sabato 28 dicembre 2013

Elettricità, le bollette tornano a salire. Fermo il gas nonostante calo dei prezzi.

Nonostante la frenata dei costi della materia prima, in particolare del metano, non ci sono novità positive per i consumatori della revisione trimestrale delle tariffe da parte dell'Autorità. Per la luce si spenderà lo 0,7% in più, invariato il costo per il metano.


Elettricità, le bollette tornano a salire. Fermo il gas nonostante calo dei prezziMILANO - Nessun regalo di Capodanno per i comsumatori. Dopo il calo dei mesi scorsi, tornano a salire le bollette energetiche per le famiglie italiane. Non di molto, in verità, ma di sicuro non si tratta di un risparmio che in molto si auguravano. Nella sua consueta revisione trimestrale, l'Autorità per l'energia ha stabilito - per il periodo che va da gennaio a marzo - un aumento dello 0,7 per cento per la bolletta dell'elettricità, mentre non ci saranno variazioni della spesa per il metano. Per una famiglia media si tratta di un rincaro di circa 4 euro all'anno.

Ma non sono queste le sole novità per le tariffe del prossimo anno. Con il primo gennaio, verrà introdotto il nuovo sistema di calcolo delle bollette dell'acqua potabile. Questo perché il governo Monti ha assegnato la competenza all'Autorità dell'energia, che d'ora in poi prende il nome di "Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico".

Elettricità. L'aumento, come detto , è dello 0,7%. Pesa, soprattutto, la decisione del governo Letta di finanziare gli energivori, ovvero i settori industriali che fanno maggior uso di elettricità. "Questa componente - si legge in una nota dell'Autorità - da sola vale l'1,6% della spesa complessiva legata agli oneri di sistema". Nel caso dell'elettricità, nonostante l'aumento, si può dire che la liberalizzazione ha in parte funzionato. E' stato possibile contenere il rincaro al di sotto dell'1% grazie
al calo dei costi del chilowattora "riferito all'attività in libera concorrenza" che ha prodotto una diminuzione dell'1,2% sulla bolletta.

Sulla bolletta della luce pesano per un 20% i cosiddetti oneri di sistema, in sostanza premi e incentivi che sono così distribuiti: per l'86,31% incentivi alle "fonti rinnovabili e assimilabili", il 2,03% va al contributo per le spese delle Fs, per il 2,13% alla "messa in sicurezza del nucleare e compensazioni territoriali, per lo 0,18% al bonus per le famiglie meno abbienti, per il 6,92% alla "copertura alla agevolazioni per le imprese a forte consumo di energia elettrica".

Gas. Nonostante la riduzione dei prezzi del gas in Europa e il nuovo sistema di calcolo introdotto da ottobre dall'Autorità (che ha recepito i cambiamenti in atto sul mercato), il prezzo del metano per le famiglie rimane invariato nonostante ci sia stato "un rialzo stagionale dei prezzi all'ingrosso prima dell'aumento dei consumi invernali", pari a un incremento dell'1,9%. E' così stato possibile mantenere invariate le bollette grazie alla riduzione delle tariffe di distribuzione (-0,5%) e della componente destinata al Fondo per incentivare le iniziative di efficienza energetica (-1,6%).

Nella bolletta del gas, rimane sempre alta la componente legata al fisco: il 35,25% della bolletta se ne va in accise (17,72%), addizionale regionale (2,35%) e Iva (15,18%)

Acqua. Con il 2014, entra in vigore il nuovo sistema di calcolo delle tariffe dell'acqua potabile. La possibilità che in molte province d'Italia si vada verso un rincaro è concreto. Molto dipenderà dai consumi totali e dagli investimenti che verranno effettuati sulla rete. Le principali innovazioni introdotte dall'Autorità riguardano l'introduzione dei costi ambientali e di meccanismi tariffari anti-spreco (più si consumerà e più aumenterà la tariffa) e, soprattutto, per il rilancio degli investimenti stimati in oltre 5 miliardi di euro l'anno per interventi urgenti nella depurazione, nella riduzione delle perdite di rete e nello sviluppo dei sistemi fognari. Da gennaio, inoltre, sarà avviata un'indagine conoscitiva per le agevolazioni tariffarie, con particolare riferimento ai consumatori in condizioni di disagio economico e sociale.

Al momento, le perdite di rete superano il 30% dell'acqua immessa, gli impianti di depurazione non coprono il 30% della cittadinanza e il 15% non ha sistemi fognari. Secondo le stime dell'Autorità sono state realizzate meno del 56% delle opere necessarie e gli interventi più urgenti per mettersi in regola con le direttive europee comportano una spesa oltre 25 miliardi di euro nei prossimi 5 anni.

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