Via libera definitivo dell'Aula del
Senato alla conversione in legge del decreto legge con le misure
bandiera di M5S e Lega, su reddito di cittadinanza e «Quota 100» in tema
di pensioni. Il testo ha ricevuto disco verde nella versione già
approvata da Montecitorio. I voti a favore sono stati 150, i contrari
107 e 7 gli astenuti. Hanno dichiarato il voto a favore i gruppi di
maggioranza, M5S e Lega, mentre si sono espressi per il no FdI, Pd e Fi.
L'astensione è stata dichiarata dai gruppi di Autonomie e Leu. Il
presidente del Consiglio Giuseppe Conte era arrivato in Aula al Senato
per assistere al voto finale. I senatori M5S hanno festeggiato con il
premier l'approvazione del decretone:
subito dopo l'ok dell'Aula si sono ritrovati tutti nella sala del
Governo di palazzo Madama e un lungo applauso ha accolto il presidente
del Consiglio. Qualche minuto di festeggiamenti e applausi poi tutti in
buvette del Senato.
#RedditoDiCittadinanza e #Quota100. Con 150 voti favorevoli, 107 contrari e 7 astensioni, il Senato ha approvato, in via definitiva, il ddl di conversione del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4 https://t.co/Isel6Tacpl #OpenSenato pic.twitter.com/ChstqzkGke— Senato Repubblica (@SenatoStampa) March 27, 2019
Contro
In quest’ultimo passaggio parlamentare, il decretone era arrivato «blindato» - dopo le modifiche apportate dalla Camera, dove il governo ha incassato la fiducia
- poiché il decreto scadeva il 29 marzo e non era quindi possibile
inviarlo nuovamente alla Camera per un nuovo esame. Contro il decretone
si sono espressi Pd, Forza Italia e Fratelli d'Italia. L'ultimo disco
verde alle due misure cardine per cui la legge di bilancio aveva messo
in campo due fondi ad hoc, arriva dopo il lungo braccio di ferro con
Bruxelles sul deficit e un percorso parlamentare tortuoso.
Le novità
Tra
le principali novità introdotte, che diventano ora legge dello Stato,
c'è l'offerta minima di lavoro da 858 euro per chi richiede il reddito
di cittadinanza, il sostegno extra per le famiglie numerose con
disabili, la pensione di cittadinanza in contanti, la possibilità di
riscatto agevolato della laurea per tutti, con il superamento del limite dei 45 anni,
la stretta sui finti divorzi e per i genitori single, le assunzioni
dei navigator e la nuova figura del vicepresidente dell'Inps. Arrivano,
inoltre, norme sulla tutela della privacy, una stretta sugli
extracomunitari, il prolungamento della pace contributiva e
l'innalzamento a 45mila euro della soglia per l'anticipo del Tfs degli
statali.
«Data storica»
«Una
data storica per il Paese e per il MoVimento 5 Stelle, che ha
combattuto con forza per anni queste battaglie insieme ai cittadini»,
hanno commentato i deputati del M5S in commissione Lavoro alla Camera.
Di «deriva irresponsabile» parla invece Anna Maria Bernini, capogruppo
di Forza Italia al Senato. «Una maggioranza sfilacciata», commenta. «Il
mix tra reddito di cittadinanza e quota 100 è una scommessa temeraria
che non cancella la povertà e alimenta disoccupazione e lavoro nero».
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