https://www.lantidiplomatico.it/
A 90 anni, Padre Elias Zahlawi, sacerdote cattolico della Chiesa di Nostra Signora di Damasco dall’inizio della Guerra terroristica di aggressione ordita dall’occidente contro la Siria ha scritto diverse missive, senza avere risposta sia a Papa Benedetto XVI e che a Francesco.
Le sue lettere sono sempre molto taglienti e, soprattutto, individuano la causa degli eventi, ergo sono molto scomode, ma restano la cattiva coscienza del Potere.
Padre Elias denuncia l’ipocrisia dei proclami e le preghiere per l pace di Papa Francesco, in quanto generiche di facciata senza denunciare i responsabili, i paesi occidentali, in tutti in conflitti degli ultimi anni in Palestina, Yemen, Libia, Iraq, Libano, Sudan e Siria.
La denuncia del sacerdote siriano è diretta anche contro il Pontefice silente di fronte alle sanzioni disumane che l’occidente infligge alla Siria, nonostante i rapporti dell’Onu.
Segue testo della lettera di Padre Elias a Papa Francesco tradotta dal francese da Nora Hoppe.
Santità,
Tra pochi giorni, tutto il mondo celebrerà, in un modo o nell'altro, l'anniversario della Natività di Gesù.
Avrei voluto porgerLe i miei migliori auguri, in qualità di Suo rappresentante in terra.
Ma mi sono astenuto dal farlo, per una ragione tanto semplice quanto seria.
Gesù si è identificato spesso e chiaramente con ogni essere umano, e soprattutto con coloro che soffrono. E oggi ce ne sono miliardi nel mondo, soprattutto nel mondo arabo, in particolare in Palestina, Yemen, Libia, Iraq, Libano, Sudan e Siria, la mia patria.
Ma Lei, di fatto e in realtà, sta facendo credere che ignora tutte queste anime sofferenti!
Ci incoraggia solo a pregare per la pace! Non l'ho mai sentito condannare i potentati di questo mondo, in particolare quelli degli Stati Uniti e i loro scagnozzi in Inghilterra, Canada, Australia, Francia, Germania, Italia e molti Paesi arabi, che da decenni perseguono la distruzione sistematica di tutti questi Paesi con sangue freddo, calcolata ferocia e spese astronomiche!
Se Gesù fosse stato al Suo posto, si sarebbe accontentato di incitare alla preghiera?
Inoltre, Lei si è recato in molti Paesi, tra cui gli Stati Uniti alla fine di settembre 2015 e il Canada quasi due mesi fa, per scusarsi degli atti efferati commessi tempo fa nelle istituzioni educative cattoliche. Lei ha anche viaggiato nei Paesi arabi, tra cui gli Emirati Uniti, l'Iraq e l'Al-Bahrain, con l'obiettivo di ricordare l'importanza della convivialità cristiano-islamica, mentre vede, come tutti, che c'è un tenace progetto di svuotare, con tutti i mezzi illegali, l'intero Oriente arabo dei suoi cristiani originari, a cominciare dalla Palestina, a vantaggio di Israele!
Santità,
Lei, che rappresenta questo stesso Gesù, che si è letteralmente identificato con tutti i sofferenti del mondo, perché questo silenzio assoluto che pratica, e che tutti i leader delle Chiese d'Occidente praticano, con Lei e come Lei, nei confronti dei potentati di questo mondo, che calpestano tutti i valori e soffocano tutte le speranze dei miliardi di figli di Dio nel mondo? Sì, perché?
Santità,
Mi spingerò oltre.
Quasi due mesi fa, una delegazione internazionale, guidata dalla signora Alena Duhan, ha visitato la Siria per dodici giorni. Ha poi rilasciato una dichiarazione, condannando il disumano embargo imposto alla Siria come risultato di una guerra ingiusta, che dura da dieci anni.
Che una funzionaria delle Nazioni Unite condanni le ingiuste sanzioni internazionali contro il mio paese, sapendo di rischiare di perdere il lavoro o peggio...
E che il Rappresentante di Gesù sulla terra rimanga in silenzio, e con lui, e come lui, tutti i leader delle Chiese occidentali, di fronte a una tale ingiustizia e a tante altre che stanno invadendo il mondo, fino a minacciare la sopravvivenza di tutta l'esistenza sul nostro splendido pianeta, è un fatto, al quale non trovo né spiegazione né giustificazione.
La prego di accettare da me, sacerdote cattolico nel mio 90° anno, questo nuovo rimprovero che Le rivolgo sotto forma di lettera aperta, nella sofferenza, nella verità, nel rispetto e nella speranza. È dettato dal mio senso del dovere, sia nei confronti di Gesù e di Lei, suoi rappresentanti sulla terra, sia nei confronti della mia patria crocifissa e di tutti coloro che soffrono.
Santità,
Lei sa perfettamente che Nostro Signore Gesù Cristo ha visitato Damasco diverse volte, tra il 1984 e il 2014, e che in tutte queste visite ha pronunciato messaggi di estrema importanza e gravità, che a volte toccavano la guerra ingiusta, condotta contro la Siria e tutto il suo popolo...
Damasco non merita dunque che la visiti a Sua volta, per pregare con tutti i suoi figli, cristiani e musulmani, di affrettare la sua resurrezione?, di fronte al mondo, come il Signore stesso ci ha promesso?
Santità,
La prego di non sottovalutare il mio desiderio.
Padre Elias Zahlaoui
Damasco, il 12/12/2022
Nessun commento:
Posta un commento