La nuova "legittima difesa" è legge!
Il tabellone del Senato è dominato da luci verdi con un minuscolo spicchio di rosso appartenente al PD e a Leu, 201 favorevoli, 38 contrari: la nuova legittima difesa è legge.
A. D. 2019, 28 marzo, un Matteo Salvini raggiante accoglie i giornalisti: «Oggi i rapinatori avranno la vita più difficile», intanto i Grillini latitano, nessun ministro del Movimento 5 stelle è presente in aula e si contano molte assenze nella maggioranza. L'asse M5S-Lega non supera le 142 presenze, facendo levare le critiche dai banchi dell'opposizione sulla presunta volatilità della maggioranza di governo. La risposta evasiva di Luigi Di Maio, direttamente dagli States è «È stato rispettato un punto del contratto di governo».
A. D. 2019, 28 marzo, un Matteo Salvini raggiante accoglie i giornalisti: «Oggi i rapinatori avranno la vita più difficile», intanto i Grillini latitano, nessun ministro del Movimento 5 stelle è presente in aula e si contano molte assenze nella maggioranza. L'asse M5S-Lega non supera le 142 presenze, facendo levare le critiche dai banchi dell'opposizione sulla presunta volatilità della maggioranza di governo. La risposta evasiva di Luigi Di Maio, direttamente dagli States è «È stato rispettato un punto del contratto di governo».
Venendo alle specifiche, la legge composta da 6 articoli prevede le modifiche del titolo III capo I del codice penale del 1930, già rivisitato con la riforma del 2006 che rafforzò la tutela per chi agisca nel proprio domicilio o negozio. L’articolo 1 dispone che la difesa in casa propria è sempre legittima; l’articolo 2 introduce il concetto di “grave turbamento” tra le cause di non punibilità; l’articolo 3 modifica la disciplina sulla sospensione condizionale della pena: in caso di sentenza di condanna la sospensione condizionale è concessa solo dietro integrale pagamento del risarcimento danni alla vittima; l’articolo 4 dispone l’aumento della pena per il delitto di violazione di domicilio: la detenzione da 1 a 4 anni diventa da 2 a 6 anni; l’articolo 5 e articolo 6 prevedono l’inasprimento delle pene per i delitti di furto in abitazione e rapina, con la detenzione massima rispettivamente fino a 6 e 7 anni[1].
Quel che si nota immediatamente è l'aumento inesorabile per le pene previste per i reati che attentano al patrimonio.
La presentazione della legge é stata però alquanto distorta rispetto alla realtà, si è detto che con tale modifica non vi saranno più indagini a carico di chi spara in presenza delle condizioni previste, eppure quel che bisogna specificare è che non si può derogare in alcun modo alla necessità di svolgere gli accertamenti e le valutazioni che un pubblico ministero sottoporrà ad un giudice. Una tutela indissolubile, caposaldo di uno stato di diritto.
Le critiche mosse alla legge anche dall'associazione Nazionale Magistrati, hanno fondamento nell'avverbio che viene aggiunto all'interno dell'art. 52. Dire che la difesa è "sempre" Legittima, equipara la vita umana a un bene patrimoniale, con un vizio giuridico evidente, lesivo delle norme costituzionali. Lo stesso "grave turbamento" per escludere la punibilità, si ritroverà dinanzi a rilevanti problemi applicativi, risultando un concetto labile e soggetto a una discrezionalità che poco ha a che fare col principio di tassatività e alla monolitica previsione di chiarezza e determinazione della legge penale.
Viene meno poi il principio cardine sulla quale veniva a fondarsi la discriminante della legittima difesa: il concetto di proporzionalità tra l'azione e la reazione della 'vittima'. Al suo posto viene invece introdotto un automatismo, riducendo gli spazi di valutazione dei magistrati.
Di sbieco, e ben collegato alla nuova riforma, si inserisce la proposta di legge presentata da 70 parlamentari leghisti per rendere più facile l'acquisto di un'arma. Secondo le fonti Censis su GunPolicy.org, l'Italia è al 55esimo posto su 178 Paesi nel ranking mondiale di cittadini con armi; tra l'altro un sondaggio condotto alcuni anni fa ha verificato quanto il favor degli italiani a criteri meno rigidi per possesso di armi da fuoco per difesa personale sia aumentato dal 26% del 2015 al 39% del 2017. Al contempo, il governo implementa una percezione mediata di insicurezza, mentre nella realtà, dati del Viminale alla mano, si registra un calo netto e strutturale dei reati.
Il giochetto che si tiene fra Parlamento e salotti televisivi conviene al Governo della Paura, specificando da un lato la possibilità per gli Italiani, senza remore, di potersi difendere da soli, legittimando dall'altro, investimenti ingenti in sicurezza e politiche securitarie.
Le critiche mosse alla legge anche dall'associazione Nazionale Magistrati, hanno fondamento nell'avverbio che viene aggiunto all'interno dell'art. 52. Dire che la difesa è "sempre" Legittima, equipara la vita umana a un bene patrimoniale, con un vizio giuridico evidente, lesivo delle norme costituzionali. Lo stesso "grave turbamento" per escludere la punibilità, si ritroverà dinanzi a rilevanti problemi applicativi, risultando un concetto labile e soggetto a una discrezionalità che poco ha a che fare col principio di tassatività e alla monolitica previsione di chiarezza e determinazione della legge penale.
Viene meno poi il principio cardine sulla quale veniva a fondarsi la discriminante della legittima difesa: il concetto di proporzionalità tra l'azione e la reazione della 'vittima'. Al suo posto viene invece introdotto un automatismo, riducendo gli spazi di valutazione dei magistrati.
Di sbieco, e ben collegato alla nuova riforma, si inserisce la proposta di legge presentata da 70 parlamentari leghisti per rendere più facile l'acquisto di un'arma. Secondo le fonti Censis su GunPolicy.org, l'Italia è al 55esimo posto su 178 Paesi nel ranking mondiale di cittadini con armi; tra l'altro un sondaggio condotto alcuni anni fa ha verificato quanto il favor degli italiani a criteri meno rigidi per possesso di armi da fuoco per difesa personale sia aumentato dal 26% del 2015 al 39% del 2017. Al contempo, il governo implementa una percezione mediata di insicurezza, mentre nella realtà, dati del Viminale alla mano, si registra un calo netto e strutturale dei reati.
Il giochetto che si tiene fra Parlamento e salotti televisivi conviene al Governo della Paura, specificando da un lato la possibilità per gli Italiani, senza remore, di potersi difendere da soli, legittimando dall'altro, investimenti ingenti in sicurezza e politiche securitarie.
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