lunedì 29 ottobre 2012

La lotta paga! Disabili gravi sospendono sciopero della fame. Fornero cede e promette ripristino dei fondi.

I 60 disabili gravi e gravissimi del Comitato 16 Novembre, prevalentemente malati di sclerosi laterale amiotrofica (sla) e distrofia muscolare, hanno annunciato ieri sera (sabato 27 ottobre) l'immediata sospensione dello sciopero della fame, iniziato una settimana fa. «Abbiamo avuto un lungo colloquio con il ministro Elsa Fornero - spiega la vicepresidente del comitato Mariangela Lamanna -. Il ministro ha assicurato il suo impegno per la definizione del Piano per la non autosufficienza». Il ministro si è impegnato anche ad incontrare in prima persona i malati.

controlacrisi.org | Autore: Antonio Ferraro
Secondo gli accordi telefonici tra il ministro e il comitato, il 31 ottobre prossimo i ministri Balduzzi e Fornero saranno a Cagliari, a casa di Salvatore Usala, leader del Comitato 16 Novembre. L'incontro servirà a definire il piano e le relative risorse. Lo conferma lo stesso Usala sul suo profilo Facebook: «Mi ha chiamato il ministro Fornero. Mi ha pregato di interrompere lo sciopero ed ha chiesto venia per lo scarso interesse. Si è impegnata a sentire il presidente Monti per stanziare un importo importante per la non autosufficienza».
Ricordiamo che il governo si era già impegnato con il comitato mesi fa, precisamente lo scorso aprile. Allora la promessa era quella di fornire entro un mese un piano. Promessa non mantenuta. Il Comitato non si è arreso e ha continuato la sua protesta con un altro presidio a giugno. Ancora nessun piano. La prima novità, una mezza risposta alle proteste dei disabili, arriva con il decreto del 6 luglio, che ha previsto un intervento proprio destinato ai disabili gravissimi utilizzando parte delle risporse del cosiddetto "fondo Letta", che in un primo momento aveva tranquillizzato il Comitato 16 novembre, ma poi fino a ottobre non se ne era più parlato. Poi una serie di interventi confusionari, ancora promesse di stanziamenti. Nella confusione però il comitato si era accorto che mancava un riferimento preciso per vincolare parte delle risorse eventualmente messe a disposiozione per l'intervento a favore della categoria interessata. Da qui la decisione estrema di iniziare lo sciopero, che si è protratto per sei lunghi giorni, troppi. Giovedì sera i primi contatti con il ministro Balduzzi e il messaggio chiaro del comitato: «Perseguiamo un unico scopo: vivere con dignità malati e famiglie, e per fare questo il governo deve intervenire in maniera incisiva». Poi venerdì a tarda sera la promessa da parte del ministero della Salute di un incontro. Sabato la partecipazione in testa al corteo alla manifestazione "No Monti Day". La sera il contatto formale della Fornero con Usala e la promessa di una visita.

Adesso il Comitato attende con fiducia la visita, ma fa sapere che questa volta vuole fatti concreti.

Questa è la storia di persone in carne ed ossa, che vivono condizioni di vita molto difficili. Questa è la storia di persone che non si sono piegate e hanno protestato contro chi voleva negare i loro diritti fondamentali, rischiando addirittura la propria vita.
Questa è l'ennesima storia che dimostra che la lotta paga!

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