domenica 30 settembre 2018

Cos’è Acestream

https://www.chiccheinformatiche.com

Acestream è una particolare “tecnica” che permette di visualizzare, senza scaricarli, file attraverso il protocollo Bittorent. In sostanza questo nuovo programma permette di avviare sessioni di streaming attraverso questo protocollo(del BitTorrent), universalmente riconosciuto come il più efficace per lo scambio di file di grandi dimensioni.

AceStream è un’alternativa ai flussi IPTV e dalla sua ha il grande vantaggio che i flussi sono molto più stabili perché si basa su una piattaforma P2P di condivisione di flussi torrent. E, a differenza proprio dell’IPTV, quante più persone ci sono collegate più è buona la ricezione.
Nota:

Vi ricordiamo che utilizzare questi metodi è reato se si violano i diritti di qualche emittente televisiva a pagamento, e vi invitiamo fortemente ad acquistare regolare abbonamento per vedere le partite in streaming se è questo è il vostro obiettivo principale. Vi invitiamo, inoltre, ad usare lo streaming di AceStreaming solo per guardare materiale NON PROTETTO da diritti e/o copyright.

Dove trovare gli indirizzi ID ?

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di Augusto Scatolini



 

Ace Player è installabile su Linux, Windows e Android 

Le leggi speciali liberiste di Matteo Salvini.

Il razzismo contro i migranti è l'anima del “decreto sicurezza”, ma in fondo ne è anche la copertura. Esso serve a costruire consenso a tutte le altre misure di selezione e violenza sociale.

giorgio cremaschi
Quando scopriremo il significato di tutti i cavilli, postille, rimandi del decreto Salvini, ci accorgeremo che esso è ancora peggiore di quanto ufficialmente già appare.  
Il potere quando vuole essere particolarmente feroce, annida nei dettagli i suoi più violenti propositi. 
In ogni caso già così questo decreto si presenta come il più grave attacco alle libertà e alla democrazia del nostro paese dal 1945 ad oggi.
Certo c'è stato il precedente della legge Minniti, che ha aperto la via al decreto attuale, a perenne vergogna del Pd.
Ma quelle di Salvini sono autentiche leggi speciali, quelle che ogni regime autoritario deve varare per consolidarsi.  
In questo caso il decreto non colpisce l'opposizione politica, ma agisce sul piano sociale, imponendo un apartheid civile che colpisce sia i migranti, sia ogni forma di conflitto.
In questo senso il decreto Salvini è prima di tutto estremo liberismo, con la cittadinanza ed i diritti civili assegnati in base alla ricchezza e alla collocazione nel mercato del lavoro. 
E come ogni misura liberista che si rispetti, il decreto è anche affari e privatizzazioni, con la svendita al mercato, magari a prestanome degli stessi proprietari espropriati, dei beni sequestrati ai mafiosi.

L’audacia nel pensiero marxista di Samir Amin.

Il grande pensatore sociale, Samir Amin, è morto. Le scienze sociali hanno perso tre personalità insostituibili quest’anno. In primo luogo, il brasiliano Theotonio dos Santos, che ha ispirato molti a studiare il sistema mondiale da una prospettiva radicale. È poi stato seguito da Aníbal Quijano, il peruviano, che ha proposto la “rivoluzione culturale” per dare ai popoli della regione latinoamericana la propria identità. Samir Amin era egiziano ma era molto a suo agio con i sociologi dell’America Latina.
 

Prima della sua morte, Samir Amín è stato intervistato da Rubén Ramboer. Da questa intervista vogliamo salvare tre righe su cui Samir ha sviluppato  il suo lavoro.
In primo luogo, il ruolo dell’audacia nel lavoro degli scienziati sociali. In realtà, l’audacia deve essere presente in ogni iniziativa che vuole essere significativa. Inoltre, l’audacia è un ingrediente essenziale per superare le contraddizioni sociali. Samir Amin si è sempre identificato come marxista. 
Cosa significa essere un marxista considerando che Karl Marx scrisse le sue grandi opere 150 anni fa? Secondo Samir, “essere un marxista si basa su due grandi contributi elaborati da Marx. Innanzitutto, la critica della realtà. Ma la realtà si trova nel suo tempo. . E’ questo il momento . Non possiamo criticare qualcosa che è già accaduto o che si trova in un futuro sconosciuto. Sottolinea inoltre che sebbene il capitalismo non sia più quello che era, la critica al capitalismo rimane fondamentale.
In secondo luogo, ” la critica dell’immagine ideologica del capitalismo. Cioè, teoria economica ed economia. L’ideologia dei capitalisti ha creato una falsa conoscenza della realtà: l’economismo che proclama la “fine della storia” e postula l’esistenza per sempre di relazioni sociali di schiavitù (guadagno salariale).

Lo ha detto anche il Guardian: gli americani sono i prossimi migranti climatici.

Ecologista, politico e sindacalista
Lo ha detto anche il Guardian: gli americani sono i prossimi migranti climatici A metà 2018 stiamo assistendo ai più elevati livelli di migrazione mai registrati: 65.6 milioni di persone in tutto il mondo, un numero senza precedenti, sono state costrette a fuggire dal proprio Paese. 

Normalmente associamo l’immigrato ad una donna o uomo di colore proveniente dall’Africa.  
Ma il cambiamento di temperatura avvolge l’intero pianeta e riduce gli spazi vitali complessivi.
Chomsky in una recente intervista a “Il manifesto Alias” dell’8 Settembre, fa risalire al negazionismo climatico, sbandierato dalle élite mondiali, il clima di esclusione, respingimento, paura e involuzione democratica che prende corpo negli elettorati.
Non sostengo che la questione migranti o l’attacco al lavoro e al welfare dipendono solamente dall’espulsione di un intervento di mitigazione del clima dall’elenco delle emergenze nell’agenda dei governanti.
Tuttavia vorrei sostenere il collegamento sempre più vasto eppure sottaciuto tra crisi ambientale, immigrazione e esclusione.
In effetti, non avere come sfondo la rigenerazione della Terra intera, serve ad accreditare un sovranismo chiuso a difesa di casa propria, ad espellere disumanamente migranti e rifugiati ambientali e a cercare illusorie soluzioni protezioniste anche quando la vendetta della natura sui nostri comportamenti comincia a colpire anche le nostre terre ricche.
Cominciamo da due notizie rilevanti.

Cosa ci serve adesso.

Ci dicono da più parti: “c’è un pericolo di fascismo, la destra è al governo, c’è necessità di una unità più grande”.
E’ vero. E lo sappiamo bene.


A Roma, giovedì mattina, hanno sgomberato con la forza, da una casa popolare, una donna di 70 anni, sola, con la pensione al minimo (500 euro al mese). Una “squadretta” di vigili urbani in tenuta antisommossa ha aggredito gli attivisti che hanno tentato, come mille altre volte, di impedire questo sconcio, ordinato senza neanche preoccuparsi di trovare prima una soluzione alternativa per l’anziana. Per esemplificare al meglio il nuovo corso disegnato dal “decreto Salvini sulla sicurezza”, i vigili hanno proceduto anche all’arresto di quattro degli attivisti.
A ordinare questa vergogna il nuovo comandante dei vigili urbani di Roma, con un curriculum pieno di iniziative dello stesso genere nel corso degli ultimi 30 anni, promosso in questa carica dalla sindaca espressione di un “Movimento” che prometteva di cambiare volto a una città e all’Italia. Ma che ha promosso i peggiori esempi di cosa non si deve fare per governare con intelligenza e competenza una capitale. Era accaduto già con Raffaele Marra e suo fratello (anche lui proveniente dal “serbatoio” dei vigili urbani). Succede e succederà ancora con altri. Questo è il fascismo che avanza, quello istituzionale, che è più solido e pericoloso degli squadristi di CasaClown.

Clima, l’obiettivo dell’accordo di Parigi è un miraggio: le emissioni aumentano invece che diminuire.

Politiche inadeguate e mancanza di leadership forte dopo che Trump ha sfilato gli Usa dall'intesa del 2015: mantenere il riscaldamento globale al di sotto dei due gradi da obiettivo raggiungibile rischia di diventare sempre più una chimera. E la crescita economica mondiale di fatto favorisce l'inquinamento.

I governi di tutto il mondo si sono impegnati ufficialmente nel 2015, ma mantenere il riscaldamento globale al di sotto dei due gradi da obiettivo raggiungibile rischia di diventare sempre più una chimera.
Mentre infatti si avvicina la conferenza internazionale delle parti in programma a dicembre a Katowice (Polonia), fondamentale per rendere operativo l’accordo di Parigi sul clima siglato tre anni fa, pesa l’inadeguatezza delle politiche messe in campo finora. Dalle Nazioni Unite, che sovrintendono alle negoziazioni climatiche, è arrivato chiaro l’allarme: 
le azioni fino ad ora messe in campo dagli stati consentiranno di raggiungere solo un terzo della riduzione di emissioni che sarebbe necessaria.
Emissioni che nel frattempo, dopo tre anni in controtendenza, nel 2017 hanno ripreso ad aumentare in connessione con la crescita economica mondiale.

Cestinare i Cottarelli: New Deal, o l’Italia muore con l’Ue

http://www.libreidee.org

Ilaria BifariniL’ex commissario alla spending review Carlo Cottarelli è tornato a farsi sentire. Dopo aver visto sfumare la possibilità di sedere a Palazzo Chigi a capo di quello che, in assenza di accordo fra Lega e M5S, sembrava destinato a configurarsi come “governo del presidente”, sembra sempre pronto a fare le pulci alle proposte economiche dell’esecutivo Conte. Ecco quindi che nelle ultime ore, è tornato a definire irrealizzabili il reddito di cittadinanza, la Flat Tax e la riforma della Fornero. “Lo Speciale” ha chiesto un commento all’economista Ilaria Bifarini, “bocconiana redenta”, influencer su Twitter e autrice di libri economici di successo. Quanto di vero o di sbagliato c’è nel pensiero di Cottarelli, già criticato da altri autorevoli economisti come Nino Galloni, Antonio Maria Rinaldi e Giulio Sapelli? «Quello di Cottarelli e di tutti gli economisti “allineati” al pensiero unico neoliberista, che trova nella Ue la sua compiuta realizzazione, è il solito approccio, come da contabile», sostiene Bifarini.

IL COLPO DI STATO DELLA UE - Tiziana Alterio, Franco Fracassi

CHI HA PRIVATIZZATO LA SCUOLA PUBBLICA (SENZA DIRLO)? Pietro Ratto

"Potere al Popolo è un’occasione e non va persa". Intervento di Ramon Mantovani

http://www.controlacrisi.org

Da molti anni il Prc persegue l’obiettivo di unire la sinistra antagonista sia per partecipare ad elezioni sempre più escludenti l’idea stessa di rappresentanza sociale, sia per dare vita ad una aggregazione permanente capace di promuovere, estendere ed unificare il conflitto sociale.
Questo obiettivo nasce da un’analisi della realtà italiana ed europea che, nello specifico, prende atto di un cambiamento di fase provocato da una crisi di tale portata che ha investito la società, le culture politiche decennali della fase precedente, il rapporto delle istituzioni con cittadini sempre più isolati e percossi dagli effetti della crisi e la stessa idea di politica.
Mai, in nessun passaggio che è sempre stato accompagnato da lunghe discussioni sottoposte al vaglio democratico, l’obiettivo dell’unità della sinistra antagonista è stato dal PRC avanzato e perseguito come espediente per riconquistare uno straccio di rappresentanza priva di prospettiva strategica. Sempre abbiamo posto con estrema chiarezza le discriminanti che evitassero di ripercorrere le esperienze del cosiddetto centrosinistra e sempre abbiamo tentato di far valere l’idea che l’unità dovesse raccogliere e mobilitare le decine di migliaia e più di donne ed uomini impegnati in mille esperienze di lotta e prive di organizzazione.

Una legge per il referendum contro i Trattati, da abbinare alle europee

http://contropiano.org


L’Antidiplomatico ha ospitato il seguente articolo per contribuire all’informazione sulla campagna in corso per il referendum sui Trattati europei. La raccolta delle firme sulla Legge di Iniziativa Popolare prosegue in tutto il paese.
In queste settimane sta proseguendo, nelle piazze come nei luoghi di lavoro o negli uffici comunali di alcune città, la raccolta di firme sulla proposta di legge di iniziativa popolare che chiede al Parlamento di consentire i referendum, anche solo consultivi, sui Trattati europei.
La proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare presentata dalla Piattaforma Eurostop alla Corte di Cassazione lo scorso aprile, chiede l’indizione di un referendum di indirizzo sull’uscita dell’Italia dall’Unione Europea e dunque la disdetta dei trattati che la regolano. Tra questi vi è anche il Trattato di Maastricht che contempla l’Unione Economica e Monetaria che ha portato all’introduzione dell’euro.

sabato 29 settembre 2018

Il 20 ottobre in piazza per le nazionalizzazioni, per cambiare completamente la musica


 contropiano sergio cararo
 
Forse alcuni esponenti di governo, presi dal vortice delle parole, dei tweet, dei post, dei selfvideo etc., non si sono resi conto in questi mesi di aver sdoganato una parola ed un tema che per almeno venticinque anni era stato rimosso e combattuto dai governi  precedenti: le nazionalizzazioni.
Il crollo del ponte Morandi a Genova e l’aver scoperchiato il verminaio sulle concessioni ai privati dei beni pubblici, hanno obiettivamente depotenziato la sbornia privatizzatrice e ultraliberista che ha portato alla svendita e alla regalìa “dei servizi e dei beni di tutti” ai prenditori privati.
Intorno all’appello “Nazionalizzare, qui ed ora!”, sindacalisti, giuristi, esponenti politici e attivisti sociali hanno dato appuntamento a Roma il prossimo 20 ottobre per una manifestazione nazionale.

Alfonso Gianni: Una brutta manovra da non sottovalutare



controlacrisi
La cosa peggiore è giudicare questa manovra economica con la lente deformata e deformante dei vincoli esterni. Quelli posti da Bruxelles, seppure un poco flessibilizzati e quelli rappresentati dai mercati finanziari e dalle agenzie di rating sempre in auge, malgrado i disastri combinati nel corso della crisi.
Non per infischiarsene dell’aumento degli interessi da pagare, ma perché questa ottica ci distoglierebbe da quella che dovrebbe essere la preoccupazione principale, ovvero l’andamento dell’economia reale, dell’occupazione, dei livelli di vita. Non sembri banale questo richiamo ai “fondamentali”. Anzi proprio ora (ri)utilizzare gli strumenti della critica dell’economia politica è indispensabile per evitare tanto l’entusiasmo acritico verso la cosiddetta manovra del “popolo” che “cancellerebbe la povertà”, quanto le previsioni di imminenti sciagure sparse dai sostenitori dei parametri violati.

Aggiornamento Def, né col governo né coi mercati!


Profilo blogger
  
Dottore di ricerca in Economia presso SciencesPo Parigi
Aggiornamento Def, né col governo né coi mercati!Innanzitutto è urgente chiarire che la manovra in atto è tra le più austere degli ultimi anni in termini di rapporto deficit/pil, superiore soltanto al dato del governo Gentiloni (2,3%) ma più basso perfino di Monti.  
Ma soprattutto, non c’è assolutamente niente di rivoluzionario nel prevedere un rapporto deficit/pil del 2,4% se quel deficit serve solo ed esclusivamente a destinare risorse a chi ne è già ampiamente ricco e che magari le ha anche nascoste al fisco.
Di questo dobbiamo parlare, su questo dobbiamo valutare la nuova legge di stabilità
È possibile fare opposizione guardando alle ricadute sulla maggioranza delle persone, non a quella minoranza che si vuole proteggere facendo leva sulla minaccia dei mercati, sul rischio di soccombere all’ennesima speculazione. Aumentare il deficit è sacrosanto perché significa potenzialmente usare risorse per aumentare gli scarni quando non inesistenti salari italiani, per mettere al sicuro (la sicurezza di cui abbiamo bisogno) le strade dove quotidianamente si susseguono morti senza l’eco che produce una tragedia (come quella di Genova).
La politica non è un’equazione contabile e non si misura su quell’equazione, che si tratti del deficit che si tratti del valore assoluto della misura. La politica sceglie in che modo destinare più o meno risorse, le rivendicazioni di merito che fa.

Partite di calcio in diretta con Watchapp tramite WuffyPlayer (su Android)

di Augusto Scatolini

Questa è roma-Lazio delle ore 13 del 28-09-2018

Prima installate l'app WuffyPlayer e poi Watchapp
Gli eventi sportivi li cercate con Watchapp che li visualizzerà tramite WuffyPlayer