A protestare e'
il barese Pino Abbatescianni, 47 anni, che per "quattro mesi ha vissuto
in un tenda su una spiaggia" di Bari, dopo "aver perso il lavoro". "Da
sei giorni", spiega Pino, "il Comune di Bari mi ha trovato una
sistemazione temporanea in una casa per anziani a Triggiano".
In passato l'amministrazione comunale ha offerto ad Abbatescianni la possibilita' di stare nei dormitori e nelle diverse strutture cittadine per l'accoglienza dei senza tetto, ma Pino ha rifiutato per motivi legati alle "apnee notturne" di cui dichiara di soffrire. "Ma ora", aggiunge Abbatescianni, "porto avanti la mia battaglia per il diritto alla vita di tutti gli invisibili e non mollero' fino a che non avremo tutti ottenuto il reddito di cittadinanza". Oggi Pino e' davanti alla sede della Caritas di Bari vecchia. "Ma la mia protesta - conclude - nei prossimi giorni si spostera' in altri posti dove si trovano le persone piu' deboli di cui voglio difendere i diritti diventando la loro voce". Tre i punti rivendicati da Pino in dichiarazioni pubbliche, e in manifestazioni che lui stesso definisce a difesa degli “invisibili”: casa, lavoro o, in alternativa, reddito di cittadinanza. “Non vedo perché c’è qualcuno che ha tutto e altri non hanno niente, letteralmente”.
In una lettera Pino scrive: “Il diritto alla vita e alla dignità non è un optional ma è l'unica condizione che fa di uno Stato un vero Stato. Chiedo che mi siano concessi i diritti che fino ad oggi mi sono stati negati dal sindaco di Bari. Negati a me e a chi, come me, per un motivo o per l'altro ha perso tutto”. Inoltre, aggiunge di aver “pagato le tasse, ma quando ho avuto bisogno lo Stato non c'era più. Al sindaco e alle istituzioni non chiedo più nulla, mi affido alla generosità dei cittadini”. “Ho necessità soltanto di ripartire, di avere un aiuto per riuscire a passare l'inverno, poi - conclude - con le mie mani ce la farò ad andare avanti e uscire da questo incubo”.
In passato l'amministrazione comunale ha offerto ad Abbatescianni la possibilita' di stare nei dormitori e nelle diverse strutture cittadine per l'accoglienza dei senza tetto, ma Pino ha rifiutato per motivi legati alle "apnee notturne" di cui dichiara di soffrire. "Ma ora", aggiunge Abbatescianni, "porto avanti la mia battaglia per il diritto alla vita di tutti gli invisibili e non mollero' fino a che non avremo tutti ottenuto il reddito di cittadinanza". Oggi Pino e' davanti alla sede della Caritas di Bari vecchia. "Ma la mia protesta - conclude - nei prossimi giorni si spostera' in altri posti dove si trovano le persone piu' deboli di cui voglio difendere i diritti diventando la loro voce". Tre i punti rivendicati da Pino in dichiarazioni pubbliche, e in manifestazioni che lui stesso definisce a difesa degli “invisibili”: casa, lavoro o, in alternativa, reddito di cittadinanza. “Non vedo perché c’è qualcuno che ha tutto e altri non hanno niente, letteralmente”.
In una lettera Pino scrive: “Il diritto alla vita e alla dignità non è un optional ma è l'unica condizione che fa di uno Stato un vero Stato. Chiedo che mi siano concessi i diritti che fino ad oggi mi sono stati negati dal sindaco di Bari. Negati a me e a chi, come me, per un motivo o per l'altro ha perso tutto”. Inoltre, aggiunge di aver “pagato le tasse, ma quando ho avuto bisogno lo Stato non c'era più. Al sindaco e alle istituzioni non chiedo più nulla, mi affido alla generosità dei cittadini”. “Ho necessità soltanto di ripartire, di avere un aiuto per riuscire a passare l'inverno, poi - conclude - con le mie mani ce la farò ad andare avanti e uscire da questo incubo”.
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