Dopo aver ridotto da otto a sette mesi il periodo in cui i beneficiari del Reddito di cittadinanza avranno diritto al sussidio il governo voleva – ma a quanto pare non ci sono riusciti – togliere il concetto di “congruità” alla prima offerta che – rifiutata – farebbe perdere il diritto al beneficio.
(Greta Lorusso – lanotiziagiornale.it)
Domenico De Masi, sociologo del Lavoro, cosa ne pensa?
“Per fortuna la congruità è rimasta alla fine”.
Il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, ha detto però
che le competenze non devono valere e che un laureato deve pure
accettare di fare il lavapiatti.
“Certo che l’avvocato deve
fare il lavapiatti ma Durigon può stare sereno perché questo avviene già
da tempo. In Italia su 100 laureati dopo tre anni dalla laurea solo 52
trovano posto, mentre 48 sono disoccupati e sono costretti a fare di
tutto. A prescindere dal Reddito di cittadinanza in Italia il problema
vero è che il lavoro non c’è. Durigon è uno che sta alla sociologia del
Lavoro come io sto all’atletica leggera. Non sa nulla. Non è perché è
uno diventa sottosegretario è anche necessariamente competente. Faccia
un corso di formazione pure lui e poi parli di queste cose. Tanto prende
più del Reddito di cittadinanza”.
La premier Giorgia Meloni ha detto che lo Stato non può pagare chi aspetta il lavoro dei sogni.
“Ma
chi è che aspetta il lavoro dei sogni? Ognuno vorrebbe il lavoro reale.
Il Reddito di cittadinanza serve per far sopravvivere quelli che in
questo momento non avrebbero nessun modo per campare. Si possono pure
fare i corsi di formazione però bisogna mangiare nel frattempo. Ma tanto
questi corsi non si faranno mai. Già tutto quello che propongono loro:
cercare un altro lavoro, fare i corsi di formazione, fare otto ore alla
settimana di lavoro gratuito per il Comune, era già previsto. Centinaia
di percettori che hanno avuto il Reddito di cittadinanza in Toscana
hanno lavorato per i Comuni. In Campania questo non è accaduto perché i
Comuni non erano organizzati e non li hanno mai chiamati. Non dipende
solo dal percettore del Reddito di cittadinanza trovare lavoro ma anche
dalle strutture che gli stanno intorno. La stessa cosa vale per i Centri
per l’impiego che non chiamano i percettori perché non ci sono offerte
di lavoro”.
Eppure la Meloni dice che ci sono lavori e anche dignitosi.
“Ci
saranno pure ma magari non sono adatti per quelli che li cercano. Se
uno fa il barbiere e c’è un lavoro per fare il calzolaio come si fa? Se
sono disoccupato e c’è un lavoro per fare il chirurgo neurologico e io
sono avvocato per me il lavoro non c’è. Qui stanno scomparendo i cardini
del lavoro. Il lavoro è una cosa che si impara ma ci vogliono anni. Chi
ha imparato una cosa non ne sa fare un’altra. Per convertirsi ci vuole
tempo. E mi faccia dire un’altra cosa”.
Prego.
“Congruità significa diverse cose. Congruo
rispetto al mio fisico: se ho superato una certa età non ho la forza di
fare un lavoro che può fare per esempio un 20enne. Se sono a Palermo e
cerco lavoro come panettiere non mi si può offrire un lavoro da
imbianchino a Milano. La Meloni dice che bisogna formarlo. Bene
formiamolo per fare l’imbianchino ma nel frattempo dobbiamo dargli da
mangiare. Il problema è più generale. Loro non si sono messi nei panni
dei percettori. Ma in quelli di un governante che cerca soldi per fare
altro. E quindi li toglie ai più deboli che secondo loro non si
ribellano. Non li tolgono ai ministri, ai deputati, ai direttori
generali dei ministeri ma li tolgono ai più fragili, ai sottoccupati, a
persone che non hanno nemmeno la terza media o la quinta elementare. Che
hanno difficoltà a trovare un posto di lavoro. E quindi non hanno voce.
Ci vorrebbero dei partiti, dei sindacati che danno loro voce. Come
stanno facendo i 5Stelle e come a suo tempo faceva Enrico Berlinguer”.
Il governo stabilisce che per i beneficiari del Reddito di
età compresa tra 18 e 29 anni che non hanno terminato la scuola
dell’obbligo l’erogazione del beneficio è condizionata all’iscrizione e
alla frequenza di percorsi di formazione o comunque funzionali
all’adempimento dell’obbligo scolastico.
“Questo va
benissimo. Ma il fatto è che non ci sono i corsi di formazione. Il vero
problema che loro stanno portando avanti è togliere queste attività allo
Stato in modo che possano farle le agenzie private. Questo è l’unico
scopo. Invece di potenziare Centri per l’impiego pubblici e seri come
sono in Germania vogliono agevolare i privati. L’unico tentativo di
rafforzare i Centri per l’impiego è stato quello dei navigator che hanno
fatto fallire. Dicono di voler rafforzare le politiche attive e intanto
licenziano 3000 giovani selezionati e formati per questo”.
Che conclusione trarre da tutto questo?
“Le
destre stanno dando prova di non saper governare. Tutti all’inizio fanno
gaffe ma loro ne stanno facendo a bizzeffe. I risparmi ottenuti
tagliando il Reddito di cittadinanza sono quattro soldi rispetto al
problema del lavoro. Non ci fanno niente. Il grosso dei percettori è
fatto da un esercito di tre milioni che non possono lavorare: minori,
vecchi e disabili. Che, secondo quanto ha detto il governo, non verranno
esclusi dal sussidio. Poi ci sono 174mila persone che lavorano ma che
ricevono salari così vergognosamente bassi che rimangono poveri e che
ricevono il Reddito di cittadinanza come integrazione. Ebbene non si sa
nulla di quale fine faranno questi lavoratori poveri. La soluzione per
loro ci sarebbe: la legge sul salario minimo. E poi ci sono 740mila
persone considerate occupabili ma questo non vuol dire che potrebbero
fare il chirurgo. Non sono bocconiani, hanno, ripeto, la quinta
elementare, magari non lavorano da due-tre anni. Sono queste persone che
il governo vorrebbe abbandonare tra sette mesi. Se poi la Meloni è
capace a trovar loro lavoro entro luglio ben venga. Ma è una gigantesca
balla questa”.
Togliere il sussidio agli occupabili a luglio significa renderli disponibili per i lavori stagionali?
“Vuol
dire renderli disponibili come manovalanza della mafia, della camorra,
della ‘ndrangheta. Il governo sta facendo un grande favore alla
criminalità organizzata. È un governo pasticcione e cinico nei confronti
dei poveri. E non si capisce perché. Cosa fa sì che uno si accanisca in
questo modo contro i poveri. Si tratta di cinismo morale. Ma scommetto
che alla fine il Reddito di cittadinanza resterà, cambieranno nomi, ma
non verrà smantellato. È l’unica cosa intelligente che c’è”.
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