sabato 31 marzo 2018

Quid est veritas?

Cos’è la verità è la domanda che Pilato pone a sé stesso al cospetto di Gesù, che rimane in silenzio.


Quotidiano del Sud DOMENICO GALLO  

dgalloQuid est veritas è il titolo della rappresentazione teatrale in quattro atti della passione e morte di Cristo scritta dal magistrato avellinese Matteo Zarrella, oggetto di ripetute rappresentazioni popolari nella settimana santa ad Atripalda ed altrove. Un testo pubblicato una quindicina di anni fa, e recentemente oggetto di una seconda edizione arricchita di una preziosa introduzione dell’autore (Editrice GAIA, 2017).
E’ un testo teatrale che si legge tutto d’un fiato come un romanzo d’avventura e che, messo in scena, coinvolge profondamente gli attori ed il pubblico.
Attraverso il racconto di un fatto storico, rievocato con grande attenzione ai particolari ed alla procedura giudiziaria del tempo, emerge la drammatica potenza degli interrogativi di fondo che accompagnano l’avventura umana nel volgere dei tempi. Innanzitutto il tema del processo: il processo a Gesù come archetipo di ogni tipo di processo nella storia in cui si confrontano la Verità, la Giustizia ed il Potere. 
Quando il Potere rinnega la Verità, corrompe la Giustizia e la trasforma nel suo contrario.
Da una procedura storica di giustizia sgorga un’ingiustizia soprannaturale. 

Libro. Disuguaglianza tra le classi o tra i paesi? Branko Milanovic e il futuro che ci aspetta.

Una riflessione sulle implicazioni, per la strategia politica della sinistra, dell’evoluzione della disuguaglianza mondiale a partire dalle analisi e dagli scenari delineati nell’ultimo libro dell’economista Branko Milanovic, “Ingiustizia globale” (LUISS University Press).




micromega  Nicolò Bellanca
Questo articolo cerca di ragionare sulle implicazioni, per la strategia politica della sinistra, degli scenari avvenire delineati da alcuni grandi scienziati sociali. Esso si collega ad un precedente articolo, dedicato alle previsioni sul futuro di Randall Collins[1]. Qui ci concentriamo sull’ultimo libro di Branko Milanovic, riguardante l’evoluzione della disuguaglianza mondiale[2].
Una prima tesi netta, accuratamente documentata nel libro, suggerisce che la globalizzazione ha beneficiato la classe media dei paesi emergenti, specialmente di paesi asiatici come Cina, India, Indonesia, Tailandia e Vietnam; ed ha nel contempo danneggiato la classe media inferiore del mondo, i cui redditi ristagnano.
Ma il vero vincitore, nell’arco degli ultimi 30-40 anni, è il ristretto vertice della piramide sociale planetaria, ovvero la plutocrazia globale: i primi 42 dei circa 2.200 miliardari in dollari possiedono la stessa ricchezza dei 3,7 miliardi di persone meno abbienti. Questa tesi è ormai ampiamente discussa, oltre i contributi specialistici di ricerca, e la possiamo considerare nota.
L’analisi di Milanovic diventa meno scontata quando si sofferma sulla disuguaglianza a livello mondiale.

Oh maria!

Il business della marijuana sta correndo ben oltre gli effetti terapeutici e/o ricreativi. Ora promuove uno stile di vita raffinato e femminile, dalla moda alla bellezza, dal cibo all’editoria di nicchia. Fino al floral design.
Flower arrangement di Amy MerrickLa cannabis sativa, o marijuana, tra le piante più popolari e controverse del mondo botanico, si riconosce al volo per la foglia palmata, composta a sua volta da 5 a 13 foglioline acuminate dal margine seghettato (anche se viene quasi sempre rappresentata a 7 punte). La si coltiva per il suo fiore, quello delle sole piante femmine: è infatti un’erbacea dioica, con esemplari maschili e femminili distinti. E l’oggetto del desiderio sono le infiorescenze di questi ultimi, perché producono due tipi di cannabinoidi molto diversi e spesso non distinti: il THC, psicoattivo e responsabile dell’euforia, e il CBD, la sostanza “buona” usata anche in medicina, dall’effetto rilassante e senza sballo.
L’erba e i suoi effetti terapeutici o ricreativi non sono certo una novità. Lo è però il business generato dal lifestyle che le gira attorno, sempre più esclusivo e florido. Per esempio nella moda: i pionieri, in questo caso, sono Jeremy Scott, Alexander Wang e Shane Gabier & Christopher Peters, il duo stilistico di Creatures of the Wind, grazie ai pattern o ai ricami a sette punte sui capi delle loro collezioni; mentre il primo grinder (sminuzzatore che consente un fumo più puro) griffato è stato quello di Vetements (by Demna Gvasalia), sold out in un giorno. Era il 2016, la “preistoria” del marijuana-style. Da allora, nel giro di due anni, complice la legalizzazione in molti stati dell’America pre-Trump, il trend esplode. Dalla moda passa al design, dal cibo alla bellezza (di culto Hemp Seed Lip Balm di Marley Natural, più pop la crema per le mani Hemp di The Body Shop) e soprattutto all’informazione.

Gaza, manifestante palestinese inerme colpito dai cecchini israeliani.

Le immagini che indignano.

Risultati immagini per Gaza, manifestante palestinese inerme colpito dai cecchini israeliani.I cecchini israeliani sparano su un manifestante inerme a Gaza. Nel video di Atiyeh Bahar si vede un uomo camminare in campo aperto che crolla al suolo dopo essere stato colpito. Lo stesso viene soccorso da altre persone presenti alla manifestazione. Le immagini del ferimento seguono quelle dell’uccisione di un altro manifestante, sempre ad opera dei cecchini. Secondo le fonti della contro-informazione israeliana le immagini sarebbero state girate ad arte prima della manifestazione, in modo da avere materiale da diffondere ad arte. Resta il fatto che sono morti almeno 15 manifestanti e centinaia sono rimasti feriti negli scontri di venerdì 30 marzo.

Migranti. "Parigi ci deve spiegazioni". La Farnesina convoca l'ambasciatore francese dopo il blitz di Bardonecchia.

Agenti della Dogana francese piombano armati in una sala della stazione adibita all'assistenza profughi. La denuncia della ong Rainbow4Africa.

L'ambasciatore francese a Roma, Christian Masset, è stato convocato alla Farnesina in relazione all'episodio di Bardonecchia, dove cinque agenti delle dogane francesi hanno fatto irruzione in una sala della stazione gestita dal Comune in cui operano i volontari della Rainbow4Africa per dare assistenza ai migranti respinti dalla Francia e a quelli che tentano la traversata al confine. Lo fanno sapere fonti della Farnesina.
"Abbiamo chiesto spiegazioni al governo francese e all'Ambasciata di Francia a Roma, attendiamo a breve risposte chiare, prima di intraprendere qualsiasi eventuale azione", avevano già fatto sapere fonti del ministero.

Altan, gli ultimi due mesi.


venerdì 30 marzo 2018

La Sicilia torna in piazza contro il Muos


 

 dinamopress

No Muos tornano in piazza, a cinque anni dalla prima manifestazione di massa, la lotta non si ferma. Contro la devastazione ambientale e la guerra per la salute e la salvaguardia del territorio
Domani, sabato 31 marzo, manifestazione a Niscemi. A cinque anni dalla prima grande manifestazione contro la base Usa, riparte l’opposizione alla grande opera militare, la lotta contro la guerra e la devastazione ambientale. Ed il prossimo 5 aprile inizia il processo per abusivismo ai costruttori del Muos.

Bayer-Monsanto: nasce un nuovo mostro dell’agrobusiness

 
 dinamopress

L’Unione Europea alla fine ha dato il via libera alla fusione tra le due corporations. La concentrazione di potere che ne risulta avrà un impatto grave e profondamente dannoso per chiunque lavori per un’agricoltura sostenibile
Nel corso del 2017, quando l’Unione Europea aveva espresso un primo parere cautamente negativo in merito alla fusione tra i due colossi dell’agrochimica, Bayer e Monsanto, era spuntata qualche speranza che il matrimonio si sarebbe interrotto.

158 cm sotto zero. La crisi del lago di Bracciano


 



 dinamopress Sara Taviani
Uno studio indipendente dimostra che nel 2017 l’abbassamento delle acque del lago di Bracciano ha toccato livelli mai raggiunti prima
Lo stato di sofferenza del lago di Bracciano è venuto alla ribalta della cronaca italiana e internazionale la scorsa estate, quando la Direzione Tecnica Risorse Idriche della Regione Lazio ha deciso (fine luglio 2017) di sospendere il prelievo dal lago, che costituisce una riserva idrica strategica per la vicina città di Roma.

Gaza. Palestinesi massacrati nella “giornata del ritorno”.


Sale a 8 il numero dei palestinesi uccisi oggi. Più di 1.000 feriti. Il ministro della difesa israeliana Lieberman ai gazawi: “Non prendete parte a questa provocazione”. Il leader di Hamas, Hanieh: “Non cederemo un pezzo di terra di Palestina né riconosceremo l’entità israeliana”.

AGGIORNAMENTI:
Ore 17.00 Il governo israeliano di fatto ammette di aver aperto deliberatamente il fuoco, facendo scegliere i bersagli ai cecchini, senza che nessun soldato di Tsahal fosse minimamente in odor di pericolo. Basta mettere insieme queste dichiarazioni, raccolte e pubblicate da Repubblica (che riesce nell’infame impresa di sottotitolare “violentissima battaglia al confine con la Striscia”, equiparando una folla disarmata che al massimo poteva tirare sassi con un esercito schierati che ha usato persino l’artiglieria), senza il minimo accenno di analisi critica, come se si trattasse delle tavole della legge:
a) “due sospetti che si sono avvicinati alla barriera di sicurezza nel sud della Striscia di Gaza e hanno cominciato a comportarsi in maniera strana”, e i carri armati hanno sparato contro di loro”;
b) Secondo il generale israeliano Eyal Zamir, l’esercito è intervenuto perché ha “identificato alcuni terroristi che cercano di condurre attacchi, camuffandosi da manifestanti”
c) “i soldati israeliani ricorrono a mezzi antisommossa e sparano in direzione dei principali responsabili e hanno imposto una zona militare chiusa attorno alla Striscia di Gaza, una zona dove ogni attività necessita di autorizzazione”.
ecc,

Caso Skripal, un atto di guerra contro la Russia?

144 diplomatici russi sono stati costretti a lasciare i paesi occidentali nella guerra scoppiata sull’avvelenamento dell’ex agente Skripal e di sua figlia in Gran Bretagna. E’ successo negli Stati Uniti, in Francia ed il Germania.
 
 

Si sono poi aggiunti l’Italia(!), l’Albania, l’Ucraina, il Giappone, l’Australia, la Moldavia ed altri. La Russia continua a confermare che presto risponderà «con adeguate contromisure». Il ministro degli Esteri Lavrov ha poi accusato tutti questi paesi di agire sotto «pressioni e ricatti colossali di Washington».

Grillo: “Pil è un concetto che non ha più senso, guardare oltre”. E poi ricorda: “15 anni fa chiamai Prodi”.

“Sessanta famiglie al mondo detengono la ricchezza di 3 miliardi e mezzo di persone.
Dobbiamo rassegnarci a questo: a fare parametri con il Pil, prodotto interno lordo? Se togliessimo questo Pil alle argomentazioni degli economisti, professori di cattedra, non saprebbero di che cosa parlare”.

 

Così Beppe Grillo in un intervento pubblicato sul suo blog e in un video sul suo canale Youtube. “Sono concetti che non hanno più senso…”, rimarca il garante M5s, che suggerisce: “Allora bisogna ragionare in un altro modo, l’Isee, l’indice della felicità, ma anche l’indice della felicità, cosa? Te lo immagini una nazione tutti felici, come va? Benissimo! Come va cosa? Il motore è l’incazzamento. Se le donne non si fossero incazzate non ci sarebbe stato neanche il voto per le donne”.

Palestina. Il giorno della Grande marcia. Migliaia di palestinesi protestano al confine tra la Striscia di Gaza e Israele: diversi morti.

Il ministro della Difesa israeliano Lieberman avverte: "Chi si avvicina alla frontiera rischia la vita".

Sale a cinque il bilancio dei manifestanti palestinesi morti nei violenti scontri con l'esercito israeliano lungo il confine, mentre i feriti sono oltre 300. Lo ha detto il ministero della sanità di Gaza, citato dall'agenzia palestinese Maan. Una tra le ultime vittime era stata ferita questa mattina nei primi scontri ed è deceduta in ospedale. L'esercito israeliano ha calcolato in circa 17mila i manifestanti che "stanno lanciando bombe incendiare e sassi".
Sono migliaia i palestinesi che si sono radunati alla frontiera tra la Striscia di Gaza e Israele per dare via alle proteste della Grande marcia del ritorno. A partire da oggi e per sei settimane i palestinesi saranno impegnati nella cosiddetta Marcia del ritorno: inizia con la Giornata della Terra, che segna l'espropriazione da parte del governo israeliano di terre di proprietà araba in Galilea il 30 marzo 1976. Le manifestazioni dureranno per 46 giorni fino al 15 maggio, anniversario della fondazione di Israele, che i palestinesi definiscono "Nakba", la catastrofe.

Uno degli studi più approfonditi mai fatti sugli effetti della marijuana ha scoperto che…

Il cambiamento di atteggiamento verso la cannabis e le modifiche all’accesso legale alla marijuana in alcuni stati degli USA negli anni scorsi è sbalorditivo.

it.businessinsider.com Kevin Loria


L’autunno scorso, il 57% degli adulti negli USA ha detto di ritenere che la marijuana dovrebbe essere legale, mentre solo il 37% la pensava in modo opposto; essenzialmente il contrario rispetto a un decennio fa.

E, in seguito alle elezioni di novembre, il 20% degli statunitensi vive in uno stato in cui si è votato per legalizzare l’uso ricreativo. Molti di più vivono in stati con forme di accesso terapeutico alla marijuana.
Ma ciò mette in ombra un fatto cruciale: c’è ancora molto che non sappiamo della cannabis da un punto di vista scientifico.
Una corposa ricerca appena pubblicata dalla National Academies of Sciences, Engineering, and Medicine propone una delle analisi più esaustive – e certamente delle più aggiornate – su quanto sappiamo esattamente sulla cannabis dal punto di vista scientifico. La commissione che ha redatto la relazione, che rappresenta le migliori università del Paese, ha preso in considerazione per la sua analisi oltre 10.000 studi, dai quali ha tratto quasi 100 conclusioni.
La relazione rivela soprattutto quanto ancora non sappiamo, ma è comunque sorprendente vedere quanto sappiamo su alcuni effetti terapeutici della cannabis.
Questo compendio era estremamente necessario, come lo sarebbero ulteriori ricerche sul soggetto in esame.
La politica ha superato la scienza, e la cosa è molto grave”, ha detto Staci Gruber, professoressa associata in psichiatria della Harvard Medical School e direttrice del programma Marijuana Investigations for Neuroscientific Discovery al McLean Hospital, in un’intervista a Business Insider, molti giorni prima che potessimo leggere questa relazione.
“Come scienziata, ritengo che lo scopo sia sempre quello di impegnarci a raggiungere delle conclusioni e di riuscire a divulgarle in modo da poter prendere buone decisioni fondate scientificamente”, ha detto. La cannabis “esiste da migliaia di anni; non si tratta di qualcosa prodotto da poco in laboratorio”.

Travaglio/Flores d’Arcais in dialogo su M5S e governo: speranze, rischi, harakiri.





www.micromega.net © MicroMega. 
Paolo Flores d’Arcais: La mia posizione la conosci: non un accordo di governo fra Pd e M5S, ma un’iniziativa autonoma del Movimento 5 stelle: ribadire i punti qualificanti del proprio programma e indicare una personalità ineccepibile (ho azzardato i nomi di Zagrebelsky e Montanari), che dovrebbe avere ovviamente il gradimento di Mattarella, per un governo composto da ministri al di fuori dei partiti. Siccome anche Grillo ha detto qualche giorno fa che non sono interessati alle poltrone, ma ai contenuti, l’ipotesi mi sembra coerente.  E renderebbe in tal modo molto difficile un “no” del PD. Si tratterebbe di proporre oggi un equivalente di quello che fu Rodotà in occasione delle elezioni per la Presidenza della Repubblica e dunque una strada che dovrebbe essere nelle loro corde e potrebbe davvero scuotere la situazione. Cosa ne pensi?

Marco Travaglio: Penso che i cinquestelle dovrebbero mantenere una disponibilità a una soluzione di questo genere, ma credo anche che in prima battuta dovrebbero provare a fare un governo un po’ più forte rispetto a quello che suggerisci tu, perché un governo privo di connotazioni politiche, sarebbe debolissimo, in quanto deresponsabilizzerebbe i partiti che lo sostengono.

Un Paese senza speranza.

Accadono cose strane, nella nostra Italia.


micromega ANGELO D'ORSI
adorsiUn governo “in carica per gli affari correnti”, si allarga, e si prende la briga, o meglio ha la sfacciataggine di compiere atti politici pesanti, anche a carattere internazionale, anche ostili verso altri Stati, persino quelli che sono nostri importanti partner commerciali. E il presidente della Repubblica tace. E i media non protestano, non trovano nulla da ridire, e si accodano, serenamente al governo “in carica per gli affari correnti” a sua volta accodato all’eterno padrone di Washington, a prescindere dall’inquilino della White House.
Gli stessi media che presentano false verità come fatti dimostrati, quando si tratta di demonizzare oltre a Vladimir Putin, il presidente siriano Assad, o quello venezuelano Maduro; quei media che tacciono (per pudore?!), sul trattamento riservato dagli occupanti israeliani ai palestinesi; quei media che sempre seguendo le linee governative, ispirate a un non meglio precisato realismo politico coccolano il turco Erdogan o l’egiziano Al Sisi, o il brasiliano Temer, modelli di una “democrazia di tipo nuovo”.

Turchia. L’Europa è complice degli orrori di Erdogan.

Da Bruxelles blindati, navi, alta tecnologia. Per fermare i profughi in fuga dalla Siria. Sparandogli se si avvicinano al muro.

L’Europa è complice degli orrori di ErdoganIl volto dell’Unione Europea è un muro di ferro e cemento. Alto tre metri, lungo più di 800 chilometri, pattugliato notte e giorno da mezzi militari pagati anche con fondi di Bruxelles. È così che si presenta il confine lungo l’intera Turchia a chi cerca oggi di fuggire alle stragi in corso in Siria. Un’inchiesta condotta dai media danesi Politiken e Danwatch , in collaborazione con L’Espresso e il consorzio investigativo EIC, può rivelare come l’Unione abbia fornito oltre 80 milioni di euro ad Ankara per l’acquisto di mezzi militari blindati, apparecchi per la sorveglianza e navi per il pattugliamento delle frontiere. Fra le centinaia di contratti legati alla gestione dei profughi siriani e all'avvicinamento agli standard Ue, infatti, non ci sono solo aiuti umanitari. Ma anche il supporto tecnico per quella che si presenta ora come una frontiera invalicabile. E che rischia di diventare un monumento imbarazzante per l’Europa dei diritti. Perché quei sistemi bellici regalati alla Turchia sono ora al centro di un fronte di guerra. Nelle mani dello stesso esercito impegnato ad attaccare i curdi, alleati dell’Occidente, in un’operazione estranea a ogni regola internazionale e che sta provocando centinaia di morti. Come ad Afrin, nella Siria settentrionale, dove  le milizie appoggiate dai turchi stanno operando un massacro.

Per un’ecologia dei rapporti umani. Cari lettori, parliamone.

Profilo bloggerCorreva l’anno 1972 quando Gregory Bateson diede alle stampe un testo fondamentale di cui è sicuramente – anche se inconsapevolmente – debitrice la filosofia del postumano, così come prima di essa l’ecologia profonda. Il testo è Verso un’ecologia della mente.

Ambientalista e avvocato
Per un’ecologia dei rapporti umani. Cari lettori, parliamone
In essa Bateson svolge questa teoria.  L’uomo commette l’errore di pensare in modo finalizzato e trascura la natura sistemica del mondo. Per l’autore, abbiamo bisogno di appropriarci di un sapere che individui (frase bellissima) “la colla che tiene insieme le stelle e gli anemoni di mare, le foreste di sequoie e gli aggregati umani”.
Secondo Bateson, l’arrogante ottimismo dominante dell’uomo nei confronti della natura è causa della crisi della società di oggi. Per correggere tale errore, è necessario un cambiamento di prospettiva che, però, è qualcosa di più del cambiamento del punto di osservazione: è una riconsiderazione del rapporto uomo-natura e del senso del reale, a partire non da una prospettiva umana bensì da una modalità che riesca a porsi quale nuovo modo di pensare in una dinamica della mente ecologicamente orientata.

“Siamo tutti zecche se questo vuol dire essere antirazzisti…”

L'Usb Viterbo esprime vicinanza e solidarietà contro gli attacchi dell'ultimo periodo nei confronti dei migranti.
 
usb.it Luca Paolocci
Nell’ultimo periodo in particolare, nella città di Viterbo, associazioni, gruppi e partiti hanno utilizzato il tema dello straniero per fini personali.
In linea con l’ondata razzista nazionale, anche nella Tuscia, il migrante è stato trasformato nel capro espiatorio del degrado e della povertà. L’Usb Viterbo ha denunciato pubblicamente tali manovre: l’impoverimento della città è dovuto a decenni di malapolitica con il silenzio complice di alcune associazioni.
Intere strutture storiche per la città, sia pubbliche sia private, sono state lasciate nel più completo abbandono, proprio negli anni in cui sono stati concessi appalti e agevolazioni sulle aree commerciali, senza alcun controllo sulla sicurezza dei lavoratori impiegati.
Gli artigiani e i piccoli esercenti sono stati abbandonati, lasciati al destino della chiusura. Eppure, nessuna voce di protesta si è alzata, mentre, invece, grande fervore è stato usato contro i negozi gestiti da stranieri. Forse, interessi economici e speculazioni, hanno favorito le scelte politiche, favorendo la cementificazione sulla direttrice della Cassia Nord.
Il servizio sanitario sul territorio è al collasso, occorrono più di sei mesi per effettuare una semplice Tac, la Asl tenta la privatizzazione della dialisi, dell’assistenza psichiatrica e di quella domiciliare.

giovedì 29 marzo 2018

Regione Lazio. Zingaretti e lo scempio della speculazione edilizia.

“A Roma – denuncia l’ex assessore all'Urbanistica della Giunta di Virginia Raggi si sta consumando il più grande scempio del patrimonio esistente della sua storia moderna. Per cinque lunghi anni Zingaretti ha favorito gli interessi della speculazione edilizia. Avesse speso qualche idea per la tutela dell’ambiente e delle città, non sarebbe nella posizione di stallo sancita dal voto regionale”.




micromega Paolo Berdini*
L’anatra, anche se zoppa, vive in ambienti naturali e – spesso – tutelati. Avesse speso qualche idea per la tutela dell’ambiente e delle città, Zingaretti non sarebbe nella posizione di stallo sancita dalle elezioni regionali. 
Se è infatti vero che il presidente della regione Lazio è l’unico esponente PD in controtendenza rispetto ad un partito sconfitto e privo di idee, è altresì vero che per cinque lunghi anni non ha voluto promuovere una visione delle città e dell’ambiente come uniche prospettive per uscire dalla crisi, limitandosi ad una modesta politica a favore degli interessi della speculazione edilizia.
Il bilancio è sotto gli occhi di tutti. Il piano paesaggistico regionale e i piani di assetto dei parchi regionali – provvedimenti da tempo conclusi nella parte tecnica – non sono stati portati in approvazione per una deliberata scelta politica. Di contro, tutti i provvedimenti normativi richiesti dalla famelica lobby del mattone sono stati approvati senza tener conto degli avvertimenti del mondo della cultura. Avvertimenti che, puntualmente, si stanno avverando uno dopo l’altro.

Libro. “La sfida populista”, tra demagogia e democrazia.

Un ebook collettaneo, edito dalla Fondazione Feltrinelli, analizza il fenomeno del populismo evitando visioni manichee e catastrofiste, nel tentativo di comprenderlo nella sua complessità. Che cosa lo rende diverso dalla democrazia, visto che entrambi sono fondati sul principio di maggioranza? Pubblichiamo un estratto dal capitolo di Nadia Urbinati, secondo la quale solo a partire dalla comprensione del populismo come maggioritarismo si può affrontare criticamente il rapporto fra esso e la nostra Costituzione - Per acquistare l'ebook


micromega Nadia Urbinati
L’unificazione in alternativa al pluralismo è la dinamica strutturale del populismo nel governo rappresentativo come la demagogia lo era rispetto al governo diretto. Bisogna tener presente che l’impatto dell’appello al popolo è diverso in questi due casi. Infatti, nel governo rappresentativo, la sfera dell’opinione ha più grande rilevanza perché il potere legislativo non è qui a disposizione diretta del popolo; è dunque prevedibile che l’impresa populista si sviluppi nella dimensione ideologica e che possa in teoria restare un fenomeno di opinione, senza conquistare il governo. Diverso è il caso della demagogia antica che aveva un impatto diretto, non solo sull’opinione ma anche sulla legge perché operava in un’assemblea di cittadini dotata del potere sovrano immediato. Tenendo conto di questa differenza tra le due forme di governo democratico, mi servo dell’analisi della demagogia antica per illustrare la relazione conflittuale che essa aveva con la democrazia e proporre un parallelo con l’azione del populismo nel regime rappresentativo: in entrambi i casi centrale è l’uso e l’abuso del principio della maggioranza.

Aristotele è l’autore che offre la più puntuale caratterizzazione della demagogia. Le sue idee sono illuminanti per comprendere la natura e la dinamica sociale del populismo moderno. Prima di tutto, egli ruppe l’identificazione di Platone della demagogia con la tirannia e rese la demagogia parte della lotta politica democratica. Introdusse poi una distinzione che avrebbe emancipato la demagogia dal disdegno generale, avanzando l’idea di una possibile trasformazione interna al governo costituzionale verso forme via via meno moderate, per giungere infine al maggioritarismo del governo del demagogo (Lane 2012). Aristotele separa la “buona” (costituzionale) dalla “cattiva” (demagogica) democrazia.

Mafia Capitale, pg Roma chiede 26 anni e 6 mesi per Carminati e 25 e 9 mesi per Buzzi.

Mafia Capitale, pg Roma chiede 26 anni e 6 mesi per Carminati e 25 e 9 mesi per Buzzi Come già ribadito nel corso della requisitoria nell’udienza del 20 marzo gli uomini del Mondo di mezzo, capaci di infiltrare le istituzioni romane, rappresentano un’associazione mafiosa. 


Non stupisce quindi che le richieste in appello non si discostino che di pochi mesi da quelle del processo di primo grado.
L’accusa, nella parte finale delle richieste sostenuta dal procuratore generale Antonio Sensale, ha chiesto 26 anni e mezzo per Massimo Carminati e 25 anni e 9 mesi per l’ex ras delle cooperative romane Salvatore Buzzi per associazione a delinquere di stampo mafioso. “Chiediamo di ripristinare il 416bis nelle forme pluriaggravate nelle quali viene contestato. Riteniamo sussistente l’articolo sette per le estorsioni e gli episodi corruttivi contestati” ha detto il magistrato.

Nel 2016 il reddito medio degli italiani è salito dell'1,2%. Il 45% dichiara meno di 15mila euro, per 10 milioni l'Irpef è zero.

REDDITI - 45% italiani sotto 15.000 euro, 10 milioni a zero Irpef. Bonus 80 euro restituito da 1,7 milioni di contribuenti

Le rilevazioni del Mef sulle dichiarazioni dei redditi dei cittadini.

Il reddito complessivo totale dichiarato dagli italiani nel 2017 ammonta a circa 843 miliardi di euro (+10 miliardi rispetto all'anno precedente) per un valore medio di 20.940 euro, in aumento dell'1,2% rispetto al reddito complessivo medio dichiarato l'anno precedente.

E' quanto emerge dalla rilevazione del Mef sulle dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche per l'anno d'imposta 2016.
La regione con reddito medio più alto è la Lombardia (24.750 euro), mentre la maglia nera va alla Calabria (14.950 euro).
Il 45% dei contribuenti italiani dichiara fino a 15.000 euro e versa il 4,2% dell'Irpef totale mentre i "Paperoni" con oltre 300.000 euro di reddito sono 35.000 mila (lo 0,1%). E' quanto emerge dalle rilevazioni del Mef sulle ultime dichiarazioni Irpef delle persone fisiche presentate nel 2017 (anno di imposta 2016).
Nella fascia tra 15 e 50mila euro si colloca invece il 50% dei contribuenti che dichiara il 57% dell'Irpef.
Il 5,3% dichiara invece oltre 50.000 euro (39% dell'Irpef totale).
Per 10 milioni di italiani Irpef a zero. Oltre 10 milioni di persone in Italia "hanno un'imposta netta pari a zero".

Acqua pubblica e salute animale nel nuovo Parlamento.

Il Forum dei Movimenti per l’acqua ribadisce al nuovo Parlamento il no all trattato CETA, in vigore per dazi e tariffe da settembre ma ancora in via provvisoria.


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Un viaggio in Italia in oltre quaranta tappe. Un obiettivo condiviso: riaffermare il valore paradigmatico dell’acqua come bene comune, ribadendo che: l’acqua è un diritto umano universale e fondamentale ed è la risorsa fondamentale per l’equilibrio degli ecosistemi.
E anche che l’acqua è un obiettivo strategico mondiale di scontro con il sistema che provoca la crisi che viviamo mentre la gestione partecipativa delle comunità locali è un modello sociale alternativo indispensabile al nostro futuro.
La carovana del Forum italiano dei Movimenti per l’acqua si è conclusa sabato 24 marzo a Roma, celebrando la Giornata Mondiale della preziosa risorsa con l’unione di diverse lotte e filoni di lavoro di associazioni, sindacati e movimenti.
Come Campagna Stop TTIP/CETA siamo intervenuti all’incontro per richiamare l’urgenza di bloccare nel nuovo Parlamento la ratifica del CETA, il trattato di liberalizzazione del commercio tra Canada e Europa, già entrato a settembre scorso in applicazione provvisoria per tutto quello che riguarda dazi, tariffe e commissioni di funzionamento.
Se dal punto di vista commerciale, come previsto, le esportazioni italiane in Canada non sono aumentate più di quanto già facessero in assenza di CETA, grazie a un documento di cui siamo venuti in possesso contenente l’ordine del giorno della prima commissione convocata in virtù del trattato sulle Misure sanitarie e fitosanitarie che ostacolano il commercio tra Europa e Canada, abbiamo scoperto che non meglio precisati esperti delle due sponde dell’Atlantico discuteranno le nuove leggi che riguardano la salute animale e delle piante che intendiamo introdurre in Europa, così come sulle ispezioni e sui controlli, perché il Canada possa commentarli e introdurre correttivi, ma non basta.

Potere al Popolo: “Liberate i prigionieri politici in Catalogna”. L’Onu ammette il ricorso di Puigdemont.

L’arresto in Germania del presidente eletto della Catalogna Carles Puigdemont e quello di altri dirigenti catalani in Spagna è un atto gravissimo” scrive in un nota Potere al Popolo.
 
 
contropiano.org 
La risposta delle autorità spagnole contro il movimento indipendentista e più in generale per l’autodeterminazione catalana è stata brutale, evidenziando come le eredità del franchismo e l’ipoteca della monarchia sulla Costituzione spagnola siano ancora pesantissime.
La repressione si fonda su un quadro costituzionale e legislativo ereditato dalla dittatura franchista che contrasta con i principi democratici che normalmente i governi UE invocano nei confronti di altri paesi”. Potere al Popolo condanna apertamente l’arresto in Germania del presidente catalano Carles Puigdemont e quelli dei dirigenti catalani.
Chiediamo l’immediato rilascio di tutti i prigionieri politici , il riconoscimento del diritto all’autodeterminazione del popolo catalano, il diritto del Parlamento della Catalogna a svolgere le sue funzioni e che si fermi la repressione”.

I truffatori del “reddito di inclusione”.

Gentiloni e Poletti lucrano ancora una volta sulla povertà, aiutati da Boeri nella presentazione dei risultati del primo trimestre del Reddito di inclusione sociale, i cui sussidi sono erogati dal’INPS.
 
 
Per mascherare esiti al di sotto delle aspettative, Boeri ha gonfiato le cifre in una tabella introduttiva dal titolo “Già raggiunto il 50% della platea potenziale”, indicando in 900 mila le persone “beneficiarie di misure di contrasto alla povertà collegate al Rei”. Ed è così che le agenzie di stampa e i quotidiani titolano la notizia.
In realtà la cifra riguarda una grande ammucchiata, a cui il Rei concorre per poco più di un terzo, essendo gli altri interventi sostenuti con i fondi SIA (Sostegno per l’inclusione attiva) e soprattutto coperti da molteplici fonti regionali.
Il governo aveva accelerato l’avvio del Rei a dicembre per ragioni elettoralistiche. L’obiettivo enunciato era di intervenire entro luglio 2018 in favore di 500 mila famiglie e 1 milione 800 mila persone. Le domande pervenute al 23 marzo riguardano 110.138 famiglie e 316.693 persone.
Boeri a queste ha aggiunto i beneficiari del Sia (119.226 nuclei e 476.868 persone), ma non quelli che sono passati al Rei dal SIA che si è estinto il 31 dicembre scorso, bensì tutti quelli che percepivano il sussidio nell’ultimo bimestre del 2017. Così ha potuto magnificare il raggiungimento del 50 per cento dell’obiettivo, e annunciarne il nuovo, da luglio in poi, di 700 mila famiglie e 2 milioni e mezzo di persone.

Perché il Regno Unito, l’UE e gli Stati Uniti si coalizzano contro la Russia.

Per gran parte dell’ultimo decennio, Stati Uniti, Regno Unito e Unione europea hanno condotto una campagna per minare e rovesciare il governo russo e in particolare per estromettere il presidente Putin. Sono in gioco questioni fondamentali, compresa la possibilità reale di una guerra nucleare. 
  globalresearch.ca Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
La più recente campagna propagandistica occidentale, ed una delle più virulente, è l’accusa lanciata dal regime britannico del primo ministro Theresa May. Gli inglesi hanno affermato che agenti segreti russi hanno cospirato per avvelenare un ex agente doppiogiochista russo e sua figlia in Inghilterra, minacciando la sovranità e la sicurezza del popolo britannico. Nessuna prova è mai stata presentata. Tuttavia il Regno Unito ha espulso i diplomatici russi e chiede sanzioni più severe, per aumentare le tensioni. Il Regno Unito, i suoi sostenitori statunitensi ed europei si stanno muovendo verso un’interruzione nelle relazioni ed un escalation militare.
Sorgono un certo numero di domande fondamentali riguardo alle origini e alla crescente intensità di questo sentimento anti-russo.
Perché i regimi occidentali ritengono che oggi la Russia sia una minaccia maggiore che in passato? Credono che la Russia sia più vulnerabile alle minacce o agli attacchi occidentali? Perché i leader militari occidentali cercano di minare le difese della Russia? Le élite economiche americane credono che sia possibile provocare una crisi economica e la fine del governo del Presidente Putin? Qual è l’obiettivo strategico dei politici occidentali? Perché il regime del Regno Unito ha preso l’iniziativa nella crociata anti-russa attraverso le finte accuse sulle tossine proprio in questo momento?
Questo documento è diretto a fornire elementi chiave per rispondere a queste domande.

Il reddito di cittadinanza possibile.

Le stime - Solo l’aumento graduale delle risorse può sciogliere il nodo coperture.
Il reddito di cittadinanza possibileCome prevedibile si è riaccesa la polemica su quanto costa il reddito di cittadinanza proposto dai Cinque Stelle (integrazione fino a 780 euro al mese per una platea di beneficiari potenziali di 10 milioni di persone). Soltanto 15-17 miliardi come sostiene il neo eletto M5S Lorenzo Fioramonti? O 35-38 miliardi, secondo gli ultimi calcoli del presidente dell’Inps, Tito Boeri, resi noti ieri?
È un dibattito assurdo per una ragione semplice: che costi 15 o 38 miliardi, è impossibile costruire in pochi mesi un sussidio che raggiunga milioni di persone e, al contempo, riformare i centri per l’impiego così da renderli simili a quelli tedeschi, ripensare tutto il welfare italiano in modo da finanziare i nuovi sussidi tagliando quelli superati. I Cinque Stelle sono riusciti a imporre la lotta alla povertà in cima all’agenda della politica, missione compiuta, ora serve pragmatismo di governo.
Il reddito di cittadinanza non è altro che un potenziamento del Rei, il Reddito di inclusione costruito nei governi Letta-Renzi-Gentiloni e partito a dicembre 2017. La macchina si è messa in moto, secondo i dati diffusi ieri dall’Inps, i beneficiari di Rei e Sia (la versione precedente) sono 110.138 famiglie, 316.693 persone. Ognuna di queste famiglie dovrebbe essere seguita da assistenti sociali, servizi del Comune, se serve da medici, così da costruire percorsi personalizzati da abbinare al sostegno monetario (in media 297 euro al mese a persona).

Classe Operaia. Bologna, operaio 56enne muore folgorato Lavorava alla linea elettrica ferroviaria.

L'uomo, originario di Napoli, è stato folgorato da una forte scarica elettrica. Per accertare cause e dinamica precisa dell'accaduto è stata avviata un’inchiesta interna da parte delle Ferrovie, oltre alle indagini avviate dalla Polizia Ferroviaria.

Bologna, operaio 56enne muore folgorato Lavorava alla linea elettrica ferroviaria

Un operaio è morto la scorsa notte mentre lavorava in area ferroviaria, per la manutenzione della linea elettrica nei pressi di bivio Navile, alla periferia di Bologna. L’incidente è avvenuto intorno all’1.40: l’uomo, un 56enne originario di Napoli, è stato folgorato da una forte scarica. Lavorava per una ditta appaltatrice, la Sifel. Per accertare cause e dinamica precisa dell’accaduto è stata avviata un’inchiesta interna da parte delle Ferrovie, oltre alle indagini avviate dalla Polizia Ferroviaria. Rete Ferroviaria Italiana – in una nota – esprime il proprio cordoglio e la propria vicinanza ai familiari.

Contro il pareggio di bilancio in Costituzione.

Dal voto sono ormai passate due settimane e si stanno moltiplicando gli interventi dell'Unione europea, e in subordine della Confindustria nostrana, per influire sulle politiche economiche e di bilancio che il futuro governo dovrà assumere.



La novità, peraltro relativa (si ricorderà la famosa lettera della Bce del 2011 che ha direttamente condizionato e ispirato le politiche dei governi successivi), è rappresentata dal monito lanciato dal commissario della Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, nel corso dell'audizione al Parlamento europeo, direttamente all'Italia rea di avere un livello elevato di debito pubblico. Naturalmente Moscovici afferma che "La Commissione Ue non vuole entrare nel processo democratico italiano o chiedere riforme che siano impopolari" secondo un classico esempio di excusatio non petita accusatio manifesta.