I lavoratori del sindacato metalmeccanico della Cgil avevano fatto ricorso per discriminazione quando vennero esclusi dal rilancio dello stabilimento di Pomigliano. "Non essendoci spazi per l'inserimento di ulteriori risorse", si legge in una nota, l'azienda è "costretta a provvedere alla riduzione di altrettanti dipendenti".
MILANO - Fabbrica Italia Pomigliano (Fip), società che fa capo a Fiat, "non può esimersi dall'eseguire quanto disposto dall'ordinanza (della Corte d'appello di Roma che la obbliga ad assumere 19 dipendenti di Fiat Group Automobiles iscritti alla Fiom) e, non essendoci spazi per l'inserimento di ulteriori lavoratori, è costretta a predisporre nel rispetto dei tempi tecnici gli strumenti necessari per provvedere alla riduzione di altrettanti lavoratori operanti in azienda".Così una nota di Fiat, che precisa che "a tal fine oggi è stata avviata una procedura di mobilità per riduzione di personale di 19 unità ai sensi della legge 223/91".
"Spero che gli altri sindacati non vogliano firmare la procedura di mobilità annunciata da Fiat": è quanto ha affermato il segretario della Fiom di Napoli, Andrea Amendola, commentando l'annuncio da parte del Lingotto della messa in mobilità di 19 lavoratori della Newco di Pomigliano d'Arco per poter assumere altrettanti lavoratori iscritti al sindacato metalmeccanici della Cgil.
Amendola ha anche annunciato che il sindacato valuterà il da farsi con il proprio pool di avvocati.
L'azienda afferma "di avere da tempo sottolineato che la sua attuale struttura è sovradimensionata rispetto alla domanda del mercato italiano ed europeo da mesi in forte flessione e che, di conseguenza, ha già dovuto fare ricorso alla cassa integrazione per un totale di venti giorni. Altri dieci sono programmati per fine novembre". Peraltro la società "è consapevole della situazione di forte disagio che si è determinata all'interno dello stabilimento, sfociata in una raccolta di firme con la quale moltissimi lavoratori hanno manifestato la propria comprensibile preoccupazione.
L'impegno dell'azienda è quello di individuare la soluzione che consenta di eseguire l'ordinanza creando il minor disagio possibile a tutti quei dipendenti che hanno condiviso il progetto e, con grande entusiasmo e spirito di collaborazione, sono stati protagonisti del lancio della nuova panda". Parole che non trovano favore tra colore che beneficeranno della sentenza. "E' proprio una vergogna - spiega Mario Di Costanzo, iscritto Fiom che dovrebbe essere assunto entro il 28 novembre - Marchionne non perde occasione per cercare di dividere i lavoratori. Adesso dichiara anche guerra alla magistratura per far pesare sui giudici la situazione che si sta creando".
Tra l'altro potrebbero non esserci in requisiti per avere la mobilità per i 19 lavoratori di Pomigliano per i quali la Fiat è pronta al licenziamento per poter adempiere alla sentenza per l'assunzione di 19 lavoratori iscritti alla Fiom. La legge prevede che per ottenere l'indennità si sia in possesso di almeno 12 mesi di anzianità aziendale di cui almeno sei di effettivo lavoro. Nella newco di Pomigliano, spiega il segretario nazionale Uilm, Giovanni Sgambati le prime assunzioni sono state effettuate a novembre 2011.
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