lunedì 30 settembre 2013

Come sono stati scelti i ministri del governo Letta?

Report, lunedì alle 21.05 su Rai3 - Sottosegretari, presidenti di commissione, ministri e viceministri, quali abilità hanno dimostrato per ricoprire incarichi strategici?  

Bernardo Iovene


   L’inchiesta realizzata negli ultimi 3 mesi del governo Letta è partita da una domanda: con quale criterio si scelgono i membri del governo, qualcuno valuta i curriculum e le loro competenze? «In tutti i campi la competenza è fondamentale, lei va da un barbiere che non sa fare il barbiere?» Risponde Marco Vitale, economista d’impresa.
«Se il potere è disciplinato dalla competenza e dal senso di responsabilità allora è un bene. Se non è sorretto da queste cose diventa distruttivo. E si mette nelle mani della burocrazia. Ma oltre alla competenza ci vuole un’altra cosa, la spina dorsale, l’integrità. L’obiettivo deve essere il benessere e l’interesse del paese, viceversa quando andiamo nella congregazione di questa o di quella parte siamo nemici del paese».
Emerge che l’unico requisito è l’indicazione del partito, che spesso premia persone non elette. Questo sistema ha dato vita ad una classe dirigente debole, le cui capacità (se ci sono) non emergono, e dove ognuno corre per sé, mentre il paese agonizza.

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