Lunedì 30 settembre l’USB ha indetto a Roma, sotto al Ministero dell’Istruzione, il presidio degli ex Lsu della scuola che si terrà in concomitanza con il tavolo politico al MIUR.
contropiano.org
Il tavolo dovrà di
fatto affrontare gli impatti occupazionali dei tagli conseguenti
all’approvazione del “decreto del fare”, che decurta di 110 milioni (un
taglio del 25% minimo) gli stanziamenti per i servizi di pulizia nelle
scuole dove da oltre15 anni operano gli 11mila addetti.
Questi lavoratori,
provenienti dai lavori socialmente utili, sono attualmente in servizio
in circa 4.000 istituti superiori, scuole materne ed elementari,
concentrati principalmente nel centro-sud. Già negli anni passati hanno
subìto tagli orari e periodi di cassa in deroga. Gli ulteriori tagli
penalizzeranno il servizio e soprattutto i lavoratori, con forti
riduzione orarie, portando il loro salario abbondantemente sotto la
soglia di povertà, e con possibili licenziamenti.
“Di questi tagli
approfitteranno le nuove aziende aggiudicatarie delle gare Consip -
avverte Carmela Bonvino, dell’Esecutivo nazionale USB Lavoro Privato -
che tenderanno a ridurre fino al 50% orari e lavoratori per recuperare i
forti ribassi operati nella gara in via di aggiudicazione, senza tener
conto delle conseguenze per il servizio e per gli addetti”.
Prosegue la dirigente
USB: “Il tavolo politico che si riunisce lunedì prossimo rischia di non
affrontare la questione alla radice e di essere il luogo dove di fatto, e
di nuovo, si ratificano i danni compiuti finora con la scelta delle
esternalizzazioni, aggravandoli ulteriormente”.
“Tutto questo mentre
si continua ad escludere l’unica soluzione possibile per salvare i
lavoratori e la qualità del servizio – sottolinea Bonvino - cioè la
reinternalizzazione e l’assunzione in pianta stabile degli ex-LSU, e
mentre si tiene fuori dal tavolo l’USB, sindacato scomodo come scomoda è
la verità sugli appalti. Soprattutto si tengono fuori le esigenze dei
lavoratori, he stanno già pagando, con le loro famiglie, le conseguenze
di tutto ciò”, conclude la sindacalista.
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