Una denuncia forte e un silenzio di tomba. Lo sfruttamento del lavoro minorile, se fatto da "imprenditori italiani", è forse meno grave di quello fattto da altri?
Popoff Globalist Checchino Antonini
Decine di minorenni delle case-famiglia caricano la frutta destinata
ai romani per 150 euro al mese. E tutti fingono di non vedere.
Fuggono da un paese, magari per non essere bambini-soldato e diventano facchini-bambini alle porte della Capitale. Un'operazione di polizia giudiziaria, su disposizione della procura della Repubblica di Tivoli ha rivelato pochi giorni prima di Natale una realtà terrificante di sfruttamento del lavoro minorile nei mercati generali di Roma. Bambini-facchini, decine e decine, più di un centinaio, per lo più ospiti delle strutture d'accoglienza del Comune, che ogni giorno si recano al Car di Guidonia, il mercato ortofrutticolo e, dopo aver scavalcato le recinzioni lavorano per 100-150 euro al mese scaricando e caricando merci sui camion. La polizia ha trovato documentazione falsificata per truccare l'età di alcuni bambini e aggirare le norme di tutela del lavoro minorile italiane.
L'indagine è cominciata un anno e mezzo fa ma, secondo un'interrogazione appena depositata da 23 parlamentari grillini, ai ministri del lavoro, delle politiche agricole e dell'interno non risulterebbe alcuna denuncia da parte di Massimo Pallottini, che dirige la struttura alle porte orientali della Capitale. Le domande dei parlamentari sono inquietanti: perché non siano state adottate misure rigide di inibizione dello sfruttamento minorile, noto da almeno un anno e mezzo, in materia di facchinaggio del mercato ortofrutticolo di Guidonia?
E, ancora, perché il prefetto di Roma Pecoraro non abbia adottato misure urgenti incisive sul C.A.R. sulla base dell'esposto scritto dal direttore Pallottini? Se l'ispettorato del lavoro nell'ultimo anno e mezzo abbia rilevato o meno la piaga del lavoro minorile nel CAR di Guidonia e comunque abbia rilevato anomalie in altre situazioni lavorative di facchinaggio del CAR che appare perfuso da un alto livello di illegalità?
Infine: se non si consideri opportuno l'invio urgente degli ispettori del lavoro a Guidonia con continuità e frequenza incessante per eliminare la vergogna del lavoro minorile nel facchinaggio delle derrate agroalimentari destinate alla spesa quotidiana soprattutto dei cittadini romani, che non vogliono essere complici indiretti del consumo di prodotti nella cui fase di lavorazione c'è un importante macchia di illegalità.
Fuggono da un paese, magari per non essere bambini-soldato e diventano facchini-bambini alle porte della Capitale. Un'operazione di polizia giudiziaria, su disposizione della procura della Repubblica di Tivoli ha rivelato pochi giorni prima di Natale una realtà terrificante di sfruttamento del lavoro minorile nei mercati generali di Roma. Bambini-facchini, decine e decine, più di un centinaio, per lo più ospiti delle strutture d'accoglienza del Comune, che ogni giorno si recano al Car di Guidonia, il mercato ortofrutticolo e, dopo aver scavalcato le recinzioni lavorano per 100-150 euro al mese scaricando e caricando merci sui camion. La polizia ha trovato documentazione falsificata per truccare l'età di alcuni bambini e aggirare le norme di tutela del lavoro minorile italiane.
L'indagine è cominciata un anno e mezzo fa ma, secondo un'interrogazione appena depositata da 23 parlamentari grillini, ai ministri del lavoro, delle politiche agricole e dell'interno non risulterebbe alcuna denuncia da parte di Massimo Pallottini, che dirige la struttura alle porte orientali della Capitale. Le domande dei parlamentari sono inquietanti: perché non siano state adottate misure rigide di inibizione dello sfruttamento minorile, noto da almeno un anno e mezzo, in materia di facchinaggio del mercato ortofrutticolo di Guidonia?
E, ancora, perché il prefetto di Roma Pecoraro non abbia adottato misure urgenti incisive sul C.A.R. sulla base dell'esposto scritto dal direttore Pallottini? Se l'ispettorato del lavoro nell'ultimo anno e mezzo abbia rilevato o meno la piaga del lavoro minorile nel CAR di Guidonia e comunque abbia rilevato anomalie in altre situazioni lavorative di facchinaggio del CAR che appare perfuso da un alto livello di illegalità?
Infine: se non si consideri opportuno l'invio urgente degli ispettori del lavoro a Guidonia con continuità e frequenza incessante per eliminare la vergogna del lavoro minorile nel facchinaggio delle derrate agroalimentari destinate alla spesa quotidiana soprattutto dei cittadini romani, che non vogliono essere complici indiretti del consumo di prodotti nella cui fase di lavorazione c'è un importante macchia di illegalità.
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