Giugliano, marcia anti-inceneritore “Scappiamo da Napoli per non morire di cancro”.
Una
manifestazione così partecipata non si vedeva da tempo. Erano almeno in
settemila le persone che hanno sfilato ieri per le vie del centro del
Comune alle porte di Napoli dove dovrebbe sorgere un inceneritore per
bruciare sei milioni di ecoballe sparse per il territorio regionale.
ilfattoquotidiano.it di Andrea Postiglione
C’erano mamme coi bambini, anziani, persino un gruppo di ultras della
squadra di calcio locale con lo striscione “A difesa della città”. Tutti
uniti per dire no ad un nuovo enorme forno brucia-rifiuti, il secondo
nella regione. La preoccupazione principale è che i fumi che
deriverebbero dalla termodistruzione dei rifiuti andranno a peggiorare
una situazione ambientale già drammatica, tra discariche illegali,
rifiuti tossici, e continui roghi di pattume: “Non si tratta di
chiacchiere da Facebook – dice una donna – io li vedo da più di un anno i
manifesti funebri di persone giovani, circa uno al giorno. Prima la
gente andava via da Napoli e dalla Campania per cercare lavoro, ora lo
fanno per non morire. Questa è diventata una terra bruciata”.
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