mercoledì 28 marzo 2018

Classe Operaia ennesimo lutto. Livorno, esplosione al porto industriale: due operai morti e uno grave.

La zona nel deposito di oli combustibili è stata completamente evacuata. Sul posto vigili del fuoco e ambulanze.

Risultati immagini per Livorno, esplosione al porto industrialeSono due gli operai morti nell'esplosione del serbatoio nel porto industriale di Livorno e un altro operaio sarebbe in gravi condizioni. L'incidente è avvenuto, poco prima delle 14, all'interno del deposito Costiero Neri, all'accosto 29 del porto. Lorenzo Mazzoni di 25 anni, e Nunzio Viola di 53 anni: questi i nomi dei due operai morti.
I due, dipendenti della Labromare di Livorno, morti nell'esplosione di un serbatoio che aveva contenuto acetato di etile, secondo una prima ricostruzione stavano lavorando all'esterno. Uno dei due operai era più esperto, l'altro più giovane. Al momento al 118 non risultano altre persone ferite, contrariamente a quanto scritto in precedenza. Il grosso deposito, il numero 62, nell'esplosione si è piegato appoggiandosi a un altro serbatoio vicino. I vigili del fuoco stanno cercando di verificare se vi siano ancora criticità in seguito a questo.
"È inaccettabile che si muoia per lavorare". È quanto dichiarano le Segreterie nazionali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, esprimendo "vicinanza alle famiglie dei due operai deceduti". "Questo susseguirsi di incidenti sul lavoro è ormai equiparabile ad un bollettino di guerra, è inaccettabile ed indegno di un paese civile - proseguono le tre Organizzazioni sindacali – La sicurezza sul lavoro rappresenta la priorità del settore, su cui è urgente l'intervento dei vertici di tutte le istituzioni". "Nel frattempo - concludono Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti - restiamo in attesa di conoscere gli esiti degli accertamenti delle Autorità sulle cause e sulle responsabilità dell'incidente".

Appena informato della tragedia, il sindaco di Livorno Filippo Nogarin è partito da Firenze, dove si trovava per impegni istituzionali, ed è rientrato nella sua città per andare sul luogo dell'esplosione. "Siamo di fronte a una tragedia immane", ha detto Nogarin, esprimendo vicinanza alle famiglie delle vittime. Il primo cittadino di Livorno ha poi aggiunto che "più forte del dolore, in questo momento, è soltanto la rabbia, perché tutto questo è inaccettabile" e "a tutti i lavoratori, in particolare a quelli che operano in ambiente portuale, la politica deve garantire costantemente la massima sicurezza e non le vuote chiacchiere".
Di "giorno orribile per il lavoro in Toscana" e di "mattanza di lavoratori, frutto di lassismo e non di fatalità" ha parlato il presidente della Regione Enrico Rossi, che come Nogarin si è precipitato a Livorno. Rossi ha ricordato anche gli incidenti sul lavoro che si sono verificati, sempre oggi, a Massa, dove un operaio ha riportato gravi ustioni nell'esplosione della fabbrica in cui lavorava, a Terranuova Bracciolini (Arezzo), dove un altro operaio ha subito un violento trauma commotivo al volto mentre si trovava in una discarica, e a Massa Marittima (Grosseto), dove ha perso la vita un uomo di 82 anni schiacciato dal trattore che stava conducendo nel suo campo.
Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha sentito nel pomeriggio il sindaco di Livorno Filippo Nogarin al quale ha espresso vicinanza e cordoglio. Cordoglio ai familiari delle vittime è arrivato da gran parte del mondo politico e sindacale. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha affermato che "è inaccettabile che si possa morire sul lavoro" e "la morte di questi due lavoratori è, ancora una volta, un monito drammatico a rafforzare la consapevolezza di tutti che bisogna fare sempre di più per la prevenzione e per assicurare un controllo costante del rispetto delle norme di sicurezza".

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