sabato 21 dicembre 2013

Condanna a 6 anni per il dott. Cinquini




IL DOTT. FABRIZIO CINQUINI E’ STATO CONDANNATO
http://iltirreno.gelocal.it/versilia/cronaca/2013/12/19/news/condannato-a-sei-anni-il-medico-della-droga-1.8330996
Purtroppo vi dobbiamo riferire di questa ulteriore condanna, in primo grado, per il Dott. Fabrizio Cinquini. E’ stato condannato a 6 anni e 30.000 euro di multa per aver coltivato 277 piante di canapa. Il PM aveva chiesto 7 anni. E’ stata respinta la richiesta dei difensori di sospensione del giudizio in attesa del pronunciamento sulla incostituzionalità della Fini-Giovanardi, per via del numero di piante e delle quantità di cannabis rinvenute, considerate eccessive per un uso terapeutico o personale.

Comunque ora, in attesa dell’appello, è libero, ma con l’obbligo di dimora entro il comune. In primavera inizierà, partendo da Forte dei Marmi, una campagna di sensibilizzazione sul suo lavoro e sulla cannabis medicinale, che sosterremo sicuramente!
ASCIA ha scritto agli On. Ferraresi e Airola per chiedere un’interrogazione parlamentare sul caso Cinquini e abbiamo scritto anche al Tirreno invitandoli ad intervistarlo.
Certo non ci aspettavamo un’assoluzione, ma, anche se il numero di piante sembra eccessivo per un uso personale, visto il caso umano del Dott. Cinquini e le sue dichiarazioni di ricerca e selezione genetica, speravamo che il numero di piante ritrovate potesse essere considerato proporzionato alle necessità di una ricerca e selezione, anche in mancanza dei riscontri di spaccio, almeno per concedere la sospensione del giudizio in attesa del pronunciamento sulla incostituzionalità della maledetta, ingiusta, infausta, tragica, assurda Fini-Giovanardi, che tutti speriamo di vedere finalmente dichiarata incostituzionale e bandita dalle nostre vite.
L’assurdo contrasto tra le intenzioni umanitarie del lavoro del Dott. Cinquini e la sproporzionata durezza delle pene previste dalla normativa vigente in Italia dovrebbe servire ai nostri politici per una immediata, profonda riflessione sulla necessità urgentissima di rivedere l’intera normativa sugli stupefacenti, in particolar modo sulla canapa, alla luce del fallimento del proibizionismo sempre più riconosciuto a livello mondiale.
Dopo tutti gli arresti che la Fini-Giovanardi ha causato in Italia negli ultimi 7 anni (ormai quasi 8), se fossero stati veramente tutti spacciatori, come mai esiste ancora un mercato nero di stupefacenti in Italia così fiorente?
Da dove continuano a venire tutte le droghe? Perché dobbiamo ancora continuare ad arrestare ingiustamente piccoli coltivatori di cannabis consumatori, addirittura malati, con grande spiegamento di mezzi, uomini e risorse? E perché non si è ancora riusciti ad eliminare il narcotraffico organizzato criminale, anzi, lo si è reso più forte? Connivenze e pregiudizi, solo connivenze e pregiudizi possono essere le logiche risposte!
Al mitico Dott. Fabrizio Cinquini va tutta la nostra solidarietà, il nostro rispetto come essere umano straordinario (e simpaticissimo!), il nostro sostegno antiproibizionista, il nostro augurio di poter al più presto ricevere giustizia umana e ricominciare con le sue ricerche e selezioni genetiche sulla canapa e scoprire e dimostrare ancora di più che questa fantastica pianta non è una droga pericolosa, ma una medicina utilissima per molte patologie che affliggono il genere umano!
Anche per i proibizionisti e i loro familiari!

Pierpaolo Grilli – ASCIA

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