giovedì 29 marzo 2018

Perché il Regno Unito, l’UE e gli Stati Uniti si coalizzano contro la Russia.

Per gran parte dell’ultimo decennio, Stati Uniti, Regno Unito e Unione europea hanno condotto una campagna per minare e rovesciare il governo russo e in particolare per estromettere il presidente Putin. Sono in gioco questioni fondamentali, compresa la possibilità reale di una guerra nucleare. 
  globalresearch.ca Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
La più recente campagna propagandistica occidentale, ed una delle più virulente, è l’accusa lanciata dal regime britannico del primo ministro Theresa May. Gli inglesi hanno affermato che agenti segreti russi hanno cospirato per avvelenare un ex agente doppiogiochista russo e sua figlia in Inghilterra, minacciando la sovranità e la sicurezza del popolo britannico. Nessuna prova è mai stata presentata. Tuttavia il Regno Unito ha espulso i diplomatici russi e chiede sanzioni più severe, per aumentare le tensioni. Il Regno Unito, i suoi sostenitori statunitensi ed europei si stanno muovendo verso un’interruzione nelle relazioni ed un escalation militare.
Sorgono un certo numero di domande fondamentali riguardo alle origini e alla crescente intensità di questo sentimento anti-russo.
Perché i regimi occidentali ritengono che oggi la Russia sia una minaccia maggiore che in passato? Credono che la Russia sia più vulnerabile alle minacce o agli attacchi occidentali? Perché i leader militari occidentali cercano di minare le difese della Russia? Le élite economiche americane credono che sia possibile provocare una crisi economica e la fine del governo del Presidente Putin? Qual è l’obiettivo strategico dei politici occidentali? Perché il regime del Regno Unito ha preso l’iniziativa nella crociata anti-russa attraverso le finte accuse sulle tossine proprio in questo momento?
Questo documento è diretto a fornire elementi chiave per rispondere a queste domande.



Il contesto storico dell’aggressione occidentale
Diversi fattori storici fondamentali risalenti agli anni ’90 spiegano l’attuale ondata di ostilità occidentale nei confronti della Russia.
Prima di tutto, durante gli anni ’90, gli Stati Uniti hanno degradato la Russia, riducendola a uno stato vassallo e imponendosi come stato unipolare.
In secondo luogo, le élite occidentali hanno saccheggiato l’economia russa, sequestrando e riciclando centinaia di miliardi di dollari. I principali beneficiari sono stati le banche di Wall Street, la City di Londra e i paradisi fiscali d’oltremare
In terzo luogo, gli Stati Uniti hanno sequestrato e preso il controllo del processo elettorale russo, assicurando la fraudolenta “elezione” di Eltsin.
In quarto luogo, l’Occidente ha degradato le istituzioni militari e scientifiche della Russia e incrementato le proprie forze armate ai confini della Russia.
In quinto luogo, l’Occidente ha assicurato che la Russia non fosse in grado di sostenere i suoi alleati e governi indipendenti in Europa, Asia, Africa e America Latina. La Russia non è stata in grado di aiutare i suoi alleati in Ucraina, Cuba, Corea del Nord, Libia, ecc.
Con il collasso del regime di Eltsin e l’elezione del presidente Putin, la Russia riacquistò la propria sovranità, la sua economia si riprese, le sue forze armate e gli istituti scientifici furono ricostruiti e rafforzati. La povertà è stata nettamente ridotta e i capitalisti gangster sostenuti dall’Occidente sono stati bloccati, incarcerati o sono fuggiti principalmente nel Regno Unito e negli Stati Uniti.
La storica ripresa della Russia sotto il presidente Putin e la sua graduale influenza internazionale hanno frantumato la pretesa statunitense di governare il mondo in modo unipolare. La ripresa e il controllo delle proprie risorse economiche da parte della Russia hanno ridotto il predominio degli Stati Uniti, in particolare sui giacimenti di petrolio e gas.
Quando la Russia ha consolidato la propria sovranità ed è cresciuta economicamente, socialmente, politicamente e militarmente, l’Occidente ha aumentato la propria ostilità nel tentativo di riportare la Russia ai tempi bui degli anni ’90.
Gli Stati Uniti hanno orchestrato numerosi colpi di stato, interventi militari e elezioni fraudolente per circondare e isolare la Russia. L’Ucraina, l’Iraq, la Siria, la Libia, lo Yemen e gli alleati russi in Asia centrale sono stati presi di mira. Le basi militari della NATO sono proliferate.
L’economia della Russia era presa di mira: le sanzioni erano dirette alle sue importazioni ed esportazioni. Il presidente Putin è stato oggetto di una virulenta campagna di fango da parte dei media occidentali. I partiti e i politici dell’opposizione sono stati finanziati dagli Stati Uniti.
La campagna eversiva USA-UE per far tornare indietro la Russia è fallita.
La campagna di accerchiamento è fallita. L’Ucraina è stata divisa: gli alleati della Russia hanno preso il controllo dell’Oriente; La Crimea ha votato per l’unificazione con la Russia. La Siria si è unita alla Russia per sconfiggere i vassalli statunitensi armati. La Russia si è rivolta al commercio multilaterale, ai trasporti e alle reti finanziarie della Cina.
Quando l’intero disegno unipolare statunitense si è dissolto, esso ha provocato profondo risentimento, animosità ed un contrattacco sistematico. La costosa e fallita guerra al terrore degli Stati Uniti è diventata una prova generale per la guerra economica e ideologica contro il Cremlino. La ripresa storica della Russia e la sconfitta dell’eversione occidentale hanno intensificato la guerra ideologica ed economica.
Il piano velenoso del Regno Unito è stato concepito per accrescere le tensioni economiche e preparare il pubblico occidentale a intensificare gli scontri militari.
La Russia non è una minaccia per l’Occidente: sta recuperando la sua sovranità per promuovere un mondo multipolare. Il presidente Putin non è un “aggressore” ma si rifiuta di acconsentire che la Russia ritorni al vassallaggio.
Il presidente Putin è immensamente popolare in Russia ed è odiato dagli Stati Uniti proprio perché è l’opposizione di Eltsin: ha creato un’economia fiorente; resiste alle sanzioni e difende i confini e gli alleati della Russia.
Conclusioni
Diamo una sommaria risposta alle domande poste in apertura.
1) I regimi occidentali riconoscono che la Russia è una minaccia per il loro dominio globale; sanno che la Russia non è una minaccia per invadere l’UE, il Nord America od i loro vassalli.
2) I regimi occidentali credono di poter rovesciare la Russia attraverso la guerra economica comprese le sanzioni. In effetti, la Russia è diventata più autosufficiente e ha diversificato i suoi partner commerciali, in particolare la Cina, e comprende persino l’Arabia Saudita e altri alleati occidentali.
La campagna di propaganda occidentale non è riuscita a rivolgere gli elettori russi contro Putin. Il 19 marzo 2018 la partecipazione degli elettori alle elezioni presidenziali è aumentata al 67%. Vladimir Putin ha ottenuto una maggioranza record del 77%. Il presidente Putin è politicamente più forte che mai.
Il dispiegamento da parte della Russia di armi nucleari avanzate e di altre armi avanzate ha avuto un notevole effetto deterrente, specialmente tra i leader militari statunitensi, rendendo chiaro che la Russia non è vulnerabile agli attacchi.
Il Regno Unito ha tentato di unirsi ed acquisire importanza con l’UE e gli Stati Uniti attraverso il lancio della sua cospirazione tossica contro la Russia. Il primo ministro May ha fallito. La Brexit costringerà il Regno Unito a rompere con l’UE.
Il presidente Trump non rimpiazzerà l’UE come partner commerciale sostitutivo. Mentre l’UE e Washington potrebbero sostenere la crociata britannica contro la Russia, perseguiranno la loro propria agenda commerciale; che non include il Regno Unito.
In una parola, il Regno Unito, l’Unione Europea e gli Stati Uniti si stanno coalizzando contro la Russia per diverse ragioni storiche e contemporanee. Lo sfruttamento britannico della cospirazione anti-russa è uno stratagemma temporaneo per unirsi alla banda, ma non cambierà il suo inevitabile declino globale e la disgregazione del Regno Unito.
La Russia rimarrà un potere globale. Continuerà sotto la guida del presidente Putin. Le potenze occidentali divideranno e infastidiranno i loro vicini – e finiranno per decidere che la loro miglior scelta è quella accettare e lavorare all’interno di un mondo multipolare.
*James Petras è un ricercatore associato del CRG.
Da globalresearch.ca Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

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