lunedì 30 ottobre 2023

Strage scaccia strage

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Il cambio della guardia

La guerra in Ucraina è stata dipinta come una manifestazione sanguinosa della “grande narrazione” di una lotta  manichea globale tra “democrazia e autocrazia”, dove però non si capivano bene quali fossero le distinzioni visto che per supportare la lotta si sono ulteriormente ristrette le poche libertà rimaste. Nonostante queste evidenze alle opinioni pubbliche occidentali è stato insegnato che era di vitale importanza spendere centinaia di miliardi di dollari ed euro, sottratti ai cittadini e allo stato sociale per sostenere il regime nazista di Kiev  contro la presunta belligeranza russa perché questo conflitto era una linea rossa  per i presunti valori democratici e di civiltà occidentali. Questa narrazione è sempre stata una parodia di tipo  hollywoodiano perché  il conflitto in Ucraina era ed è una guerra per procura contro la Russia ordinata dagli Stati Uniti e dal suo veicolo militare, ovvero la Nato come parte di una più ampia lotta geopolitica del blocco imperialista occidentale guidato dagli Stati Uniti contro Russia, Cina e altre nazioni di un mondo multipolare emergente che ripudia l’egemonia dominata dagli americani.

La prova di questa natura del conflitto  è data dall’oscena violenza genocida in Medio Oriente. Nelle ultime tre settimane, il regime israeliano, sostenuto dall’Occidente, ha massacrato impunemente i civili palestinesi con l’assenso degli Usa e dei suoni nani deformi europei che hanno effettivamente appoggiato questi atti criminali con la frode del “diritto all’autodifesa” di Israele, e i media occidentali hanno amplificato e rafforzato questa frode con i loro resoconti distorti e la solita valanga di bugie. Naturalmente, questa aggressione incredibilmente violenta e in barba a qualsiasi  convenzione o forma di diritto internazionale ha dominato il ciclo delle notizie globali e tutte le fonti informative sono rimaste paralizzate dalla barbarie, anche se con prospettive diverse su quanta colpa attribuire al regime israeliano o al gruppo militante palestinese Hamas che ha innescato l’escalation di violenza con l’uccisione di massa di 1.400 israeliani, anche se sta  diventando chiaro che molte di queste morti sono state in realtà causate dall’uso indiscriminato ed eccessivo della forza letale da parte dell’esercito israeliano, come si può leggere in un post di ieri, naturalmente cassato da Facebook

il punto qui è quanto sia notevole l’improvvisa cessazione della copertura mediatica occidentale della guerra in Ucraina. Nelle ultime tre settimane non si è quasi parlato di quel conflitto dopo che per un anno e mezzo è stata data una copertura ininterrotta e satura  di menzogne facendo credere che si trattasse di qualcosa di esistenziale e per l’Europa e la civiltà democratica occidentale. Una parte consistente se non primaria della “cancellazione” del conflitto ucraino nella copertura mediatica occidentale è dovuta al fallimento della mitica controffensiva di Kiev che si è risolta in una disfatta militare senza precedenza con le armi magiche della Nato ridotte a ferraglia, 100 mila soldati ucraini inutilmente mandati al massacro. e 200 miliardi di dollari di aiuti militari finanziari  per sostenere un regime nazista corrotto a Kiev andati letteralmente in fumo:  i governi occidentali e i loro media servili non devono assolutamente  lasciare che il pubblico occidentale veda questo grottesco spreco di denaro e di vite umane. L’attenzione del pubblico doveva  in qualche modo essere distolta per evitare le clamorose ripercussioni politiche rispetto a una sconfitta epocale. .

Il massacro di palestinesi nella striscia di Gaza ha spostato l’attenzione anche se gli Usa e i governi europei si sono alienati il resto del mondo: si potrebbe dire che hanno spostato il focus da una guerra già persa a un’altra che perderanno e che anzi già si profila come una sconfitta strategica perché il resto del pianeta inorridisce di fronte a questa strage e dovrebbe ancor più inorridire di fronte ai tentativi di Netanyahu di giustificare tutto questo con argomenti biblici ed escatologici volgari se non proprio ridicoli che in definitiva tendono ad impedire la pace.  Tuttavia l’ampia attenzione dei media occidentali sulla violenza a Gaza non è dettata da una genuina preoccupazione per i fatti, per non parlare della verità o della giustizia. sii tratta, come al solito, di una copertura per i crimini deli sionisti e per la complicità degli stati occidentali nel tentato genocidio dei palestinesi che va avanti da 75 anni dalla creazione dello Stato israeliano nel 1948.

Insomma strage scaccia strage è il meglio che l’occidente riesce ad esprimere. mostrando che è venuta l’ora di farsi da a parte

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