Il dato sul commercio registra una contrazione che continua da tredici mesi consecutivi: -0,9% su base annua e -0,3% rispetto a giugno. Calano gli acquisti soprattutto dei prodotti non alimentari, mentre tengono i supermercati e crescono gli affari dei discount.
Le vendite al dettaglio non sono state mai così basse negli ultimi dodici anni. A luglio 2013, infatti, il dato registra una contrazione dello 0,9% su base annua e dello 0,3% rispetto a giugno: il calo continua da tredici mesi consecutivi e ha portato l’indice destagionalizzato delle vendite al minimo dal 2001. A soffrire di questa contrazione sono soprattutto gli ipermercati, mentre l’acquisto di generi alimentari rimane sostanzialmente invariato. Avanzano invece i discount, con un rialzo dell’1,8%, e tengono i supermercati (+0,1%). A pesare è quindi soprattutto il settore non alimentare. Nel confronto con giugno diminuiscono dello 0,1% le vendite di prodotti alimentari e dello 0,3% quelle di prodotti non alimentari. Rispetto a luglio 2012, invece, il calo dello 0,9% è dato dall’aumento dello 0,2% per le vendite di prodotti alimentari e dalla diminuzione dell’1,6% per quelle di prodotti non alimentari. Escluso il comparto alimentare, le flessioni tendenziali di maggiore entità riguardano i gruppi elettrodomestici, radio, tv e registratori (-4,5%) e cartoleria, libri, giornali e riviste (-3,4%); mentre quelle più contenute riguardano i gruppi prodotti farmaceutici (-0,4%) e utensileria per la casa e ferramenta (-0,6%).
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