venerdì 30 dicembre 2022

Guardare senza vedere, pensare senza sentire.

L’invasione russa dell’Ucraina e la conseguente guerra tra potenze sta avendo effetti profondi sul pensiero critico e i movimenti, ma questo sembra avvenire in modo divergente nel Nord del mondo e in América Latina: si approfondiscono le differenze e le distanze nei modi di concepire e praticare le trasformazioni anticapitaliste, così come i modi di pensare la realtà.

comune-info.net Raúl Zibechi

Nella storia del pensiero critico, la guerra e la rivoluzione si sono intrecciate, lo hanno fatto a tal punto che è quasi impossibile non mettere in relazione la seconda con la prima. Il recente libro di Maurizio Lazzarato, Guerra o rivoluzione. Perché la pace non è un’alternativa (DeriveApprodi, 2022), recupera il concetto di guerra che, a suo avviso, sarebbe stato “espulso” dal pensiero critico negli ultimi 50 anni.

Il nucleo del suo lavoro ritorna alla proposta di Lenin del 1914, nel senso di “trasformare la guerra imperialista tra i popoli in una guerra civile delle classi oppresse contro i loro oppressori”. Lazzarato sostiene che il grande problema è stato, allo stesso tempo, l’abbandono del concetto di classe, oltre a quello di guerra e rivoluzione. E assicura che la situazione attuale è molto simile a quella del 1914.

Franco Berardi Bifo. Come vivremo nel 2023?

Cosa fare quando non c’è più niente da fare? Mai fu tanto difficile scrivere una lettera. Voglio spedirla prima di fine d’anno (per riprendere il filo con qualche decina di amici conosciuti recentemente), ma dapprima il Covid che mi è venuto a trovare in ottobre, poi una successione di altri malanni mi hanno imposto di stare in silenzio.  

Casa Bettola casa cantoniera autogestita di Reggio Emilia

comune-info.net Franco Berardi Bifo

Infine l’enormità degli eventi e la profondità dello squallore umano di cui ci giunge ogni giorno notizia, mi ha quasi tolto il coraggio di scrivere quel che pensavo, di prevedere, di immaginare, costringendomi quasi a bisbigliarmi il dubbio: debbo io forse indorare la pillola, fingere che sia possibile suscitare un’energia politica che non esiste? oppure brutalmente descrivere il panorama? o forse continuare questo silenzio che nessuno mi potrebbe rimproverare?

Un anno fa, nel dicembre del 2021, ho ripreso un’attività che avevo dovuto sospendere durante la pandemia: un’attività difficilmente definibile che consiste nell’andare a parlare in luoghi più o meno affollati, per cercar di capire come può ricucirsi il tessuto un po’ sdrucito della soggettività collettiva. E anche per immaginare come può ricomporsi una comunità dei comportamenti e dei sentieri, e tessere le fila di un movimento. Movimento: coscienza condivisa di una possibilità. Durante uno di queste assemblee, al centro sociale di Garbatella La strada mi capitò di fare un incontro che in qualche maniera ha illuminato il mio percorso durante l’anno successivo. Oscuramente illuminato, se vogliamo.

Lucio Caracciolo: “Abbiamo sfiorato la terza guerra mondiale”

Un attimo finire in Caoslandia, il campionato dei Paesi instabili che va dall’Africa al Medio Oriente fino al Latinoamerica.

 

infosannio.com (Riccardo Staglianò – il Venerdì-la Repubblica)

D’altronde già confiniamo con i Balcani e, di fatto, con Libia e Tunisia. «Se il mare attorno a noi s’ incendiasse e la circolazione da e verso gli oceani ne fosse pregiudicata, il nostro Paese si troverebbe a lottare per la sopravvivenza» scrive Lucio Caracciolo in La pace è finita (Feltrinelli), un sapienziale trattato che mette in guardia gli Stati, a partire dal nostro, dalla confortevole quanto perniciosa illusione che ci si possa disinteressare di geopolitica. La disciplina di cui questo sessantottenne romano, dopo i primi passi nella rivista della Fgci e la militanza a Repubblica dalla fondazione (prima cronista parlamentare poi capo del politico), è diventato sinonimo vivente.

DANIELA RANIERI. Il profetico Bufalino odiava la politica “tirchia e feroce”

Nel 1991 il critico letterario Guido Almansi raccolse in Perché odio i politici (Mondadori) l’esasperazione di 96 “campioni scelti degli italiani” (scrittori, filosofi, attori, docenti universitari) non tanto per le ruberie e il peculato, “inevitabile risvolto tecnico della politica”, quanto per il “basso livello umano raggiunto dai nostri politici, personaggi perlopiù intellettualmente modesti, spiritualmente vuoti, moralmente viscidi”.

 

(DANIELA RANIERI – Il Fatto Quotidiano) 

Era il IV governo Andreotti; sarebbero seguiti Amato, Ciampi, Berlusconi. Tra le risposte di Mario Luzi, Raffaele La Capria, Vincenzo Consolo, Vittorio Gassman, Antonio Cederna etc., brillava questa dello scrittore siciliano Gesualdo Bufalino (1920-1996), funambolo della parola sopraffina e alata, profeta, alla luce del “crac” attuale, di straordinaria lungimiranza politica.

Odio? No. L’odio è una passione a suo modo eroica, non la sciuperei su bersagli di così povera specie. E se non odio, che altro sentimento? Direi una sorta di rancore quieto, che si stempera volentieri nel disincanto, senza osare esplodere – per sfiducia, per pigrizia senile – in un gesto o in un grido. Il prezzo che pago è di apparire, controvoglia, un disertore dell’arengo civile. Peggio: un succube, un connivente… In verità da anni non voto. Me ne vergogno, ma non so che farci. Delle scalmane ideologiche sono guarito prestissimo, una trista chiaroveggenza m’insospettisce d’ogni utopia… Mi chiedo spesso perché, se è fatale tanta degradazione. Riapro Il matrimonio di Figaro: “Fingere d’ignorare ciò che si sa e di sapere ciò che s’ignora; di capire ciò che non si capisce, di udire ciò che non si sente, di potere più che non si possa; esser solito nascondere questo gran segreto: che non c’è nulla da nascondere; apparire profondi quando si è soltanto vuoti… La politica è tutta qui”. Male antico, dunque?

Libro La foresta di perleFranco Berrino: “Più mangiamo cibo industriale, più ci ammaliamo e moriamo”. E ci racconta il suo esperimento di immersione in una foresta

Franco Berrino, già direttore del Dipartimento di medicina preventiva e predittiva dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano, insieme a Enrica Bortolazzi cofondatrice dell’Associazione La Grande Via di cui Berrino è presidente, hanno appena pubblicato il libro La foresta di perle, edito da Solferino, che indica già nel sottotitolo il suo programma: “Come ritrovare il nostro contatto con la Madre Terra”.

 Franco Berrino: “Più mangiamo cibo industriale, più ci ammaliamo e moriamo”. E ci racconta il suo esperimento di immersione in una foresta

ilfattoquotidiano.it

Un albero salverà il mondo. O meglio, se impariamo a piantarne ognuno nella nostra vita, aiuteremo a fare respirare i nostri ambienti, rientreremo in contatto con la natura e tutto questo, per numerose ragioni squisitamente scientifiche, potrebbe dirottare l’umanità su un futuro meno minaccioso per l’equilibrio dell’ecosistema e ben più roseo. 

Franco Berrino, già direttore del Dipartimento di medicina preventiva e predittiva dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano, insieme a Enrica Bortolazzi cofondatrice dell’Associazione La Grande Via di cui Berrino è presidente, hanno appena pubblicato il libro La foresta di perle, edito da Solferino, che indica già nel sottotitolo il suo programma: “Come ritrovare il nostro contatto con la Madre Terra”. Perché l’allontanamento dell’umanità dal suo habitat naturale, le sue case immerse in città di asfalto e cemento è una delle malattie che impedisce alle persone di vivere più sane e serene.

Citroën OLI' | Accento sulla I per la concept elettrica MULTIUSO

Nessuno accetti quarte e quinte dosi - Il Controcanto - Rassegna stampa ...

L’auto elettrica si sta scaricando, come il capitalismo

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L’automobile, oltre a essere il simbolo del tipo di “libertà” promessa dal capitalismo (individuale, ma solo se te la puoi pagare), è stata la merce-pivot di tutto il Novecento. Ossia la merce al centro dell’immenso sistema produttivo mondiale, per dimensioni di vendita, fatturato, occupati, indotto, abitudini di massa, immaginario. La sua crisi, ancora oggi, destabilizza il sistema.

Sull’auto si sono scaricate anche tutte le responsabilità per il cambiamento climatico. In parte giustamente, in parte maggiore per occultare il peso delle emissioni nocive degli apparati industriali e dei riscaldamenti a idrocarburi, nel nord sviluppato del pianeta.

Il passaggio a motori basati su energie alternative ha perciò occupato gran parte delle preoccupazioni in varia misura “ambientaliste” (da quelle autentiche a quelle pelose degli industriali del settore), diramandosi immediatamente tra le diverse soluzioni a disposizione: elettrico, idrogeno, ibrido, ecc.

Lutto nel mondo del calcio: si è spento Pelé

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Si è spento a 82 anni Pelé, il campione brasiliano che da tempo lottava contro il cancro al colon. Nell’ultimo mese era stato ricoverato in ospedale per alcune gravi ricadute che oggi hanno portato al decesso. A darne notizia, sul suo profilo Instagram, la figlia Kely Nascimento: «Tutto ciò che siamo è grazie a te. Ti amiamo infinitamente. Riposa in pace». Con il record di tre Coppe del mondo vinte – unico calciatore nella storia a riuscire in tale impresa -, era considerato uno dei più grandi calciatori al mondo, capace di realizzare oltre 1000 gol nel corso della sua carriera.

"Un glande ploblema" - Dietro il Sipario - Talk Show

Il codice generato dalle IA è insicuro e fallace

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ia computer codice insicuro

L'apparizione di sistemi di intelligenza artificiale come il recente ChatGPT ha - in quest'ultimo scorcio di 2022 - destato le preoccupazioni di quanti per vivere creano opere e contenuti che richiedono una buona dose di impegno mentale, si tratti di artisti, di scrittori, o di programmatori.

Le creazioni di Dall-E, o dello stesso ChatGPT hanno spinto molti a pensare che presto non ci sarà più bisogno dell'intervento umano per questo genere di attività, poiché la IA sarà in grado di svolgerle con la stessa qualità delle persone e molto più rapidamente.

In realtà, a ben guardare, le opere delle IA hanno spesso qualche difetto molto evidente, sia che si tratti di immagini (in particolare, pare che i software trovino difficile realizzare le mani dei soggetti in maniera convincente), sia che si tratti di testi (formalmente spesso perfetti, ma con una coerenza interna che cala all'aumentare della lunghezza del testo, per non parlare degli svarioni affermati con granitica certezza), sia che si tratti di codice.

UN MISSILE UCRAINO CADE IN TERRITORIO BIELORUSSO

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Il Presidente bielorusso Alexander lukashenko

UN MISSILE UCRAINO CADE IN TERRITORIO BIELORUSSO

 

Un missile antiaereo S300 usato dalle forze armate ucraine è caduto oggi  vicino alla città bielorussa di Ivanovo, nella provincia di Brest, riferisce l’agenzia locale Belta.

Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko è stato informato dell’incidente e ha dato istruzioni a un team di esperti del Comitato di Investigazione e del Ministero della Difesa di stabilire le cause della caduta del missile.

Oggi le forze armate russe hanno lanciato 120 missili contro le infrastrutture sensibili ucraine colpendo centrali elettriche, snodi ferroviari e obiettivi militari. Qualcuno, ricordo, che già alla fine di marzo aveva affermato che la Russia aveva terminato i missili. Probabilmente, se il lancio non è avvenuto volontariamente per coinvolgere la Bielorussia nel conflitto e farlo allargare ai paesi Nato, nel tentativo di intercettare un missile russo un S300 è ha raggiunto il confine bielorusso ed è entrato nel territorio del paese vicino.  

Hydrogen - La Rivoluzione inizia da qui - Ing. M. Bertelli

giovedì 29 dicembre 2022

Serbia-Kosovo, tensione alle stelle.

Usa e Ue chiedono de-escalation incondizionata. Mosca sta con Belgrado.


(Adolfo Spezzaferro – lidentita.it)

Escalation sempre più pericolosa lungo il confine tra Serbia e Kosovo, con Pristina che chiede l’intervento della Nato, Usa e Ue che condannano l’atteggiamento di Belgrado e la Russia che conferma il suo sostegno alla nazione serba. Stati Uniti e Unione europea chiedono una “de-escalation incondizionata” nel nord del Kosovo, dove le tensioni sono in aumento. “Chiediamo a tutti di esercitare la massima moderazione e di agire immediatamente per l’allentamento incondizionato della situazione”, hanno affermato un portavoce del Dipartimento di Stato Usa e un portavoce della Ue in un comunicato stampa congiunto. 
Hanno inoltre esortato entrambe le parti ad “astenersi da qualunque provocazione, minaccia o intimidazione”. “Stiamo lavorando con il presidente (serbo, ndr) Vucic e il primo ministro (kosovaro, ndr) Kurti per trovare una soluzione politica per allentare le tensioni e ottenere una svolta nell’interesse della stabilità, della sicurezza e del benessere di tutte le popolazioni locali”, si spiega nella dichiarazione. 
La polveriera dei Balcani potrebbe riesplodere da un momento all’altro, riportando la guerra in casa.

Gli americani mettono le mani sulla ricostruzione dell’Ucraina.

Il sostegno americano al presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel conflitto con la Russia non arriva soltanto dalla Casa Bianca. 

 

infosannio.com (Andrea Deugeni – Milano Finanza)

Anche BlackRock, il più grande asset manager del mondo con circa ottomila miliardi di dollari in portafoglio, è sceso in campo per collaborare con Kiev.

Lo scopo? Aggregare masse di capitali pubblici e privati da destinare alla ricostruzione del Paese, alle prese dal 2014 con la guerra nelle regioni separatiste del Donbass e martoriato da oltre 300 giorni di bombardamenti dopo l’invasione militare da parte di Mosca.

E chi meglio del colosso a stelle e strisce di gestione del risparmio fondato da Larry Fink può mettere a servizio del governo ucraino expertise tecnica e una rete mondiale di contatti con investitori di ogni tipo per raccogliere i fondi necessari a rimettere rapidamente in piedi, una volta terminate le ostilità, il Paese.

Andrea Zhok. Teatro La Fenice di Venezia, annullato il concerto della pianista russa Valentina Lisitsa.

Anche alla pianista russa Valentina Lisitsa è stato annullato il concerto previsto alla Fenice di Venezia.

 

infosannio.com (Andrea Zhok)

Solo l’ultima di una lunghissima serie di esibizioni spudorate di russofobia che hanno dilagato e continuano a dilagare nelle famose “liberaldemocrazie occidentali”.

Dopo tre anni in cui la persecuzione, censura, sanzione di ogni forma di dissenso è passata come nuova normalità, l’unica cosa che ancora mi chiedo è dove siano finiti tutti i demoprogressisti che ci hanno sfracellato le gonadi per decenni, maestrine e maestrini che impartivano lezioni di inclusività, non discriminazione, e democraticità ad alzo zero.

Certo, anche in passato erano capaci di raccontarsi tortuose menzogne per cui, dopo tutto, usare come argomentazioni democratiche le “bombe intelligenti” e i B-52 era “né irragionevole né sproporzionato” (cit.)

Ma ora che sono dismesse anche tutte le apparenze, ora che se non batti i tacchi rispetto alle veline di regime sei un nemico da abbattere e vale tutto, ora che la standardizzazione bigotta delle opinioni di potere e l’intolleranza più ottusa nei confronti di tutto il resto, sono diventati senza resti la nostra nuova realtà occidentale, ora, tutti questi, dove sono? Quanti strati di falsa coscienza, quante maschere su maschere devono indossare anche dormendo per rimanersene silenti e anzi, plaudenti?

Ucraina, il successo dell nuove tattiche russe

 https://ilsimplicissimus2.com/

Il fronte ucraino potrebbe sembrare immobile, eppure molto cose accadono senza che le cronache lo riportino, anche perché ciò che si muove viene dalla parte dei russi in quali hanno recentemente cambiato i loro sistemi di combattimento per distruggere completamente l’artiglieria ucraina, ma forse sarebbe meglio dire Nato visto che ormai il nerbo è formato da sistemi occidentali, probabilmente utilizzato da uomini  Nato, travestiti da consiglieri e mercenari. Facciamo un po’ di storia: com’ è ampiamente noto in estate  sono stati trasferiti in Ucraina molti sistemi d’arma, i razzi Himars, 120 obici  americani 777   e una grande panoplia di sistemi di artiglieria semoventi accompagnata da centinaia di tonnellate di proiettili:  insomma un dispositivo  composito e a volte improvvisato che tuttavia ha permesso agli ucraini di sparare più proiettili di quanti se ne producano in occidente. I russi hanno reagito in due modi, prima intensificando la guerra elettronica per distruggere i droni di cui gli ucraini si servivano per il tiro e poi disperdendo i comandi e gli arsenali in maniera da da limitare il numero degli obiettivi contro i quali consumare proiettili e cannoni visto che quelli occidentali, ma soprattutto Usa presentano debolezze progettuali che non reggono un fuoco intenso.

Posso chiamarti Prosdocimo? Perché è bene non fidarsi troppo delle risposte di ChatGPT

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di Guido Vetere

Volevo provocarlo sul piano personale. Chi? Lui, naturalmente: ChatGPT, il grande interlocutore automatico di OpenAI, il chatbot al quale, in questo istante, milioni di persone stanno rivolgendo domande, chiedendo consigli, scambiando motti di spirito, rimanendo impressionate dalle sapide e spesso verosimili risposte.

Volevo provocarlo, dicevo, fargli perdere il suo meccanico aplomb, il suo anglosassone understatement. Allora gli ho chiesto: “Posso chiamarti Prosdocimo?”. Speravo che reagisse a un nome così inusuale, che mi rispondesse qualcosa come: “Beh, non ti viene in mente nulla di più normale?”. Invece lui non ha fatto una piega: “Certamente! Se preferisci chiamami Prosdocimo, puoi farlo senza problemi” (sottotesto: “Ti ho già spiegato che sono un automa e non ho gusti o sentimenti, stupido umano!”).

Allora l’ho incalzato: “Sai che Prosdocimo è il personaggio di un’opera di Rossini?”. Qui mi aspettavo che mi parlasse del poeta in cerca di ispirazione che Rossini ha voluto mettere sulla scena del Turco in Italia, il quale assiste alla vicenda tra il principe Selim e Fiorilla ricavandone la trama per la sua commedia.

Invece la risposta dell’automa è stata sconcertante: “Sì, ho familiarità con la figura di Prosdocimo: un personaggio del Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini. Prosdocimo è uno dei personaggi principali dell’opera che aiuta il Conte di Almaviva a corteggiare Rosina, la figlia di Don Bartolo”. Chiaramente, quello invece è il celeberrimo Figaro: che abbaglio!

Molnupiravir: la costosissima e celebrata pillola anti-Covid non funziona

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Il farmaco Molnupiravir non riduce la frequenza dei ricoveri o dei decessi legati al Covid-19 tra gli adulti vaccinati più vulnerabili: è quanto emerge da uno studio che inevitabilmente ridimensiona il ruolo della costosissima pillola della società farmaceutica Merck, che negli scorsi mesi – sulla base di dati assai scarsi – era stata celebrata sui principali media e da molti dei virologi più in vista come una cura quasi miracolosa. Il lavoro, recentemente pubblicato sulla rivista The Lancet, con l’obiettivo di fare luce sugli effetti del molnupiravir nei pazienti vaccinati a rischio ha precisamente coinvolto oltre 25mila soggetti positivi al Covid e con sintomi iniziati da non più di 5 giorni, gran parte dei quali aveva ricevuto almeno tre dosi di un vaccino anti-Covid. I partecipanti, di età pari o superiore a 50 anni oppure pari o superiore a 18 anni ma con “comorbidità rilevanti”, sono stati divisi in due gruppi: ad uno sono stati somministrati 800 milligrammi di molnupiravir due volte al giorno per 5 giorni in aggiunta alle “cure abituali”, mentre all’altro sono state date solo queste ultime. Ebbene, in seguito ad un monitoraggio durato 28 giorni è emerso che i gruppi hanno sperimentato un tasso simile di ricoveri e decessi, essendo gli stessi stati registrati in “98 (1%) dei 12.525 individui del gruppo delle cure abituali” ed in “105 (1%) dei 12.529 partecipanti” appartenenti al gruppo a cui è stato somministrato anche il molnupiravir.

Non sanno più cosa inventarsi - Il Controcanto - Rassegna stampa del 29 ...

Sanità, sono sempre di più gli italiani che pagano di tasca propria. E così Unipol e De Benedetti investono.

Più lo Stato arretra. Più aumenta la spesa privata degli italiani in sanità.

 

(veritaeaffari.it)

E di pari passo crescono gli investimenti nel settore. A fiutare il business, oltre alla compagnia assicurativa Unipol, c’è anche Carlo De Benedetti che sta investendo massicciamente nel settore.  

Del resto, secondo gli ultimi dati 2022 della Ragioneria dello Stato, la spesa privata in sanità 2021 si è attestata a 37 miliardi, cifra che testimonia un incremento del 20,7% rispetto all’anno precedente. Nove miliardi in più rispetto al 2016.

PINO ARLACCHI. La lezione cinese: la guerra si vince senza combattere.

Si moltiplicano in questi giorni gli interrogativi su chi, infine, prevarrà nel conflitto tra Russia e Ucraina, e su come andrà a finire la guerra per procura tra Washington e Mosca di cui il conflitto è espressione.

 

infosannio.com (DI PINO ARLACCHI – Il Fatto Quotidiano)

Che la guerra sia animata soprattutto dall’ostilità americana verso la Russia è provato dal fallimento dei negoziati di pace avviati poche settimane dopo l’invasione dell’Ucraina. Quando Putin e Zelensky erano sul punto di incontrarsi per definire i punti principali dell’accordo – quali la neutralità dell’Ucraina, una garanzia credibile di sicurezza sia per le regioni russe del Donbass sia per la sovranità della stessa Ucraina –, inglesi e americani sono intervenuti per far saltare i negoziati e radicalizzare le posizioni di Kiev. Da allora in poi è diventato ancora più evidente che si tratta di una partita le cui poste sono molto più grandi di quelle dichiarate. La mia impressione è che lo scontro tra Nato e Russia sia nient’altro che una tappa della fase terminale dell’egemonia americana sul pianeta, dove gli Stati Uniti cercano di ritardare la loro caduta portandosi dietro nel precipizio noi europei. Tutti gli europei, Russia inclusa. E ciò di fronte alla sostanziale indifferenza del resto del mondo – che ha rifiutato di schierarsi – e della sua potenza ascendente, la Cina. Che è ancora una volta il vero vincitore di una guerra occidentale.

DONATELLA DI CESARE. Da Soumahoro a Panzeri la sinistra si è corrotta

Si può pensare che si tratti solo di quattro mascalzoni, di cui dimenticheremo presto i nomi, dato che in fondo hanno solo preso un po’ di soldi da uno sceicco. 

(DI DONATELLA DI CESARE – Il Fatto Quotidiano)


E, bando all’ipocrisia, da che mondo è mondo, le bustarelle, più o meno cospicue, non sono mai mancate, soprattutto dove vengono assegnate le sedi dei grandi avvenimenti sportivi. Gli altri Paesi, dove i panni sporchi si lavano in casa, non sono poi migliori del nostro. D’altronde la natura umana – si sa – è già sempre corruttibile. Oppure si può credere alla favola raccontata da Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, all’indomani dello scandalo, cioè che “attori maligni” non ben identificati tentano di insinuarsi nell’edificio dell’Unione per minarlo. Da un canto la versione cinica e acquiescente del “così fan tutti”, dall’altro la versione complottistica e vittimistica per cui nessuno è responsabile e la colpa andrebbe imputata a fantomatici agenti esterni. In mezzo, tra questi due poli opposti, c’è un dibattito che langue e un silenzio delle forze politiche coinvolte, interrotto solo da qualche uscita esitante e impacciata che finisce per creare ancor più imbarazzo e confusione.

Con Giulietto Chiesa su Ucraina ed Euromaidan (convegno Idea del 2015)

Non sanno più cosa inventarsi - Il Controcanto - Rassegna stampa del 29 ...

In Ucraina è anche guerra degli hackers. Svelati i dati di migliaia di operativi ucraini

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Il gruppo di hacker russi RaHDit (“Evil Russian hackers”) ha pubblicato sul portale antifascista “Nemesis” i dati di oltre 759 membri della sezione informatica delle forze armate ucraine.

Qui trovate l’élite delle truppe informatiche ucraine: hacker del personale a tempo pieno, partecipanti a regolari concorsi interdipartimentali CTF (“Cattura la bandiera”) tra le forze dell’ordine“, afferma il messaggio del canale RaHDit Telegram.

Abbiamo messo insieme un elenco pre-capodanno che rivela i cyber-fascisti e i loro burattinai delle forze di sicurezza e dell’esercito. Iniziamo pubblicando oltre 1.000 attivisti di IT Army of Ukraine e Save UA. Il primo sono gli hacker, ragazzi. Gli hanno dato un pulsante“, ha riferito il canale Telegram del gruppo. “e pensano di essere hacker ma si dedicano al teppismo”.

Le due liste sono state pubblicate nella sezione “Network Terrorists” del sito Nemesis. 759 persone compaiono nella suddivisione dell’esercito BT ucraino.

Si presume che i dati pubblicati appartengano ad hacker professionisti del Ministero della Difesa dell’Ucraina, della Guardia Nazionale, delle istituzioni educative che addestrano gli addetti all’informazione e dei servizi di sicurezza ucraini (SBU) .

Russia e Iran costruiscono una nuova rotta commerciale per aggirare le sanzioni

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Le sanzioni occidentali imposte ai cosiddetti Paesi non allineati alle politiche dell’unipolarismo statunitense, insieme alla recente crisi russo-ucraina, stanno paradossalmente imprimendo un impulso determinante alla formazione di nuovi equilibri internazionali che si riflettono, da un lato, nella tendenza alla dedollarizzazione e, dall’altro, nel modellamento di nuove rotte commerciali. Al riguardo, proprio due delle nazioni più sanzionate al mondo, Russia e Iran, stanno costruendo una nuova rotta commerciale transcontinentale che si estende dal confine orientale dell’Europa all’Oceano Indiano, per un totale di 3000 chilometri.

Il potere vive di menzogne - Andrea Tosatto

NORD STREAM E MAINSTREAM, L’IMBARAZZANTE DIETROFRONT

 https://visionetv.it/



No, la Russia non ha fatto saltare il gasdotto Nord Stream. Lo scrive il blasonato e ufficialissimo Washington Post, che a settembre, quando si è verificata l’esplosione, era stato lesto a raccogliere e rilanciare le accuse degli establishment occidentali: “è stato Putin!”.

Il Washington Post non fa ipotesi per attribuire una paternità alternativa del sabotaggio. Usa anche termini molto cauti per “assolvere” la Russia. Scrive infatti nel titolo che mancano prove definitive a proposito sua responsabilità.

Tuttavia il quotidiano statunitense raccoglie dichiarazioni anonime ma convergenti di 23 diplomatici e funzionari di servizi segreti occidentali che seguono le indagini e gli sviluppi della faccenda. Nessuno di loro afferma più che la Russia abbia fatto saltare il Nord Stream: neanche coloro che prima lo sostenevano. Semmai alcuni nutrono ancora sospetti contro la Russia, ma dicono che non esistono prove.

OLTRE 6000 MINORI UCCISI O FERITI NEGLI STATI UNITI NEL 2022

 https://www.occhisulmondo.info/

Armi un fucile d’Aassalto

OLTRE 6000 MINORI UCCISI O FERITI NEGLI STATI UNITI NEL 2022

 

Secondo il rapporto stilato dall’organizzazione non governativa statunitense Gun Violence Archive nel 2022 più  di 6000 bambini sono stati uccisi o feriti da armi da fuoco negli Stati Uniti, la cifra più alta registrata dall’oeng dal 2014.

Gun Violence Archive (GVA), un’organizzazione statunitense senza scopo di lucro, ha riferito nel suo rapporto annuale che almeno 6032 bambini o ragazzi statunitensi di età inferiore ai 18 anni  sono stati uccisi o feriti da colpi di arma da fuoco quest’anno, superando i 5708 morti o feriti registrati nel 2021.

Il 2022 è stato inoltre l’anno in cui sono state registrate il maggior numero di morti causate dall’uso di fucili d’assalto portando il tasso di mortalità causate dall’uso di armi da fuoco al livello più alto degli ultimi trenta anni. 

UNO STATO SOVRANO CREA MONETA. DIVERSAMENTE, È UNA COLONIA

 https://www.geopolitika.ru/


È necessario uscire dal sistema unipolare e, soprattutto, dai suoi costrutti per entrare in un nuovo ordine multipolare, affinché ogni Stato possa riappropriarsi della propria sovranità e avere un proprio peso nel quadro geopolitico contemporaneo

Uno dei modelli economici che ha influenzato notevolmente il pensiero i molti economisti è il modello IS-LM, formulato da Sir John Richard Hicks per sintetizzare l’economia keynesiana e riassorbirla nell’alveo neoclassico, etichettandola come un mero caso particolare. Senza addentrarsi troppo nei tecnicismi, è bene tener presente che il modello IS-LM è costituito da due funzioni: la IS, l’insieme dei punti di equilibrio del mercato dei beni e servizi, caratterizzato dall’eguaglianza tra investimenti (I) e risparmi (S); e la LM, che rappresenta il mercato della moneta. Nel primo caso, abbiamo grandezze flusso, nel secondo stock. E già questo dovrebbe far sorgere qualche interrogativo, ma l’elefante nella stanza è un altro.

Il signor Hicks, da buon neoclassico (liberista), presupponeva che un aumento della spesa pubblica non facesse altro che dirottare i fondi dal settore privato alle casse del Tesoro, deprimendo gli investimenti. Dato il rapporto inverso tra investimenti e tasso di interesse, la curva IS presenta un andamento negativo. Se aumenta il tasso di interesse, diminuiscono gli investimenti. E questo è vero. Ma gli investimenti sono influenzati anche dalla crescita del reddito (teoria dell’acceleratore). Nessuno farebbe investimenti (cioè, aumenterebbe la propria capacità produttiva) se non ci fosse domanda, anche se i tassi di interesse fossero bassi. Questo vuol dire che il modello non tiene in debito conto la propensione marginale all’investimento rispetto al reddito disponibile. Diversamente, se tenesse in giusta considerazione questa propensione, la pendenza della curva IS, anziché essere negativa, potrebbe essere positiva, con importanti conseguenze sulla politica economica. La propensione marginale all’investimento rispetto al reddito disponibile può essere, infatti, superiore alla sensibilità dell’investimento rispetto al tasso di interesse.

mercoledì 28 dicembre 2022

Intervista ad Alberto Asor Rosa a cura di Giuseppe Trotta e Fabio Milana.

 In ricordo di Alberto Asor Rosa, scomparso il 21 dicembre 2022, pubblichiamo l'intervista a lui dedicata, contentuta nel libro L'operaismo degli anni Sessanta. Da «Quaderni rossi» a «classe operaia», a cura di Giuseppe Trotta e Fabio Milana (DeriveApprodi, 2008).

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sinistrainrete.info - machina-deriveapprodi.com

Vorrei chiederti di cominciare dai tuoi anni universitari, tra il ‘52 e il ‘56 credo, quando inizia la tua militanza politica, con l’adesione alla sezione Partito comunista. Vorrei capire se questa scelta aveva radici remote, o se è riferibile a circostanze, persone, relazioni specificamente intervenute in quel periodo.

Le radici erano nella tradizione antifascista della famiglia: padre socialista, partecipazione alla Resistenza qui a Roma con la ricostruzione del Sindacato Ferrovieri e del Partito socialista tra il personale ferroviario. Il passaggio forse è rappresentato dalla crescita di un interesse per il comunismo e il Partito comunista rispetto a una matrice che in realtà non lo era. In questo senso fondamentali sono stati i rapporti con questo gruppo della sezione universitaria Partito comunista, giovani che invece erano già comunisti da tempo, sia per tradizioni familiari che per scelte individuali. Mi riferisco a quella componente con cui io ho avuto rapporti, sia studenteschi sia politici, rappresentata dagli studenti di Lettere e Filosofia di quegli anni, in modo particolare Mario Tronti, Umberto Coldagelli e Gaspare De Caro. Quando io mi sono iscritto alla cellula di Lettere di questa sezione, il segretario era… Enzo Siciliano (!); dopo un po’ di tempo segretario della sezione è diventato Mario Tronti, che era un segretario straordinario, di gran lunga superiore intellettualmente e culturalmente a qualsiasi altro di noi.

Padre Elias Zahlaoui a Papa Francesco: Che senso ha pregare per la pace senza condannare le potenze occidentali?

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A 90 anni, Padre Elias Zahlawi, sacerdote cattolico della Chiesa di Nostra Signora di Damasco dall’inizio della Guerra terroristica di aggressione ordita dall’occidente contro la Siria ha scritto diverse missive, senza avere risposta sia a Papa Benedetto XVI e che a Francesco.

Le sue lettere sono sempre molto taglienti e, soprattutto, individuano la causa degli eventi, ergo sono molto scomode, ma restano la cattiva coscienza del Potere.

Padre Elias denuncia l’ipocrisia dei proclami e le preghiere per l pace di Papa Francesco, in quanto generiche di facciata senza denunciare i responsabili, i paesi occidentali, in tutti in conflitti degli ultimi anni in Palestina, Yemen, Libia, Iraq, Libano, Sudan e Siria.

La denuncia del sacerdote siriano è diretta anche contro il Pontefice silente di fronte alle sanzioni disumane che l’occidente infligge alla Siria, nonostante i rapporti dell’Onu.

Clima di guerra: viaggio in Corea a cavallo di un drone

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Quasi sempre è dalle notizie marginali che le cose acquistano chiarezza e senso visto che appaiono più innocue e subiscono meno manipolazioni rispetto a quelle principali. Così per confermare l’incombere della guerra sui nostri destini, è meglio spostare lo sguardo dall’Ucraina o dal Kossovo verso regioni più distanti, magari dall’altra parte dell’Eurasia. Perciò leggiamo:  “È la prima volta dal 2017 che si viene a conoscenza di un incidente al confine di questo tipo: secondo informazioni sudcoreane, il regime di Kim Jong Un ha inviato droni nel paese vicino. L’esercito ha risposto con forza”. Queste sono le parole con cui Der Spiegel ha sintetizzato la notizia post natalizia, ovvero che nel giorno di Santo Stefano la  Corea del Nord ha inviato cinque  piccoli  droni, dell’ampiezza di circa due metri sulla Corea del Sud, arrivando a far loro sorvolare la capitale Seoul. Ora la cronaca di Der Spiegel, come altre che mi è capitato di leggere, sembra uscita dal fervore della propaganda bellica perché quel ” l’esercito ha risposto con la forza”, sembra  preludere alla distruzione dei droni. Invece tutti i tentativi delle forze sudcoreane – dotate ovviamente di sistemi americani –  di abbattere i droni sono falliti e persino un aereo da caccia inviato per distruggerli si è schiantato al suolo senza raggiungere l’obiettivo.

Ucraina: Kherson sotto attacco, sirene antiaeree in tutto il Paese

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Nelle ultime 24 ore, le forze armate russe hanno lanciato almeno 33 razzi contro la città di Kherson in Ucraina, come riferito su Telegram dall’esercito di Kiev. Inoltre, sono suonate le sirene antiaeree in buona parte del Paese: nella capitale Kiev, nella regione di Mykolaiv e negli oblast di Kirovohrad, Dnipropetrovsk e Khmelnytskyi, nella zona meridionale del Paese. Secondo la BBC, centinaia di persone sono in fuga da Kherson a causa dell’intensificarsi dei bombardamenti. Sempre la Bbc spiega che i russi stanno sparando dalla riva sinistra (est) del fiume Dnipro – dove si sono ritirati – e il fiume è diventato una linea di frontiera de facto nel sud dell’Ucraina. Da ottobre, le forze armate di Mosca hanno mirato a colpire le infrastrutture energetiche dell’Ucraina, gravemente danneggiato da missili e droni kamikaze.

TWITTER FILES, CENSURATO IL DIBATTITO SUI VACCINI

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Dopo quelli relativi alla cacciata di Trump, sono usciti anche i cosiddetti Twitter files sul Covid. Si tratta della documentazione interna relativa al modo in cui la piattaforma ha gestito il dibattito sull’epidemia: ma sarebbe meglio dire che l’ha orientato, censurato e manipolato, sopprimendo la libertà di espressione per andare incontro ai desideri del governo statunitense, con le cui politiche erano e sono allineati gli altri governi occidentali.

Twitter ha agito soprattutto mettendo il bavaglio alle voci che sollevavano dubbi a proposito dei vaccini, a cominciare da quelle esperte ed autorevoli e a prescindere dal fatto che si trattasse di dubbi legittimi e fondati.

l giornalista statunitense David Zweig ha reso pubblici i Twitter files sul Covid. L’ha fatto attraverso un thread, cioè con una serie di tweet fra loro collegati. Si possono raggiungere (e leggere) a partire dal primo, riportato qui sotto. Attenzione: il nuovo proprietario di Twitter, il multimiliardario Elon Musk che si presenta come il paladino della libertà di parola contro la censura dell’establishment ma che può anche essere ritenuto semplicemente il paladino di un diverso establishmentha annunciato che la prossima settimana arriveranno nuove rivelazioni sul Covid. Ecco comunque il materiare che Zweig ha finora reso pubblico.

Palestina. La relatrice speciale dell’Onu sotto l’attacco degli apparati israeliani

Francesca Albanese è una persona assolutamente ammirevole. È un avvocato internazionale, un’esperta di rifugiati palestinesi e relatrice speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani nei territori palestinesi occupati, un incarico che svolge pro bono

 


Attualmente è sotto attacco feroce sulla stampa israeliana e sui social media per presunto antisemitismo, che si dice la escluda dall’agire come rappresentante delle Nazioni Unite.

In assenza di qualsiasi prova di antisemitismo, il Times of Israel ha ripescato un post su Facebook del 2014, in cui scriveva “America ed Europa, una soggiogata dalla lobby ebraica, l’altra dal senso di colpa per l’Olocausto , rimangono in disparte”. Questo è stato scritto a titolo personale, otto anni prima che assumesse la sua posizione alle Nazioni Unite. Il contesto, invariabilmente tralasciato dai critici, è stato un brutale assalto israeliano a Gaza che ha causato la morte di oltre 2.000 palestinesi, tra cui 550 bambini.

"La terza guerra mondiale inizierà dal Kosovo", secondo un esperto militare ucraino

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a cura di Enrico Vigna  20/12/2022


Il conflitto tra la Serbia e i separatisti del Kosovo controllati dall'Occidente potrebbe degenerare in proporzioni globali, a differenza di quello ucraino, che è localizzato sul territorio di un solo paese. Queste dichiarazioni sono state fatte dall'esperto militare ucraino Oleg Starikov, Colonnello dei Servizi Sicurezza dell’Ucraina, in onda sul canale "Sì, è così".

Secondo l’esperto “Non ci sarà nessun congelamento  in Kosovo. Se paragoniamo il conflitto regionale ucraino a  quello serbo, se divamperà, sarà di portata globale. Potrà divenire realmente una terza guerra mondiale, già convenzionale. In Ucraina abbiamo un conflitto armato, una guerra che è controllata, scusate il cinismo, ma essa è controllata dalla comunità occidentale. Ma anche Cina e India sono attente. Basta vedere quando Putin ha parlato sull'uso nucleare e Modi, (il primo ministro indiano) ha detto che questo non gli aggrada e non è d’accordo. Ci sono state pressioni, quindi tutti sono andati oltre. Esiste un conflitto ma viene governato. Stoltenberg ha affermato che l'importante è che il conflitto non vada oltre l'Ucraina. È cinico, ma cito le loro dichiarazioni", ha detto Starikov.

“Gli Usa sono i maggiori beneficiari della guerra in Ucraina”. La versione di Lavrov

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“Le azioni dei Paesi dell’Occidente e del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, da loro controllato, confermano la natura globale della crisi in Ucraina: non è più un segreto per nessuno che l’obiettivo strategico degli Stati Uniti e dei suoi alleati della Nato sia sconfiggere la Russia sul campo di battaglia come meccanismo per indebolire in modo significativo o addirittura distruggere il nostro Paese”, ha spiegato il ministro degli Esteri russo Lavrov in una intervista alla Tass.

Secondo Lavrov“il principale beneficiario del conflitto sono gli Stati Uniti, che cercano di trarne il massimo sia in termini economici che militari-strategici. Allo stesso tempo, Washington sta anche risolvendo un importante compito geopolitico: rompere i tradizionali legami tra Russia ed Europa e soggiogare ulteriormente i satelliti europei”, ha affermato il ministro degli Esteri russo.

“Gli Stati Uniti stanno facendo di tutto per prolungare il conflitto in Ucraina e renderlo più violento”, ha aggiunto Lavrov nell’intervista alla Tass. “Il Pentagono – ha detto – pianifica apertamente gli ordini per l’industria della difesa americana per gli anni a venire, alzando costantemente il livello delle spese militari per le esigenze delle forze armate ucraine e chiedendo lo stesso agli altri membri dell’alleanza anti-russa. Il regime di Kiev è deliberatamente potenziato con le armi più moderne, comprese quelle che non sono ancora stati adottate dagli stessi eserciti occidentali, apparentemente per vedere come funzionano in condizioni di combattimento”.

Napoli è con Assange

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Onorevoli Consiglieri Comunali di Napoli,
– premesso che Julian Assange, giornalista australiano, pioniere dell’informazione digitale e del diritto di accesso alla conoscenza, è stato cofondatore di Wikileaks, organizzazione di fama internazionale e senza scopo di lucro, che contemperando diritto alla privacy e verifica delle fonti ha permesso ai mass media e all’opinione pubblica globale di accedere a notizie, documenti e immagini occultate da governi e istituzioni internazionali e inerenti la corruzione bancaria, i crimini di guerra e la violazione della privacy dei cittadini.
– Premesso che il diritto all’informazione in casi di tale gravità è di vitale importanza per la dialettica democratica
– detto che Julian Assange, dopo essere stato costretto a vivere per sette anni nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, è rinchiuso dal 2019 in condizioni disumane nel carcere speciale inglese di Belmarsh (in una cella 3 per 2) in attesa di essere consegnato alle autorità statunitensi negli Usa, dove rischia una pena detentiva fino a 175 anni
– ritenuto che stia lievitando un clima ostile nei confronti dell’informazione e di chi fa informazione, che si avverte e realizza in maniera diversa, ma pur sempre tragica, nella gran parte dei paesi, comprese le grandi democrazie che stanno cosi perdendo continuamente posizioni nelle classifiche della libertà di stampa. Che la persecuzione di Julian Assange appare un monito a chiunque voglia raccoglierne il testimone nel perseguire un diritto all’informazione senza padroni. E altresì che la difesa della trasparenza, della democrazia e dei diritti umani non può essere oggetto di doppia morale.