venerdì 30 marzo 2018

“Siamo tutti zecche se questo vuol dire essere antirazzisti…”

L'Usb Viterbo esprime vicinanza e solidarietà contro gli attacchi dell'ultimo periodo nei confronti dei migranti.
 
usb.it Luca Paolocci
Nell’ultimo periodo in particolare, nella città di Viterbo, associazioni, gruppi e partiti hanno utilizzato il tema dello straniero per fini personali.
In linea con l’ondata razzista nazionale, anche nella Tuscia, il migrante è stato trasformato nel capro espiatorio del degrado e della povertà. L’Usb Viterbo ha denunciato pubblicamente tali manovre: l’impoverimento della città è dovuto a decenni di malapolitica con il silenzio complice di alcune associazioni.
Intere strutture storiche per la città, sia pubbliche sia private, sono state lasciate nel più completo abbandono, proprio negli anni in cui sono stati concessi appalti e agevolazioni sulle aree commerciali, senza alcun controllo sulla sicurezza dei lavoratori impiegati.
Gli artigiani e i piccoli esercenti sono stati abbandonati, lasciati al destino della chiusura. Eppure, nessuna voce di protesta si è alzata, mentre, invece, grande fervore è stato usato contro i negozi gestiti da stranieri. Forse, interessi economici e speculazioni, hanno favorito le scelte politiche, favorendo la cementificazione sulla direttrice della Cassia Nord.
Il servizio sanitario sul territorio è al collasso, occorrono più di sei mesi per effettuare una semplice Tac, la Asl tenta la privatizzazione della dialisi, dell’assistenza psichiatrica e di quella domiciliare.

Eppure, nessuna voce di protesta si è alzata, mentre, invece, grande fervore è stato usato contro i migranti fuori i centri commerciali. Le denunce pubbliche del sindacato hanno permesso di cambiare la narrazione sul territorio.
La giornata di giovedì, con la presenza della Lega, voleva segnare una nuova cavalcata del tema razzista, per addossare al presunto straniero colpevoli mancanze, causate dallo stesso gruppo politico. L’Usb Viterbo, a fianco di associazioni e partiti del territorio, ha partecipato a un volantinaggio per smascherare questi bassi giochi elettorali, che mirano solo alle prossime scadenze.
Vi è stata una grandissima partecipazione e vicinanza da parte di cittadini e passanti. 
A dimostrazione che il tema del razzismo nasconde importanti interessi e malaffare, una pioggia di insulti e minacce sono stati rivolti a chi ha avuto il coraggio di parlare.
L’Usb Viterbo ribadisce “Siamo tutti zecche, se questo vuol dire essere antirazzisti. 
Siamo tutti zecche, se questo vuol dire essere antifascisti. 
Siamo tutti zecche, se questo vuol dire sentire come propri qualsiasi abuso o sofferenza subiti da un’altra persona, indipendentemente dal colore della pelle o dal sesso”.
L’Usb Viterbo presidierà piazze, negozi e uffici dove abitualmente si recano questi leoni da tastiera, leggendo le minacce e gli insulti arrivati, per alzare il velo e mostrare pubblicamente che dietro i temi del fascismo e del razzismo non vi è nessuna sostanza, ma solo beceri e miseri sproloqui.
Associazioni, partiti e semplici cittadini sono invitati a partecipare.
Luca Paolocci

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