Cicchitto: basta dirigenti Pdl estremisti di destra. Quagliariello: 'Spero nasca una posizione nel Pdl diversa'. 'Elezioni anticipate vittoria di Pirro'. 'Esecutivo Letta ha fatto bene'. Lorenzin, mi dimetto ma non condivido linea. Cicchitto: basta dirigenti Pdl estremisti di destra.
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Quagliariello: spero nasca posizione Pdl diversa "Non
ho fatto in tempo, quando rientro". Così , intervenendo al Festival del
Diritto, il ministro per le Riforme, Gaetano Quagliariello ha replicato
a chi gli chiedeva se avesse già rassegnato le sue dimissioni da
ministro."Se ci sarà solo una riedizione di Lotta Continua del centrodestra ne prenderò atto e mi dedicherò, magari", a creare il "Napoli Club del Salario" ha detto, il ministro delle Riforme, Gaetano Quagliariello, alludendo, senza nominarla alla nuova Forza Italia. "Io le dimissioni non ho avuto nessuna remora a darle però è evidente che se si fa in una sede in cui a discutere sono alcuni esponenti di un partito, senza il segretario, quel partito è geneticamente modificato: a questa Forza Italia non aderirò".
"Spero nasca una posizione diversa da quella espressa ieri ad Arcore, anche per Berlusconi". Lo ha detto, parlando al Festival del Diritto, il ministro delle Riforme, Gaetano Quagliariello. Storico del Gaullismo Quagliariello, replicando al moderatore, Stefano Folli, ha aggiunto che, in passato, ci sono stati "tre partiti Gaullisti", in questo periodo "ce ne sarebbero due".
Uno degli obiettivi delle dimissioni dei ministri del Pdl dal governo potrebbe essere "avere elezioni anticipate", ma "non è il mio obiettivo. Le elezioni anticipate e le vittorie elettorali anticipate sono vittorie di Pirro". Lo ha detto, intervenendo al Festival del Diritto, il ministro per le Riforme, Gaetano Quagliariello.
Toccando, invece, il tasto delle dimissioni da parlamentari, sempre per quanto riguarda il Pdl, dimissioni non date da Quagliariello, il ministro ha aggiunto che "le dimissioni da parlamentari hanno creato una slavina, si è sganciata l'atomica, una cosa incredibile - ha concluso Quagliariello - mai fatta nel Parlamento italiano".
"Penso che questo governo abbia fatto bene in questo momento difficile". Lo ha detto, nel suo intervento al Festival del Diritto, il ministro per le Riforme, Gaetano Quagliariello, riferendosi all'esecutivo guidato da Enrico Letta.
Lorenzin, mi dimetto ma non condivido lineaSilvio Berlusconi "è un perseguitato" "non giustifico né condivido la linea di chi lo consiglia in queste ore", "tentano di distruggere tutto quello che Berlusconi ha costruito e rappresentato". E' quanto afferma in una nota il ministro Beatrice Lorenzin che pur dimettendosi annuncia che non farà parte di questa FI che "spinge verso una destra radicale".
"Ho vissuto questi mesi con spirito di servizio, consapevole dell'eccezionalità del momento storico che sta attraversando il mio Paese - afferma nella nota il ministro Lorenzin -. Grata a Berlusconi di avermi scelto come ministro, sono orgogliosa di quello che il governo Letta ha fatto nonostante le grandi differenze che contraddistinguono i suoi componenti. Rivendico il ruolo centrale che i ministri del Pdl hanno giocato nelle scelte di politica economica e sociale nell'interesse degli italiani". "Silvio Berlusconi - aggiunge l'esponente - è un perseguitato e il suo dramma personale è diventato il dramma di tutti noi, di un intero partito, dell'Italia. Comprendo fino in fondo il suo stato d'animo, ma non giustifico né condivido la linea di chi lo consiglia in queste ore.
Tentano di distruggere tutto quello che Berlusconi ha costruito e rappresentato per milioni di italiani". "Dalla nascita di Forza Italia a quella del Pdl - continua il ministro Lorenzin -, ho dedicato più di 20 anni all'impegno attivo in politica, per i miei ideali, per la collettività e l'Italia. Questa nuova Forza Italia sta dimostrando d'essere molto diversa da quella del '94. Manca di quei valori e di quel sogno che ci ha portati sin qui. Ci spinge verso una destra radicale in cui non mi riconosco, chiude ai moderati e li mette fuori senza alcuna riflessione culturale, segnandoli come traditori.
Esprimo il mio dissenso. Io scelgo il bene degli italiani e del nostro Paese, convinta ancor più di ieri che i moderati di tutti gli schieramenti sapranno ritrovarsi nel campo del centrodestra". "Accetto senza indugio - conclude l'esponente del Pdl - la richiesta di dimissioni fatta durante un pranzo a cui non partecipavano né i presidenti dei gruppi parlamentari, né il segretario del partito, per coerenza politica nei confronti di chi mi ha indicato come Ministro di questo Governo. Continuerò ad esprimere le mie idee e i miei principi nel campo del centrodestra, ma non in questa Forza Italia".
Cicchitto: basta dirigenti Pdl estremisti di destra
"Berlusconi avrebbe bisogno di un partito serio, radicato sul territorio, democratico nella sua vita interna, un partito di massa, dei moderati, dei garantisti, dei riformisti e non un partito di alcuni estremisti che nelle occasioni cruciali parlano con un linguaggio di estrema destra dall'inaccettabile tonalità anche nel confronto con gli avversari politici che non dobbiamo imitare nelle loro espressioni peggiori": così Fabrizio Cicchitto, in una lunga nota nella quale invita a non illudersi su elezioni subito.
Cicchitto ribadisce più volte la sua vicinanza e solidarietà a Berlusconi, ma anche "quello che ho già detto ieri: una decisione come quella di far cadere il governo Letta-Alfano in un momento economico e sociale così delicato e dagli esiti imprevedibili per quello che riguarda la parte finanziaria, non può essere assunta da un ristretto vertice del Pdl, in assenza sia del vicepresidente del consiglio e segretario politico Alfano, sia dei due capigruppo Brunetta e Schifani, ma specialmente senza la riunione dell'ufficio di presidenza e senza l'assemblea dei gruppi parlamentari anche perche', da oggi fino alle prossime elezioni - che nessuno si può illudere che avvengano immediatamente visto che va rifatta la legge elettorale - i parlamentari devono svolgere un ruolo decisivo in Parlamento e sul territorio e quindi il loro ruolo politico è assai importante e non possono essere trattati come delle semplici pedine da manovrare, in modo per di più disordinato, ad opera di pochi dirigenti del partito". Un dibattito interno, secondo Cicchitto, tanto più indispensabile perché se la decisione di aprire la crisi "aveva delle serie ragioni" esistevano "anche dei seri motivi di segno opposto".
Insomma, "opposte ragioni di grande rilievo che potevano essere sciolte solo attraverso un serio e grande dibattito che non è una perdita di tempo come oggi ci spiega qualcuno; perché la discussione è il sale della democrazia e perché i nostri gruppi parlamentari sono di ottimo livello". "Inoltre - sottolinea - Forza Italia prima e il Pdl poi, hanno come valore essenziale quello della libertà e della democrazia che evidentemente va praticata anche al proprio interno". "Di conseguenza confermo la mia solidarietà a Berlusconi,ma reputo anche che un ristretto nucleo di dirigenti non possa fare il bello e il cattivo tempo nel Pdl, ancora di più nella fase preparatoria di Forza Italia che, gestita come è avvenuto in questi giorni, viene presentata in modo assai discutibile.
A proposito di tutto ciò non credo proprio che Angelino Alfano - il quale è cresciuto in questi anni come dirigente politico e come uomo di governo - possa essere cancellato con un tratto di penna, anche perché bisogna cominciare a pensare a costruire un partito dell'oggi per il domani e per il futuro: un partito del centrodestra, guidato da una nuova generazione politica e specialmente un partito di centrodestra che abbia forti e positivi rapporti con il Ppe, anche in vista delle prossime elezioni europee". "I ministri del Pdl al governo - conclude - hanno dato prova che essi, insieme a numerosi giovani dirigenti del partito, possono essere davvero il nucleo di una nuova classe Dirigente".
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