martedì 27 marzo 2018

Contro i NoTap ennesimo stupro alla giustizia!

Oggi abbiamo la conferma che non possiamo più fidarci di quegli organi che dovrebbero far rispettare la legge. In Italia vige ormai la legge del più forte, e le carte sembrerebbero non essere nemmeno lette da chi autorizza questo scempio. Denunciamo una cosa gravissima, sulla quale vorremmo che si faccia chiarezza.
 

Con ordinanza n. 01733/2018, il TAR del Lazio ha rigettato il provvedimento del Comune di Melendugno (prot. 2575 del 30.01.2018) con il quale si disponeva la sospensiva dei lavori Tap in orari notturni, anche nella realizzazione del microtunnel. Il Tar Lazio motiva tale ordinanza dichiarando, tra l’altro, che “[…] corrisponde anche all’interesse del comune resistente vedere celermente realizzato il micro-tunnel (mediante lavoro continuato h24) prima che la prossima stagione turistico-balneare entri nel suo vivo” .
Nel frattempo, siamo andati a vedere lo “Studio Preliminare Ambientale per il progetto del Microtunnel. Prescrizione A5 (IAL00-C5577-601-Y-TRB-0006)”, revisionato il 31/07/2017 e approvato dal Ministero dell’Ambiente, con esclusione dalla valutazione VIA, con parere n. 2659 del 02.03.2018. A pag. 65 del presente studio preliminare, al paragrafo 3.3 “Durata e tempistiche di costruzione”, il progetto di realizzazione del pozzo di spinta e del microtunnel prevede che “nella prima parte del 2017 inizieranno le attività preparatorie per la costruzione del pozzo di spinta onshore; la successiva perforazione del tunnel avverrà nell’autunno del 2017; le palancole verranno installate prima del fermo estivo del 2018.” Nella tabella 3-12, Tap parla di 60 giorni per la costruzione del pozzo di spinta, 120 giorni di fermo estivo e 240 giorni per la costruzione del microtunnel.

Ci chiediamo, dunque, come è possibile che il Ministero abbia approvato una revisione di studio preliminare con tempistiche totalmente sballate? Oggi, 27 marzo 2018, Tap NON HA NEMMENO TERMINATO IL POZZO DI SPINTA, che sarebbe dovuto terminare un anno fa!
Come può, il Tar del Lazio, parlare di interesse di una comunità, se lo scavo del microtunnel andrebbe a danneggiare irreversibilmente la stagione estiva? Anche se iniziassero oggi i lavori di scavo del microtunnel, ci vorrebbero 6 mesi per la realizzazione (e il sistema di perforazione prevede che la talpa non può fermarsi!), andando a interessare tutto il periodo estivo e contravvenendo a quel fermo dichiarato da Tap stessa nel suo progetto!
Come può, il Ministero dell’Ambiente, escludere da ogni controllo un progetto nel quale tutti i lavori sono predatati? Si parla di “autunno 2017” per la realizzazione del microtunnel, e oggi siamo già in primavera 2018, senza che questi lavori siano nemmeno iniziati! Come può accettare una revisione in data Marzo 2018, nella quale si dichiara che i lavori del microtunnel sarebbero già avvenuti?
Non è possibile che questa giustizia vada ad approvare decreti e ricorsi SENZA VERIFICARE LE CARTE E SENZA AVERE CONTEZZA DI UN CANTIERE CHE NON RISPETTA I TEMPI! Non sappiamo più cosa aspettarci: cosa avverrà quest’estate, quando scatteranno i 120 giorni di fermo DICHIARATI IN PROGETTO? Abbiamo il grave sentore che NON VERRANNO RISPETTATI, con il benestare di chi invece dovrebbe garantire il rispetto delle leggi ma che sembrerebbe non degnarsi nemmeno di leggere le carte!
E cosa penseranno ora quei sindaci che “attendevano le vie legali” per risolvere il problema? Quando Tap o Snam (due risvolti dello stesso progetto) entreranno in casa loro, dovranno aspettarsi lo stesso trattamento!
L’immobilismo della Procura di Lecce sui vari ricorsi è sintomatico di uno Stato che non rispetta le leggi, ma che le cambia a seconda del caso in questione! Le indagini vanno avanti spedite per uno zerbino o per un uovo lanciato, ma si arenano quando si tratta di RISPETTO nei confronti di una popolazione! La LEGALITÀ non può essere un’opinione valutabile a seconda del caso!
E’ un fatto gravissimo quello descritto, e non possiamo più fidarci di nessuno. Andremo avanti con le nostre forze, contro un sistema piegato alle logiche del denaro.

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