Per il Presidente della Provincia di Roma e probabile futuro sindaco della capitale, "Israele è un modello da imitare". Una lettera della Rete Ebrei contro l'Occupazione.
Egregio Signor Zingaretti, ci sentiamo in dovere di scriverle, avendo letto il suo scritto “Israele, un modello da imitare”, dal quale apprendiamo che la Amministrazione da Lei presieduta ospiterà, i prossimi 4 e 5 luglio, delle “Giornate dell’Innovazione”, con lo Stato Ebraico ospite d’onore, ed a quanto si può capire a spese della Amministrazione provinciale. La nostra Associazione, Ebrei Contro l’Occupazione, le chiede di abolire questo invito, per le ragioni che qui le esponiamo. Certamente in Israele esistono tecnici competenti in varie tecnologie avanzate ( si tratta di un Paese diretto, culturalmente e politicamente, da immigranti europei e statunitensi), senza tuttavia giustificare le superlative parole di elogio con cui il suo scritto descrive Israele ai lettori: non si può ragionevolmente pensare che senza l’imitazione dei metodi israeliani le nostre imprese, chi le gestisce, e i tecnici e gli operai che vi lavorano, siano incapaci di muovere un passo. Ma, molto più importante,Israele non è certo un esempio da imitare per il suo comportamento umano, morale e politico.
Lei forse non è al corrente del fatto che Israele, dopo esser stato fondato come Stato occupando la terra di Palestina e cacciandone a mano armata gli abitanti, gli Arabi Palestinesi, ha continuato a occupare la Terra assegnata dalle Nazioni Unite ( sempre con anche il voto favorevole di successivi Governi Italiani) ai Palestinesi perché vi costituissero un loro Stato. L’occupazione Israeliana della Terra palestinese dura ininterrotta dal 1948-49, e si è aggravata di continuo, con l’occupazione militare di nuova parte della parte di Palestina che era rimasta ai palestinesi. All’occupazione militare militare è seguita la confisca della terra ai palestinesi, per consegnarla a nuovi coloni israeliani. Oltre alla terra, Israele ha sottratto ai Palestinesi le risorse idriche, sicchè mentre ai palestinesi manca l’acqua per gli usi domestici e per l’agricoltura, gli israeliani la possono adoperare in abbondanza per lavare le automobili. L’occupazione militare è diventata, con il trascorrere degli anni, sempre più rigida: i posti di blocco ed un muro di cemento alto 8 metri impediscono ai palestinesi di muoversi liberamente anche nella poca terra che per ora è rimasta loro, ed alcune migliaia di palestinesi, dai 12 anni in su, sono detenuti senza processo né accuse specifiche, in “detenzione amministrativa”, spesso in condizioni di estremo disagio. Amnesty International, e altre organizzazioni umanitarie di diversi paesi, anche qualcuna israeliana, hanno documentato che nelle carceri israeliane viene praticata la tortura. Come Lei sicuramente sa, nel 2008-2009 Israele ha compiuto un massacro nella Striscia di Gaza, dove, salvo pochi guerriglieri malamente armati, l’esercito ultratecnologico di Israele ha ucciso circa 1400 persone, tra cui oltre 300 bambini, e ne ha ferito 5000. Gaza ed il suo territorio è sottoposta tuttora ad un feroce assedio. La popolazione di Israele ( escludendo i Territori Palestinesi Occupati), è costituita per circa l’80% da Ebrei, e per il 20% da Palestinesi Arabi. Questi ultimi sono gravemente discriminati a tutti i livelli: abitazioni, scuole, sanità, diritti politici. E, più grave di tutto, è tolto loro un diritto umano fondamentale: quello di convivere con il coniuge, se questo è nato fuori dai confini di Israele, ad esempio nei Territori Palestinesi Occupati. Neppure il governo fascista durante la persecuzione razziale contro gli Ebrei avviata nel 1938 era arrivato a tanto. Signor Zingaretti, noi della rete Ebrei contro l’Occupazione ( si tratta dell’occupazione che le hoi brevemente descritto), Le chiediamo di abolire l’invito ad Israele per le “Giornate dell’Innovazione”: ne va della dignità e dell’onore della città di Roma e dell’Italia tutta. Noi, e molti altri italiani raccolti in Associazioni o come singole persone, siamo solidali e collaboriamo con i Palestinesi oppressi, contro gli Israeliani oppressori. Ci onoriamo di collaborare e solidarizzare con i nostri amici Palestinesi, e con gli Israeliani, singoli ed organizzazioni, che si oppongono coraggiosamente all’oltraggio alla giustizia ed alla civiltà perpetrato dallo Stato di Israele.
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lunedì 25 giugno 2012
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