sabato 28 ottobre 2023

Elogio della stupidità

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Oggi non saprei da dove cominciare per descrivere nei limiti del possibile la situazione. Ma forse vale la pena di prendere le mosse da questa incredibile robaccia, prodotta  di Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale, il quale poco tempo fa aveva scritto un elogio della politica estera sua e dei suoi capi per l’edizione cartacea di novembre di Foreign Affairs e lo aveva titolato “Le fonti del potere americano . Una politica estera per un mondo cambiato”. In questa imperdibile panoramica aveva scritto fra l’altro: “In effetti, sebbene il Medio Oriente sia ancora afflitto da sfide perenni, la regione è più tranquilla di quanto non sia stata da decenni. Il progresso è fragile, certo, ma non è casuale. L’approccio [del presidente] che restituisce disciplina alla politica statunitense sta dando i suoi frutti. Questo approccio disciplinato libera risorse per altre priorità globali, riduce il rischio di nuovi conflitti in Medio Oriente e garantisce che gli interessi statunitensi siano protetti su una base molto più sostenibile. Le sfide rimangono. La situazione israelo-palestinese è tesa, in particolare in Cisgiordania, ma, nonostante i gravi attriti, abbiamo allentato la crisi a Gaza e ripristinato la diplomazia diretta tra le parti dopo anni di assenza.” 

La stragrande maggioranza delle persone è portata a pensare che il potere agisca sempre in base a piani lungamente studiati e messi a punto da schiere di esperti e di cervelli  per cui dietro ogni cazzata e dietro ogni errore si tende a non prendere nemmeno in considerazione che ci si possa trovare di fronte alla mera stupidità e non invece a piani diabolici. E questo è particolarmente vero oggi che i milieu politici e amministrativi sono generalmente formati da persone di straordinaria mediocrità, messe in posizione di rilievo non per la capacitò di pensare, quanto piuttosto per l’impossibilità di farlo. Per gente che dopo la messa in mora della democrazia deve adattarsi a fare la parte del burattino senza nemmeno accorgersene, l’ ottusità è un fattore essenziale: da decenni in tutto l’occidente vengono pompati personaggi di nessun valore e per occupare la Casa Bianca in maniera sicura si è scelto un malato di Alzheimer che dopo dieci minuti si scorda di tutto.

L’ eccellente analisi di Jacob Jeremiah Sullivan, detto Jake, rivela la qualità dell’uomo che è stato anche vice del Dipartimento di stato e consigliere di Hillary Clinton. E che per giunta porta il nome di un profeta anche se nel nuovo mondo sono incapaci di pronunciare correttamente  questo antico nome e dicono Jeremaia che non se po’ senti.  Ma con uomini così la rovina dell’impero è assicurata

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