CRONACA
ORA PER ORA - Prima vittoria in Aula delle opposizioni: passa la
modifica a prima firma Candiani (Ln) su competenze paritarie sui temi
etici. Forza Italia e i democratici valutano la concessione di tempo
ulteriore ai 5 Stelle per il dibattito. Il vicepresidente della Camera
scrive alla seconda carica dello Stato: "Ancora in tempo per evitare lo
scempio".
Maggioranza battuta in Senato su un emendamento al ddl Boschi. Al terzo giorno di votazione sulla riforma di Palazzo Madama,
le opposizioni ottengono la prima vittoria. A voto segreto l’Aula si è
espressa per l’approvazione della proposta di modifica del leghista Stefano Candiani
che assegna al Senato competenze paritarie sui temi etici. 154 i voti a
favore, 147 i contrari e due gli astenuti. Il governo con il ministro
Maria Elena Boschi e il corelatore Anna Finocchiaro avevano espresso
parere contrario. Il corelatore Roberto Calderoli,
invece, si era detto favorevole. Il primo commento è dell’eurodeputata
Pina Picierno: “A volte tornano i 101″. In riferimento ai franchi
tiratori del Partito democratico che hanno affossato la candidatura al
Quirinale di Romano Prodi. “Confronto che non ha senso”, ribatte il
critico Corradino Mineo. Più duro invece il sottosegretario Ivan Scalfarotto:
“La riforma non viene intaccata. Ma crea danno alle battaglie sui
diritti civili”. Secondo i 5 Stelle la decisione imporrà al Senato di
essere elettivo: “L’approvazione di questo emendamento che affida al
Senato poteri in materia di salute e diritti civili ha una conseguenza
implicita: con questi poteri importanti in più, il Senato dovrà essere
eletto direttamente dai cittadini dal momento che si tratta di temi
sensibili. E’ una grande vittoria”. Ma non è la sola preoccupazione
della giornata. In programma per il voto c’è anche l’emendamento 1.0.22,
sempre a firma Candiani, che prevede la riduzione dei deputati a 500:
anche questo dovrebbe essere affrontato a voto segreto
perché formulato insieme al tema delle minoranze linguistiche (le cui
questioni da regolamento devono essere trattate a scrutinio non palese).Emendamento dopo emendamento l’Aula del Senato torna a discutere del ddl Boschi. Il canguro, la tecnica di eliminazione di proposte di modifica simili, regge ed è stato dichiarato legittimo anche dalla giunta per il regolamento. Contrarie le opposizioni. Il Partito democratico ha accettato di cedere 30 minuti del proprio tempo al Movimento 5 stelle che ha terminato i minuti per la discussione. Anche Forza Italia potrebbe “dare una decina di minuti”, fa sapere. “Ma a patto che non siano usati per fini ostruzionistici”. Dure le polemiche sulla gestione dei lavori del presidente Piero Grasso. Il deputato M5S Luigi Di Maio ha scritto una lettera aperta alla seconda carica dello Stato: “Presidente”, si legge nel testo pubblicato anche sul blog di Grillo, “in questi giorni l’ho vista abdicare totalmente al suo ruolo istituzionale di padre del dibattito parlamentare, che esiste in qualsiasi ordinamento democratico”. E poi aggiunge: “Credo che sia ancora in tempo per ripensarci, nonostante le scomposte e improprie ingerenze di Palazzo Chigi e del Quirinale. Credo che Lei sia ancora in tempo per evitare questo scempio”. Intanto nella seduta di ieri tutte le proposte degli oppositori sono state bocciate una per una, con ampio margine. Tra gli emendamenti bruciati, nonostante i 114 sì, vi è anche quello del frondista di Fi, Augusto Minzolini, che riabilitava il bicameralismo perfetto. Alla fine gli animi si sono calmati, così come gli interventi ostruzionistici. E nel tardo pomeriggio di ieri ben 450 emendamenti sono stati approvati. Di qui l’ottimismo di Francesco Russo, del Pd, di riuscire a rispettare l’8 agosto come giorno del sì di Palazzo Madama.
CRONACA ORA PER ORA
13.03 – Boldrini: “Ci sia tempo per migliorare le riforme”
Quella all’esame dell’aula di Palazzo Madama “è una riforma tormentata come è logico che sia perché si va a toccare la Carta costituzionale. Più c’è consenso e si riesce a dialogare più il risultato sarà buono”. Lo ha detto la presidente della Camera, Laura Boldrini, alla cerimonia del Ventaglio.
12.43 – Emendamento taglia deputati, si discute per voto segreto
E’ arrivato in votazione a palazzo Madama il secondo fra gli emendamenti del leghista Stefano Candiani, al ddl riforme che mettono in fibrillazione la maggioranza. La proposta, riformulata riduce a 500 il numero dei deputati. E’ previsto il voto segreto, ma in aula il Pd ha chiesto che sia strettamente limitato alla parte dell’emendamento relativo alle minoranze linguistiche.
12.30 – Faraone (Pd): “Si conferma legislatura dei 101. Ma noi siamo più determinati”
“Si conferma la legislatura dei 101. Ma noi siamo più determinati. Serenamente andiamo avanti. #opensenato #laricaricadei101 @pdnetwork”. È quanto scrive sul proprio profilo Twitter Davide Faraone, componente della segreteria nazionale del Pd e responsabile Welfare e scuola, commentando l’approvazione di un emendamento sui temi etici al ddl Riforma, a prima firma Stefano Candiani (Lega Nord), su cui il governo aveva espresso parere contrario
12.06 – Picierno (Pd): “A volte tornano i 101″
“A volte ritornano. La ricarica dei 101″. Lo scrive su Twitter l’eurodeputata del Pd Pina Picierno, paragonando i senatori della maggioranza che hanno votato con l’opposizione nel voto segreto al Senato, ai 101 del Pd che lo scorso anno hanno affossato l’elezione di Romano Prodi al Quirinale. Critico anche il sottosegretario Ivan Scalfarotto: “La norma votata non intacca la riforma, ma crea danno alle battaglie per i diritti civili, costrette al pantano bicameralista”.
11.40 – Candiani (Lega Nord): “Vittoria fondamentale. Renzi ora capisca”
“Renzi ora forse capirà che cambiare la Costituzione non è come approvare un decreto legge. Quella di oggi è una vittoria fondamentale”. Lo dice il senatore della Lega Stefano Candiani, autore dell’emendamento sulle competenze del Senato in materia etico-sociale approvato con voto segreto. Candiani si dice “stupefatto dall’atteggiamento del ministro Boschi: diceva no a tutto, solo per partito preso. Sorseggiava un caffè mentre si parlava di temi di questa importanza. Mi ricordava Maria Antonietta che chiedeva di dare le brioches al popolo affamato…”. Diverso il giudizio nei confronti del presidente del Senato Pietro Grasso: “In altre circostanze sono stato molto critico nei suoi confronti, oggi devo dire che ne apprezzo la posizione: ha mantenuto il punto, malgrado le formidabili pressioni cui è sottoposto. Si sta comportando, nel complesso, in modo onesto”.
Governo e maggioranza battuti al Senato sull’emendamento del leghista Stefano Candiani che assegna a palazzo Madama competenze paritarie sui temi etici. 154 voti a favore della proposta, 147 contrari e due astenuti. Lo scrutinio è stato segreto. Il governo con il ministro Maria Elena Boschi e il c relatore Anna Finocchiaro avevano espresso parere contrario all’emendamento. Il corelatore Roberto Calderoli, invece, si era espresso favorevolmente.
11.15 – Grasso conferma voto segreto su emendamento Lega Nord Candiani
“Non ci sono motivi per rivedere la decisione” sul voto segreto relativo all’emendamento Candiani, anche alla luce di una Giunta del Regolamento che ha già vagliato la questione. E’ la posizione che il presidente del Senato Pietro Grasso ha espresso in aula, replicando alle richieste di Luigi Zanda. Quanto all’accantonamento, avendo Candiani negato la disponibilità, non è possibile. Grasso ha quindi chiesto la conferma da parte di almeno venti senatori della richiesta di voto segreto, che è avvenuta, in realtà, con 89 voti. L’emendamento 1.1979 al ddl riforme è relativo alla competenza del Senato sui temi etici, come diritto alla vita, salute, fine vita.
10.40 – Di Maio scrive a Grasso: “Ha abdicato da suo ruolo”
“Presidente, in questi giorni in Senato l’ho vista abdicare totalmente al Suo ruolo istituzionale di padre del dibattito parlamentare, che esiste in qualsiasi ordinamento democratico”. È quanto riporta il blog di Beppe Grillo, riportando una lettera aperta del vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio (M5s), al presidente del Senato, Pietro Grasso. “Ieri ho visto Piero Grasso trincerarsi dietro il voto dell’Aula per non assumersi alcuna responsabilità. Al grido ‘l’Aula è sovrana”, ha posto in votazione qualsiasi questione procedurale venisse avanzata dalla maggioranza: tutti chiari espedienti – scrive ancora Di Maio – per evitare il voto segreto (che lei stesso aveva deciso di garantire e la cui valutazione circa l’ammissibilità cadeva in capo solo e soltanto a lei), o per eliminare la discussione su migliaia di emendamenti in 5 minuti”.
9.40 – Romani: “Concessione tempi non per fini ostruzionistici”
Convocare una Conferenza dei capigruppo durante la pausa dei lavori prevista all’ora di pranzo, per stabilire le modalità di concessione di ulteriori tempi ai Gruppi che li hanno esauriti da parte di quelli che ne hanno invece ancora a disposizione. E’ la proposta del presidente dei senatori di Forza Italia, Paolo Romani, dopo la decisione del Pd annunciata dal capogruppo Luigi Zanda. L’esponente azzurro, manifestando analoga disponibilità da parte del proprio partito, ha chiesto che la cessione sia condizionata “al buon utilizzo del tempo”, che non sia quindi “a puri fini ostruzionistici”. Il presidente del Senato Pietro Grasso ha assicurato “attenzione” perchè l’eventuale tempo concesso sia usato per “le esigenze di partecipazione al dibattito”. “Lo vedremo alla prova dei fatti”, la replica di Romani.
9.30 – Pd cede 30 minuti a M5S
Il capogruppo del Pd in Senato, Luigi Zanda, ha annunciato che il proprio gruppo cederà trenta minuti del proprio tempo disponibile per interventi in Aula al M5s “per poter illustrare le proprie posizioni” in merito al ddl Riforme. La seduta di oggi è iniziata con la polemica sui tempi residui di intervento rimanenti ai vari gruppi.
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