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“Il Giudice del Lavoro dott. Ancora ha accolto il ricorso di 11 lavoratori di Adriafer, annullando le sospensioni comminate dall’azienda per le assenze dal lavoro nei giorni dello sciopero del 15 ottobre 2021 e dei giorni seguenti, contro l’obbligo del green pass per poter lavorare”. Si apre così il comunicato del Coordinamento Lavoratori Portuali Trieste (CLPT) con cui è stato annunciato l’annullamento delle sospensioni (dichiarate illegittime) nei confronti degli 11 lavoratori. Le azioni intraprese dall’azienda erano una risposta all’adesione dei lavoratori allo sciopero del 15 ottobre 2021 – manifestazione in cui vi fu un sit-in pacifico disperso dai getti d’acqua degli idranti della polizia – che si era svolto presso il Varco Quarto del molo nella città friulana, in protesta contro l’obbligo del green pass sul posto di lavoro. Gli 11 lavoratori in questione erano stati assenti per un periodo di cinque giorni, e l’Adriafer – società che gestisce i servizi ferroviari del porto di Trieste e che ora sta attendendo le motivazioni della sentenza per valutare un eventuale ricorso – aveva considerato questa assenza come non giustificata.
a seguito della sentenza, i portuali hanno manifestato il proprio entusiasmo nel comunicato del CLPT, in cui hanno dichiarato che a due anni dai fatti il giudice ha stabilito proprio quello che hanno sempre sostenuto: le sanzioni disciplinari comminate dall’azienda erano assolutamente illegittime. “Non possiamo che esserne molto felici e fare i nostri complimenti al giudice, ma soprattutto ai lavoratori, che hanno avuto la determinazione ed il coraggio di portare l’azienda in tribunale, e all’Avv. Sponza, che ha difeso le loro ragioni.”
Anche se il tempo si è dimostrato galantuomo nei confronti degli 11 lavoratori, resta una nota amara per il portavoce dei portuali Stefano Puzzer (che ha visto essere respinto il ricorso presentato contro il licenziamento subito dall’Agenzia del lavoro portuale di Trieste) e nei confronti di autorità, aziende e “organizzazioni sindacali pseudo rappresentative”. Per quanto riguarda questi ultimi, si legge nel comunicato “preferiamo non dire nulla” hanno concluso i portuali del CLPT.
[di Iris Paganessi]
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