Caro Presidente del Consiglio Enrico Letta, tra le tante dichiarazioni che lei ha rilasciato in questi mesi di governo, l’ultima mi ha letteralmente fatto sobbalzare sulla sedia.
Commentando il voto tedesco dal Canada ha detto: “Emerge un modello di cooperazione simile al nostro. Forse in Italia si capirà che quando i nostri elettori ci obbligano ad una grande coalizione bisogna farsene una ragione”.
Rileggo
per essere sicura. Sì, ha detto proprio così: “Quando i nostri elettori
ci obbligano ad una grande coalizione”. E a conferma, ecco come
l’inviato del Corsera, Marco Galluzzo, riassume le sue parole: “Dovremmo
imparare dalla Germania, dove sono più realisti di noi, dove i
risultati elettorali vengono rispettati. Lo dice Enrico Letta”.
Per darle un’idea della mia reazione immagini un cartone animato con gli occhi fuori dalle orbite e la scritta “Gooooosh”.
Certo, quella frase arriva al termine del solito ragionamento per cui nessuno ha vinto le elezioni
e quindi “bisogna fare qualcosa di utile per il paese” (parole ancora
sue), ma questo non significa che si possa attribuire agli elettori, né
direttamente né indirettamente, il governo di larghe intese. Eh, no.
Spiace
ricordarglielo, ma gli italiani non hanno votato il suo governo. Non
solo: hanno detto chiaramente che non avevano apprezzato il governo di
larghe intese di Monti, penalizzando sia i partiti che
lo sostenevano (Pd, Pdl e Udc hanno perso in totale, rispetto al 2008,
circa 11 milioni di voti) sia le liste dell’ex premier. Voti che, in
parte, sono finiti a Grillo.
Si può
dire che le urne non ci hanno consegnato una maggioranza, che di fronte
ai problemi del paese quella della grande coalizione era l’unica strada
possibile (ma davvero tutte le strade alternative sono state percorse
fino in fondo o alcune sono state escluse perché “siamo mica matti”?),
che con le decisioni urgenti da prendere non si poteva precipitare di nuovo il paese in campagna elettorale per nuove elezioni (ma come mai in Grecia,
messa peggio di noi, è stato fatto?)… Si possono dire tutte queste cose
e molte altre che ci siamo sentiti ripetere in questi mesi (e glisso
sulle priorità di questo governo di scopo che ancora attendono
soluzione), ma non che gli elettori vi abbiano “obbligato ad una grande
coalizione” né che con il suo governo sia stato rispettato il risultato
elettorale.
Quanto alla Merkel, bè, se
pure continuerà le larghe intese, ora lo farà dall’alto del suo 42,5%.
Nulla a che vedere con i risultati dei nostri (vostri) partiti.
In conclusione: vabbè dare la colpa all’instabilità o non voler fare il “parafulmine”,
ma almeno la responsabilità di aver fatto nascere questo governo di
responsabilità (lei e gli altri che ne fanno parte) se la prende, invece
di attribuirla agli italiani?
Mica c’abbiamo scritto Jo Condor.
Un cordiale saluto,
Luisella Costamagnail Fatto Quotidiano, 25 Settembre 2013
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