo paese dichiarando che "le donne non dovrebbero ridere in pubblico in Turchia". 

MINISTERCome riporta ilGuardian, il politico conservatore del governo Erdoğan ha rilasciato queste dichiarazioni a margine di un incontro dedicato alla "corruzione morale".
Arınç ha fortemente criticato anche il consumismo e l'eccessivo uso del telefono cellulare. Inoltre ha invitato uomini e donne alla castità accusando la televisione e i media di trasformare gli adolescenti in "drogati del sesso". In generale ha richiamato il popolo turco a seguire i valori del Corano.
Il politico in quota JDP ne ha avuto per tutti. Le sue denunce infatti si sono rivolte anche nei confronti delle persone che hanno troppe macchine e che usano troppa benzina. Poi è tornato ad attaccare le donne che parlerebbero di argomenti "inutili" sul telefono invece di incontrarsi faccia a faccia.
...Ma le donne turche sfidano vicepremier e ridono su Twitter: "Resistere e ridere" contro le frasi choc del politico.

La Turchia è sempre stata molto più progressista riguardo ai diritti delle donne rispetto ai Paesi vicini. Tuttavia negli ultimi anni la paura di cittadini e attivisti è che si stia facendo un passo indietro dopo l’altro. Anche per questo motivo le donne turche si sono mobilitate.
Le donne turche "resistono e ridono". Dopo le dichiarazioni del vice primo ministro turco Bülent Arınç che aveva dichiarato che "in Turchia le donne non dovrebbero ridere in pubblico" per una questione di moralità, i social network del paese sono in subbuglio. Moltissime donne hanno postato sui rispettivi profili Twitter le foto dei propri volti sorridenti. Con gli hasgtag #kahkaha ('ridere') e #direnkahkaha ('resistere e ridere') centinaia di donne hanno voluto reagire contro il conservatorismo del vice del braccio destro del premier Erdoğan.

Padroni del Mondo: i finanzieri.Argentina default, la seconda volta in 13 anni. Falliscono le trattative con gli hedge fund.

I negoziati per evitare il default dell'Argentina - il secondo in tredici anni - sono falliti. Per due giorni una delegazione di Buenos Aires e i creditori ribelli si sono incontrati a oltranza a New York alla presenza di un mediatore incaricato dal tribunale statunitense di risolvere la disputa, ma le trattative si sono interrotte ieri sera con un nulla di fatto.

ARGENTINA"L'Argentina ha scelto il default. Il mediatore ha proposto numerose soluzioni creative ma l'Argentina ha rifiutato di considerarle", afferma Elliot Management, l'hedge fund che insieme ad altri fondi ha fatto causa all'Argentina e l'ha vinta.
Buenos Aires però nega il default: l'Argentina ha pagato, ma i fondi - afferma il ministro dell'Economia, Axel Kicillof - sono stati bloccati. E la "responsabilità" è del giudice Thomas Griesa, che non ha capito la complessità del caso ed è andato al di là della sua giurisdizione.
Accantonata per il momento anche la speranza di un accordo fra le banche argentine e gli hedge fund: la proposta degli istituti di credito di acquistare i bond e rimborsare interamente i fondi non è andata a buon fine. Le trattative delle banche si sono svolte in modo parallelo a quelle fra Buenos Aires e i fondi, e si sarebbero interrotte poco dopo con Sebastian Palla, il responsabile dell'investment banking di Banco Macro, in rientro in Argentina senza altri appuntamenti in programma.
Che le trattative non sarebbero state facili fra gli hedge fund e l'Argentina si è capito da subito ma l'arrivo a New York del ministro dell'Economia, Axel Kicillof, ha fatto sperare.
Annunciando che non c'era un accordo, Kicillof ha ribadito che non si può parlare di default perché default vuol dire non pagare. Kicillof attacca le agenzie di rating, definite "non credibili".

mercoledì 30 luglio 2014

Le riforme dei ladri, lo Stato-fantoccio che piace all’Ue

www.libreidee.org

Mentre fioccano dati sempre peggiori in campo economico, i partiti italiani, quasi tutti, si uniscono per approvare un insieme di riforme che niente hanno a che fare con l’efficienza e la competitività e il rilancio economico del paese, ma che tutte servono a diminuire la partecipazione democratica dei cittadini, il controllo giudiziario indipendente sull’operato dei politici e ad aumentare il potere della partitocrazia nonché, soprattutto, la sua capacità di mangiare addosso alla gente, indisturbata e impunemente. La casta ladra vuole meno interferenze dei cittadini e dai magistrati. Ecco l’elenco delle riforme in questione. Aumento da 50.000 a 250.000 delle firme per le leggi di iniziativa popolare. Aumento da 500.000 a 800.000 delle firme per proporre un referendum abrogativo. Restrizione del referendum abrogativo alle sole norme che non siano connesse ad altre – quindi a ben poche. Abolizione della eleggibilità popolare dei consiglieri provinciali, che ora vengono nominati da organi di partito. Abolizione della eleggibilità popolare dei senatori, che ora vengono nominati pure dai partiti.
Senato riorganizzato in modo da fungere da moltiplicatore di spesa pubblica, soprattutto regionale. Camera interamente dominata dai segretari dei partiti Berlusconi e Renzi– praticamente non vi è più una Camera che rappresenti il popolo. Esclusione di milioni di elettori di piccoli partiti dalla rappresentanza nella Camera. Segretario del partito di maggioranza relativa che, anche solo sulla base del 20 o 22% dei voti, decide tutto. Presidente della Repubblica nominato praticamente dal segretario del partito di maggioranza. Corte Costituzionale e Csm indirettamente nominati, in buona parte, dal segretario del partito di maggioranza. Commissioni di controllo controllata dal segretario del partito di maggioranza. Controllo partitico aumentato sulle Procure della Repubblica.

Valle Occupato, l'assemblea ha deciso "non usciamo"

dinamo press
Con la minaccia di uno sgombero alle porte in piena estate continuano le attività al Teatro Valle Occupato. Il 31 luglio una lunga maratona di musica e parole verso il 32 luglio: il nostro tempo non finisce adesso, è appena cominciato.

Lou Reed & John Cale - Style It Takes

Andy Warhol, precursore del selfie



dinamopress
ambra lancia e giulia orazi

Oggi basta un click per trasformare un proprio selfie in un'icona pop; i famosi 15 minuti di celebrità che tutti possono ottenere nella propria vita che preconizzava già cinquant’anni fa l’egocentrico artista. Le immagini diventano in un certo senso l’ossidazione di desideri fissati dalla luce e dalla chimica: organismi viventi.
A Roma è in corso, presso Palazzo Cipolla in via del Corso, la mostra su Andy Warhol, ultima di una lunga serie di esposizioni a breve o lunga permanenza avvenute negli ultimi anni, di colui che è noto come il padre della Pop Art. Pur volendo sottolineare l'unicità di questa mostra (Peter Brant, curatore e illustre collezionista di arte contemporanea, amico e profondo conoscitore di Warhol, raro esempio di continuità nel mondo del collezionismo, ha raccolto disegni e dipinti dell'artista per più di quarant'anni), non ci si può astenere dal chiedersi il perché della riuscita di questo personaggio-mito.

Open Hardware REPRAP

New York: protesta contro Israele, arrestato Norman Finkelstein

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Norman Finkelstein, storico e politologo statunitense, figlio di sopravvissuti ebrei del ghetto di Varsavia e poi del campo di sterminio di Auschwitz è uno dei più fieri oppositori del sionismo. Ieri lo scrittore è stato arrestato per resistenza, insieme ad altre 24 persone, durante una protesta realizzata a New York contro il massacro israeliano di Gaza. 
New York: protesta contro Israele, arrestato Norman Finkelstein
Ieri intorno alle 12.30 alcune decine di attivisti delle reti di solidarietà con il popolo palestinese si sono sdraiati a terra, esponendo cartelli contro i bombardamenti a Gaza e incitando al boicottaggio di Israele, bloccando per circa venti minuti il traffico all’incrocio tra la 43esima strada e la Second Avenue, a poca distanza dal consolato di Israele presso le Nazioni Unite e dalla 42esima strada, soprannominata la “Yitzhak Rabin Way”.
A sostenere l’azione di protesta un altro centinaio di manifestanti che gridavano slogan contro il massacro del popolo di Gaza. Il blitz era stato annunciato il giorno precedente proprio dall’intellettuale ebreo antisionista ed esponente della campagna BDS – Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni – con un post su internet nel quale spiegava: "Non credo negli atti individuali di sacrificio. Sarà un’azione di disobbedienza civile collettiva. Se un centinaio di persone sono pronte a farsi arrestare o ad essere comunque presenti alla protesta per solidarietà ci sarò anche io”. E poi ancora, esprimendo frustrazione e impotenza di fronte a quanto sta accadendo a Gaza: “Sono 20, 21 giorni che sono davanti allo schermo del mio computer. E’ venuto il momento di fare qualcosa di commisurato alla gravità di quanto sta succedendo. 

Rilasciata LibreOffice 4.3

http://www.marcosbox.org/

The Document Foundation ha annunciato il rilascio di LibreOffice 4.3, l'ottava major release della suite da ufficio opensource multipiattaforma più amata dalla pubblica amministrazione di mezzo mondo.
Scopriamo insieme le novità grazie al comunicato stampa italiano:
- Migliore interoperabilità con il formato OOXML, e supporto per i vecchi formati dei file Macintosh
- Migliore gestione dei commenti, e visualizzazione immediata delle celle di un foglio elettronico
- Modelli 3D in Impress, e supporto anche dei paragrafi con più di 65.000 caratteri

Tutte le distribuzioni R@P AIO (All In One)


Tom Waits - Cemetery Polka

La tempesta perfetta.

latempesta_perfetta.jpgMentre Renzie si balocca con l'abolizione del Senato e in cambio Berlusconi salva il "grano", l'unica cosa a cui tenga, grazie al Patto del Nazareno di cui i cittadini non sanno nulla, l'Italia va allo sfascio economico. E chi lo denuncia è considerato un "gufo", ma i fatti sono fatti e non slogan e non possono essere contraddetti con battute da bambino scemo. In ogni caso meglio gufi che sciacalli.

beppegrillo.it

M5S Commissione Bilancio
"I numeri sono numeri. E non si può mica accusarli di essere “gufi”, “frenatori” o “sfascisti” come si fa con i dissidenti interni e con le opposizioni in Parlamento. “I fatti sono argomenti testardi”, diceva John Adams. Quei fatti il M5S li vede e li denuncia da oltre un anno, da quando siamo entrati in Parlamento e abbiamo visto come questi governi legiferano in materia economica.
Renzi ancora stenta a togliersi il suo giubbottino di pelle di ottimismo. Ma la tempesta dei conti è già all’orizzonte e nel governo hanno capito che un look sbarazzino alla Fonzie non sarà sufficiente per ripararsi dal diluvio.
Il premier ha bisogno, nel 2015, di almeno 10 miliardi per rendere strutturale la promessa elettorale degli 80 euro. Poi gliene servono altri 4-5 per dare seguito alla parola data: allargare il bonus a incapienti, pensionati, famiglie numerose e non si sa chi altri. E ci vorranno 3-4 miliardi per le spese cosiddette incomprimibili, dalla cassa integrazione in deroga (a proposito, che fine ha fatto il decreto per riorganizzare gli ammortizzatori in deroga?) alle missioni militari all’estero. Infine ci sono le tagliole disseminate qui e lì dai governi precedenti, come gli oltre 4 miliardi di clausole di salvaguardia (che spostano le fregature da oggi a domani) contenute nella legge di Stabilità di Enrico Letta, amara eredità che il M5S ha più volte denunciato.
Renzi adesso si aggrappa ai miracoli della spending review di Cottarelli. Ma già sui 3 miliardi di tagli previsti dal decreto Irpef per quest’anno il meccanismo è inceppato (soprattutto sul fronte dei Comuni). E i benefici derivanti dal calo degli spread non saranno sufficienti a eludere l’amara verità che stiamo denunciando da tempo: questo governo, come i suoi predecessori, resta schiavo dell’austerity e sprofonda in un gorgo in cui il rigore fiscale uccide l’economia e genera l’illusione che altro rigore fiscale sia necessario.

Il Teatro Valle bene comune è in pericolo.

IL TEATRO VALLE BENE COMUNE E’ IN PERICOLO! Conferenza stampa martedì 29 luglio h. 12:00.
 
teatrovalleoccupato.it
Oggi, al Teatro Argentina, la Fondazione Teatro Valle Bene Comune è stata convocata dal Teatro di Roma nelle figure del suo presidente Marino Sinibaldi e del direttore artistico Antonio Calbi, alla presenza del Presidente della Commissione Cultura, Michela Di Biase, e del neo Assessore alla Cultura di Roma, Giovanna Marinelli.
Abbiamo accolto l’invito – che auspicavamo dal 18 settembre 2013, giorno della costituzione della Fondazione – con assoluta disponibilità ad aprire un dialogo fondato sul confronto partecipato e a uscire dallo stato di illegalità in cui ancora versa la Fondazione Teatro Valle Bene Comune.