sabato 28 settembre 2013

Il consigliere Brogi visita in carcere il dott. Cinquini




Continua la solidarietà verso Fabrizio Cinquini, detenuto ormai da oltre due mesi a causa di una legge ignobile che non sa distinguere tra ricerca scientifica e narcotraffico!
Vi terremo costantemente informati sugli sviluppi della vicenda e aspettiamo una comunicazione dagli avvocati Simonetti e Miglio che oggi a Lucca sostengono in difesa di Fabrizio il primo incontro giudiziario che dovrebbe stabilire se la percentuale di THC rivenuto nelle piante sequestrate al dott. Cinquini potrebbe far di lui un deprecabile e infido spacciatore di droga, distruggendo in un batter d’occhio il merito scientifico conquistato come rinomato e apprezzato ricercatore.
Ieri Fabrizio Cinquini ha ricevuto la visita solidale del consigliere regionale Enzo Brogi, promotore della legge regionale per l’accesso ai farmaci a base di cannabis.
Riportiamo le sue dichiarazioni dopo la visita in carcere al pericoloso e temuto criminale:

Quella di Fabrizio Cinquini e’ una storia tutta italiana. Se fossimo in molti altri Paesi Cinquini, probabilmente, non sarebbe in carcere. Il medico di Pietrasanta, considerato da tanti esponenti del mondo scientifico un pioniere nella ricerca dei benefici terapeutici della cannabis, semplicemente non si troverebbe rinchiuso in una cella da oltre due mesi. Presumibilmente, sarebbe in un centro di ricerca per sperimentare i suoi studi”.
Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Pd Enzo Brogi, promotore della legge toscana che per prima in Italia ha regolamentato l’accesso ai farmaci cannabinoidi. Cinquini fu arrestato il 22 luglio scorso per possesso di 277 piante di cannabis, che secondo il medico erano ”per uso di ricerca ai fini terapeutici”, e oggi si terra’ la prima udienza del processo a suo carico. Brogi ha vistato oggi il carcere di Massa dove Cinquini e’ recluso. ”Dopo aver spesso sentito parlare di lui – racconta Brogi – questa mattina ho avuto modo di incontrarlo. In lui c’e’ una grande forza d’animo, costruita sulla convinzione di aver agito nell’interesse della ricerca”. ”Sono convinto – dice ancora – che la nostra Regione dopo aver fatto da capofila nel legiferare su una materia cosi’ importante, debba procedere per questa strada. Abbiamo fatto dei passi significativi con l’approvazione della legge, ma e’ evidente che non basta”. Per Brogi ”adesso anche a livello nazionale si sono aperti degli spiragli positivi, grazie al decreto Balduzzi. Il Parlamento dovrebbe proseguire questo percorso avviando il dibattito per il superamento della legge Fini-Giovanardi”.

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