IN COMMISSIONE. Il governo va due volte sotto su emendamenti votati da Pdl e
Udc
Di Francesca Angeli
Congelare le tredicesime per gli statali. Soltanto un'ipotesi per il momento.
Ma il governo Monti potrebbe prendere in considerazione anche questo estremo
rimedio, simile ad altri già presi dalla Grecia, per affrontare la crisi.
Si lavora freneticamente per definire gli interventi da inserire nel
provvedimento sulla spending review sul quale è prevista una riunione
straordinaria domenica prossima, in modo da portarli già lunedì in Consiglio dei
ministri. Un lunedì di fuoco perché il 2 luglio è previsto pure l'incontro tra
esecutivo e parti sociali, sindacati e Confindustria. Intanto il governo ieri è
andato due volte sotto nelle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della
Camera proprio su due emendamenti al decreto sulla spending review .
Gli emendamenti, approvati con voto favorevole di Pdl e Udc nonostante il
parere contrario dell'esecutivo, tra l'altro escludono Poste e Ferrovie dello
Stato dalle nuove norme sulla revisione della spesa. Il vaso di Pandora della
spending review è aperto e ogni giorno piovono notizie come pietre sui
cittadini.
E se sul taglio delle pensioni d'oro dei grand commis dello Stato il governo
due giorni fa ha dato parere negativo invece sembra proprio che sia inevitabile
mettere a dieta i dipendenti pubblici. Nella bozza del provvedimento è previsto
che il ticket-pasto distribuito nella pubblica amministrazione scenda a 5,29
euro da una media di circa 7 euro. La cifra di 5,29 è precisamente quella entro
la quale non si pagano imposte ulteriori.
A nulla sono valse le proteste di Fipe-Confcommercio e dell'Anseb (società
che emette i buoni pasto) che insieme accusano di togliere «il pane dalla bocca
a tanti lavoratori senza far risparmiare in maniera significativa lo Stato».
Oltre al taglio di 2 euro per i buoni pasto degli statali, il governo vuol
calare la scure su beni e servizi in sanità (meno 3,7% di spesa a partire da
luglio) imponendo modifiche ai tetti della spesa farmaceutica. E ad alzare il
ulteriormente il livello dell'ansia ci pensa pure il sottosegretario
all'Economia, Gianfranco Polillo, che senza mezze misure dichiara: «Siamo
disperati, per evitare l'aumento dell'Iva dobbiamo trovare altri 8 miliardi,
subito, ma non sappiano dove prendere i soldi». Tra le proposte avanzate dallo
stesso Polillo mobilità nel pubblico impiego. Una norma, ricorda il
sottosegretario, che esiste già e va soltanto applicata.
Dopo due anni di mobilità all'80 per cento dello stipendio «i lavoratori in
esubero che non accettassero una nuova destinazione potrebbero essere
licenziati», avverte Polillo. Un bel po' di soldi il governo spera di trovarli
nel settore sanità. Il ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha ribadito più
volte che non si pensa a tagliare ma a rivedere la spesa.
Ad esempio ad imporre un tetto sui costi di beni e servizi. Il primo luglio
l'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici dovrebbe pubblicare i prezzi
massimi per beni e servizi. E le sl che sforano pagheranno di tasca loro.
Insomma non sarà più accettato che in una struttura ospedaliera pubblica si
paghi un farmaco un euro e in un'altra cento, come avviene oggi. Non solo. Ieri
è stato approvato pure un emendamento che consente alle Asl di rescindere
contratti eccessivamente onerosi senza pagare penali. Le norme sul comparto
sanità potrebbero entrare in un apposito decretone o nella spending review .
Nel decretone Balduzzi intende anche inserire il divieto di vendita delle
sigarette ai minori di 18 anni, oggi il limite è a 16, con multe fino a 2.000
euro per i rivenditori che violano la norma.
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